Il limoncello, uno dei liquori più amati d’Italia
Immergetevi nella vibrante essenza del Mediterraneo, dove ogni goccia di limoncello o crema al limoncello racchiude il calore del sole, il fruscio delle onde e l’antica saggezza di un territorio ricco di storia e tradizioni.
In questo angolo virtuale, vi guideremo attraverso le meraviglie di questa specialità, svelandovi segreti e curiosità di un liquore che ha attraversato generazioni, rimanendo sempre fedele alla sua essenza autentica.
Preparatevi a un viaggio sensoriale, dove il protagonista indiscusso è il limone nella sua espressione più sublime e inebriante.
Ricetta limoncello
Preparazione limoncello
Come fare il limoncello in casa ? La ricetta per fare il limoncello non è difficile. Vi spiego come preparare il limoncello. Per la preparazione iniziate sbucciando i limoni, possibilmente con un pelapatate, facendo attenzione che le scorze non incorporino la parte bianca. Versate le scorze di limone in un recipiente di vetro con coperchio a chiusura ermetica, poi coprite il tutto con un litro di alcool puro alimentare.
Lasciate riposare in questo modo per 4 giorni. Ora preparate uno sciroppo, mettendo a riscaldare a lungo una soluzione di acqua e zucchero (rispettivamente un litro di acqua e 700 grammi di zucchero). Quando i quattro giorni si sono conclusi, filtrate il liquido presente nel recipiente e mescolatelo con lo sciroppo.
A questo punto è “quasi” pronto, non vi resta che imbottigliarlo in apposite bottiglie da liquore e farlo riposare per 30 giorni. E’ necessario servirlo solo dopo questo periodo di riposo. Si conserva a lungo.
Il procedimento per la crema di limoncello, invece, è leggermente diverso. I limoni vanno conservati in alcool per 2 o 3 giorni e in misura minore, ne dovrebbero bastare 5. Al posto di scaldare acqua e zucchero, dovreste riscaldare una soluzione di latte, vanillina e zucchero, senza raggiungere lo stato di ebollizione.
A questo punto il liquido alcolico va filtrato e versato nella soluzione con il latte. Il tutto va imbottigliato e pronto per essere servito molto freddo dopo 3 giorni. Può essere conservato nel freezer, ma vi consiglio il frigorifero.
Ingredienti limoncello liquore:
- 20 limoni Costa d’Amalfi poco maturi,
- 1 litro di alcool alimentare 95° per liquori,
- 700 gr. di zucchero,
- 1 litro di acqua.
Ingredienti crema di limoncello:
- 5 limoni,
- 5 dl. di alcool alimentare 95° per liquori,
- 400 gr. di zucchero,
- q. b. di vanillina,
- circa mezzo litro di latte intero consentito.
Il Limoncello: un tuffo nella storia di un liquore dal sapore solare
Il Mediterraneo e i suoi profumi: tra le sue essenze più inebrianti, c’è quella del limoncello, liquore che ha stregato generazioni, raccontando un angolo di paradiso chiamato Costiera Amalfitana. Ma come è nata la storia di questo elisir dal colore dorato?
Risalendo alle sue origini, scopriamo che tutto comincia con un frutto, il limone. Ma non dei limoni di Sorrento qualsiasi. Parliamo dello Sfusato Amalfitano, un limone dal sapore unico, profumato, con una buccia spessa e ricca di oli essenziali. Cresce rigoglioso lungo la Costiera, accarezzato da brezze marine e baciato dal sole, guadagnandosi, non a caso, il prestigioso marchio I.G.P., testimone della sua autenticità e qualità.
Se pensiamo alla magia della Costiera, con le sue scogliere a picco sul mare e i suoi paesini colorati, possiamo immaginare quanto siano state affascinanti le storie e le leggende che ruotano attorno alla nascita del limoncello. Mentre alcune narrazioni parlano di monaci che nei loro conventi secolari preparavano questo liquore come elisir, altre fanno riferimento alle famiglie di pescatori che lo producevano come benvenuto per ospiti illustri.
Oltre allo Sfusato Amalfitano, anche l’Ovale di Sorrento rivendica la sua parte nella storia del limoncello. Questa varietà, altrettanto pregiata, regala un sapore distintivo e genuino, che ha fatto sì che divenisse un ambasciatore di gusti e tradizioni del Sud Italia nel mondo.
