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Spritz al mirto e prosecco, una variante davvero sfiziosa

Tiziana Colombo: per voi, Nonnapaperina

Ricetta proposta da
Tiziana Colombo

Spritz al mirto e prosecco
Ricette per intolleranti, Cucina Italiana, Cucina Regionale
Ricette vegetariane
Ricette senza glutine
Ricette senza lattosio
preparazione
Preparazione: 00 ore 10 min
cottura
Cottura: 00 ore 00 min
dosi
Ingredienti per: 4 persone
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3.3/5 (51 Recensioni)

Spritz al mirto e prosecco, una gradevole variazione

Lo spritz al mirto e prosecco, come suggerisce il nome, è una variante del celebre spritz, il cocktail che partendo dal Triveneto ha conquistato tutta l’Italia. Fa parte degli spritz alternativi visto che la versione originale è realizzata con il prosecco, il seltz (o acqua gassata) e il bitter. E’ a sua volta un’evoluzione di una bevanda consumata nel Veneto austro-ungarico dai soldati, che solevano allungare il vino con acqua frizzante.

La versione che vi propongo oggi è decisamente diversa dall’originale, ma in un certo senso ne incarna lo spirito. Anche perché l’unica variazione sul tema riguarda il liquore di mirto, che sostituisce il bitter. In virtù di questa sostituzione, la bevanda assume un sapore più fruttato e allo stesso tempo più aromatico.

Il protagonista rimane comunque il prosecco, che inebria con il suo sapore tipico. Stiamo parlando di un’eccellenza veneta, e più in generale italiana. E’ uno dei vini più apprezzati al mondo dal punto di vista organolettico, a tal punto da essere tra i primi ad acquisire il marchio DOC (riconosciuto dodici anni fa). Attualmente vengono commercializzate tre tipologie di prosecco. Il Tranquillo, che presenta un sapore equilibrato, lo Spumante, che ha un sapore più dolce, e il Frizzante, che è a metà strada tra il dolce e l’acidulo. Per questo Spritz possono essere usati indifferente il Tranquillo e il Frizzante.

Ovviamente il cocktail riesce bene anche con la tipologia Spumante, ma reputo che quest’ultima sia troppo caratterizzata dal punto di vista organolettico e potrebbe interferire con gli altri ingredienti.

Ricetta spritz al mirto

Preparazione spritz al mirto

  • Per la preparazione dello spritz al mirto e prosecco iniziate versando il ghiaccio in un bicchiere da cocktail.
  • Poi unite il liquore al mirto, la soda e il prosecco che avete a disposizione.
  • Mescolate con delicatezza e decorate con le bacche di mirto. Il vostro spritz al mirto è pronto per essere gustato con i vostri amici!

Ingredienti spritz al mirto

  • 6 cl. di prosecco
  • 2 cl. di liquore di mirto
  • q. b. di soda
  • qualche bacca di mirto

Le principali caratteristiche del liquore al mirto

Il liquore è la vera novità di questa variante dello spritz al mirto e prosecco. Il liquore al mirto è tipico della Sardegna e della Corsica, e viene ottenuto per mezzo della macerazione alcolica delle bacche di mirto. Alcune versioni decisamente aromatiche vedono una macerazione mista bacche-foglie, ma sono decisamente più rare. Il liquore migliore è quello realizzato con le bacche molto mature e decisamente pigmentate. Il liquore al mirto si caratterizza per un sapore tra il dolce e l’aromatico. Sono proprio queste caratteristiche a renderlo un supporto ideale per il prosecco e per uno spritz “modificato”, come quello che vi presento oggi.

Spritz al mirto e prosecco

Da questo punto di vista, la sostituzione del bitter apporta un radicale cambiamento al gusto della bevanda. Il bitter, come sicuramente già saprete, è amaro per definizione, quindi fate particolarmente attenzione alle dosi e attenetevi alle indicazioni.

Inoltre il mirto è decisamente alcolico, in media siamo sui 30 gradi, sebbene esistano varianti di 28 e altre di 35. In virtù della gradazione elevata, e anche del sapore estremamente corposo, viene ascritto nella categoria dei digestivi.

Il ruolo delle bacche di mirto in questo delizioso spritz

Un’aggiunta che rischia di passare inosservata è quella delle bacche di mirto. Esse fungono da decorazione nello spritz al mirto e prosecco, ma incidono anche in termini di gusto e persino dal punto di vista nutrizionale. In un certo senso sostituiscono le fette di arancia, che sovente vengono posizionate sul bicchiere degli spritz a mo’ di guarnizione. Anche in questo caso il cambiamento è palpabile: l’arancia è a metà strada tra il dolce e l’acre, il mirto, invece, è a metà strada tra l’aromatico e il dolce.

