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Il curry, le differenti varietà e gli abbinamenti in cucina

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Tutto sul curry: scopri le varietà più usate e gli abbinamenti perfetti in cucina

Il curry è una miscela di spezie che profuma di viaggio e tradizione. Ogni variante ha una storia, un colore e un profumo diverso. Non esiste un solo tipo di curry, ma una moltitudine: dal curry indiano classico al curry verde tailandese, passando per il giallo dolce e il rosso piccante. Ogni miscela cambia a seconda della zona d’origine e degli ingredienti locali. In cucina, il curry è un alleato prezioso per dare carattere a piatti semplici, dalla carne al pesce, fino alle verdure.

Tra le varietà di curry più note troviamo quello indiano (con curcuma, coriandolo, cumino, pepe e zenzero), il curry giapponese (più dolce e spesso in pasta) e i curry tailandesi (verde, rosso e giallo, tutti con lemongrass, peperoncini e latte di cocco). Ogni variante ha un profilo aromatico specifico, che si sposa con ingredienti diversi. Il curry rosso è perfetto con carni e crostacei, quello verde con verdure e tofu, mentre quello giallo esalta il pollo o le patate.

🌶️ Prova questo abbinamento
Unisci curry giallo e latte di cocco per una crema delicata e speziata: perfetta con il riso basmati o come salsa per verdure stufate o pollo.

Conoscere il curry significa esplorare culture, profumi e sapori. Sperimenta con coraggio: ogni cucchiaio è un viaggio tra aromi intensi e combinazioni sempre nuove.

Una delle spezie più apprezzate in cucina

Attorno al curry aleggia un po’ di confusione, infatti alcuni credono che questa spezia coincida con la curcuma, mentre in realtà è solo uno dei tanti ingredienti. A rafforzare questo pregiudizio vi è anche il colore, che caratterizza tanto la curcuma quanto questa spezia. Dalle nostre parti il curry indiano è quello più diffuso, definito a partire dalla colonizzazione inglese dell’India, che ha contribuito ad esportare questo tipo di spezia in tutto il mondo. In particolare, quando si parla di curry indiano si intende il mix ricavato da curcuma, coriandolo, cumino, peperoncino e semi di senape.

In realtà, buona parte dell’Asia vanta una sua tradizione in fatto di curry, da qui la presenza di numerose tipologie. I curry più famosi, oltre a quello indiano, sono quelli thailandesi. La loro caratteristica principale risiede nell’essere delle vere e proprie paste. A prescindere dalla tipologia di riferimento, presenta alcune caratteristiche ricorrenti. In primis è decisamente aromatico in quanto composto da vari tipi di spezie, il curry è piccante, sebbene il grado di piccantezza cambi molto da una varietà all’altra. Le spezie che lo compongono sono per definizione alimenti ricchi di nutrimento, con proprietà che sfociano nello pseudo-terapeutico. Le funzioni più ricorrenti sono quelle antibatteriche, antisettiche e antinfiammatorie. Senza contare la presenza di antiossidanti, che agiscono in funzione anticancro.

Le spezie che compongono il vero curry

Il curry è una miscela di spezie sapientemente studiata, in genere è composto da:

Pepe nero. In alcune zone si utilizza anche il pepe lungo; è piccante, ma diverso dal pepe rosso, ed è aromatico. Il pepe bianco non si usa quasi mai nel curry.

Peperoncino. L’ingrediente più importante è il peperoncino rosso essiccato che viene macinato in una polvere sottile e determina il «piccante» del curry. I semi a volte vengono tolti perché troppo piccanti. Il peperoncino verde non può essere compreso nella polvere standard di curry, ma può essere messo in una pasta.

Chiodi di garofano, Cannella e Cardamomo. Benché si tratti di aromi diversi, si amalgamano bene nei curry e si possono considerare in un gruppo unico. Soltanto se l’uno o l’altro predominano eccessivamente cambia il carattere del curry, ma ben bilanciati determinano un risultato ricco e aromatico.

Coriandolo. Tra le spezie per curry non possono mancare i semi di coriandolo.. Prima di essere macinati vanno leggermente arrostiti. L’aroma è delicato e piuttosto dolce, e quasi tutte le polveri di curry ne contengono massicce quantità. Questa è anzi la spezia da tenere per prima in considerazione, in rapporto alla quantità della carne da cucinare. Determina l’aroma di base, proprio come il peperoncino determina il sapore piccante.

Cumino. È spesso erroneamente tradotto in « carvi » nelle ricette; ne esistono diversi tipi (bianco e nero) e di diversa intensità. L’aroma è potente e più in evidenza di altri nel curry.

Foglie di Curry. Danno alla polvere di curry di Madras il caratteristico aroma. Se le foglie sono fresche cambiano totalmente il sapore della miscela di spezie, ma per mia esperienza le foglie in vendita nei negozi hanno già perduto la maggior parte del loro aroma.

Fieno Greco. Il seme del fieno greco, leggermente arrostito e tritato, ha un aroma caratteristico ed è un comune ingrediente che entra nelle polveri di curry: può essere più o meno forte, e allora va usato con moderazione.

Zenzero. Lo zenzero essiccato può essere aggiunto oppure no in alcune polveri di curry, rendendo così la miscela più o meno piccante.

Macis, Noce moscata e Pimento. Queste e altre spezie sono usate per la preparazione del curry, ma sono meno comuni, anche se il pimento si adopera nel pilaf e il macis nei curry della Malesia.

Semi di Senape. Il seme di senape marrone vien messo in molte polveri di curry, ma non perché è piccante. Quando viene arrostito prende uno strano aroma che sa di noce, e viene molto usato come chiusura dei piatti indiani. Nei preparati indiani, la senape in polvere, in cui il gusto piccante ha potuto svilupparsi liberamente, viene usata di rado.

