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Tarassaco sott’olio, un’alternativa alle classiche conserve

Tiziana Colombo: per voi, Nonnapaperina

Ricetta proposta da
Tiziana Colombo

Tarassaco sottolio
Ricette per intolleranti, Cucina Italiana
Ricette vegetariane
Ricette senza glutine
Ricette senza lattosio
preparazione
Preparazione: 00 ore 40 min
cottura
Cottura: 00 ore 30 min
dosi
Ingredienti per: 4 persone
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4/5 (13 Recensioni)

I mille usi del tarassaco sott’olio

Il tarassaco sott’olio può sembrare una stranezza a chi è abituato alle conserve classiche. Eppure, merita un posto d’onore in dispensa. Molti lo associano solo all’erboristeria o alle tisane depurative, ma le sue foglie e i suoi boccioli hanno anche un’anima gastronomica. Raccolti giovani e conservati con attenzione, possono offrire sapori intensi e selvatici. La consistenza leggermente croccante si mantiene anche una volta messi sott’olio.

La conservazione in olio extravergine d’oliva aiuta a mantenere le proprietà aromatiche e il carattere leggermente amarognolo della pianta. Il tarassaco si abbina bene con salumi e formaggi stagionati, oppure con patate lesse e uova sode. È perfetto anche come accompagnamento per carni bollite o grigliate. Può diventare un antipasto sfizioso, un contorno alternativo, oppure un’aggiunta originale per panini rustici.

Basta un po’ di fantasia per trovare mille impieghi diversi. Il tarassaco sott’olio, infatti, unisce sapori antichi e gusto contemporaneo. Ha carattere, versatilità e una storia legata alla terra. Raccoglierlo a primavera, lavorarlo con cura e conservarlo nel tempo è un gesto semplice, ma pieno di significato. Un modo per riscoprire le erbe spontanee in cucina, con rispetto e creatività.

Ricetta tarassaco sott'olio

Preparazione tarassaco sott'olio

  • Mondate e lavate con cura il tarassaco. Separate i gambi dalle foglie. Utilizzate i primi per questa ricetta, mentre con i secondi potete fare dell’ottimo pesto.
  • Fate bollire dell’acqua in una pentola capiente, poi versate l’aceto e il vino.
  • Quando l’acqua riprende a bollire salate e aggiungete i gambi.
  • Dopo pochi minuti scolate i gambi e disponeteli sulla carta assorbente.
  • Lavate e tritate i timo.
  • Usate altra carta assorbente per coprire il tutto e fate riposare per una notte.
  • Ora pulite e sterilizzate i vasetti e i tappi.
  • Ricavate dai gambi dei pezzi di 5 cm circa e inseriteli nei vasi, aggiungete il timo e versate l’olio fino a mezzo cm dal bordo.
  • Chiudete ermeticamente e lasciate riposare per circa una settimana prima di consumarlo.

Ingredienti tarassaco sott'olio

  • 500 gr. di gambi di tarassaco
  • 500 ml. di aceto di vino bianco
  • 30 gr. di sale grosso
  • 500 ml. di vino bianco
  • 500 ml. di acqua
  • 2 rametti di timo
  • q. b. di olio di semi di girasole

Tarassaco sott’olio: una conserva originale

Il tarassaco sott’olio può sembrare insolito a chi è abituato solo a conserve più comuni come carciofini, peperoncini o pomodori secchi. Eppure, questa pianta spontanea ha un enorme potenziale anche in cucina. Molti la conoscono per le sue proprietà depurative o per le tisane, ma il suo sapore deciso e la consistenza interessante la rendono perfetta anche per essere gustata a tavola. Una volta lavorata con cura e messa sott’olio, diventa un piccolo tesoro da servire in ogni stagione.

Per esempio, il tarassaco sott’olio si presta benissimo per antipasti gustosi e sani, magari abbinato a verdure grigliate o a salumi stagionati. Ottimo anche da solo, su una fetta di pane tostato, per apprezzarne tutto il carattere. Questa erba selvatica ha un gusto già di suo intenso, ma grazie al riposo nell’olio assume note ancora più interessanti. Il trattamento richiede qualche attenzione, ma il risultato vale sempre il tempo speso nella preparazione.

Si possono conservare anche i boccioli di tarassaco, che hanno un sapore più delicato ma molto aromatico. Spero davvero di riuscire a raccoglierne abbastanza da potervene preparare qualche vasetto. In fondo, raccogliere il tarassaco è un gesto semplice, che ci ricollega ai ritmi della natura. È un modo per fare scorta di sapori antichi, con un tocco moderno e casalingo insieme.

