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Sarde in saor, il secondo di pesce della cucina veneziana

Tiziana Colombo: per voi, Nonnapaperina

Ricetta proposta da
Tiziana Colombo

Sarde in saor
Ricette per intolleranti, Cucina Italiana
Ricette senza glutine
Ricette senza lattosio
preparazione
Preparazione: 01 ore 00 min
cottura
Cottura: 00 ore 30 min
dosi
Ingredienti per: 4 persone
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5/5 (1 Recensione)

Sarde in saor, dalla cucina veneziana un secondo di pesce sorprendente

Le sarde in saor sono un secondo tipico della cucina veneziana. Si tratta di un piatto delizioso, che stupisce per l’abbondanza di sapori e per la capacità di coniugare il gusto delicato, acre, dolce e salato. Dal punto di vista gastronomico possono essere considerate sarde fritte arricchite con un leggero soffritto di cipolla all’aceto, uvetta e pinoli. Per inciso il condimento funge anche da marinatura, visto che il piatto ha un lungo periodo di riposo prima di essere servito.

Il saor è una soluzione tutta veneziana, a metà strada tra il metodo di cottura e il metodo di marinatura. Un’idea antica che si deve all’ingegno dei marinai veneti che trovarono un modo per conservare il pesce in vista delle lunghe traversate, e allo stesso tempo gli conferirono un sapore unico.

Preciso che la ricetta non è affatto complicata. L’unica fase poco intuitiva, e quindi potenzialmente complessa, è la cottura delle cipolle. Queste ultime non vanno soffritte del tutto.

Ricetta sarde in saor

Preparazione sarde in saor

  • Per preparare le sarde in saor iniziate pulendo queste ultime: eliminate la testa, le interiora e la lisca centrale (lasciate la coda).
  • Lavate le sarde così trattate sotto l’acqua corrente e asciugatele.
  • Infarinate le sarde e friggetele in tanto olio di semi fino a completa doratura (circa 10 minuti).
  • Scolatele con la schiumarola e adagiatele sulla carta assorbente, infine aggiungete un po’ di sale.
  • Riducete le cipolle a fette e soffriggetele leggermente in una padella con olio extravergine di oliva (circa 10 minuti).
  • Aggiungete le foglie di alloro e proseguite la cottura a fiamma bassa per 10-15 minuti. Le cipolle devono risultare morbide ma non dorate.
  • Integrate l’aceto di vino bianco e fatelo evaporare a fiamma alta.
  • Intanto ammollate l’uvetta in acqua tiepida per 10 minuti, poi scolatela per bene.
  • In una pirofila adagiate uno strato di sarde, poi un altro cipolle cotte, l’uvetta e i pinoli. Ripetete l’operazione alternando gli ingredienti fino ad esaurirli del tutto.
  • Coprite la pirofila con la pellicola alimentare e lasciatela riposare in frigo per 12-24 ore. Le sarde sono pronte per essere servite!

Ingredienti sarde in saor

  • 500 gr. di sarde fresche
  • 300 gr. di cipolle bianche
  • 50 gr. di uvetta
  • 30 gr. di pinoli
  • 150 ml. di aceto di vino bianco
  • q. b. di farina di riso (per infarinare)
  • q. b. di olio di semi per friggere
  • 2 foglie di alloro
  • q. b di sale e pepe
  • q. b. di olio extravergine d’oliva

Un focus sulle sarde

Vale la pena parlare delle sarde che, al netto delle peculiarità del saor, sono le vere protagoniste di questa ricetta. Le sarde piacciono per il loro sapore intenso e caratteristico, valorizzato da una marcata sapidità e bilanciate da una leggera dolcezza. Offrono al palato una carne morbida e succosa, con una consistenza delicata che si sfalda facilmente in cottura.

Le sarde si fanno apprezzare anche per il loro apporto nutrizionale: sono una fonte eccellente di acidi grassi omega tre (fondamentali per la salute del cuore e del cervello), di proteine di alta qualità, ferro e calcio (che contribuiscono al benessere di ossa e muscoli). Le sarde vantano un eccellente contenuto di vitamina D e B12, dunque sostengono il sistema immunitario e lo sviluppo dei tessuti. Infine il loro apporto calorico non è elevato ed è pari a circa 130 kcal per 100 grammi, ossia in linea con gli altri pesci azzurri.

Sarde in saor

Pinoli e uvetta, l’accoppiata vincente per la ricetta delle sarde in saor

La lista degli ingredienti di questo piatto a base di sarde comprende anche i pinoli e l’uvetta, che sono presenze ricorrenti del metodo saor. Nello specifico vengono inseriti tra le cipolle e le sarde, in modo da creare uno strato tra il dolce e l’aromatico, tra il morbido e il croccante. In particolare l’uvetta aggiunge dolcezza – appena venata da una sfumatura acidula – mentre i pinoli vantano una corposità rustica.

