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Coniglio in padella: una ricetta gustosa e facile da fare

Tiziana Colombo: per voi, Nonnapaperina

Ricetta proposta da
Tiziana Colombo

coniglio in padella
Ricette per intolleranti, Cucina Italiana
Ricette a basso contenuto di nichel
Ricette senza glutine
Ricette senza lattosio
preparazione
Preparazione: 01 ore 00 min
cottura
Cottura: 00 ore 55 min
dosi
Ingredienti per: 4 persone
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4.3/5 (16 Recensioni)

Un piatto classico: il coniglio in padella

Il coniglio in padella rappresenta la quintessenza della nostra tradizione gastronomica nazionale. Arrosto, al ragù, in umido: sono tanti i modi per cucinare il coniglio. Oggi scopriremo una ricetta veloce, che prevede la cottura in padella di questa straordinaria carne tenera e ricca di benefici per il nostro organismo.

Quella rappresentata oggi è una ricetta di base che viene elaborata in tutte le regioni d’Italia. Ogni paese, tuttavia, ne suole avere una sua originalissima ed esclusiva variante. La tradizione è la costante per tutti. Ogni piatto nasconde dei segreti. Questi segreti includono la scelta degli ingredienti e le tecniche di cottura. Cuocere il coniglio in padella è alla portata di tutti.

Ricetta coniglio in padella

Preparazione coniglio in padella

Come cucinare il coniglio arrosto in padella? La ricetta per cucinare il coniglio in padella è facilissima.

  • In una ciotola capiente, mescolate l’aceto di mele con il sale, l’aglio tritato, la salvia, il timo e il rosmarino. Questa miscela servirà per marinare il coniglio e dargli un sapore profondo.
  • Immergete i pezzi di coniglio nella marinata preparata, assicurandovi che siano ben coperti da tutti i lati. Lasciate marinare per almeno 2 ore, meglio se per tutta la notte, in frigorifero.
  • Dopo il tempo di marinatura, scolate i pezzi di coniglio dalla marinata (conservate il liquido) e asciugate delicatamente con carta da cucina.
  • In una padella capiente, scaldate l’olio extravergine di oliva a fuoco medio. Aggiungiete i pezzi di coniglio e rosolateli fino a quando diventano dorati su tutti i lati.
  • Una volta dorati, versate il liquido della marinata nella padella. Riducete la fiamma al minimo e coprite con un coperchio. Lasciate cuocere a fuoco lento per circa 40-50 minuti, controllando di tanto in tanto e girando i pezzi di coniglio per assicurarsi che si cuociano in modo uniforme.
  • Controllate la cottura del coniglio e assicuratevi che la carne sia tenera. Se il fondo di cottura dovesse asciugarsi troppo, potete aggiungere un po’ d’acqua.
  • Una volta cotto, trasferite il coniglio in un piatto di servizio.

Questo coniglio aromatizzato è perfetto servito con un contorno di patate al forno o con una fresca insalata di stagione. L’aceto di mele conferisce una piacevole nota acidula che si equilibra perfettamente con la dolcezza naturale della carne di coniglio.

Ingredienti coniglio in padella

  • 800 gr. di coniglio a pezzi
  • 1 spicchio d’aglio
  • 7 foglie di salvia
  • 2 rametti di timo
  • 1 rametto di rosmarino
  • 1 dl. di aceto di mele
  • 2 cucchiai di olio extravergine di oliva
  • un pizzico di sale

Perché marinare il coniglio?

Partiamo dalla marinatura per preparare il coniglio in padella. La marinatura, quell’antico rituale culinario che ha attraversato culture e secoli, risveglia la carne di coniglio, trasformandola in un’esperienza gastronomica. Quando ci si avvicina al coniglio, spesso si può pensare che sia una carne delicata e bisognosa di un tocco particolare per esaltarne il sapore. Ed è proprio qui che entra in gioco la marinatura della carne.

Immagine il coniglio, con le sue carni chiare, immerse in un bagno aromatico, dove l’aglio incontra la salvia, il timo “flerta” con il rosmarino, e l’aceto di mele dona quel pizzico di acidità. Questa alchimia non è solo una questione di sapore, ma un viaggio attraverso la trasformazione. L’aceto di mele, con la sua natura acida, comincia a danzare tra le fibre della carne, ammorbidendole, rendendo ogni boccone successivo più tenero e succulento.

Ma non è solo una questione di tenerezza. Le erbe e l’aglio, con il loro profumo intenso, penetrano lentamente nella carne, raccontando una storia di profondità di sapore che solo il tempo può creare.

Non è solo un passo nel processo di cottura, ma una celebrazione della carne stessa. È come dare tempo al coniglio di vestirsi per l’occasione, di prepararsi a mostrarsi al meglio nel suo grande momento in padella. E una volta che il coniglio marinato si incontra con il calore, quell’attesa, quel rituale, si trasforma in un piatto che parla, che racconta una storia di amore, cura e dedizione in cucina.

