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Friarielli alle acciughe, un contorno per Natale

Tiziana Colombo: per voi, Nonnapaperina

Ricetta proposta da
Tiziana Colombo

Friarielli alle acciughe

Friarielli alle acciughe per un Natale napoletano

Oggi vi presento un contorno di verdure capace di impreziosire il vostro Natale, ma buono per ogni occasione, ossia i friarielli alle acciughe.
L’ho scelto perché quest’anno Orogel ha lanciato una sfida ad alcuni food blogger: trasformare il contorno di verdure, spesso poco considerato durante le festività, ne “Il Contorno Meraviglioso”. Non potevo non partecipare!

Le migliori foto riceveranno in anteprima il nuovissimo Ricettario Orogel 2021. Comunque, se siete campani o amate la cucina campana, conoscerete già questa pietanza semplice e gustosa. La sapidità delle acciughe sott’olio incontra la tenerezza e il sentore  amarognolo dei friarielli surgelati Orogel, freschi e gustosi come appena colti (grazie al processo di surgelazione vengono mantenute intatte tutte le qualità di gusto, sapore e proprietà nutrizionali). Ed ecco un contorno che fonde gusto e leggerezza!

La ricetta, come  avrete già intuito, è davvero semplice e alla portata di chiunque. Insomma, massimo risultato con il minimo sforzo. Consiglio dunque di dare una chances a questo contorno, d’altronde se è una pietra miliare della cucina natalizia campana un motivo ci sarà!

I friarielli cosa sono? Per chi non lo sapesse, i friarielli sono le infiorescenze precoci delle cime di rapa, a cui assomigliano parecchio per gusto e sensazione al palato. Sono tipici della gastronomia campana, ma fanno parte anche di quella romana. Da quelle parti, però, sono noti come broccoletti. Attualmente, la produzione dei friarielli si concentra soprattutto in Campania, e in particolare nel territorio a sud di Caserta. Tale produzione vanta una storia lunga, che affonda le radici nel periodo della dominazione spagnola. Secondo alcuni linguisti e storici della gastronomia, il termine friariello deriverebbe dal castigliano “frio-grelos” che sta a indicare i broccoletti invernali. La coltura delle infiorescenze precoci delle cime di rapa, infatti, avvengono nei mesi freddi.

Quali friarielli utilizzare?

Da qualche decennio, i friarielli con le acciughe sono consumati anche oltre i confini campani e laziali. Il merito va ad alcune realtà che hanno inteso diffonderne il consumo, introducendo questo interessante prodotto all’interno della loro offerta. Tra queste spicca Orogel, che propone la versione surgelata dei friarielli. I friarielli Gusto Ricco Orogel sono buoni come quelli freschi e mantengono le stesse proprietà nutrizionali.

Friarielli alle acciughe

Il riferimento è allo straordinario carico di vitamine e sali minerali. I friarielli Gusto Ricco di Orogel abbondano, infatti, di calcio (presente in misura maggiore rispetto al latte) e di potassio. Per quanto concerne le vitamine, si segnala un’abbondante presenza di vitamina C e vitamina A. Sono anche ricchi di carotenoidi, che possono essere considerati dei precursori vitaminici. L’apporto calorico, infine, è davvero basso, pari a 74 kcal per 100 grammi.

Tutti i pregi delle acciughe sott’olio che non conoscete

Le altre protagoniste di questo contorno ai friarielli sono le acciughe sott’olio. Alcuni di voi storceranno il naso, dal momento che questo ingrediente non gode di una buona fama. Vi è la credenza, infatti, che siano grasse e che siano povere dal punto di vista nutrizionale. Per quanto concerne i grassi, sono effettivamente presenti in quantità da considerare. Una parte dei grassi, però, è dovuta all’olio, dunque è sufficiente sgocciolarli per bene. Un’altra parte, invece, è data dalle acciughe stesse. In questo caso, però, si tratta di grassi buoni, che giovano alla salute, mi riferisco in particolare agli acidi grassi omega tre, che proteggono il cuore, il sistema vascolare, la funzione cognitiva e quella visiva.

