Morbidi mochi al ripieno di fagioli rossi e non solo
Dolci tentazioni dal Giappone: I Mochi
Sarà il ricordo del nostro soggiorno, la bellezza di posti magici, il fascino di un mondo così distante e diverso, non sappiamo bene il motivo. Fatto sta che questi dolci mochi al ripieno di fagioli rossi sono una succulenta tentazione che abbiamo portato via con noi. Non stupitevi di vedere un dessert fatto con una confettura di fagioli! Ogni Nazione ha le proprie tradizioni culinarie e, dobbiamo dirlo sinceramente, il Giappone con le sue ci ha davvero conquistati.
Gli azuki sono fagioli particolari, coltivati soprattutto in Cina, Korea e Giappone, che hanno un sapore ed una consistenza diversa dai legumi cui siamo maggiormente abituati. L’anko è appunto questa tradizionale confettura fatta di fagioli azuki, che può essere lasciata più o meno grossolana, a seconda dell’uso che se ne intende fare. Il contrasto tra dolce e salato, quindi un concetto di dessert diverso da quello occidentale, è una delle caratteristiche della filosofia e della gastronomia orientale.
Ricetta mochi con ripieno di fagioli rossi:
Preparazione mochi
Dedicatevi come prima cosa all’impasto esterno per il mochi. In un pentolino, setacciate la farina di riso ed unitela con lo zucchero. Aggiungete un po’ di acqua per volta ed amalgamate, conservando un impasto piuttosto liscio e liquido. Scaldate il tutto a fiamma media finché non si addensa e diventa gommoso. Su di un tavoliere o una spianatoia, spolverate la maizena ed adagiateci sopra il composto.
Stendete l’impasto con un mattarello fino ad ottenere una sfoglia non più alta di un centimetro. Lasciate a riposo la sfoglia e nel frattempo preparate la confettura di fagioli rossi (anko). Lavate i fagioli rossi dopo averli tenuti ammollo per tutta una notte. Mettete i fagioli a bollire in acqua pulita (per la qualità regolatevi rispetto alla quantità di fagioli, ossia lo stesso volume). Lasciate bollire i fagioli per circa 10 minuti. Aggiungete un bicchiere di acqua fredda e fate bollire per altri 10 minuti. Scolate i fagioli, aggiungete un altro bicchiere di acqua fredda e riportate tutto in cottura per ulteriori 10 minuti.
Queste operazioni sono indispensabili per spurgare il retrogusto amaro dei fagioli. A questo punto aggiungete il doppio dell’acqua e lasciate in cottura per 2 ore. Nel frattempo i fagioli si saranno fatti morbidi e parte dell’acqua sarà evaporata. Unite lo zucchero ai fagioli e continuate a mescolare a fuoco medio, fino ad ottenere una confettura lucida.
Lasciate raffreddare la marmellata e riprendete la sfoglia e ritagliatela in 10 quadrati (dimensioni di 3×3 cm, circa). Prendete un cucchiaio di anko (quando sarà tiepida) e rivestite il quadratino con la sfoglia mochi. Chiudete l’impasto fino a formare delle polpette schiacciate. I dolcetti sono a questo punto proti per l’assaggio!
per 10 mochi con ripieno di fagioli rossi:
- 100 gr. di farina di riso
- 100 gr. di zucchero
- 200 gr. di acqua
- q. b. di maizena
per il ripieno mochi:
- 300 gr. di fagioli azuki secchi
- 150 gr. di zucchero
- q. b. d’ acqua
Mochi al tè matcha: Il dolcetto per l’estate
Ma non solo mochi al ripieno di fagioli rossi ! I mochi al tè matcha sono un dolce giapponese che ormai ha raggiunto anche l’occidente. Questi si presentano di piccole dimensioni, quindi simili a dei pasticcini, ideali da servire dopo il pranzo oppure durante la merenda.
La loro consistenza morbida e il gusto rinfrescante con una punta amarognola data dal tè matcha li rende perfetti per le calde giornate estive. I mochi anche se hanno una consistenza “glutinosa” (data dalla farina di riso) e un po’ appiccicosa in realtà non contengono glutine, quindi sono ideali anche per chi soffre di celiachia.
Il ripieno tradizionale dei mochi è solitamente preparato con i fagioli rossi azuki, ma possono essere preparati con diversi ripieni tra cui uno dei più popolari è proprio quello al tè matcha.
I mochi in Giappone sono spesso serviti durante i giorni di festa, i compleanni e la sera del 31 dicembre, prima dell’inizio del nuovo anno, perché sono considerati dei dolcetti portafortuna. Si preparano anche i mochi salati.
I benefici del tè matcha: ecco quali sono i principali
Il tè matcha è una bevanda notoriamente consumata in Giappone. Questo prodotto però nell’ultimo periodo sta diventando sempre più popolare anche nel resto del mondo, infatti è semplice trovarlo anche nei negozi italiani. Il tè matcha oltre ad avere un gusto peculiare presenta anche molti benefici per l’organismo.
Ad esempio stimola le difese immunitarie e riesce a ridurre il colesterolo nel sangue. I suoi effetti benefici sono stati rilevati anche da una recente ricerca, che ha denotato come le persone di Okinawa vivono più a lungo grazie anche al consumo del tè matcha.
Il tè matcha grazie al contenuto dell’amminoacido L-teanina è in grado di rilassare i nervi, calmare le persone che soffrono d’ansia e migliora sia la concentrazione sia l’umore. Quest’amminoacido favorisce dunque il rilassamento e dona molta energia al corpo, ideale per chi studia o fa molto esercizio fisico.
Questo tè è anche molto ricco di catechine, antiossidanti che sono conosciuti per il loro effetto brucia grassi e per i loro benefici contro malattie come l’artrite. Inoltre, le catechine sono in grado di rafforzare il sistema immunitario e promuovere lo stato di salute generale.
