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Il bicerin, una storica bevanda torinese tutta da gustare

Tiziana Colombo: per voi, Nonnapaperina

Ricetta proposta da
Tiziana Colombo

bicerin
Ricette per intolleranti, Cucina Italiana, cucina regionale
Ricette vegetariane
Ricette senza glutine
Ricette senza lattosio
preparazione
Preparazione: 01 ore 00 min
cottura
Cottura: 01 ore 00 min
dosi
Ingredienti per: 4 persone
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4.3/5 (4 Recensioni)

Il bicerin, un’idea che viene da lontano

Oggi vi presento il bicerin o bavareisa torinese, una bevanda tradizionale piemontese. Ha alle spalle qualche secolo, infatti secondo la leggenda è stata preparata per la prima volta nel caffè Al Bicerin nel lontano 1763, in un periodo proficuo per questo genere di locali. Al Bicerin non era solo luogo di relax, ma anche di dibattiti filosofici e culturali. Per inciso, il caffè Al Bicerin c’è ancora oggi, sospinto dal carattere leggendario di questa bevanda.

Ricetta bicerin

Preparazione bicerin

Come si fa il bicerin? Per la ricetta del bicerin il primo passo da fare è preparare il caffè. Il caffè andrebbe fatto all’italiana, quindi con la moka. Poi prendete un pentolino, accendete il fuoco e versate il latte e il cioccolato. Quando il cioccolato si è sciolto incorporate anche lo zucchero.

Continuate a mescolare mantenendo la fiamma bassa. Quando l’amalgama è completa, versate il composto nel bicchiere. Poi aggiungete il caffè e arricchite con uno strato di panna montata e con la cannella in polvere.

Ingredienti bicerin

  • 4 tazzine di caffè espresso
  • 30 ml. di latte intero consentito
  • 200 gr. di cioccolato fondente al 75%
  • 50 ml. di panna fresca consentita
  • q. b. di zucchero semolato
  • q. b. di cannella in polvere.

Il bicerin era la bevanda preferita di Alexandre Dumas e ne parla in uno dei suoi libri. Ernest Hemingway lo ha inserito nella sua lista di 100 cose da salvare come patrimonio dell’umanità. Lo scrittore Umberto Eco lo ha menzionato nel suo romanzo Cimitero di Praga con dovizie di particolari. Un altro pezzo della nostra storia come Camillo Benso conte di Cavour si sedeva fuori dal famosissimo Caffè e aspettava l’uscita dei reali in visita al Santuario della Consolata.  Ne era entusiasta anche Pablo Picasso insieme a molti altri personaggi famosi.

Il suo segreto risiede nella semplicità. Unire il caffè, il cioccolato fondente, il latte e la panna è un’idea all’apparenza banale ma azzeccatissima. Il gusto intenso del caffè si mescola con i sentori corposi e leggermente aromatici del cioccolato fondente. La panna e il latte aggiungono inoltre una spiccata morbidezza. A Torino il bicerin è una vera e propria istituzione. Viene servito in bicchieri e trasparenti e non in tazza.

Infine troviamo lo zucchero e la cannella, che vivacizza il tutto. Benché ben codificata, anche perché fregiata del bollino PAT (Prodotti Agroalimentari Tradizionali), il bicerin conta una variante meno diffusa rispetto alla ricetta originale. Essa spicca per l’assenza della panna, che viene sostituita dal fiordilatte. Il sapore è ovviamente simile, ma un po’ più acidulo.

Le insospettabili proprietà del cioccolato fondente

Il vero protagonista del bicerin torinese è il cioccolato fondente. Il suo sapore è inconfondibile e impatta notevolmente sul risultato finale assieme al caffè. Il cioccolato fondente è probabilmente l’alimento più amato dal pianeta, persino più della variante al latte. La buona notizia è che è anche nutriente, il riferimento è all’abbondanza di sali minerali, come il magnesio, che fa bene alla circolazione. Inoltre il cioccolato fondente contiene molti antiossidanti, che aiutano a prevenire il cancro. Infine fa bene all’umore in quanto stimola la dopamina, una verità confermata anche dalla scienza.

L’unico difetto del cioccolato fondente è l’apporto calorico. Nella migliore delle ipotesi si superano di poco le 500 kcal per 100 grammi. Ad ogni modo più sale di gradazione e più è calorico Il motivo è semplice: la quota del cacao è maggiore, e il cacao è più calorico dello zucchero e del latte. Aggirare questo limite è relativamente semplice, basta consumare il cioccolato in dosi moderate e senza abusarne.

bicerin

Quale tipo di latte utilizzare per la bevanda bicerin?

Per un buon caffè bicerin è necessario anche il latte per sciogliere bene il cioccolato fondente. Tuttavia occorre scegliere il tipo di latte giusto, ovvero quello intero. Che differenza c’è tra il latte intero e il latte parzialmente o totalmente scremato? Ebbene, il latte intero conserva tutti i suoi grassi, mentre gli altri due tipi di latte ne conservano meno o sono del tutto assenti, come nel latte totalmente scremato. Di conseguenza cambia anche l’apporto calorico, che è rispettivamente di 65 kcal per 100 ml, 45 kcal e 30-35 kcal. Perché va utilizzato proprio il latte intero? Per lo stesso motivo che ne giustifica l’uso nelle ricette di pasticceria, ossia perché ha un sapore più forte, intenso e gradevole.

I grassi di certo incidono sulla linea, ma contribuiscono a dare gusto alla ricetta. Inoltre è bene che il latte sia intero, visto che deve bilanciare due ingredienti dominanti come il caffè e il cioccolato fondente. Non dobbiamo dimenticarci che il bicerin ospita anche la cannella, che è una delle spezie più utilizzate in assoluto. In questo caso la cannella addolcisce e aromatizza. Mi raccomando, però, di non esagerare con le dosi in quanto è in grado di coprire benissimo gli altri sapori, vanificando il delicato equilibrio formato dalla panna, dal latte, dal cioccolato e dal caffè.

Come preparare un buon caffè con la moka?

Insieme al cioccolato fondente, il caffè è l’ingrediente che emerge più chiaramente nel bicerin, dunque è necessario che sia veramente buono. In questo caso si consiglia di preparare il caffè con la moka, un procedimento facile ma non del tutto scontato. Preparare un caffè perfetto è molto difficile e quasi un’arte, tuttavia qualche consiglio mirato vi aiuterà a portare a casa il risultato. Il primo consiglio è di non avere fretta: la fiamma deve essere molto bassa e il caffè deve risalire lentamente. Inoltre, fate attenzione a non bruciare il caffè, dunque spegnete la fiamma non appena sentite il classico borbottio.

Un altro consiglio riguarda il livello dell’acqua. Per quanto si possa desiderare un caffè ristretto, la moka va riempita fino a metà della valvola. Ovviamente è bene non andare oltre, altrimenti si ottiene un caffè troppo diluito. Infine assicuratevi che il filtro e la guarnizione siano ben posizionati, altrimenti il caffè rischia di non uscire o strabordare fuori dalla moka stessa. Il vero segreto per un buon caffè all’italiana, comunque, è scegliere una miscela di alta qualità. A tal proposito non è il caso di suggerire marche, ma sentitevi liberi di esplorare.

Ricette caffè particolari ne abbiamo? Certo che si!

4.3/5 (4 Recensioni)
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