Funghi chiodini trifolati, un contorno semplice
Funghi chiodini trifolati: ricetta semplice e profumata come un ricordo
Ci sono profumi che non si dimenticano. I funghi chiodini trifolati per me hanno sempre avuto quel profumo umido e terroso che sa di bosco e di libertà. Questa ricetta, semplice e veloce, mi riporta a un periodo molto speciale della mia vita: i primi mesi dopo il matrimonio con Gabriele. Avevamo una rituale tutto nostro, quando arrivava l’autunno: si prendeva la cesta, gli scarponcini, e si andava insieme per funghi, in silenzio, tra i sentieri coperti di foglie.
C’era una particolarità che ancora oggi mi fa sorridere. Io, che ho una vista da talpa, ero la prima ad accorgermi dei chiodini… ma solo con il naso! Li sentivo ancora prima di vederli. Gabriele invece, che non sente quasi alcun odore, aveva un occhio formidabile e riusciva a scovarli tra muschi e tronchi in un attimo. Eravamo la squadra perfetta: lui trovava, io annusavo. E poi tornavamo a casa con il nostro bottino, pronti a prepararli nel modo più semplice e profumato possibile.
La magia di questa ricetta sta proprio nella sua semplicità: basta un buon olio, uno spicchio d’aglio e magari un po’ di prezzemolo fresco per farli cantare in padella. A casa nostra diventavano spesso un contorno per la carne, ma anche una base per crostini o una pasta improvvisata. E ogni volta che li preparo, il loro profumo riempie la cucina e mi riporta tra quei boschi, con le mani fredde e il cuore pieno.
Oggi li preparo con lo stesso spirito, anche se le uscite a funghi si sono fatte più rare. Ma ogni tanto capita ancora di tornare a casa con una borsa di chiodini freschi, magari regalati da un amico, e allora il rito si ripete. Pulizia, cottura lenta, profumo che sale e invade ogni stanza. I funghi chiodini trifolati non sono solo un contorno: sono un ricordo, un momento che si ripete nel tempo e che ogni volta ha lo stesso, meraviglioso sapore.
Ricetta ricette funghi chiodini trifolati
Preparazione ricette funghi chiodini trifolati
Come fare i funghi chiodini trifolati? Come pulire i chiodini? Per preparare questa ricetta iniziate proprio dal pulire i funghi chiodini. Lavateli velocemente sotto acqua fredda corrente più volte, eliminando la parte con il terriccio dal fondo del gambo. Poi scolateli con cura ed asciugateli delicatamente con un canovaccio asciutto. Infine, bolliteli circa 10 minuti. Intanto lavate, tritate il prezzemolo e sbucciate l’aglio. Fate soffriggere nel burro l’aglio e unite il prezzemolo tritato a fuoco moderato. In questo caso è meglio se utilizzate una pentola in terracotta.
Come cuocere i funghi. Ora aggiungete i funghi chiodini ed alzate appena il fuoco, affinché perdano un po’ di umidità. Infine, sfumate con il vino bianco, aggiustate con un po’ di sale e abbondante con il pepe macinato. Poi rimescolate con delicatezza facendo attenzione a non romperli. Se avete ospiti celiaci vi ricordo di non utilizzare il cucchiaio di legno . Quanto devono cuocere i funghi ? La cottura dei funghi è rapida. Ora coprite il recipiente e lasciateli cuocere a fuoco moderato per circa 15 minuti mescolando, sino a completa cottura. A fine cottura versate i funghi trifolati in un piatto di portata e servite i funghi come contorno ben caldi.
Ingredienti ricette funghi chiodini trifolati
- 600 gr. di funghi chiodini
- 30 gr. di burro chiarificato
- 3 cucchiai di olio extravergine di oliva
- mezzo bicchiere di vino bianco
- q. b. di prezzemolo
- 1 spicchio d’aglio
- un pizzico di di sale e di pepe macinato al momento.
Funghi chiodini trifolati un contorno semplice
I funghi chiodini sono piccoli tesori del bosco che regalano sapori intensi e autentici. Quando li trovo freschi, non resisto alla tentazione di portarli subito in cucina. Sono perfetti per creare contorni semplici ma ricchi di gusto, ideali da servire con piatti di carne o con una polenta fumante. I chiodini richiedono qualche attenzione: bisogna pulirli con cura, sbollentarli per eliminare le tossine naturali e poi cucinarli. Con un po’ di pazienza, il risultato è un piatto delizioso, genuino e capace di conquistare il palato al primo assaggio.
I funghi sono protagonisti della stagione! Porta in tavola piatti genuini e profumati per assaporare tutto il meglio che l’autunno ci regala.
Per preparare i chiodini trifolati scelgo pochi ingredienti ma di qualità: aglio fresco, olio extravergine d’oliva e tanto prezzemolo tritato. Dopo la sbollentatura salto i funghi in padella, li faccio rosolare dolcemente finché sprigionano il loro profumo caratteristico. Mi piace servirli ancora caldi, magari con pane tostato o con una fetta di polenta morbida. Questo contorno rustico, semplice e profumato racconta tutto il fascino delle ricette genuine, quelle che scaldano la casa e il cuore con sapori veri e senza complicazioni.
