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Chutney di rabarbaro, un ottimo intingolo agrodolce

Tiziana Colombo: per voi, Nonnapaperina

Ricetta proposta da
Tiziana Colombo

Chutney di rabarbaro
Ricette per intolleranti, Ricette nordiche
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Ricette senza lattosio
preparazione
Preparazione: 01 ore 00 min
cottura
Cottura: 01 ore 00 min
dosi
Ingredienti per: 4 persone
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5/5 (6 Recensioni)

Chutney di rabarbaro, ideale per secondi e contorni

Il chutney di rabarbaro si inserisce nella tradizione dei chutney all’inglese, salse a base di frutta e verdura tra il dolce e l’agrodolce, in genere utilizzate per accompagnare secondi e contorni. Tuttavia si differenzia per l’assenza della frutta, in quanto l’unico ingrediente è il rabarbaro. In virtù del suo sapore intenso e delle peculiarità del suo aspetto, riesce da solo a reggere la ricetta. Conferisce aroma e consistenza alla salsa, garantendo il massimo risultato anche al cospetto delle preparazioni più complesse.

Il rabarbaro, poi, vanta anche ottime proprietà nutrizionali. Il colore fucsia è dovuto all’abbondanza di antocianine, degli antiossidanti che fanno bene all’organismo su più livelli e aiutano a prevenire le patologie oncologiche. Infine troviamo la consueta abbondanza di vitamina C e sali minerali. In generale il rabarbaro contribuisce ad abbassare il colesterolo cattivo, causa principale di patologie cardiache acute, come l’infarto. Stesso discorso per la glicemia, un dettaglio non da poco per i diabetici.

Ricetta chutney di rabarbaro

Preparazione chutney di rabarbaro

Per preparare il chutney di rabarbaro dovrete sterilizzare il vasetto e il tappo. Dopodiché, passate agli ingredienti veri e propri. Pelate la cipolla e riducetela a fette sottili. Poi pulite il rabarbaro, lavatelo, asciugatelo e fatelo a pezzettini. Infine sbucciate e grattugiate lo zenzero.

Ora soffriggete la cipolla con un po’ di olio a fiamma bassa. Unite lo zucchero di canna, l’olio e l’aceto. Quando la cipolla si sarà imbiondita, unite anche il rabarbaro e lo zenzero.

Lasciate andare per 10 minuti, mantenendo basso il fuoco e applicando il coperchio. Trascorso questo lasso di tempo, togliete il coperchio e proseguite la cottura fino a quando la salsa non avrà perso parte del suo volume, acquisendo la consistenza della marmellata.

Versate il composto nel barattolo, sigillate e fate raffreddare a testa in giù. Il chutney di rabarbaro si conserva a lungo, ma una volta aperto va lasciato in frigo e consumato entro due settimane.

Ingredienti chutney di rabarbaro

  • 4 gambi di rabarbaro
  • 1 cipolla rossa
  • 2 cucchiai zucchero di canna
  • 2 cucchiaini zenzero fresco grattugiato
  • 1 cucchiaio olio extra vergine di oliva
  • 2 cucchiai aceto di mele.

La cipolla rossa nel chutney di rabarbaro

Il chutney di rabarbaro contiene soprattutto verdure e ortaggi. Un ruolo di spicco è ricoperto anche dalla cipolla, che deve essere “rossa”. Perché proprio questa tipologia? In primis perché il colore si coniuga alla perfezione con quello del rabarbaro. In secondo luogo perché, rispetto alle altre varietà, propone un sentore aromatico. La cipolla rossa è consumata soprattutto all’interno delle insalate, ma può essere sottoposta a cottura senza grandi problemi.

La cipolla rossa vanta un ottimo spessore nutrizionale, specie se appartiene alle varietà più nobili, come quella di Tropea IGP. Oltre all’apporto di antocianine, che conferiscono all’alimento una tonalità particolare, si segnala una certa abbondanza di sali minerali rari, come il fluoro e lo zolfo. Non manca poi la vitamina C, la vitamina A (fondamentale per la vista), il potassio, il magnesio, lo zinco etc. Infine l’apporto calorico è molto basso, pari a 40 kcal per 100 grammi.

Il contributo dello zenzero nel chutney di rabarbaro

Il chutney di rabarbaro fa un uso equilibrato delle spezie. A conti fatti, l’unica spezia imposta dalla ricetta è lo zenzero. Una spezia “forte”, dal carattere pungente e in grado di imporsi in molti tipi di preparazioni. Tuttavia, è bene non esagerare con le dosi se non si vuole rischiare di coprire gli altri sapori. Lo zenzero si sposa alla perfezione con la componente aromatica regalata dalle cipolle rosse e con il sapore suggestivo del rabarbaro.

Lo zenzero è anche un alimento benefico se viene consumato con moderazione, a tal punto da essere chiamato in causa dalla medicina naturale. E’ un formidabile antidolorifico e antinfiammatorio, quasi al livello dei farmaci FANS. Tuttavia, esattamente come questi ultimi, contribuisce ad alzare la pressione sanguigna, un effetto pericoloso per gli ipertesi. Infine non mancano vitamine, sali minerali e antiossidanti.

Chutney di rabarbaro

Un focus sull’aceto di mele

Il vero pregio della ricetta del chutney di rabarbaro è la capacità di mixare sentori molto diversi tra di loro, e allo stesso tempo conservare un certo equilibrio. Il merito va alla scelta di alcuni ingredienti “particolari”, in sostituzioni delle controparti più comuni. Il riferimento è all’aceto di mele, che fa le veci dell’aceto di vino bianco. Ebbene, l’aceto di mele spicca per il sapore aspro e acidulo, ma anche per una spiccata delicatezza. E’ decisamente “soft”, quindi si integra alla perfezione con i tanti sentori in gioco, dal rabarbaro alla cipolla, passando per lo zenzero.

L’aceto di mele fa anche bene alla salute, infatti contiene molti antiossidanti ed esercita alcune funzioni utili all’organismo. In un colpo solo, infatti, abbassa il colesterolo cattivo e la glicemia. Dunque è utile sia a chi soffre di “cuore” sia ai diabetici. Per quanto concerne l’apporto calorico, siamo su livelli molto bassi: 100 ml. di aceto di mele non va oltre le 22 kcal.

Come sterilizzare i vasetti e i tappi?

Questo chutney di rabarbaro viene preparato sotto forma di conserva. Il vantaggio principale consiste nel tempo di conservazione, che è molto lungo. Una volta aperto va però messo in frigorifero e va consumato entro due settimane. Come tutte le conserve, anche in questo caso è prevista una totale sterilizzazione del vaso e del tappo. Come fare? La soluzione più semplice consiste nella bollitura di vaso e tappi separati e distanziati da un canovaccio pulito in modo da evitare contatti ad alta temperatura.

Esistono altri metodi, magari più sbrigativi ma anche più difficili da eseguire. Per esempio, la sterilizzazione può avvenire al forno elettrico o al forno al microonde. In questi casi, però, è necessario azzeccare il tempo di “cottura”, in quanto basta un secondo in più o in meno per fallire l’operazione e danneggiare il vetro.

Ricette di salse ne abbiamo? Certo che si!

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