Le bacche di mirto si difendono molto bene anche sul fronte nutrizionale. In primis sono poco caloriche, infatti un etto di bacche apporta solo 20 kcal. Inoltre sono ricche di acido citrico, ragione per cui possono essere considerate astringenti e utili in casi di problemi di stomaco. Come la stragrande maggioranza delle bacche e dei frutti di bosco, poi, sono ricche di vitamina C, quasi quanto gli agrumi. Contengono, infine, svariati antiossidanti che sono responsabili in parte della loro colorazione, come le antocianine, la quercetina e le catechine. Per inciso, gli antiossidanti contrastano lo stress ossidativo, riducono gli effetti dei radicali liberi e aiutano a prevenire il cancro.

Le bacche di mirto non sono un alimento molto comune. E proprio per questo non molte persone sono a conoscenza delle incredibili proprietà di questa pianta tipica della macchia mediterranea. Le sostanze benefiche presenti nelle bacche sono tantissime. Il mirto contiene mirtolo, geraniolo, tannini e resine che, se consumate abitualmente, agiscono in maniera estremamente positiva sul corpo umano.

Il mirto, il re dei drink

Il mirto, o per meglio dire il suo liquore, può partecipare a molti drink, d’altronde non è solo delizioso ma anche versatile. Un ipotetico cocktail con mirto potrebbe essere realizzato con ingredienti freschi, ma anche capaci di formare combinazioni complesse: ad esempio mirto, succo di lime appena spremuto, un tocco di sciroppo d’agave per addolcire e qualche foglia di menta fresca.

Il tutto viene poi shakerato con ghiaccio e servito in un tumbler basso, magari con una scorza d’arancia a mo’ di guarnizione.

Non bisogna dimenticare che il liquore di mirto è tradizionalmente legato alla Sardegna, dunque vanta anche una forte componente culturale e simbolica. Negli ultimi anni il liquore di mirto è sempre più utilizzato dai mixologist per creare drink che valorizzino la componente erbacea e speziata della bacca di mirto.

Del mirto si apprezza la sua capacità di abbinarsi al meglio con sapori complessi, si passa dai toni agrumati ai distillati forti come il gin o il rum speziato.

Cosa usare al posto della soda nello spritz al mirto?

La soda è un’ottima soluzione per conferire corpo e fluidità allo spritz al mirto. Nondimeno può essere sostituita con qualcosa di più aromatico e con maggiore personalità. Per esempio si può utilizzare dell’acqua tonica agli agrumi, che aggiunge una punta di amarezza e un aroma più ricco rispetto alla semplice soda.

Stesso discorso per una ipotetica acqua frizzante aromatizzata alla menta o al cetriolo, che può creare un bel contrasto con il mirto, regalando freschezza e profondità organolettica.

Chi ama i gusti più decisi può provare ad abbinare al mirto una ginger beer. Per chi non lo sapesse si tratta di una bevanda frizzante e speziata, ottenuta dalla fermentazione dello zenzero. La ginger beer si sposa alla perfezione con la dolcezza del liquore sardo e dona al cocktail una spinta speziata davvero originale.

FAQ sullo spritz al mirto

Che sapore ha il mirto?

Il mirto ha un sapore intenso, resinoso e lievemente dolce, con forti note balsamiche. Ricorda il profumo della macchia mediterranea con accenti di pino, rosmarino, salvia e timo. A seconda della ricetta e della varietà di bacche utilizzate (rosse o nere), può presentare sfumature più o meno dolci con un retrogusto astringente o speziato.

Come si fa il liquore di mirto?

Il liquore di mirto si ottiene dalla macerazione delle bacche di mirto (Myrtus communis) in alcool puro. Dopo alcune settimane di infusione, durante le quali le bacche rilasciano il loro colore e aroma, il liquido viene filtrato e unito a uno sciroppo di acqua e zucchero. Dopo un periodo di riposo il liquore è pronto per essere imbottigliato.

Chi ha inventato lo spritz?

Lo spritz ha origini austro-ungariche. Durante il XIX secolo i soldati dell’Impero austro-ungarico tendevano ad allungare i vini locali, troppo alcolici per i loro gusti, con uno spruzzo di acqua frizzante – da cui il nome “spritz”, che deriva dal verbo tedesco spritzen (cioè “spruzzare”). La versione moderna, con l’aggiunta di bitter come Aperol o Campari, è stata codificata solo nel Novecento.

Quanto è alcolico lo spritz?

La gradazione alcolica dello spritz varia in base agli ingredienti utilizzati. Un classico spritz con prosecco, bitter e soda si aggira intorno ai 10-12 gradi alcolici. Nel caso dello spritz al mirto la gradazione può essere leggermente più alta, perché il mirto ha di solito un volume alcolico compreso tra 28% e 32%.

Ricette di spritz ne abbiamo? Certo che si!

3.3/5 (51 Recensioni)
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