Piatto classico: il coniglio in padella
Un piatto classico: Il coniglio in padella
Il coniglio in padella rappresenta la quintessenza della nostra tradizione gastronomica nazionale. E’ un secondo piatto che stigmatizza un prodotto che un tempo la faceva da padrone sulle tavole dei nostri predecessori: è un male che oggi vi sia riservata attenzione quasi esclusivamente nel periodo pasquale. Per fortuna non è sempre così, o, almeno, non ovunque.
Arrosto, al ragù, in umido: sono tanti i modi per cucinare il coniglio. Oggi ne scopriremo una versione decisamente più “rapida” che prevede la cottura in padella di questa straordinaria carne tenera e ricca di benefici per il nostro organismo.
Quella rappresentata oggi è una ricetta che viene, di base, elaborata in tutte le regioni d’Italia. Ogni paese, tuttavia, ne suole avere una sua originalissima ed esclusiva variante.
La costante è però per tutti rappresentata dalla tradizione: non esiste piatto che non celi dei suoi segreti, dei suoi piccoli trucchi, che vanno dalla scelta degli ingredienti alle tecniche di cottura. Cuocere il coniglio in padella è alla portata di tutti.
Ricetta coniglio in padella
Preparazione coniglio in padella
Come cucinare il coniglio arrosto in padella? La ricetta per cucinare il coniglio in padella è facilissima.
- In una ciotola capiente, mescolate l’aceto di mele con il sale, l’aglio tritato, la salvia, il timo e il rosmarino. Questa miscela servirà per marinare il coniglio e dargli un sapore profondo.
- Immergete i pezzi di coniglio nella marinata preparata, assicurandovi che siano ben coperti da tutti i lati. Lasciate marinare per almeno 2 ore, meglio se per tutta la notte, in frigorifero.
- Dopo il tempo di marinatura, scolate i pezzi di coniglio dalla marinata (conservate il liquido) e asciugate delicatamente con carta da cucina.
- In una padella capiente, scaldate l’olio extravergine di oliva a fuoco medio. Aggiungiete i pezzi di coniglio e rosolateli fino a quando diventano dorati su tutti i lati.
- Una volta dorati, versate il liquido della marinata nella padella. Riducete la fiamma al minimo e coprite con un coperchio. Lasciate cuocere a fuoco lento per circa 40-50 minuti, controllando di tanto in tanto e girando i pezzi di coniglio per assicurarsi che si cuociano in modo uniforme.
- Controllate la cottura del coniglio e assicuratevi che la carne sia tenera. Se il fondo di cottura dovesse asciugarsi troppo, potete aggiungere un po’ d’acqua.
- Una volta cotto, trasferite il coniglio in un piatto di servizio.
Questo coniglio aromatizzato è perfetto servito con un contorno di patate al forno o con una fresca insalata di stagione. L’aceto di mele conferisce una piacevole nota acidula che si equilibra perfettamente con la dolcezza naturale della carne di coniglio.
Ingredienti coniglio in padella
- 800 g di coniglio a pezzi
- 1 spicchio d’aglio
- 7 foglie di salvia
- 2 rametti di timo
- 1 rametto di rosmarino
- 1 dl di aceto di mele
- 2 cucchiai di olio extravergine di oliva
- un pizzico di sale
Perché marinare il coniglio?
Partiamo dalla marinatura per preparare il coniglio in padella. La marinatura, quell’antico rituale culinario che ha attraversato culture e secoli, risveglia la carne di coniglio, trasformandola in un’esperienza gastronomica. Quando ci si avvicina al coniglio, spesso si può pensare che sia una carne delicata e bisognosa di un tocco particolare per esaltarne il sapore. Ed è proprio qui che entra in gioco la marinatura.
Immagine il coniglio, con le sue carni chiare, immerse in un bagno aromatico, dove l’aglio incontra la salvia, il timo flirta con il rosmarino, e l’aceto di mele dona quel pizzico di acidità. Questa alchimia non è solo una questione di sapore, ma un viaggio attraverso la trasformazione. L’aceto di mele, con la sua natura acida, comincia a danzare tra le fibre della carne, ammorbidendole, rendendo ogni boccone successivo più tenero e succulento.
Ma non è solo una questione di tenerizza. Le erbe e l’aglio, con il loro profumo intenso, penetrano lentamente nella carne, raccontando una storia di profondità di sapore che solo il tempo può creare.
Non è solo un passo nel processo di cottura, ma una celebrazione della carne stessa. È come dare tempo al coniglio di vestirsi per l’occasione, di prepararsi a mostrarsi al meglio nel suo grande momento in padella. E una volta che il coniglio marinato si incontra con il calore, quell’attesa, quel rituale, si trasforma in un piatto che parla, che racconta una storia di amore, cura e dedizione in cucina.
La carne di coniglio: una tradizione antica e gustosa
Quando pensiamo alla carne di coniglio, ci ritroviamo immersi in una tradizione culinaria che affonda le sue radici in un passato lontano. Questa carne bianca, tenera e delicata, è stata una protagonista indiscussa delle tavole europee per secoli, diventando, nel tempo, una prelibatezza sia nelle ricette rustiche che in quelle più sofisticate.
Nelle antiche civiltà, la caccia al coniglio era vista non solo come un’attività ludica, ma soprattutto come una necessità per garantire un’ulteriore fonte proteica alle comunità. Con il passare del tempo, l’allevamento del coniglio divenne sempre più diffuso, permettendo alle famiglie di avere una fonte costante di carne fresca e nutriente.