Sono questi ultimi, però, a impattare anche sul piano nutrizionale. Sono infatti ricchi di vitamina E, che funge da antiossidante e da supporto al sistema immunitario. Stesso discorso per il magnesio, che mantiene elevati i livelli di energia. I pinoli contengono anche tanti grassi insaturi che fanno bene al cuore ma aumentano l’apporto calorico. In virtù di ciò è bene non esagerare con i pinoli.

Il contributo delle cipolle nelle sarde in saor

Le cipolle giocano un ruolo fondamentale nelle sardine in saor. Nello specifico formano uno degli strati intermedi e trasmettono parte del loro sapore alle sarde, che sono particolarmente “ricettive”.

Le cipolle devono essere bianche in quanto si caratterizzano per un sapore così intenso da resistere alla sfumatura con l’aceto, assorbendo l’acidità e conservando intatto tutto il loro sapore. Le cipolle bianche sono comunque tra le cipolle più salutari. Rispetto alle cipolle rosse mancano di antocianine, ma per il resto vantano la presenza delle vitamine A e B6, essenziali per la salute del derma e per il metabolismo energetico.

La cipolla offre anche tanti minerali, tra cui spiccano il potassio (utile per la regolazione della pressione del sangue) e il manganese, coinvolto nella formazione delle ossa e nella protezione dai radicali liberi. Le cipolle sono anche ricche di composti solforati e flavonoidi come la quercetina, che esercitano proprietà antiossidanti e antinfiammatorie. Nel complesso sostengono la salute cellulare e contrastano l’invecchiamento precoce dell’organismo.

Cosa bere con le sarde in saor

Le sarde in saor dovrebbero essere accompagnate da un buon vino, che può essere benissimo di origine veneta. Ecco qualche proposta.

Soave Classico. Questo famoso vino bianco offre una spiccata freschezza e suggestive note di fiori bianchi, mandorla e agrumi. Si caratterizza per una discreta acidità, che bilancia la dolcezza delle cipolle. Stesso discorso per la mineralità, che esalta il sapore delle sarde senza sovrastarlo. Questo tipo di vino vanta una struttura elegante e un finale leggermente mandorlato, per questa ragione si armonizza al meglio con l’agrodolce del piatto.

Lugana. E’ un vino ottenuto da uve bianche Turbiana. Questo vino si distingue per la sua sapidità e per il gusto morbido, valorizzato da sentori di pesca bianca, erbe aromatiche e agrumi. Nondimeno è un vino bianco fresco, che mette al riparo il palato dall’untuosità del pesce fritto. E’ anche moderatamente dolce, quindi interagisce bene con le cipolle parzialmente caramellate.

Prosecco Superiore di Valdobbiadene. Un vino dal carattere frizzante simile a quello degli spumanti. Presenta un gusto vivace e leggermente acido, che crea un bel contrasto con il sapore ittico delle sardine. In generale è una soluzione per chi vuole trasformare le sarde in saor in un’occasione unica per una cena elegante.

FAQ sulle sarde in saor

Che significa saor?

Il termine saor deriva dal dialetto veneto e significa “sapore”. È una tecnica di conservazione tipica della cucina veneziana, utilizzata per insaporire e prolungare la durata del pesce con una marinatura a base di cipolle stufate, aceto e zucchero.

Che differenza c’è tra sarde e alici?

Le sarde e le alici appartengono alla stessa famiglia ma differiscono per dimensioni e sapore. Le sarde sono più grandi ed hanno una carne più grassa e saporita, mentre le alici sono più piccole con un gusto delicato e una consistenza più morbida. Anche l’uso in cucina varia: le alici sono spesso consumate crude (o marinate), mentre le sarde vengono fritte o fatte in saor.

A cosa fanno bene le sarde?

Le sarde sono un’ottima fonte di acidi grassi omega tre, che favoriscono la salute cardiovascolare e aiutano a ridurre i livelli di colesterolo. Contengono anche proteine di alta qualità, vitamina D e calcio, essenziali per ossa e muscoli. Inoltre sono ricche di selenio e contribuiscono a una dieta equilibrata e nutriente.

Come fare un fritto sano?

Per un fritto più sano è importante usare oli con alto punto di fumo, come quello di arachidi o l’olio extravergine di oliva, e mantenere la temperatura intorno ai 170-180°C per evitare l’assorbimento eccessivo di grassi. La pastella deve essere leggera, mentre la frittura deve risultare veloce e accompagnata da una corretta asciugatura su carta assorbente. In questo modo si riduce l’untuosità del fritto e si mantiene la giusta croccantezza.

Dove nascono le sarde in saor?

Le sarde in saor nascono a Venezia come piatto della tradizione marinara. In origine era una preparazione ideata dai pescatori veneziani per conservare il pesce più a lungo durante le lunghe navigazioni. Nel tempo è diventata una specialità tipica delle feste veneziane, apprezzata per il suo gusto equilibrato tra dolce e acre.

Ricette con le sarde ne abbiamo? Certo che si!

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