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Confettura di rabarbaro: una alternativa saporita e sana

Tiziana Colombo: per voi, Nonnapaperina

Ricetta proposta da
Tiziana Colombo

Confettura di rabarbaro
Ricette per intolleranti, Cucina Italiana
Ricette vegetariane
Ricette senza glutine
Ricette senza lattosio
preparazione
Preparazione: 3 ore 30 min
cottura
Cottura: 01 ore 10 min
dosi
Ingredienti per: 4 persone
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4.3/5 (7 Recensioni)

I pregi della confettura di rabarbaro

La confettura di rabarbaro è un’alternativa sfiziosa alla classica confettura di fragole, di ciliegie, prugne etc. Il protagonista di questa ricetta è il rabarbaro, una pianta di origine asiatica ma utilizzata anche nella cucina italiana per preparare liquori, digestivi e, appunto, confetture.

Il rabarbaro vanta eccellenti proprietà nutrizionali. Le sue coste, che costituiscono la parte più adatta al consumo alimentare, sono molto dolci e si caratterizzano per un profumo intenso. Il rabarbaro è anche una pianta officinale, è considerato infatti un rimedio naturale contro la stipsi e un efficace regolatore dell’appetito.

Ricetta confettura di rabarbaro

Preparazione confettura di rabarbaro

  • Sterilizzate i barattoli e i tappi.
  • Poi rimuovete le foglie del rabarbaro e tagliate le coste in pezzi da 1 cm ciascuno. Dopodichè lavateli in acqua fredda e versateli in una ciotola.
  • Aggiungete lo zucchero, la scorza grattugiata del limone e il suo succo. Badate bene, il succo non deve superare i 70 gr.
  • A questo punto mescolate, coprite con la pellicola e lasciate riposare per 2-3 ore.
  • Trascorso questo tempo, per effetto del succo di limone, il rabarbaro avrà rilasciato tutti i suoi liquidi.
  • Adesso è ora di cuocere la confettura. Versate il contenuto della ciotola in una pentola dalla capienza di 6 litri, portate a bollore, poi cuocete a fiamma media per 10 minuti.
  • Dopodiché abbassate ulteriormente la fiamma e lasciate cuocere per altri 50-60 minuti. A questo punto la confettura è tecnicamente pronta.
  • Riponete la confettura di rabarbaro nei barattoli, avendo cura di lasciare 1 cm tra il bordo del barattolo e la confettura.
  • Per ottenere un miglior risultato lasciate riposare la confettura dentro i barattoli per tre settimane in un luogo al riparo dai raggi del sole. La confettura di rabarbaro si conserva per 3 mesi, ma fate attenzione, una volta aperta va riposta in frigorifero e consumata entro 3 giorni.

Ingredienti confettura di rabarbaro

  • 2 barattoli da 250 grammi
  • 650 gr. di rabarbaro pulito
  • 200 gr. di zucchero di canna
  • 2 limoni (succo e scorza)

Il contributo del limone

Tra i protagonisti della confettura di rabarbaro spicca il limone. La presenza dell’agrume potrebbe far storcere il naso a chi è abituato alle classiche confetture. Eppure gioca un ruolo importante, sia dal punto di vista gustativo che prettamente funzionale. Il limone, infatti, innesca una reazione chimica che stimola il rilascio del succo da parte del rabarbaro.

Inoltre aggiunge una leggera nota di acidità, in grado di attenuare la dolcezza del rabarbaro, che altrimenti – viste le caratteristiche della pianta – potrebbe risultare eccessiva. Ad ogni modo, è consigliato rispettare le dosi, se si vuole evitare che la confettura restituisca un sapore aspro.

Confettura di rabarbaro

Perché lo zucchero di canna

L’altro ingrediente della ricetta è lo zucchero di canna. Sicuramente alcuni ricondurranno la presenza dello zucchero di canna alla volontà di rendere questa confettura più salutare. Tuttavia, che lo zucchero di canna sia più salutare dello zucchero bianco o sciroppo di acero è solo una credenza. Sono comunque diversi, non tanto nei valori nutrizionali quanto nel gusto. E’ proprio in questa diversità va rintracciata la ragion d’essere dello zucchero di canna nella ricetta della confettura di rabarbaro.