Gli aromi
Il tarassaco sott’olio può essere personalizzato con una varietà di aromi che ne esaltano il carattere naturale. Oltre al timo, potete aggiungere il rosmarino per un tocco resinoso e intenso, o la maggiorana per una nota più dolce e delicata. Anche l’alloro e l’aglio affettato finemente sono degli ottimi alleati, poiché contribuiscono a rendere la preparazione più profumata e complessa, senza coprire il sapore dell’erba principale.

Il tarassaco, un alimento nutriente e terapeutico

Il tarassaco è conosciuto fin dall’antichità. Nasce come erba selvatica, e tutt’ora viene vista come tale, sebbene ovviamente possa essere coltivata in maniera abbastanza semplice; si adatta, infatti, a molte tipologie di terreno. Il tarassaco è percepito essenzialmente come un prodotto da erboristeria in quanto offre numerosi benefici all’organismo.

Tarassaco sott’olio

Per esempio, esercita una funzione depurativa e diuretica. Preserva inoltre la salute del fegato e svolge una funzione debolmente lassativa, comunque in modo non fastidioso e tutt’altro che invasivo. Non è un caso che il tarassaco venga consumato soprattutto sotto forma di decotto. Molto diffuso è anche il succo di tarassaco, che viene ricavato principalmente dai fiori di questa pianta.

E’ conosciuto anche come dente di cane, cicoria selvatica, grugno di porco o ingrassaporci. In Veneto viene chiamato pissacan. L’altro nome ufficiale è  dente di leone.

Lo speciale ruolo dell’aceto e del vino

Uno dei punti di forza del tarassaco sott’olio risiede nel ruolo giocato dal vino bianco e dall’aceto di vino bianco. Il primo conferisce gusto, il secondo dona invece una piacevole nota acidula. Inoltre, entrambi contribuiscono ad aumentare il tempo di conservazione, funzione che va a rafforzare quella naturalmente svolta dall’olio.

L’aceto di vino bianco e il vino bianco sono chiamati in causa nel trattamento pre-invasamento, ovvero nella fase di scottatura del tarassaco. Questa consiste in una leggera bollitura in acqua mista ad aceto e vino.

Non si tratta di una cottura vera e propria, dal momento che secondo la ricetta l’alimento dovrebbe rimanere solo qualche minuto in ebollizione, ma è sufficiente a garantire gusto e tempo di conservazione. Il risultato è una conserva molto saporita, dai sentori complessi e adatta a tutti i palati, inoltre può essere considerata a tutti gli effetti “terapeutica”.

Come usare il tarassaco sott’olio

Il tarassaco sott’olio è una preparazione versatile e sorprendente, capace di valorizzare un’erba spontanea spesso sottovalutata. Le sue foglie, una volta lessate e conservate in un buon olio extravergine d’oliva, sviluppano un sapore delicatamente amarognolo e aromatico, che ricorda quello della cicoria ma con un retrogusto più floreale. E’ ottimo anche come contorno per carni bianche e pesce alla griglia. Nondimeno, si presta a diventare protagonista di antipasti rustici o insalate miste.

Può essere utilizzato come ingrediente per arricchire crostini o bruschette, oppure aggiunto alla pasta appena scolata per creare un condimento semplice e genuino; inoltre può essere servito come base per un uovo al tegamino o una frittata leggera. Il segreto sta nel bilanciare l’amaro naturale del tarassaco con elementi dolci o acidi, come una spruzzata di limone o qualche goccia di aceto balsamico.

Insomma, in cucina questa verdura rappresenta una piccola scoperta: è economica, salutare e adatta a chi ama i sapori autentici e “di campagna”. Inoltre, il processo di conservazione ne amplifica gli aromi, rendendola ancora più interessante e versatile nel tempo.

Quale olio usare?
Oltre all’olio extravergine, potete scegliere l’olio di semi di girasole per ottenere un risultato più neutro e leggero. Questo tipo di olio permette di esaltare il sapore autentico del tarassaco e degli aromi aggiunti, senza aggiungere note fruttate o amare. È particolarmente indicato se volete una conserva dal gusto delicato, perfetta per accompagnare formaggi freschi o pesci al vapore.

