Patè di fagioli, un’alternativa interessante
Patè di fagioli, un’alternativa interessante. Nella composizione degli alimenti tre sono le fonti di calore a nostra disposizione: proteine, grassi e carboidrati. Ma mentre le proteine hanno essenzialmente una funzione plastica, ossia presiedono alla formazione o al rinnovamento dei tessuti, i grassi e i carboidrati bruciano per produrre calore o vengono immagazzinati dall’organismo sotto forma di adipe.
Da ciò si deduce che in qualsiasi dieta ad alto valore calorico debbono essere abbondantemente rappresentati i carboidrati sotto forma di zucchero, pasta, riso, farinacei, ecc. e i grassi che, come è noto, sono fra tutti gli alimenti quelli a valore calorico più elevato.
Questi ultimi però sono di difficile digeribilità e costituiscono un continuo pericolo prima per il fegato e poi per tutti gli organi dell’apparato digerente.
È perciò sempre consigliabile servirsi di grassi crudi o per lo meno di consumare questi sotto forma di alimento e non di condimento, cioè anziché condire eccessivamente le pietanze si devono scegliere fra i cibi quelli ad alto contenuto lipoideo (maiale, prosciutto, pesci grassi) e mangiarli nel più semplice e naturale dei modi.
Ricetta Patè di fagioli
Preparazione Patè di fagioli
Ammollate i fagioli per circa 12 ore e lessateli. Quando li scolate tenete un po’ di liquido di cottura.
Tritare lo spicchio d’aglio e il rosmarino, In un tegame fate scaldare un po’ d’olio e fate soffriggete il trito appena fatto e sfumate con il brandy. Aggiungete ora i fagioli e fate cuocere per circa 30 minuti.
Ora mettete tutto nel frullatore e se il composto non è cremoso aggiungete un po’ dell’acqua di cottura che avete tenuto da parte e continuate a frullare. Aggiustate di sale se lo ritenete necessario e un filo d’olio
Rivestire uno stampo con la pellicola trasparente lasciandola sbordare. Versate il patè e ricopritelo con la pellicola che avete fatto sbordare. Mettete in frigorifero per qualche ora.Al momento di servire rovesciate lo stampo su un piatto e togliete la pellicola. Potete anche prepararlo direttamente in una terrina con il coperchio pronto all’uso.
Ingredienti Patè di fagioli
- 250 gr. di fagioli borlotti
- 1 spicchio di aglio
- 3 rametti di rosmarino fresco
- 3 cucchiai di olio extravergine di oliva
- 50 g di brandy Vecchia Romagna
- 1 pizzico di sale e pepe
Alternativa naturale
Per quanti poi, sia a causa di scarso appetito sia di malattie specifiche, non possono consumare né pasti troppo ricchi né troppo abbondanti, è buona norma integrare l’alimentazione giornaliera con dello zucchero. Fra i carboidrati è il più semplice e digeribile, senza contare che per l’azione epatoprotettiva che svolge è particolarmente indicato a coloro che devono limitare qualità e quantità della loro dieta.
Inoltre, essendo lo zucchero cibo prevalentemente alcalogeno, esso viene provvidenzialmente a neutralizzare l’acidosi in cui è facile incorrere causa l’abuso di grassi e proteine.
Anche di proteine, infatti, è richiesta una maggior quantità in inverno, poiché il freddo può determinare una usura dei tessuti organici superiore alla normale; ma poiché si è visto che non è nel nostro clima che si possono raggiungere tali misure estreme, un consumo maggiore di proteine è consigliabile soprattutto perché gli anticorpi destinati a combattere ogni eventuale infezione provengono proprio dalle riserve proteiche dell’organismo.
Concludendo, dal momento che molti sono portati a consumare nella stagione fredda meno verdura cruda e frutta, le carenze alimentari più comuni riguardano le vitamine B.
Le altre A, D, E, K, essendo liposolubili, si trovano negli alimenti grassi di origine animale e perciò il loro rifornimento viene normalmente assicurato. È consigliabile perciò, per quanto riguarda la vitamina C, un consumo costante di agrumi, mentre per sopperire al fabbisogno del complesso B non c’è metodo più semplice e sicuro che prendere ogni giorno un cucchiaio di germe di grano.
Ci sono patè e patè!
Col primo avvento del caldo invece si verifica immediatamente un’istintiva diminuzione del senso di appetito e un senso di stanchezza. Come d’inverno, infatti, è necessario sopperire a una maggior dispersione di energia anche con la qualità e quantità del cibo che si ingerisce, così d’estate si deve limitare la dieta, adattandola nel tempo alle mutate condizioni ambientali.
Prima regola è quella di affaticare al minimo l’apparato digerente per prevenire dispepsie ed enteriti, malattie che, anche a causa del rallentato funzionamento degli organi digerenti, più facilmente si verificano nella stagione calda.
Per questo motivo sono da evitare i cibi drogati, conditi o piccanti, anche se al momento possono concorrere a dare una sensazione di falso appetito. La prima limitazione deve però riguardare i grassi che, oltre a possedere un altissimo valore calorico, sono anche la prima fonte dei disturbi cui ho or ora accennato.
Limitati i grassi e i carboidrati (paste, riso, pane e zuccheri) rimangono signori della mensa estiva, oltre alle proteine sempre indispensabili, anche tutta la verdura e la frutta.
Una riserva però deve essere fatta per queste ultime, poiché, se in estate è facile lasciarsi tentare dalla loro varietà e gustosità, spesso abusarne significa andare incontro a lunghi e fastidiosi disturbi di origine intestinale (gastrite, enteriti, ecc.).
Un altro inconveniente cui è facile incorrere con l’insorgere del primo caldo è l’astenia. Benché non si tratti di cosa grave è indubbio che per coloro i quali devono svolgere la loro normale vita di lavoro essa rappresenta un ostacolo non trascurabile.
Patè di fagioli e non resisto!
E dimostrato come causa di tale stato astenico sia l’impoverimento di sali minerali e soprattutto di sodio, cui incorre l’organismo attraverso le abbondanti sudorazioni. Per questo una certa quantità di sale per ristabilire la normale concentrazione di sodio nel sangue e di liquidi per compensare la perdita di acqua dovuta al sudore sono i consigli più semplici e più validi che il dietologo possa dare.
Attenzione però a non esagerare con la abitudine del bere, primo, perché qualsiasi bevanda ingerita mangiando diluisce i succhi gastrici e rallenta il processo digestivo, secondo, perché un eccesso di liquido favorisce a sua volta una sudorazione e urinazione anormali, con le conseguenti perdite di sali.
Consigliabile invece anche per combattere lo stato astenico è la (reperibile in agrumi, pomodori, lattuga, cavoli, ecc.) in quanto la vitamina C, grazie all’azione stimolante che svolge sulle ghiandole surrenali, favorisce il tono dell’organismo e ne aumenta conseguentemente la forza e la vitalità.
L’alcool, invece, il cui uso è moderatamente consigliato nella stagione fredda, è da abolire durante l’estate: spesso si ricorre ad esso come ad una droga per ricavarne una illusoria sensazione di forza, ma a causa del suo altissimo valore calorico, non può non aumentare la sensazione di disagio proveniente dalla temperatura esterna. Oltre a questo, qualsiasi alcoolico, specie se ad alta gradazione, irrita la mucosa gastrica già in stato di particolare labilità a causa del caldo.
Patè di fagioli, un’alternativa interessante da proporre quando avete a cena un vegetariano. Vi ringrazieranno per questa ricetta.
Ricette con fagioli ne abbiamo? Certo che si!
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