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Ratafià di lamponi, un liquore tipico abruzzese

Tiziana Colombo: per voi, Nonnapaperina

Ricetta proposta da
Tiziana Colombo

ratafià di lamponi
Ricette per intolleranti, Cucina Italiana
Ricette vegetariane
Ricette senza glutine
Ricette senza lattosio
preparazione
Preparazione: 00 ore 40 min
cottura
Cottura: 10 min
dosi
Ingredienti per: 4 persone
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5/5 (1 Recensione)

Ricetta del ratafià di lamponi: un liquore tipico abruzzese da scoprire

Il ratafià di lamponi è un nome che evoca subito atmosfere d’altri tempi, profumo di frutta rossa e ricette di famiglia custodite con cura. Questo liquore ha radici antiche e un fascino intramontabile, in Abruzzo, è una tradizione quasi sacra. Ma non tutti sanno che la sua origine affonda le radici nel Piemonte, tra i monasteri del Biellese. Nel tempo, è diventato parte integrante della cultura abruzzese, tanto da essere celebrato anche da Gabriele D’Annunzio.

La ricetta del ratafià di lamponi è sorprendentemente semplice: pochi ingredienti, lavorati con attenzione, danno vita a un liquore intenso e profumato. I protagonisti sono i lamponi, un frutto prezioso ricco di antiossidanti, e la cannella, spezia calda e avvolgente. Il risultato è un digestivo perfetto da servire freddo, magari con due cubetti di ghiaccio, oppure da usare per insaporire dolci al cucchiaio e macedonie.

In questo articolo ti porterò alla scoperta delle origini storiche della ratafià, delle proprietà dei suoi ingredienti principali e 👉 ti svelerò la ricetta della ratafià di lamponi passo dopo passo. Un liquore da preparare in casa con semplicità e che diventerà un regalo speciale o una coccola serale. Sei pronto a riscoprire i sapori della tradizione abruzzese?

Ricetta ratafià di lamponi (per 2 bottiglie):

Preparazione ratafià

  • In una caraffa mettete i lamponi e il Cognac.
  • Aggiungete la stecca di garofano e la noce moscata grattugiata.
  • Chiudete la caraffa col coperchio e lasciate macerare per 15 giorni.
  • Trascorso il tempo indicato filtrate il Cognac e raccogliete i lamponi in una garza di cotone: strizzateli delicatamente per recuperare tutto il liquido.
  • Mettete in un pentolino l’acqua e lo zucchero, ponetelo sul fuoco e preparate lo sciroppo.
  • Quando lo zucchero è ben sciolto fate raffreddare lo sciroppo poi aggiungete il Cognac ai lamponi e mescolate.
  • Fate riposare il ratafià ottenuto per un giorno.
  • Servitelo con lamponi freschi e quello che avanza conservatelo chiuso in frigorifero.

Ingredienti ratafià

  • 750 gr. di lamponi
  • 600 gr. di cognac (distillato puro)
  • 350 gr. zucchero di canna
  • 350 gr. di acqua
  • 1 stecca di cannella
  • 2/3 chiodi di garofano
  • 1 grattata di noce moscata

Ratafià di lamponi: storia di un liquore tra Abruzzo e Piemonte

La ratafià di lamponi viene oggi considerata a tutti gli effetti un liquore tipico dell’Abruzzo. Tuttavia, la sua origine è più antica e appartiene a un’altra regione: il Piemonte. In particolare, secondo le fonti storiche più attendibili, il primo riferimento certo risale al monastero di Santa Maria della Sala, nella provincia di Biella. Da qui, la ricetta si è diffusa in tutta Italia, incontrando varianti regionali, fino a diventare un simbolo della tradizione abruzzese. La versione con i lamponi è la più nota, ma esistono anche varianti con ciliegie o amarene, come puoi leggere nella nostra sezione dedicata ai bevande per intolleranti.