Cicoria sott’olio, una ricetta alternativa

Il tarassaco è ottimo sott’olio, ma la cicoria non è da meno. E d’altronde entrambe le verdure appartengono alla stessa famiglia botanica, condividendo alcune caratteristiche, come la leggera nota amarognola e le proprietà depurative. La cicoria, però, esprime un sapore più intenso e una consistenza più corposa, che la rende perfetta per preparazioni rustiche e sostanziose.

Dal punto di vista nutrizionale si rivela essere una fonte preziosa di fibre, ferro e vitamina K, che contribuisce alla salute delle ossa e del sistema cardiovascolare. La cicoria, se preparata sott’olio, si presta benissimo come contorno, come antipasto o come ingrediente per arricchire torte salate e focacce.

Un piccolo accorgimento: prima di conservarla, è bene sbollentarla per pochi minuti e asciugarla accuratamente. In questo modo si evita la formazione di umidità nel barattolo e si preservano colore e sapore. Una volta immersa nell’olio, la cicoria acquista una piacevole morbidezza e un aroma pieno, ideale per accompagnare piatti di carne o formaggi stagionati.

Come preparare al meglio la conserva?

Preparare il tarassaco sott’olio non è difficile, ma richiede attenzione ai dettagli. Dopo aver lavato accuratamente le foglie e i germogli, è importante sbollentarli per pochi minuti in acqua salata e aceto, così da fissarne il colore e ridurre la carica batterica. Poi vanno asciugati con cura, poiché anche una minima traccia di umidità può comprometterne la conservazione.

I barattoli devono essere sterilizzati e riempiti alternando strati di tarassaco e aromi. Una volta versato l’olio, bisogna verificare che le verdure siano completamente sommerse, eliminando eventuali bolle d’aria con l’aiuto di una forchetta. Dopo la chiusura, la conserva deve riposare almeno una settimana in un luogo buio e fresco, per permettere agli aromi di amalgamarsi e sviluppare pienamente il loro profumo.

FAQ sul tarassaco sott’olio

Come riconoscere il tarassaco?

Il tarassaco si riconosce facilmente per le sue foglie dentellate, disposte a rosetta, e per i caratteristici fiori gialli che ricordano le margherite. Cresce spontaneamente nei prati e lungo i bordi delle strade, soprattutto in primavera, e può essere raccolto quando le foglie sono ancora tenere e verdi.

Che sapore ha il tarassaco?

Il tarassaco ha un sapore leggermente amarognolo, ma piacevole e aromatico. Una volta lessato o conservato sott’olio, perde parte della sua amarezza e sviluppa un retrogusto delicato che si abbina bene con condimenti semplici o agrumati.

Quanto dura il tarassaco sott’olio?

Se conservato correttamente in barattoli sterilizzati, e coperto completamente dall’olio, il tarassaco può durare fino a 6 mesi in dispensa. Dopo l’apertura va tenuto in frigorifero e consumato entro 10 giorni, avendo cura di aggiungere altro olio se necessario per non lasciare parti scoperte, che potrebbero comprometterne la conservazione.

A cosa fa bene il tarassaco?

Il tarassaco è noto per le sue proprietà depurative e diuretiche. Favorisce la digestione, stimola la funzionalità del fegato e aiuta ad eliminare le tossine. È anche ricco di vitamina A, C e di minerali, come il potassio, che contribuiscono al benessere generale dell’organismo.

Come si usa il tarassaco in cucina?

Il tarassaco può essere usato in moltissimi modi: crudo nelle insalate, cotto come contorno, oppure conservato sott’olio o sott’aceto. È ottimo anche per preparare frittate, minestre o torte salate. Nella versione sott’olio può diventare una base per bruschette o per arricchire piatti di pasta e cereali, insomma una vera risorsa per impreziosire qualsiasi tipo di ricetta.

Ricette con tarassaco ne abbiamo? Certo che si!

4/5 (13 Recensioni)
Riproduzione riservata

4 commenti su “Tarassaco sott’olio, un’alternativa alle classiche conserve

  • Ven 28 Giu 2024 | Federica ha detto:

    Buongiorno è inesatto chiamare il (tarassaco )ingrassa porci . Forse dente di leone o fioretto giallo

    • Lun 8 Lug 2024 | Tiziana Colombo ha detto:

      Buongiorno Federica ho riportato alcuni dei nomi con cui viene chiamato in alcuni luoghi.

  • Sab 5 Apr 2025 | Elena ha detto:

    Mi scusi ma in questa ricetta scrive di usare i gambi del tarassaco e nella foto si vedono i petali.

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