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Risotto alla borragine e caciocavallo, un primo salutare

Tiziana Colombo: per voi, Nonnapaperina

Ricetta proposta da
Tiziana Colombo

Risotto alla borragine
Ricette per intolleranti, Cucina Italiana
Ricette vegetariane
Ricette senza glutine
Ricette senza lattosio
preparazione
Preparazione: 20 min
cottura
Cottura: 30 min
dosi
Ingredienti per: 4 persone
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3.8/5 (5 Recensioni)

Ricetta Risotto alla borragine e caciocavallo ragusano, un primo davvero speciale

Il risotto alla borragine e caciocavallo ragusano è uno di quei piatti che riescono a sorprendere con semplicità, trasformando un’erba selvatica in un primo raffinato. La borragine, conosciuta anche come borago officinalis, è una pianta spontanea molto diffusa in Italia, dalle foglie ovali, pelose e dal colore verde scuro. I suoi fiori blu-violetti a forma di stella sbocciano tra aprile e ottobre e sono facilmente riconoscibili. Usata da secoli in cucina tradizionale, la borragine è una delle erbe spontanee più amate per il suo sapore delicato, simile a quello del cetriolo. È un ottimo ingrediente per piatti leggeri e naturali, soprattutto se si cercano soluzioni gustose ma prive di lattosio o glutine.

In cucina, della borragine si usano principalmente le foglie, che devono essere sempre cotte per sicurezza. Crude possono contenere alcaloidi pirrolizidinici, composti potenzialmente dannosi per il fegato. Una volta cotte, invece, sono totalmente sicure e versatili. Possono essere usate come gli spinaci o le bietole per ripieni, minestre, frittate e, naturalmente, risotti. In questa ricetta, si uniscono alla cremosità del riso e al sapore deciso del caciocavallo ragusano, dando vita a un piatto che ha le radici nella terra ma l’eleganza di una proposta gourmet.

Da pianta spontanea a protagonista in cucina
Il risotto alla borragine e caciocavallo ragusano valorizza al massimo una pianta selvatica spesso dimenticata. Un’idea perfetta per portare in tavola natura, colore e benessere.

La preparazione del risotto alla borragine e caciocavallo ragusano è semplice: si parte da una base classica con olio allo scalogno, si aggiunge la borragine sbollentata e tritata, si procede con la cottura del riso aggiungendo brodo vegetale caldo, e infine si manteca con caciocavallo ragusano grattugiato. Il risultato è un primo piatto profumato, cremoso e dal gusto pieno, che sorprende senza eccessi. Può essere servito anche in piccole porzioni come entrée o primo in un menu di terra raffinato. Una ricetta che unisce tradizione contadina e tecnica moderna, valorizzando ingredienti semplici con cura e rispetto. Hai mai pensato di usare erbe spontanee nei tuoi risotti?

Ricetta risotto alla borragine

Preparazione risotto alla borragine

Si ringrazia per la fotografia Miria Onesta, la ricetta è di Cinzia Ciprì.

  • Riempite di 2 litri di acqua una pentola capiente. Aggiungete  mezza carota, mezzo sedano e mezzo scalogno e lasciate cuocere per circa mezzora. Salate a piacere a fine cottura.
    (Il brodo può essere preparato in anticipo e conservato nel freezer sotto forma di cubetti da usare all’occorrenza).
  • In una pentola, cuocete la borragine per 15 minuti senza salare. Scolate e passatela in un mixer.
  • Aggiungete 120 g di caciocavallo ragusano, 1 spicchio di aglio, 1 peperoncino e mezzo bicchiere di olio extravergine di oliva. Poi frullate fino a raggiungere la consistenza di una crema, infine mettete da parte.
  • Spellate lo scalogno e taglialelo finemente con l’aiuto di un coltello. Preparate la risottiera o una padella capiente e versate due cucchiai di olio extravergine d”oliva e lo scalogno tritato.
  • Lasciate imbiondire a fiamma moderata, facendo attenzione a non bruciarlo. Aggiungete il riso crudo e tostate per 1 minuto mescolando con un cucchiaio di legno o un leccapentole di silicone.
  • Versate un mestolo alla volta del brodo caldo precedentemente preparato mantenendo la fiamma moderata.
  • Servite il piatto caldo.