Come rendere il ratafià più leggero
Chi desidera una versione più delicata del ratafià può ridurre la quantità di zucchero e prolungare il periodo di macerazione. In alternativa è possibile sostituire parte del vino con un rosé giovane o un vino bianco aromatico. Questo espediente mantiene il carattere fruttato, ma conferisce al liquore una gradazione inferiore e un profilo più fresco, perfetto per essere gustato anche in estate.

Le straordinarie proprietà dei lamponi

I lamponi sono il cuore della ratafià. Si tratta di frutti dal profumo intenso e dal colore brillante, noti per le loro proprietà benefiche. Ricchi di vitamina C, antiossidanti e fibre, i lamponi aiutano a contrastare lo stress ossidativo e a favorire il benessere intestinale. Il loro contenuto di antociani li rende alleati contro l’invecchiamento cellulare. Inoltre, sono consigliati per chi segue un’alimentazione controllata, poiché hanno un basso indice glicemico e contribuiscono a regolare l’assorbimento degli zuccheri nel sangue. Abbiamo approfondito le loro proprietà anche nell’articolo sulla dieta post-abbuffate.

Curiosità e consigli utili
La ratafià è ottima anche con aggiunta di spezie come chiodi di garofano o scorza di limone. Lascia riposare almeno 30 giorni per un aroma più profondo!

La cannella: una spezia preziosa che arricchisce la ricetta

La cannella è molto più che una semplice spezia: è uno degli ingredienti fondamentali della ratafià di lamponi. Il suo profumo caldo e avvolgente si integra perfettamente con la dolcezza dei frutti rossi, esaltando l’aroma del liquore. Oltre al gusto, la cannella è ricca di benefici per la salute. Ha proprietà antibatteriche, antinfiammatorie e aiuta a regolare i livelli di zucchero nel sangue, migliorando la sensibilità all’insulina. Come riportato da Healthline, può anche contribuire alla riduzione dei trigliceridi e del colesterolo LDL.

Tra i suoi composti più interessanti troviamo la cinnamaldeide, che contribuisce a migliorare la digestione. Nel caffè marocchino, ad esempio, la cannella è utilizzata per le sue proprietà riscaldanti. Nella ratafià, una stecca lasciata in infusione insieme ai lamponi dona al liquore una nota profonda, perfetta da gustare dopo pasto.

Come servire il ratafià di lamponi e quando gustarlo

Il ratafià di lamponi è perfetto da gustare ghiacciata come digestivo dopo cena, ma può essere anche protagonista di momenti speciali: aperitivi rustici, serate con amici o fine pasto nelle feste natalizie. È ottimo anche versata su dolci al cucchiaio, sorbetti o frutta fresca. Può diventare un regalo gastronomico originale, se imbottigliata con cura e decorata con etichette artigianali.

Per esaltare il suo gusto, servila in piccoli bicchieri con un cubetto di ghiaccio e una scorza d’arancia. Accompagna dolci al cioccolato fondente, crostate di frutta o formaggi stagionati. Puoi anche usarlo come bagna per torte o pan di Spagna, come nella nostra ricetta del pan di Spagna senza glutine. Prepararlo in casa è semplice e gratificante: basta seguire la ricetta della ratafià di lamponi e lasciarla riposare per almeno 3–4 settimane al buio.

Provatelo così
Il ratafià abruzzese può essere utilizzato anche come guarnizione per i dessert, in particolare per il gelato alla crema o alla vaniglia. Versato a filo sopra il gelato sprigiona un aroma intenso che ne esalta la dolcezza e crea un contrasto raffinato tra caldo e freddo. È perfetto anche con semifreddi o panna cotta, dove aggiunge un tocco di eleganza e un profumo persistente.

Ratafià abruzzese, la ricetta originale ha un segreto

Il ratafià abruzzese è un liquore tradizionale di straordinaria complessità aromatica, frutto di una lunga storia e di un equilibrio sapiente tra vino, frutta e spezie. Nella versione originale viene preparata artigianalmente secondo le ricette tramandate da generazioni, e si distingue per un profumo intenso e un gusto rotondo. A differenza delle versioni industriali, che sono più dolci e uniformi, il ratafià fatto in casa è ricco di sfumature e conserva una forte identità territoriale.

