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La bontà e la semplicità del coniglio all’alloro

Tiziana Colombo: per voi, Nonnapaperina

Ricetta proposta da
Tiziana Colombo

coniglio all alloro

Un secondo prelibato? Ecco il coniglio all’alloro

Quella del coniglio all’alloro è una ricetta molto simile a quella che sapeva preparare la mia mamma ed è semplicissima! Vi permette di portare in tavola un piatto elegante, genuino, nutriente e saziante in pochissimo tempo… facendo anche una bella figura con gli ospiti!

Gli ingredienti che utilizzeremo sono facili da reperire e utili per creare una combinazione di sapori perfetta. Sceglieteli con cura e il vostro secondo otterrà il meritato successo! Ma adesso, parliamo degli alimenti che ci consentono di gioire un inconfondibile mix di gusto.

La carne di coniglio è una sana quanto nutriente alternativa alle carni suine e bovine, vediamo brevemente perché. Le calorie contenute in una porzione di carne di coniglio (ad esempio arrostita) sono molto meno rispetto alla stessa porzione di carne di manzo o di maiale. Anche i grassi saturi e il colesterolo sono inferiori. Possiamo quindi dire che la carne di coniglio è più magra della carne di manzo e di suino.

Passiamo alle proteine, importanti, lo ricordo, per assicurare all’organismo la giusta quantità di energia, per il buon funzionamento dei muscoli e per il corretto andamento del sistema immunitario. Ecco, con una porzione di coniglio ci assicuriamo la giusta dose di proteine per fare tutto questo.

Non dimentichiamo che un profilo nutrizionale non è completo se mancano vitamine e Sali minerali. Anche in questo caso la carne di coniglio non delude. Troviamo l’importantissima vitamina B12 che è fondamentale per il corretto funzionamento del sistema nervoso centrale e del metabolismo, nonché nella formazione dei globuli rossi. Nel coniglio c’è anche la vitamina B3, nota come niacina che, tra le altre funzioni, aiuta a convertire i carboidrati in energia. Tra i Sali minerali spiccano il selenio e il fosforo.

L’alloro: poche foglie per un sapore unico!

L’alloro è una pianta rigogliosa, che cresce robusta e vive anche in climi ventosi. È persino “di bell’aspetto” e serve pure come pianta ornamentale nei giardini. A sminuire un po’ le sue “arie” di nobiltà, ha comunque di certo contribuito la sua introduzione in cucina: perché i cuochi, se vogliamo, la sua nobile fama l’hanno non poco dissacrata… spostandola dalla testa dei poeti e degli eroi a quella dei cinghialetti, dei maialini e dei tacchini allo spiedo!

Dobbiamo però dire che la pianta, con le sue belle foglie sempreverdi, ha nobilitato anche molti piatti, come appunto quello del coniglio all’alloro, senza dimenticare che ha decorato tantissime opere d’arte, entrando ad esempio nei quadri dei Crivelli, insieme a frutti e tralci d’uva a incoronare le belle Madonne venete. Ma entra persino nell’ambito della farmacopea, nei decotti, nelle tisane: viene usato per curare i reumatismi, le contusioni, la stanchezza, l’eccessiva sudorazione e la tosse. È un buon calmante e un potente antisettico.

Unendo l’alloro alla carne di coniglio, otteniamo un risultato perfetto, sia per quanto riguarda il sapore che per l’apporto di proteine, vitamine del gruppo B e di vitamine E che questo alimento di origine animale aggiunge al nostro pasto. Grazie ai nutrienti offerti, il consumo di questa carne può ottimizzare numerosi processi metabolici e il lavoro della muscolatura e del sistema nervoso, nonché regalarci tanti altri incredibili benefici.

I consigli per l’utilizzo della pianta protagonista della ricetta del coniglio all’alloro (e non solo!)

Quando in primavera la siepe si copre di fiorellini giallo-verdi, questo è il momento migliore di cogliere le foglie di alloro. Dopodiché, andranno lasciate essiccare all’ombra, sbriciolate e conservate in vasetti o in sacchetti di tela. Per medicina e bellezza, si colgono anche le bacche di colore marrone scuro, dalle quali si estrae un olio denso e aromatico, prezioso in profumeria.

Prima di andare a preparare il coniglio all’alloro, dovreste sapere inoltre che le foglie fresche di questa profumata pianta, alternate a spicchi d’aglio, serviranno a conservare olive, acciughe, preparazioni sott’olio. Sempre le foglie fresche, messe nell’acqua di cottura di polipi, seppie e piovre daranno un particolare profumo al pesce, togliendo l’amarognolo che spesso accompagna questi piatti.

Ingredienti per 4 persone

  • 1 coniglio do circa 1 kg
  • 1 spicchio aglio
  • 2 cucchiai di olio extravergine di oliva
  • 1 o 2 foglie di alloro
  • 1/2 bicchiere di vino bianco
  • q.b. sale e pepe

Preparazione

In una pentola mettete l’olio, il vino bianco, le foglie di di alloro, il coniglio che avrete già tagliato a pezzi e lasciate cuocere a fuoco lento aggiustando di sale.

A metà cottura aggiungete lo spicchio d’aglio e continuate a cuocere. L’intingolo deve venire bello  denso e saporito. A fine cottura spolverate poi con del pepe nero prima di servire.

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