La carne di coniglio: una tradizione antica e gustosa

Quando pensiamo alla carne di coniglio, ci ritroviamo immersi in una tradizione culinaria che affonda le sue radici in un passato lontano. Questa carne bianca, tenera e delicata, è stata una protagonista indiscussa delle tavole europee per secoli, diventando, nel tempo, una prelibatezza sia nelle ricette rustiche che in quelle più sofisticate.

Nelle antiche civiltà, la caccia al coniglio era vista non solo come un’attività ludica, ma soprattutto come una necessità per garantire un’ulteriore fonte proteica alle comunità. Con il passare del tempo, l’allevamento del coniglio divenne sempre più diffuso, permettendo alle famiglie di avere una fonte costante di carne fresca e nutriente.

Le proprietà della carne di coniglio

Ma cosa rende la carne di coniglio così speciale? Prima di tutto, il suo sapore. Essendo una carne magra, offre un gusto delicato che si presta a innumerevoli preparazioni culinarie. Può essere cotta al forno, stufata, arrostita o grigliata. E, proprio grazie alla sua versatilità, ha conquistato le cucine di molti chef rinomati che la considerano una base eccellente per creazioni gourmet.

Dal punto di vista nutrizionale, la carne di coniglio è una vera e propria miniera d’oro. Ricca di proteine di alto valore biologico, contiene pochi grassi, soprattutto saturi, e rappresenta una fonte eccellente di vitamine e minerali. Queste caratteristiche la rendono ideale per chi cerca un’alimentazione equilibrata e attenta alla salute.

La carne di coniglio, inoltre, rappresenta una vera e propria tradizione in molte regioni italiane. Chi non conosce il coniglio alla cacciatora, il coniglio arrosto o il coniglio in umido? Sono piatti che raccontano storie di famiglie riunite attorno al tavolo, di domeniche passate a cucinare insieme, di ricordi d’infanzia legati ai sapori autentici della nostra terra. In quest’ottica non può mancare il coniglio in padella!

carne di coniglio

Gusto, genuinità e leggerezza nel coniglio in padella

Il coniglio in padella si ritiene sia nato nel primo dopoguerra. I nostri nonni possedevano solo galline e conigli, dunque non restava loro che cuocerli in umido, con altri ingredienti poveri ma tali da rendere queste carni più gradevoli al gusto, esattamente come facciamo noi oggi.

Quella che per noi oggi rappresenta una carne molto pregiata e tutt’altro che economica, un tempo era considerata come le carne dei poveri, ma, probabilmente, era considerata tale impropriamente, viste le grandi proprietà nutritive che questa carne bianca cela.

Il coniglio fa parte della categoria delle carni bianche, come tale è molto magro. Ricco di vitamine del gruppo B e di preziosi sali minerali quali potassio e selenio, esso rappresenta una risorsa irrinunciabile per gli sportivi, o per il pranzo per gli atleti. Un po’ più in generale, per tutti, specie anziani e bambini.

Il coniglio arrosto in padella, proprio in quanto estremamente magro, cela la virtù di essere a basso contenuto di colesterolo. Ideale dunque per cardiopatici e individui sovrappeso. Esso è in grado di dare esaustiva risposta a tutti coloro che hanno a cuore la propria salute, ma non intendono per questo rinunciare al gusto. In questo piatto il gusto viene esaltato dalla presenza di erbe aromatiche quali timo e salvia.

Le  erbe aromatiche non possono mancare nel coniglio in padella

Come si cucina il coniglio in padella? Le erbe aromatiche e le spezie vengono utilizzate in quantità mol­to ridotte perché le loro caratteristi­che dipendono da componenti aro­matici percepiti dai nostri sensi già in quantità minime. Sono adopera­te negli alimenti per esaltarne il sa­pore e aumentarne l’appetibilità, inoltre consentono un minore uso di sale e di grassi da condimento, un aspet­to molto positivo.

L’aroma e il profu­mo delle erbe aromatiche e delle spezie sono provocati dagli oli es­senziali in esse contenuti. Questi ven­gono liberati quando queste vengo­no spezzettate, macinate o tagliate. Sebbene alcune erbe aromatiche presentino un discreto contenuto di vitamine – specialmente del gruppo B e la vitamina C – e di sali minerali (calcio e ferro in particolare), esse vengono utilizzate in quantità tal­mente esigue che di questo valore nutritivo non è possibile tener con­to.

Nell’usare erbe aromatiche es­siccate, in sostituzione di quelle fre­sche, dimezzatene la quantità sug­gerita dalla ricetta.

E che dire dell’aceto di mele?

Perchè abbiamo arricchito il coniglio in padella con l’aceto di mele? Molti studi affermano che l’aceto di mele previene i danni provocati dai radicali liberi, ritardando l’invecchiamento cellulare. E’ un alleato di chi si è messo a dieta poiché aiuta a bruciare i grassi in eccesso stimolando il metabolismo.