Semi di papavero, Lenticchie. Danno un certo sapore, ma di solito si aggiungono per migliorare la base.

Curcuma. Dà colore al curry, e spesso questa è la sua funzione principale. Le polveri di curry che contengono troppa curcuma hanno un sapore acre e a volte un odore di terra, che fa pensare a spezie abbandonate in una dispensa. In molte zone la curcuma domina nei curry di pesce.

In Asia i curry variano, spesso contengono cipolla, aglio, sale e solitamente un agente agro come il tamarindo, il tiglio, il mango acerbo o altri frutti agri, come anche altri aromi derivati dall’olio di senape, dalla noce di cocco, dal lemongrass, dalla galanga, dall’assafetida, dallo zucchero grezzo e cosi via.

Le principali caratteristiche del curry thailandese

Grande interesse suscitano i curry thailandesi, che si basano su una cucina specializzata nelle preparazioni a base di spezie. Ciò ha portato allo sviluppo di una grande varietà di curry, a tal proposito vi elenco una panoramica dei principali tipi.

Curry rosso. E’ una delle varietà più famose in assoluto, al pari di quella indiana. La tonalità è data dalla presenza del peperoncino rosso e dalla pasta di gamberetti. Per il resto vede la presenza del cumino, dell’aglio, della radice di galanga, del lemongrass (o citronella), della cannella, del coriandolo, del basilico rosso e del pepe. Viene utilizzato per condire i crostacei, ma va bene anche sulla carne.

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Curry giallo. E’ molto simile a quello indiano, l’unica differenza risiede nel tipo di curcuma. Nella fattispecie, si utilizza quella fresca, che tra le altre cose gli conferisce una tonalità dorata.

Curry arancione. E’ simile al curry rosso ma la pasta di gamberetti è più preponderante. I peperoncini, poi, sono sia freschi che secchi.

Curry verde. E’ una delle varietà più di nicchia, anche perché estremamente piccante. Il colore è dato dai peperoncini verdi. Si utilizza spesso per insaporire i secondi di pesce, le zuppe e le verdure.

Altre particolari tipologie di curry

Oltre ai principali tipi di curry, esistono anche tipologie più particolari ed altrettanto interessanti, ecco una breve panoramica tra quelli che potete trovare in commercio.

Phanang. La paternità di questo curry è contesa tra la Thailandia e la Malesia. E’ anche quello più diverso e particolare, infatti è realizzato con la pasta di arachidi e il latte di cocco. Si abbina con le verdure e le carni bianche.

Rempah. E’ simile al curry rosso. L’unica differenza di rilievo risiede nella presenza dello scalogno, che rende questa pasta un po’ più dolciastra, dunque adatta alla carne più che al pesce.

Massaman. E’ una pasta prodotta con curcuma, cumino, coriandolo, cannella, aglio, lemongrass e radice di galangal. Non di rado si integra anche della salsa di pesce.

Sambal oelek. E’ il più “acidulo”, infatti è realizzato anche con sale, aceto, succo di limone e tamarindo.

Come fare la pasta di curry?

E’ ovvio, ogni pasta di curry ha la sua ricetta, anche perché gli ingredienti variano in quantità notevole. Tuttavia, è possibile individuare dei principi e delle tecniche ricorrenti. Per esempio, quando la ricetta richiede delle spezie essiccate, è sempre bene farle rinvenire brevemente. Se invece sono fresche, vanno prima tostate e poi sminuzzate. Invece, per quanto concerne gli eventuali ingredienti umidi (ad esempio le paste), queste ultime vanno frullate assieme nel robot da cucina o in un mixer.

Anche la composizione della pasta segue dei canoni condivisi. Una volta mescolati gli ingredienti, questi vanno lavorati alla massima velocità in modo da favorire l’amalgama ed evitare la formazione di grumi o che il composto si smonti. Per quanto concerne la conservazione, tutte le paste di curry vanno tenute al fresco. La buona notizia è che si conservano a lungo in frigorifero, fino ad un mese. Se si opta per il congelatore, si possono conservare anche per un anno.

Oltre alla ricetta che trovate qui sotto vi consiglio il curry di verdure al forno. Un piatto che si ispira alla cucina indiana. Può essere considerato come un contorno molto speziato, o come un primo leggero. E’ realizzato con legumi, ortaggi, verdure, spezie e condimenti vari. E’ quindi una vera esplosione di colori e sapori, che non mancherà di stupire i vostri ospiti per i richiami esotici e per le tonalità sgargianti. Vi consiglio anche lo strudel di verdure con salsa di Skyr al curry, una pietanza particolare anche per via della salsa.

Come utilizzare il curry in cucina? Vediamo qualche ricetta

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2 commenti su “Il curry, le differenti varietà e gli abbinamenti in cucina

  • Mar 15 Giu 2021 | Matteo Composta ha detto:

    Ottimo questo articolo sul curry !!!
    bravi

    • Mar 15 Giu 2021 | Tiziana Colombo ha detto:

      Se ti piace il curry devi provare la Tortina con crema al formaggio e mele al curry. Due spezie che aggiungono un tocco esotico ma che si caratterizzano per le eccellenti proprietà nutrizionali, che in più occasioni sfiorano il terapeutico. Il curry, per esempio, assolve a una funzione antinfiammatoria e antiossidante. Inoltre, stando a recenti studi, riduce il rischio di infarto e di contrarre l’Alzheimer.

      Anche la maggiorana ha proprietà antinfiammatorie. Inoltre è un rimedio completamente naturale contro i problemi gastrointestinali e l’insonnia. Non stupisce, dunque, che la maggiorana venga considerata a tutti gli effetti come una pianta officinale.

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