Il segreto sta nell’uso dei chiodi di garofano. Questa spezia, infatti, rilascia note calde e leggermente pungenti che bilanciano la dolcezza del vino e della frutta. Inoltre, i chiodi di garofano agiscono come conservante naturale, favorendo la maturazione del liquore e la stabilità del suo aroma nel tempo.

Nondimeno, alcune varianti tradizionali aggiungono un’ulteriore spezia: la noce moscata. Il suo profumo delicato ma complesso dona al ratafià una profondità unica, capace di rendere ogni sorso leggermente speziato e vellutato. Tuttavia, la noce moscata va usata con moderazione, perché un eccesso rischierebbe di sovrastare la fragranza della frutta e genererà un effetto vagamente allucinogeno. A mio parere la noce moscata si abbina perfettamente alle ciliegie e contribuisce a creare un equilibrio gustativo raffinato, tra dolcezza, acidità e spezia.

Quale alcolico utilizzare per la ratafià?

La scelta dell’alcol base è fondamentale per ottenere un buon ratafià. Tradizionalmente si impiega un vino rosso corposo, preferibilmente il Montepulciano d’Abruzzo, che garantisce struttura e un profumo intenso. Tuttavia, se desiderate una versione più liquorosa e persistente, potete aggiungere una piccola parte di cognac. 

Il cognac ideale è quello giovane, con aromi di vaniglia e frutta secca, che si integra senza coprire il sapore della frutta macerata. Evitate i distillati troppo invecchiati, poiché tendono a prevalere sugli altri aromi. Il dosaggio corretto è circa un decimo del volume totale del vino, sufficiente a conferire corpo e un tocco elegante al risultato finale.

Il cognac non è obbligatorio nella ricetta tradizionale, ma può essere un prezioso alleato per rendere il liquore più morbido, complesso e adatto alla conservazione prolungata. Dopo la macerazione è consigliabile filtrare e lasciar riposare il ratafià per almeno due mesi, in modo che le note di frutta e spezie si fondano armoniosamente.

FAQ sul ratafià

Cos’è il ratafià?

Il ratafià è un liquore tradizionale preparato con vino rosso, ciliegie e zucchero, a cui si aggiungono spezie come cannella e chiodi di garofano. Dopo una lunga macerazione il composto viene filtrato e lasciato maturare. Il risultato è un liquore dolce, aromatico e vellutato, tipico della cultura gastronomica abruzzese e piemontese.

Che sapore ha il ratafià?

Il ratafià ha un sapore dolce e fruttato, con una nota di spezie che lo rende avvolgente e complesso. Il gusto delle ciliegie è predominante, ma viene bilanciato dall’aroma caldo della cannella e dai chiodi di garofano. A seconda della ricetta può avere un retrogusto più vinoso o più liquoroso.

Quanti gradi ha il ratafià?

La gradazione alcolica del ratafià varia in base alla ricetta e al tipo di vino utilizzato, ma si aggira in genere tra i 20 e i 28 gradi. Se si aggiunge cognac o altro distillato la gradazione può salire leggermente, rendendo il liquore più corposo e persistente.

Quante calorie ha il ratafià?

Il ratafià è un liquore piuttosto calorico, poiché contiene una buona quantità di zucchero. In media un bicchierino da 30 ml apporta circa 90-100 calorie. Tuttavia, se viene consumato con moderazione, può essere gustato come digestivo dopo i pasti o come ingrediente per dolci al cucchiaio.

Qual è il più famoso vino d’Abruzzo?

Il vino più celebre dell’Abruzzo è senza dubbio il Montepulciano d’Abruzzo, un vino rosso intenso e profumato, spesso utilizzato come base per il ratafià. Accanto a questo meritano menzione il Trebbiano d’Abruzzo e il Cerasuolo, dei vini che rappresentano al meglio l’anima autentica e generosa della regione.

Come utilizzare i lamponi in cucina? Vi dò qualche idea

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