Ingredienti risotto alla borragine

  • 320 gr. di riso Carnaroli
  • mezza carota
  • mezzo sedano comprese le foglie
  • 1 scalogno e mezzo
  • 1 mazzo di borragine
  • 120 gr. di caciocavallo ragusano stagionato
  • 1 spicchio di aglio
  • 1 peperoncino non troppo piccante
  • mezzo bicchiere di olio extravergine d’oliva
  • 10 gr. di burro chiarificato
  • 20 gr. di Parmigiano grattugiato 36 mesi
  • q. b. di sale
  • un cucchiaino di curcuma.

La borragine in cucina

Il risotto alla borragine è solo uno dei tanti esempi di come questa pianta selvatica possa arricchire la tavola. Conosciuta per le sue proprietà benefiche, la borragine in cucina porta gusto e salute. I suoi fiori e le foglie, ricchi di vitamina C e sali minerali come il potassio, aiutano a sostenere le difese immunitarie e favoriscono il benessere delle vie respiratorie. Nella tradizione popolare, viene usata anche contro la tosse, grazie alla sua azione calmante e mucolitica. Cruda ricorda il cetriolo, ma si consiglia sempre di consumarla cotta.

Molte persone scelgono la borragine anche per trattare piccoli problemi della pelle, come eczema o brufoli. Le sue foglie svolgono un’azione purificante e sudorifera. Dai suoi semi si estrae un olio naturale molto usato nei cosmetici, considerato un vero elisir di bellezza. Questo olio aiuta a riequilibrare il sistema ormonale femminile, soprattutto in caso di disturbi legati al ciclo o alla menopausa. È sicuro, naturale e privo di effetti tossici.

Per cucinare la borragine nel modo corretto, occorre pulirla con attenzione. Inizia separando le foglie dai gambi, poi taglia tutto a metà e metti in ammollo con acqua fredda. Cambia l’acqua più volte, finché ogni residuo di terra scompare. Sciacqua bene, scola e cuoci secondo la ricetta che preferisci. La borragine si adatta a risotti, frittate, minestre o come ripieno per pasta fresca. In cucina, questa pianta si fa apprezzare per il sapore delicato e la versatilità.

Le peculiarità del caciocavallo ragusano

Uno degli ingredienti più interessanti del risotto alla borragine è il caciocavallo ragusano. Questo formaggio siciliano dona cremosità e carattere al piatto, trasformandolo in una proposta unica e piena di personalità. Si utilizza per preparare la crema di borragine: una base vellutata e profumata che avvolge il riso con gusto. Per realizzarla basta unire il formaggio a pezzetti alla borragine lessata, insaporita con erbe aromatiche. Il risultato è un condimento morbido e armonico, ideale per chi cerca un primo piatto che unisca genuinità e raffinatezza.

Ma cos’ha di speciale il caciocavallo ragusano? A differenza di molti formaggi stagionati, si riconosce subito per il suo gusto dolce e delicato, perfetto anche per i palati più sensibili. Se si sceglie una versione stagionata, invece, il sapore diventa più intenso e leggermente piccante, senza però risultare aggressivo. La sua consistenza compatta ma morbida si presta benissimo a essere sciolta o grattugiata, rendendolo un ingrediente versatile in cucina.

Un formaggio, mille usi
Il caciocavallo ragusano è perfetto per risotti, sformati, torte salate e crostoni. Sceglilo giovane per la cremosità o stagionato per un gusto deciso e aromatico.

Anche dal punto di vista nutrizionale, il caciocavallo ragusano si difende benissimo. Ricco di calcio, vitamina D e proteine ad alto valore biologico, si colloca tra i formaggi più completi. Non ha nulla da invidiare a Parmigiano o Grana Padano, ma offre un’alternativa dal profilo più morbido e aromatico. In abbinamento con erbe spontanee come la borragine o con ortaggi delicati, crea piatti equilibrati, ricchi di gusto ma sempre rispettosi delle esigenze di chi ama una cucina naturale. Hai mai provato ad aggiungerlo a una vellutata o a una focaccia appena sfornata?

Quale riso utilizzare?

Come qualsiasi altro risotto che rispetti, anche quello di borragine richiede l’impiego del riso Carnaroli. Questo tipo di riso è il migliore in questo genere di preparazioni, infatti non scuoce e supporta le cotture prolungate ad alte temperature. Inoltre, assorbe i liquidi, diventando ancora più buono e garantendo l’integrità dei chicchi.

Il riso Carnaroli fa parte dell’immaginario gastronomico dell’Italia, eppure non è affatto un riso “antico”. E’ stato inventato solo nel secondo dopoguerra dall’agronomo Cesare de Vecchi, che ha avuto l’idea di incrociare il Lavarone Nero e il Vialone Nano. Per inciso, il Carnaroli richiede un tempo di cottura inferiore alle altre varietà.