E poi c’è la magia del “fatto in casa“. Chi, almeno una volta, non ha avuto l’opportunità di assaporare un limoncello casalingo? Quel gusto inconfondibile che parla di mani esperte, di tradizioni tramandate e di amore per i piccoli gesti quotidiani. Perché, sì, è anche questo: un racconto liquido di famiglie, di segreti passati di generazione in generazione, di pomeriggi trascorsi a pelare limoni sotto il pergolato.
E ora, quando ci troviamo di fronte a un bicchierino di questo oro liquido, non possiamo fare a meno di pensare a tutto questo: ai paesaggi, alle persone, alle storie e ai saperi di un luogo che ha saputo regalare al mondo uno dei suoi tesori più preziosi.
Le origini del limoncello
Questo oro liquido ha attraversato il tempo, raccontandoci storie e leggende, amalgamando fatti e fantasie. E proprio in questo entusiasmante intreccio tra storia e mito, il limoncello ha conquistato cuori e palati in ogni angolo del mondo.
Le radici affondano nella magica atmosfera della Costiera Amalfitana, luogo di anime artistiche, paesaggi da sogno e profumi avvolgenti. È vero, la sua nascita si perde tra le brume della leggenda, ma alcune tracce ci portano ad un periodo ben preciso della storia italiana. Immaginiamo le vivaci serate della Costiera tra le due guerre mondiali, quando gli avventori dei locali venivano deliziati con questo liquore dorato, servito come un elegante ammazzacaffè. Un gesto di ospitalità, un rituale di condivisione.
E così, da quel piccolo angolo di paradiso chiamato Campania, la ricetta ha iniziato il suo viaggio, dapprima conquistando i cuori dei vicini di casa, e poi avventurandosi oltre i confini regionali. Ma è negli anni ’80, un periodo di riscoperta delle tradizioni e dell’autenticità, che vive il suo boom. Diventa non solo un liquore, ma un simbolo, un inno alla gioia mediterranea.
Il segreto di questo successo? Sì, senza dubbio il suo profilo gustativo unico e inconfondibile. Ma c’è dell’altro. Il limoncello rappresenta la genuinità, la tradizione, l’arte del “fatto a mano“. E questa arte, a ben vedere, non richiede competenze alchemiche, ma solo passione e ingredienti genuini.
E, parlando di ingredienti, il re indiscusso è il limone. Ma non un limone qualsiasi. Un limone biologico, coltivato con amore e cura, lontano dai trattamenti chimici. Dopotutto, è la sua preziosa buccia, carica di essenze e profumi, che gli dona la sua anima inebriante.
Nella sua semplicità, è un inno alle cose fatte bene, alle tradizioni che resistono al tempo, alle che si tramandano.
Quali limoni scegliere?
Come fare il liquore limoncello fatto in casa? L’unico elemento di difficoltà nella preparazione del liquore di limoncello riguarda proprio il limone. Come sceglierli? Quale grado di maturazione dovrebbero avere? Quanti ne servono?
Di base, dovreste impiegare circa 20 limoni per ogni litro di alcol puro e 700 grammi di zucchero. Per quanto concerne il grado di maturazione, dovrebbe essere abbastanza precoce (ma non troppo).
Fate molta attenzione alla fase di pelatura. Per quanto possa sembrare naturale tagliare via la scorza per intero, le incisioni dovrebbero essere abbastanza sottili. Nello specifico, il retro della buccia dovrebbe essere di colore giallo e non contenere alcuna traccia di albedo. Mi raccomando di utilizzare solo la parte gialla!
La presenza dell’albedo, infatti, renderebbe il limoncello amaro, compromettendone il sapore in modo irreversibile. Per quanto concerne l’alcol, invece, dovreste optare per l’alcol puro al 95%.
Insomma per l’alcol alimentare che si trova in tutti i supermercati. Per quanto riguarda lo zucchero, invece, dovreste preferire quello bianco. Il bruno di canna, infatti, apporta sentori caramellati, dovuti ai residui di melassa, che non sono esattamente compatibili con quelli agrumati.
La differenza tra limoncello e crema di limoncello
Negli ultimi anni si è diffusa una variante del liquore limoncello fatto in casa, che in qualche modo ne incarna lo spirito, pur presentando un sapore diverso, ossia la crema di limoncello.