La credenza secondo cui le acciughe siano povere dal punto di vista nutrizionale, invece, è falsa. Infatti, sono ricche di proteine, a tal punto da non far rimpiangere le carni rosse. Sono anche ricche di sali minerali, in primis di fosforo e magnesio. L’apporto calorico è sostenuto, ma fino a un certo punto. Un etto di acciughe sott’olio sgocciolate, infatti, apporta circa 200 kcal. Certo, non siamo difronte ad alimenti di origine animale dietetici, ma nemmeno troppo calorici.

Fino a non molti anni fa il pesce è stato l’alimento del venerdì, giorno di magro, e questo fatto ha contribuito a creare il pregiudizio che si tratti di un alimento povero, di scarso valore nutritivo. Il pesce rappresenta invece un alimento  proteico, come la carne: il suo contenuto in proteine è di poco inferiore a quello del vitello e del pollo, oscillando in media tra il 12 e il 20% del prodotto commestibile, e deve quindi essere considerato non un succedaneo bensì un vero e proprio equivalente della carne bovina.

Il pesce è trascurato in molte famiglie anche per il suo costo elevato. In effetti sono molto costosi sogliole, cernie, orate, branzini, però esistono dei pesci che recenti studi hanno valorizzato dal punto di vista alimentare e che sono molto meno costosi: si tratta del cosiddetto «pesce-azzurro»; e cioè acciu­ghe, sardine, sgombri, bughe.

Spesso si fa uso di sardine e acciughe solo conser­vate in scatola, sott’olio ( che sono costosissime), e si trascura lo stesso pesce quando è fresco, più nu­triente e a buon mercato. La scarsa simpatia del consumatore italiano verso il pesce azzurro risale ai tempi in cui la sua conservazione era difficile (mancava la cosiddetta catena del freddo) e consumare pesce significava impregnare la casa di odori poco gradevoli. Non sempre abbiamo occasione di mangiare pesce fresco, ap­pena pescato, ora però che l’industria del freddo ha fatto notevoli progressi ( surgelazione), è possibile in­cludere il pesce nel menu settimanale con maggio­re frequenza.

La digeribilità del pesce, intesa come velocità di di­gestione, dipende, come quella di qualsiasi altra car­ne, dal contenuto in grassi e dal tipo di cottura (il pesce fritto, è sempre di difficile digestione).

Per quanto riguarda il contenuto in grassi, si trovano differenze notevoli nei diversi pesci: da ciò l’uso di distinguere i pesci magri dai pesci grassi. Fra i primi citiamo la sogliola, il merluzzo, il palombo, la trota, l’orata, il luccio, il branzino. Tra i pesci semigrassi troviamo la triglia, il pesce spada, il salmone, la sar­da, il tonno. Tra i pesci grassi l’anguilla, l’aringa, lo sgombro.

Ricetta friarielli alle acciughe:

Ingredienti per 4 persone

  • 2 conf da 400 gr. di Friarielli Gusto Ricco Orogel
  • 70 gr. di filetti di acciuga sott’olio
  • 1 spicchio d’aglio
  • 6 cucchiai di olio extravergine di oliva
  • 1 peperoncino (facoltativo)
  • q.b. sale

Preparazione

Versare il prodotto ancora surgelato in una padella con l’aglio sbucciato e tagliate a fettine e 2 cucchiai di olio.

Coprire e cuocere per 7 minuti, mescolando di tanto in tanto.

Versate in una terrina le acciughe e schiacciateke in 4 cucchiai d’olio servendovi di una forchetta. Aggiungete il peperoncino a fettine

Unite ai friarielli, se volete togliete l’aglio, salate se necessario e proseguite la cottura per altri 3 minuti a fuoco moderato. Servite in tavola ben caldo.

5/5 (1 Recensione)
Riproduzione riservata
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2 commenti su “Friarielli alle acciughe, un contorno per Natale

  • Dom 20 Dic 2020 | Paola ha detto:

    Inserito nel menù! Grazie carissima!

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