Funghi chiodini trifolati, un contorno e un condimento gustoso
La popolarità dei funghi chiodini trifolati si deve alla loro versatilità e al gusto intenso. Questi piccoli funghi, con il loro sapore distintivo e la consistenza soddisfacente, si abbinano meravigliosamente a vari piatti, specialmente alla polenta. In molte regioni italiane, la combinazione di polenta fumante e funghi chiodini trifolati è considerata un classico, celebrando i sapori autentici della cucina tradizionale.
La preparazione dei chiodini richiede attenzione: è fondamentale cuocerli bene. Nonostante non siano velenosi, una cottura adeguata è cruciale per esaltare il loro sapore e renderli sicuri per il consumo. Questo aspetto sottolinea l’importanza di una preparazione accurata, che valorizzi le qualità organolettiche dei funghi senza compromettere la sicurezza alimentare.
La raccolta dei funghi chiodini può essere un’attività piacevole e gratificante. Molti appassionati scelgono di raccogliere questi funghi personalmente, godendo della natura e dell’esperienza diretta. I chiodini sono relativamente facili da identificare, anche per chi non è esperto in micologia. Tuttavia, è sempre consigliabile procedere con cautela e assicurarsi dell’identità dei funghi prima del loro utilizzo in cucina.
Per quanto riguarda le quantità, 600 grammi di funghi chiodini trifolati sono generalmente sufficienti per servirli come contorno. Questa porzione consente di gustarne appieno il sapore, senza sovrastare gli altri elementi del pasto. Inoltre, la semplicità della loro preparazione li rende un’opzione pratica e deliziosa per arricchire qualsiasi pasto, offrendo una combinazione perfetta di gusto e tradizione.
Come pulire e cuocere in sicurezza i funghi chiodini
Quando si preparano i funghi chiodini trifolati, è importante prestare attenzione alla pulizia e alla cottura. I chiodini freschi devono essere prima mondati con cura, eliminando il gambo più duro e la base terrosa. È sempre meglio lavarli velocemente sotto acqua corrente e poi lasciarli scolare bene.
Un passaggio fondamentale per la sicurezza in cucina è la bollitura preventiva: i chiodini vanno lessati in acqua leggermente salata per almeno 15-20 minuti e poi scolati, così si elimina ogni tossina naturale presente. Solo dopo questa cottura si possono saltare in padella con olio, aglio e prezzemolo per ottenere il tipico contorno profumato e gustoso.
Seguendo questi piccoli accorgimenti, potrai gustare i funghi chiodini trifolati in tutta tranquillità, portando in tavola un piatto ricco di sapore e perfetto anche per chi ama la cucina semplice e genuina.
Come si cucinano i chiodini o pioppini?
I funghi pioppini come cucinarli? Vale la pena approfondire l’ingrediente principale di questa ricetta, ossia i funghi chiodini trifolati. Il nome scientifico del chiodino è Armillaria Mellea, e come tale si trova elencato fra le specie ammesse nei regolamenti locali d’igiene dei Comuni interessati alla produzione. È privo di valva, ma ha un evidente anello sul gambo, carnoso e fibroso, caratteristico perché striato e rivolto verso il basso. Le lamelle sono biancastre o leggermente avana. Altri funghi cespitosi (non commestibili) si distinguono nettamente dai chiodini perché hanno lamelle grigiastre, spore viola scuro e mancano di un vero anello. Inoltre, anche il colore del cappello è diverso. Sono conosciuti anche come funghi sementini , pioppini o agarici di miele
Tra i funghi non coltivati, il fungo chiodino è uno dei meno costosi. Il sapore è tenue e il profumo poco accentuato, tuttavia l’operazione di pulitura è piuttosto lunga e laboriosa. Come pulire funghi chiodini ve lo spiego bene nella preparazione. Le famigliole funghi chiodini richiedono una pulizia accurata.
Questo tipo di fungo si presta quasi unicamente alle cotture in padella, mentre è meno adatto per risotti e per profumare salse e sughi. E’ poco compatibile con l’essiccazione, mentre è abbastanza facile da conservare. In questo caso si consiglia l’uso di una bollitura di almeno 10 minuti in acqua, aceto, sale e pepe in grani. I funghi chiodini vanno sbollentati per 10 minuti.