Ma cosa rende la carne di coniglio così speciale? Prima di tutto, il suo sapore. Essendo una carne magra, offre un gusto delicato che si presta a innumerevoli preparazioni culinarie. Può essere cotta al forno, stufata, arrostita o grigliata. E, proprio grazie alla sua versatilità, ha conquistato le cucine di molti chef rinomati che la considerano una base eccellente per creazioni gourmet.
Dal punto di vista nutrizionale, la carne di coniglio è una vera e propria miniera d’oro. Ricca di proteine di alto valore biologico, contiene pochi grassi, soprattutto saturi, e rappresenta una fonte eccellente di vitamine e minerali. Queste caratteristiche la rendono ideale per chi cerca un’alimentazione equilibrata e attenta alla salute.
La carne di coniglio, inoltre, rappresenta una vera e propria tradizione in molte regioni italiane. Chi non conosce il coniglio alla cacciatora, il coniglio arrosto o il coniglio in umido? Sono piatti che raccontano storie di famiglie riunite attorno al tavolo, di domeniche passate a cucinare insieme, di ricordi d’infanzia legati ai sapori autentici della nostra terra. Non puo’ mancare il coniglio in padella! Facile e gustoso
In conclusione, parlare della carne di coniglio non è solo parlare di cibo, ma è tuffarsi in un patrimonio culturale e gastronomico che merita di essere riscoperto e valorizzato. La prossima volta che vi troverete a scegliere cosa cucinare, perché non optare per un gustoso piatto a base di coniglio? Lasciatevi sedurre dal suo sapore unico e dalle sue innumerevoli proprietà benefiche.
Gusto, genuinità e leggerezza nel coniglio in padella
Il coniglio in padella si ritiene sia nato nel primo dopoguerra. I nostri nonni possedevano solo galline e conigli, dunque non restava loro che cuocerli in umido, con altri ingredienti poveri ma tali da rendere queste carni più gradevoli al gusto, esattamente come facciamo noi oggi.
Quella che per noi oggi rappresenta una carne molto pregiata e tutt’altro che economica, un tempo era considerata come le carne dei poveri, ma, probabilmente, era considerata tale impropriamente, viste le grandi proprietà nutritive che questa carne bianca cela.
Il coniglio fa parte della categoria delle carni bianche, come tale è molto magro. Ricco di vitamine del gruppo B e di preziosi sali minerali quali potassio e selenio, esso rappresenta una risorsa irrinunciabile per gli sportivi. Un po’ più in generale, per tutti, specie anziani e bambini.
Il coniglio arrosto in padella, proprio in quanto estremamente magro, cela la virtù di essere a basso contenuto di colesterolo. Ideale dunque per cardiopatici e individui sovrappeso. E
sso è in grado di dare esaustiva risposta a tutti coloro che hanno a cuore la propria salute, ma non intendono per questo rinunciare al gusto. Il gusto in questo piatto, è esaltato dalla presenza di erbe aromatiche quali timo e salvia.
Le erbe aromatiche non possono mancare nel coniglio in padella
Come si cucina il coniglio in padella? Le erbe aromatiche e le spezie vengono utilizzate in quantità molto ridotte perché le loro caratteristiche dipendono da componenti aromatici percepiti dai nostri sensi già in quantità minime.
Sono adoperate negli alimenti per esaltarne il sapore e aumentarne l’appetibilità e consentono un minore uso di sale e di grassi da condimento, un aspetto, questo, molto positivo.
Le erbe aromatiche sono costituite dagli stimmi, dai fiori, dalle radici, e talvolta dai semi, di piante diverse. Le spezie derivano dalle radici, dalla corteccia, dal frutto o dalle bacche di piante perenni, quali la cannella, la noce moscata e il pepe.
L’aroma e il profumo delle erbe aromatiche e delle spezie sono provocati dagli oli essenziali in esse contenuti. Questi vengono liberati quando queste vengono spezzettate, macinate o tagliate.
Sebbene alcune erbe aromatiche presentino un discreto contenuto di vitamine – specialmente del gruppo B e la vitamina C – e di sali minerali (calcio e ferro in particolare), esse vengono utilizzate in quantità talmente esigue che di questo valore nutritivo non è possibile tener conto.
Nell’usare erbe aromatiche essiccate, in sostituzione di quelle fresche, dimezzatene la quantità suggerita dalla ricetta.
Un miscuglio comune di erbe aromatiche (mazzetto odoroso o bouquet garni) viene usato per insaporire zuppe, stufati o spezzatini, e in genere viene eliminato prima della presentazione della vivanda in tavola.
Le spezie vengono comunemente vendute disidratate e macinate, in contenitori di vetro o di cellofan.
E che dire dell’aceto di mele?
Perchè abbiamo inpreziosito il coniglio in padella con l’aceto di mele? Molti studi affermano che l’aceto di mele previene i danni provocati dai radicali liberi, ritardando l’invecchiamento cellulare. E’ un alleato di chi si è messo a dieta poichè aiuta a bruciare i grassi in eccesso stimolando il metabolismo.
Stimola la circolazione del nostro sangue e contribuisce al drenaggio delle cellule adipose e della cellulite.
E’ confermato che migliora la produzione di saliva ed enzimi digestivi, favorendo la digestione e prevenendo la fermentazione.
Viene, solitamente consigliato in caso di bruciore di stomaco e digestione lenta. Rafforza il sistema immunitario. Tonifica i nostri polmoni poichè favorisce l’espulsione del muco e uccide gli eventuali agenti patogeni.
Ricette come cucinare il coniglio ne abbiamo? Certo che si!
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