La presenza di caffeina invece riesce a migliorare la resistenza fisica e lo stato di veglia. Infine, il tè matcha grazie all’alta concentrazione di clorofilla aiuta a disintossicare il corpo dalla diossina, dalle tossine latenti e anche dai metalli pesanti.
Consigli per servire al meglio i mochi al tè matcha
I mochi al tè matcha sono dei dolcetti giapponesi di piccole dimensioni, morbidi, un po’ appiccicosi e soprattutto dal sapore unico. Se offrirai questi dolci ai tuoi ospiti ne saranno sicuramente deliziati, specie se li servi a fine pasto, magari dopo aver organizzato una cena in stile orientale.
I mochi al tè matcha possono essere serviti su vassoi d’acciaio o di ceramica di forma rettangolare, stretta e affusolata, e poi vanno messi uno vicino all’altro per creare una composizione molto simile a quella giapponese.
Per riuscire a decorare i mochi puoi scegliere di mettere alcune foglioline di tè matcha, oppure dei fiori eduli colorati (quelli rosa ad esempio si abbinano bene ai mochi verdi).
Se non vuoi servirli insieme, puoi anche fare delle monoporzioni da servire in piattini da dolce rotondi con due fiori eduli sul lato, o con un paio di foglie di matcha. Mi sono ispirata a questa ricetta
Che cosa sono i Sakura Mochi?
Continuiamo il nostro viaggio alla scoperta delle prelibatezze del Giappone reperibile direttamente nei supermercati e nei ristoranti, scelto ed apprezzato anche in occasione di festival e street food. I Sakura Mochi sono un dolce tipico a base di riso e salsa dolcificata azuki, il tutto rivestito da una foglia salata di ciliegio. Degli azuki vi abbiamo già parlato in altre occasioni ma, lo ricordiamo, si tratta di particolari fagioli rossi giapponesi, utilizzati in maniera molto versatile e perfino nei dolci, come in questo caso.
Il sapore dei Sakura Mochi è prevalentemente dolce e pastoso. Questa sua caratteristica rende tali preparazioni particolarmente apprezzate dai bambini ma anche dagli adulti che hanno un debole per lo zucchero ed i suoi derivati! La particolarità di questo dolce è quella di unire due sensazioni di gusto apparentemente opposte, come il dolce (degli azuki) ed il salato (la foglia di ciliegio).
Un unione zen tra dolce e salato
L’assaggio dei Sakura Mochi, a ben vedere, è il frutto di un concetto oseremmo dire “filosofico”. Perché unire il dolce ed il salato? Perché infondo anche la realtà stessa è così, ossia il risultato dell’unione simbiotica dei contrasti. Alla base dell’estetica, della cultura e della religione giapponesi, vi è proprio una consapevolezza zen, o meglio un mondo di opposti cui si cerca di contrapporre un’ascetica unione.
Secondo quest’idea, così come poi avviene nella preparazione dei Sakura Mochi, gli opposti non sono altro che due aspetti della medesima cosa. Approfondendo la conoscenza della cultura giapponese capiterà spesso di rivedere applicato questo concetto, in pietanze i cui ingredienti sembrerebbero dai sapori opposti ma che assieme formano un gusto straordinario.
Come si preparano i Sakura Mochi?
I Sakura Mochi vengono spesso composti in maniera colorata e dalle forme floreali. Questo è possibile grazie alla giustapposizione di mochi bianco con mochi rosa ed all’interno il ripieno. Preparati i vari impasti per il dessert, entra in gioco l’abilità manuale. Comporre questi dolci a forma di fiore è una vera arte, apprezzabile talvolta in occasione delle feste in Giappone. C’è la restare incantati!
Il pasticcere artigiano, dopo aver composto i diversi strati, li unisce fino a formare una sfera. La forma a fiore si ottiene premendo delle pieghe, con l’ausilio delle bacchette, in più punti tanti quanti sono i petali.
I mochi nipponici ai fagioli rossi
I mochi al ripieno di fagioli rossi sono uno dei dolci più facilmente reperibili in Giappone. Non solo nei ristoranti ma anche in attività commerciali specializzate e supermercati, i mochi sono frequenti e consumati in vari momenti della giornata. Esistono mochi con farciture differenti ma sicuramente l’anko è il ripieno più apprezzato e tradizionale. Volendo trovare un corrispondente simile nelle nostre tradizionali ricette di pasticceria potremmo dire che i mochi hanno una consistenza paragonabile alla pasta reale o alla pasta di mandorle.
Più che la pasta di mandorle, i mochi tendono ad essere spugnosi ed appiccicosi. I mochi giapponesi, originariamente, erano preparati per i festeggiamenti d’inizio anno ed erano beneauguranti. Col tempo il loro consumo è stato esteso a tutto l’anno e vengono serviti spesso come dolcetti d’accompagnamento al tè.
Il riso glutinoso che è senza glutine!
Il riso e la farina di riso utilizzate per i mochi sono da considerarsi senza glutine. Nonostante questo, capita spesso di leggere notizie relativamente ai mochi con riferimento di “dolci al riso glutinoso”. Questa dicitura è tendenzialmente fuorviante e non ci deve spaventare.
Il riso è un cereale privo di glutine ed adatto al consumo in caso di celiachia. Il riso viene definito glutinoso quando in cottura tende a diventare appiccicoso. Questo avviene quanto il riso è particolarmente ricco di amido (più precisamente, ricco di amilopectina). Il termine “glutinoso” deriva dal latino “glutinosus” per questa caratteristica ma non va confuso con l’accezione di “contenente glutine”.
Ricette giapponesi ne abbiamo? Certo che si!
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