Sostanzialmente si tratta di una variante al sapore di latte e vaniglia. Il classico sciroppo è sostituito da una soluzione di latte, vaniglia e zucchero riscaldato (ma non portato ad ebollizione). Il procedimento è simile a tutte le altre “creme di liquore” che affollano la tradizione italiana.
Per quanto concerne la conservazione il “protocollo” è chiaro. Il limoncello può essere conservato in frigo o in freezer, a seconda che vogliate consumarlo fresco o ghiacciato.
In ogni caso, non si congela, in quanto la gradazione è comunque sempre superiore ai 25 gradi. Stesso discorso per la crema di limoncello, che ha una gradazione leggermente minore, tuttavia vi consiglio di conservato in frigorifero piuttosto che in freezer.
Cosa fare della polpa di limone?
La ricetta per fare il limoncello richiede esclusivamente la buccia del limone. Dunque, a fine preparazione vi ritroverete con almeno 20 limoni integri, ma senza buccia. Sarebbe un peccato buttarli, quindi che farne?
In realtà le possibilità sono numerose. Esistono, infatti, tantissime ricette che vedono come protagonista il succo o la polpa di limone.
Sono ricette varie, che spaziano dai secondi ai dessert, passando per i contorni e per gli antipasti. Nella stragrande maggioranza dei casi si utilizza il succo del limone.
Per esempio, questo ingrediente è fondamentale per realizzare le creme al limone, con cui farcire torte e biscotti. La crema al limone può essere integrata anche in ricette che di norma prevedono ben altro tipo di farcitura, come la torta diplomatica, che trovate su Nonnapaperina.it
Il succo di limone può essere utilizzato anche come condimento di contorni a foglia verde, magari quelli che propongono qualche nota amara, come le coste di bietola.
Soprattutto funge da emulsione, ovviamente insieme all’olio extravergine di oliva, che risulta perfetto per condire il pesce alla griglia.
In molte occasioni il succo di limone partecipa anche alla marinatura, anzi è tra i principali responsabili di questa fase, viste le sue caratteristiche chimiche e organolettiche.
La conservazione del limoncello fatto in casa
Quando pensiamo al limoncello, ci vengono subito in mente le calde serate estive in Italia, le risate tra amici e la freschezza di quel liquore dorato che risveglia i nostri sensi. Prepararlo in casa è un’esperienza in sé, un rituale che ci riporta alle tradizioni e ai sapori autentici. Ma una volta terminato questo processo, come possiamo garantire che il nostro prezioso liquore mantenga il suo inconfondibile aroma e sapore nel tempo?
Ebbene, tutto inizia con la scelta delle bottiglie in vetro. Non sono solo un contenitore, ma la prima casa del nostro limoncello. Queste devono essere accuratamente sterilizzate, come un coccolo che protegge il liquore dalla contaminazione esterna.
Ora, immagina di aprire il frigo o il freezer in una calda giornata estiva e di trovare lì, in attesa, la tua bottiglia di limoncello, pronta a regalarti un tuffo di freschezza. Sì, il freddo è l’alleato del limoncello, ne preserva la freschezza e ne esalta il sapore.
Ma attenzione alla luce, quella subdola compagna che può giocare brutti scherzi al colore e all’intensità del nostro liquore. Ecco perché preferisco nascondere le mie bottiglie in un angolo buio della cantina o utilizzare bottiglie opache, che custodiscono il segreto dorato al loro interno.
La chiusura delle bottiglie? Un passo fondamentale. Come un sigillo, mantiene l’essenza del limoncello al riparo dall’aria esterna, preservandone l’integrità. E mentre il tempo scorre, e le stagioni cambiano, il nostro liquore dolce resta lì, paziente, ma è bene consumarlo entro un anno per assaporare al meglio la sua vivacità.
In ogni caso, come in tutte le cose fatte in casa, è importante ascoltare i nostri sensi. Se qualcosa sembra strano, dal colore all’aroma, è sempre meglio prestare attenzione.
In fondo, conservare il limoncello è un po’ come conservare un ricordo: con cura, attenzione e amore, per poterlo rivivere ogni volta che lo desideriamo. E ora, che ne dici di un bicchierino?
Ricette con limoni ne abbiamo? Certo che si!
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