Gelato all’ube, un particolare gelato senza lattosio
Gelato all’Ube: Un delizioso gelato senza lattosio
Il gelato all’ube, un dessert che sta guadagnando popolarità, è una deliziosa alternativa senza lattosio ai gelati tradizionali. Originario delle Filippine, questo gelato è realizzato con ube, una radice viola conosciuta anche come yam viola, che non solo offre un sapore unico ma anche un colore sorprendente.
L’ube è una radice molto comune nella cucina filippina. Il suo sapore è dolce, simile a quello della patata dolce, con un delicato tocco di vaniglia. Oltre al suo sapore particolare, l’ube è amato per il suo vivace colore viola, che conferisce al gelato un aspetto spettacolare.
Questo gelato può essere gustato da solo, ma è anche perfetto per essere abbinato ad altri dessert. Può essere servito con frutta fresca, aggiunto a una coppa di gelato misto o usato per preparare una deliziosa torta gelato. Inoltre, è un’ottima base per sperimentare con altri ingredienti, come cioccolato, noci o sciroppi.
Oltre al suo sapore, l’ube offre alcuni benefici per la salute. È ricco di fibre e contiene antiossidanti che aiutano a combattere i radicali liberi. Inoltre, il latte di cocco è noto per il suo contenuto di acidi grassi a catena media, che possono contribuire alla salute del cuore.
Il gelato all’ube è un dessert speciale che unisce un gusto delizioso a un aspetto unico. Senza lattosio e spesso vegano, è un’opzione eccellente per coloro che cercano alternative ai gelati tradizionali. Grazie al suo sapore dolce e al colore sorprendente, è una scelta che sorprenderà e delizierà chiunque lo provi.
Ricetta gelato all’ube
Preparazione gelato all’ube
Per la preparazione del gelato all’ube iniziate tagliando in due la bacca di vaniglia. Aiutandovi con un coltellino prelevate i semi all’interno.
In una pentola versate la vaniglia e la panna delattosata, poi portate a bollore, spegnete e lasciate riposare per 30 minuti circa.
Trascorso questo lasso di tempo versate gli altri ingredienti che avete a disposizione, comprese le patate ube già cotte a vapore, accendete a fiamma bassa e fate bollire.
Il composto deve risultare omogeneo e lo zucchero completamente sciolto.
Poi spegnete il fuoco e frullate con un minipimer ad immersione.
Filtrate il tutto con un colino a maglie molto piccole. Dovreste ottenere una crema molto leggera e filtrata dai pezzi di patata, che rimarranno nel colino.
A questo punto versate nella gelatiera e fate raffreddare il composto in base alle istruzioni della gelatiera stessa.
Servite grattugiando sopra un po’ di patata ube.
Ingredienti gelato all’ube
- 125 gr. di patate viola ube cotte al vapore
- 240 ml. di latte intero delattosato
- 145 gr. di zucchero semolato
- 1 pizzico di sale
- 360 gr. di panna delattosata
- 1 stecca di vaniglia.
Cos’è il gelato all’ube e quali sono le sue caratteristiche?
Il gelato all’ube è certamente il gelato più particolare che possiate mai provare. Il motivi sono essenzialmente tre. In primis l’impatto visivo, si tratta infatti di un gelato “viola”, un colore raro per questo genere di preparazione dolciarie. Secondariamente è un gelato “sostenibile” e “accessibile”. Sostenibile perché non richiede né uova né burro, accessibile perché, almeno nella variante che vi propongo, può essere consumato dagli intolleranti al lattosio. Di questo aspetto parlerò nel prossimo paragrafo, in questo vorrei soffermarmi su due aspetti: l’ingrediente principale, ovvero la patata ube, e il procedimento. La patata ube è un ortaggio poco diffuso nel nostro paese ma meritevole di apprezzamento. E’ simile alla classica patata a pasta bianca per consistenza, sapore, valori nutrizionali e utilizzi in cucina; tuttavia è viola. Esatto, esistono patate viola!
Questo colore viola è dovuto alle presenza delle antocianine, sostanze antiossidanti presenti anche nelle melanzane, nel radicchio e nelle carote viola. Esse fanno bene all’organismo, contrastando l’azione dei radicali liberi e contribuendo alla prevenzione del cancro. Per il resto i valori nutrizionali sono simili a quelli delle patate a pasta bianca con una certa predominanza di carboidrati, nonché una discreta presenza di sali minerali e vitamine. Per quanto riguarda il procedimento, è molto semplice. Si tratta di cuocere e/o riscaldare gli ingredienti secondo le rispettive tempistiche ed amalgamarli tra di loro seguendo un ordine ben preciso. Dopodiché si filtra tutto in un colino a maglie strette, e infine si pone il composto ottenuto nella gelatiera. La gelatiera è indispensabile per preparare il gelato all’ube, così come qualsiasi altro gelato. E’ anche facile da utilizzare, benché non sia molto diffusa in italia nonostante costi solo qualche centinaia di euro.
Un gelato per gli intolleranti al lattosio e glutine
Uno dei pregi del gelato all’ube, o almeno della versione che vi propongo oggi, è la possibilità di essere consumato anche dagli intolleranti al lattosio e glutine. Non è un dettaglio da poco se si considera che, in realtà, in Occidente sono circa un terzo gli individui che soffrono di questo tipo di disturbo. Nello specifico tutti i derivati del latte (e il latte stesso), presenti in questa ricetta, sono delattosati. Il processo di rimozione del lattosio, ci tengo a precisare, non ha nulla di chimico o artificioso.
Semplicemente, si replica una reazione che avviene nell’organismo delle persone non sono affette da intolleranza. Tale reazione consiste nell’applicazione dell’enzima lattasi al latte, e alla successiva scissione del lattosio in glucosio e galattosio. Queste due sostanze, infatti, sono pienamente digeribili anche dagli intolleranti. Il procedimento è utile e non causa effetti collaterali, come ad esempio la perdita del gusto. I prodotti lattiero-caseari senza lattosio sono buoni esattamente come i prodotti che lo contengono. Anzi, in genere sono anche più leggeri e più digeribili, anche per chi non manifesta alcun tipo di intolleranza.
Quale zucchero usare per il nostro gelato?
Quando si parla di zucchero, e nello specifico quando deve inserito in un gelato all’ube come il nostro, la domanda sorge spontanea: quale zucchero usare? In realtà di tipologie di zucchero ce ne sono tante. Quello bianco si contrappone a quello bruno di canna. Lo zucchero semolato, invece, si contrappone allo zucchero finissimo. Ebbene, se lo scopo è far sì che lo zucchero si sciolga completamente in fase di cottura, è meglio utilizzare la variante semolata, che ha semplicemente grani più grandi e una forma visibile persino a occhio nudo.
Per quanto riguarda la dicotomia bianco-bruno, in questo caso è questione di gusti. Sono zuccheri diversi, non tanto per le proprietà nutrizionali, quanto per il loro sapore. Lo zucchero bruno contiene residui di melassa, e quindi ha un sapore più caramellato e molto caratterizzante. Lo zucchero bianco è, invece, neutro e semplicemente dolce. Se amate il sapore forte, tendente al caramellato optate per lo zucchero bruno, altrimenti va bene lo zucchero bianco.
Ricette gelato ne abbiamo? Certo che si!
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