Stimola la circolazione del nostro sangue e contribuisce al drenaggio delle cellule adipose e della cellulite. E’ confermato che migliora la produzione di saliva ed enzimi digestivi, favorendo la digestione e prevenendo la fermentazione.

Viene solitamente consigliato in caso di bruciore di stomaco e digestione lenta. Rafforza il sistema immunitario. Tonifica i nostri polmoni poiché favorisce l’espulsione del muco e uccide gli eventuali agenti patogeni.

Quale contorno usare per il coniglio in padella?

Il consiglio in padella è un signor secondo, per questa ragione merita di essere accompagnato con un contorno adeguato. Potete andare sul classico con delle gustose patate al forno, oppure potete optare per una soluzione più sofisticata, come le verdure grigliate all’aceto balsamico o le barbabietole in agrodolce.

Le verdure grigliate all’aceto balsamico introducono una texture consistente e vagamente croccante, donando un sapore erbaceo e allo stesso tempo acidulo. In particolare risultano ideali per accompagnare il coniglio con le verdure come peperoni, zucchine e melanzane, che vanno tagliate a fette sottili, grigliate su una piastra ben calda e condite con una riduzione di aceto balsamico, olio extravergine di oliva, sale e pepe.

Le barbabietole in agrodolce aggiungono invece un tocco gradevolmente aspro e zuccherino. Nello specifico le barbabietole vengono lessate fino a risultare morbide, poi vengono pelate e tagliate a spicchi o a fette. Intanto in una padella si prepara una salsa con zucchero, aceto di mele, un pizzico di sale e una noce di burro, lasciando addensare leggermente. Poi si uniscono poi le barbabietole, che vengono saltate brevemente per assorbire il condimento.

Quale vino usare per il coniglio in padella?

Con un secondo così un bicchiere di vino ci sta tutto. Ma quale tipo di vino scegliere? A mio avviso avete quattro soluzioni.

Chianti Classico. Un famoso vino rosso toscano che si fa apprezzare per le note di ciliegia, di spezie e per il suo tocco erbaceo. In particolare quest’ultimo si sposa bene con la carne bianca del coniglio, in quanto ne compensa la morbidezza. E’ un po’ acido, ma ciò non rappresenta un difetto, anzi esalta i sapori della preparazione senza stancare.

Barbera d’Alba. E’ un vino caratterizzato da un’acidità vivace e da note di frutti rossi, prugna e spezie. Questo vino piemontese è una scelta versatile, a tal punto da abbinarsi a tutti i tipi di carne, incluso il coniglio in padella. La sua leggerezza valorizza i condimenti del piatto come pochi altri.

Lagrein. Vino rosso dell’Alto Adige dal gusto corposo ma non troppo pesante, valorizzato da sentori di frutti di bosco, viola e da una nota speziata. E’ ideale per esaltare i sapori del coniglio, specie se viene cotto con erbe aromatiche e spezie leggere.

Greco di Tufo. Vino bianco campano strutturato e sapido, esaltato da aromi di frutta a polpa bianca e sfumature minerali. Il Greco di Tufo accompagna con eleganza il coniglio in padella grazie alla sua freschezza e alla capacità di esaltare la delicatezza della carne.

FAQ sul coniglio in padella

Di cosa sa la carne di coniglio?

La carne di coniglio ha un sapore delicato e leggermente dolce, simile al pollo ma con un profilo più ricco e aromatico. La sua consistenza è tenera ma non asciutta, il ché la rende adatta a diverse preparazioni culinarie, dalle ricette tradizionali a quelle più sofisticate.

A cosa fa bene la carne di coniglio?

La carne di coniglio è ricca di proteine di alta qualità, ferro e vitamine del gruppo B, in particolare la vitamina B12. È utile per il benessere muscolare, per il sistema nervoso e per prevenire l’anemia. Essendo magra e facilmente digeribile è ideale per diete equilibrate e per chi ha esigenze digestive specifiche.

La carne di coniglio va marinata?

La marinatura non è indispensabile, ma può esaltare il sapore e ammorbidire ulteriormente la carne. Una marinatura con vino bianco, erbe aromatiche, aglio e olio d’oliva è particolarmente indicata per aggiungere complessità e profumo alle preparazioni.

Quali erbe aromatiche vanno bene con la carne di coniglio?

Le erbe più adatte alla carne di coniglio sono il rosmarino, la salvia, il timo e l’alloro. Anche il prezzemolo, l’origano e la maggiorana si abbinano bene. Queste erbe esaltano la delicatezza della carne di coniglio, donandole un profumo aromatico e un gusto equilibrato.

La carne di coniglio fa ingrassare?

La carne di coniglio è magra e con un basso contenuto di grassi e calorie. Se viene preparata in modo leggero non fa ingrassare, anzi è una soluzione nutriente e sana per chi segue diete ipocaloriche o bilanciate.

Ricette come cucinare il coniglio ne abbiamo? Certo che si!

4.3/5 (16 Recensioni)
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