Come alternativa si può usare anche il riso Arborio per il risotto, che presenta caratteristiche simili, ma rimane sempre una seconda scelta rispetto al Carnaroli. Stesso discorso per il riso Roma, che spicca per il suo sapore neutro.

borragine

Come decorare e mantecare il risotto alla borragine

Sotto certi versi, e al netto degli abbinamenti particolari, il risotto alla borragine è un risotto come tutti gli altri. Si cuoce nel brodo vegetale e viene mantecato con il burro, mi raccomando utilizzate solo il burro chiarificato. Questo tipo di burro spicca per il sapore delicato a dispetto del burro standard, quest’ultimo conferisce sentori più forti di latte e quindi capaci di coprire gli altri ingredienti.

Inoltre, il burro chiarificato resiste molto bene alle alte temperature, il merito di ciò va all’assenza di caseine, sostanze che causano sgradevoli sentori di bruciato se vengono sottoposte a cotture prolungate.

L’unico vero difetto del burro chiarificato è l’apporto calorico, che si avvicina a quello dell’olio. Il burro chiarificato, infine, è più povero di lattosio rispetto al burro standard, delle differenze che si fanno sentire da chi soffre di intolleranza al  lattosio.

L’importanza del brodo vegetale

Come abbiamo visto il brodo vegetale gioca un ruolo importante nel risotto alla borragine. Viene utilizzato come supporto alla cottura per permettere al riso di assorbire i sapori e di cuocere in maniera uniforme. Nonostante il suo ruolo di supporto, il brodo vegetale impatta anche sul sapore. Proprio per questo è opportuno curare la preparazione del brodo, evitando di usare il classico dado già pronto (che è poco saporito e molto sapido).

Qui sul sito ho pubblicato la ricetta per una versione light del brodo vegetale, dunque vi consiglio di dare un’occhiata. Tuttavia fate attenzione, se soffrite di sensibilità al nichel o siete allergici a questa sostanza valutate con cura gli ingredienti da usare. Patate, carote, sedano e cipolla sono tecnicamente ricchi di nichel e potrebbero causare problemi, piuttosto operate tutte le sostituzioni del caso.

Il risotto alla borragine è piccante?

In occasione di questa ricetta il peperoncino va aggiunto alla borragine una volta che è stata cotta insieme all’aglio e a un po’ di olio extravergine di oliva. Lo scopo è trasferire il piccante a tutto il risotto in modo uniforme. Ovviamente andateci piano, in quanto la tolleranza al piccante varia da persona a persona e alcuni commensali potrebbero semplicemente non gradirlo. Per tagliare la testa al toro basta scegliere con cura la varietà di peperoncino, prediligendo quelli non troppo piccanti. In tal modo si otterrà il sapore del peperoncino e si preserverà la sostenibilità della ricetta. A tal proposito vi consiglio i peperoncini calabresi, che sono molto equilibrati da questo punto di vista.

Accanto al peperoncino troviamo l’aglio, che di base viene frullato insieme al formaggio. La presenza dell’aglio potrebbe generare qualche timore per gli effetti sull’alito, ma non vi è alcun rischio in quanto si utilizza un solo spicchio.

Non bisogna dimenticare, poi, che l’aglio fa bene alla salute. Oltre a vitamine e sali minerali, contiene anche l’allicina, una sostanza che mantiene le vene e le arterie elastiche, diminuendo il rischio cardiovascolare.

FAQ sul risotto alla borragine

Quanti grammi di riso ci vogliono a persona?

Dipende dalla quantità di condimenti del risotto e dal loro peso specifico. In media sono necessari 80-90 grammi di riso a persona. Ovviamente nessuno vi vieta di preparare porzioni molto abbondanti.

Che tipo di riso usare per i risotti?

Il riso migliore per i risotto è il Carnaroli, che si caratterizza per la capacità di assorbire i liquidi e per l’ottima tenuta in cottura. Inoltre, non scuoce e conserva sempre una certa “croccantezza” nei suoi chicchi.

Dov’è nato il risotto?

Il risotto si pensa che sia stato inventato alla corte degli Aragonesi tra il medioevo e il rinascimento, tuttavia le sue origini sono ancora avvolte nel mistero.

Ricette di risotti ne abbiamo? Certo che si!

3.8/5 (5 Recensioni)
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