L’aglio, questo sconosciuto
Come si cucinano i funghi chiodini. La ricetta dei funghi chiodini trifolati vedono la partecipazione dell’aglio. E’ un aroma base della cucina italiana, ma sono in molti ad evitarlo per la sua presunta pesantezza, nonché per gli effetti sull’alito. Tuttavia non è questo il caso visto che per tutte e quattro le porzioni basta un solo spicchio di aglio. Privarsene sarebbe inutile e controproducente in quanto migliora il sapore dei funghi e fa anche bene alla salute. Il riferimento è all’apporto di sostanze capaci di contrastare i radicali liberi e di prevenire il tumore (in concomitanza con tanti altri fattori). L’aglio è anche ricco di sali minerali, come il potassio, il calcio e il fosforo. Il potassio agevola molti processi dell’organismo, tra cui la circolazione. Il calcio fa bene alle ossa e aiuta a prevenire le malattie ad essa correlate. Infine, il fosforo sostiene le funzioni cognitive.
L’aglio contiene anche alcune sostanze particolari, abbastanza rare nel mondo vegetale e animale. Una di queste è l’allicina, che contribuisce ad abbassare il colesterolo cattivo e la probabilità di incorrere in patologie acute, come infarti e ictus. Buono è anche l’apporto di vitamine, e in particolare di vitamine del gruppo B. L’apporto calorico, infine, è trascurabile se si utilizzano solo pochi grammi.
L’importanza del burro
Come cucinare i funghi chiodini? I chiodini funghi trifolati vanno cotti in un soffritto di aglio e prezzemolo. Questa erba aromatica, protagonista di molte ricette italiane, ne esalta il sapore, senza peraltro coprire quello principale. E’ in genere utilizzata o per i primi o per i secondi a base di pesce, ma fa la sua figura anche nei contorni. Del prezzemolo vanno apprezzate anche le proprie nutrizionali, che sfociano quasi nel terapeutico. In realtà, almeno limitatamente a questa ricetta, il soffritto non viene realizzato con l’olio, bensì con il burro. Una scelta, questa, che punta ad aggiungere ancora più gusto, e garantire una texture più complessa al prodotto finale. Tuttavia fate attenzione ad utilizzare il burro chiarificato.
Il burro chiarificato, infatti, è privo di caseine, che tendono a bruciarsi in fretta e a conferire sentori davvero sgradevoli. Non è un caso che il burro chiarificato venga utilizzato nelle cucine del nord Europa proprio per cuocere, e in sostituzione del nostro olio. Tra l’altro, il burro chiarificato ha anche un sapore più tenue, che funge da supporto piuttosto che da ingrediente. L’unico difetto risiede nella maggiore incidenza di grassi. Il problema è comunque relativo, dal momento che basta una dose minima di burro per garantire lunghe cotture. Nello specifico di questa ricetta sono sufficienti appena 30 grammi.
Quali spezie usare per i chiodini trifolati?
I chiodini trifolati sono un contorno semplice, che si prepara giusto con una manciata di ingredienti. Tuttavia concede molto lato gusto, anche grazie all’impiego di un’erba aromatica che da sempre viene abbinata ai funghi: il prezzemolo. Esso aggiunge un delicato aroma e una nota leggermente amarognola. Se il prezzemolo non è di vostro gradimento, potreste utilizzare il dragoncello, che propone un sapore simile ma più intenso; oppure il timo, che conferisce alla preparazione una nota agrumata.
Potreste aggiungere delle spezie anche a piatto già pronto. Un’idea consiste nell’integrazione del curry, che andrebbe comunque centellinato in quanto capace di coprire gli altri ingredienti. Se amate i sapori forti potreste optare per lo zenzero, che è anche molto pungente. Stesso discorso per la noce moscata che va maneggiata con cura, infatti a dosi elevate genera effetti lievemente allucinogeni. Sono invece sconsigliate le salse, soprattutto quelle agrodolci, in quanto coprirebbero completamente il sapore e rovinerebbero la texture dei funghi.
Faq su funghi chiodini trifolati
I funghi chiodini possono essere mangiati senza bollitura?
No, i funghi chiodini devono essere sempre bolliti prima di essere consumati, anche se poi vengono trifolati in padella. La bollitura elimina le tossine naturali che questi funghi contengono quando sono crudi.
Come si puliscono i funghi chiodini?
I funghi chiodini vanno puliti eliminando il gambo più duro e la parte terrosa. Si consiglia di sciacquarli rapidamente sotto acqua corrente e poi asciugarli bene prima della cottura.
Quanto tempo devono bollire i chiodini?
Per essere sicuri, i chiodini vanno bolliti in acqua salata per almeno 15-20 minuti. Dopo questa operazione puoi scolarli e procedere con la ricetta trifolata o altre preparazioni.
Con quali piatti si abbinano i funghi chiodini trifolati?
I funghi chiodini trifolati sono ottimi come contorno per carni bianche, arrosti, polenta, oppure come farcitura per torte salate, crostini e bruschette rustiche.
Si possono congelare i funghi chiodini trifolati?
Sì, puoi congelare i chiodini trifolati già cotti, porzionandoli in piccoli contenitori. All’occorrenza basta scaldarli in padella per ritrovare tutto il loro sapore.
Ricette funghi chiodini ne abbiamo? Certo che si!
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