Lo zucchero di canna, infatti, contiene la melassa, che è un prodotto di scarto della lavorazione. Un prodotto sì di scarto, ma molto buono e in grado di aggiungere corpo e intensità agli altri ingredienti. Lo zucchero di canna, quindi, rappresenta un valore aggiunto per la confettura di rabarbaro, una risorsa capace di esaltarne il gusto.

Le alternative allo zucchero per dolcificare la confettura di rabarbaro

Lo zucchero, ancorché di canna, non è l’unica soluzione per conferire la giusta dolcezza alla confettura di rabarbaro. In realtà lo zucchero non è nemmeno salutare, dunque si può pensare a qualche valida alternativa, come il miele, le stevia e l’eritritolo.

Il miele è l’alternativa naturale allo zucchero per eccellenza. Dona un sapore delicato e floreale e, a differenza dello zucchero raffinato, fornisce enzimi e antiossidanti. E’ particolarmente adatto per confetture dal gusto fruttato. In questo caso smorza l’acidità del rabarbaro in modo significativo.

La stevia è un dolcificante privo di calorie e dal gusto intenso, quindi ne basta una piccola quantità per dolcificare i composti. Essendo naturale, la stevia non compromette le proprietà nutrizionali della confettura. In questo caso, però, è ideale mescolare la stevia con una piccola dose di pectina per ottimizzare la consistenza. L’eritritolo, infine, è un dolcificante a basso contenuto calorico. E’ ideale per confetture, poiché dolcifica senza alterare il sapore.

Marmellata di rabarbaro o confettura di rabarbaro?

Alcuni considerano i termini confettura e marmellata come sinonimi, altri credono che corrispondano (come in effetti è) a due preparazioni diverse con consistenze differenti. Dove sta la verità?

E’ vero, marmellata e confettura indicano due preparazioni diverse. La chiave, però, sta nell’ingrediente principale. La marmellata è sempre realizzata con agrumi, ovvero arance, limoni, mandarini etc. La confettura, invece, è realizzata con tutti gli altri frutti. Dal punto di vista del procedimento e degli usi sono la stessa cosa, ossia si tratta di frutta ridotta a pezzi e cotta insieme allo zucchero e ad altri ingredienti di supporto affinché acquisisca una consistenza morbida e regolare.

FAQ sulla confettura di rabarbaro

Che sapore ha la confettura di rabarbaro?

La confettura di rabarbaro ha un sapore unico, ossia leggermente acidulo e agrumato, con una nota fresca e amarognola. La sua acidità viene bilanciata dallo zucchero, esprimendo un gusto delicato e fruttato, perfetto per chi apprezza una marmellata non troppo dolce.

Quanto zucchero ci vuole nella confettura di rabarbaro?

Per preparare la confettura di rabarbaro di solito si utilizza una quantità di zucchero pari un terzo o metà del rabarbaro. Ad esempio per 1 kg di rabarbaro sono consigliati 350-400 grammi di zucchero, a seconda del livello di dolcezza desiderato. Questo aiuta a bilanciare l’acidità naturale del rabarbaro.

Come utilizzare la confettura di rabarbaro?

La confettura di rabarbaro può essere spalmata su pane tostato o fette biscottate. Si abbina bene a formaggi cremosi o stagionati, inoltre può arricchire dolci (come crostate, muffin e cheesecake) e può essere usata come ripieno per dolci e torte. Questa confettura aggiunge una nota unica anche ai piatti salati a base di carne.

A cosa fa bene il rabarbaro?

Il rabarbaro ha proprietà digestive e depurative, grazie alle fibre e ai composti antiossidanti presenti nei suoi gambi. È ricco di vitamina A, C, e K, inoltre contiene minerali come calcio e potassio, utili per il benessere osseo e cardiovascolare. Infine contribuisce alla regolazione intestinale.

Quali sono le controindicazioni del rabarbaro?

Il rabarbaro può avere controindicazioni se viene consumato in eccesso, poiché contiene acido ossalico che può irritare i reni e interferire con l’assorbimento del calcio. È sconsigliato a chi soffre di problemi renali o osteoporosi. Le foglie, invece, non devono essere mai consumate, poiché sono tossiche e non commestibili.

Ricette con rabarbaro ne abbiamo? Certo che si!

4.3/5 (7 Recensioni)
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