Borgo Spoltino : serata indimenticabile con le Scrippelle ‘mbusse
Un vero e proprio simbolo del teramano
Le scrippelle ‘mbusse si presentano come un piatto tipico delle zone del teramano e possiamo definirle “frittatine” sottilissime, preparate in padella con una pastella a base di farina, uova e acqua. Sono simili alle tradizionali crêpes francesi e, infatti, secondo alcune fonti, iniziarono a diffondersi a Teramo proprio dopo il ritorno degli eserciti dal fronte. Ad ogni modo, anche se possono sembrare le “cugine” delle crêpes, sappiate che abbiamo a che fare con un piatto differente. soprattutto per quanto riguarda gli ingredienti e le combinazioni con altre ricette.
Infatti, nella tipica cucina teramana, le scrippelle si rivelano uno sfizioso primo piatto salato e diventano spesso le protagoniste di altre pietanze.
Ricetta Scrippelle 'mbusse
Preparazione Scrippelle 'mbusse
Amalgamare uova e farina, diluendole con 1 bicchiere d’acqua per ogni uovo. Ungere una padella con olio (o con lardo) e lasciarla scolare per un po’. Con un mestolo versare poco alla volta l’impasto, così da ottenere delle “scrippelle” molto sottili da cuocere a fuoco basso e successivamente farle raffredare.
Una volta pronte le scrippelle, preparare il brodo facendo bollire insieme la carne di manzo, il muscolo, l’osso, l’ala di tacchino e gli odori per circa due ore. Passare quindi il brodo al colino. Disporre le scrippelle arrotolate sui piatti e versarvi sopra il brodo, spolverando (se si vuole) con parmigiano a volontà. Avvertenza: l’impasto di uova e farina può essere allungato, invece che con acqua, con latte.
Ingredienti Scrippelle 'mbusse
- Per le scrippelle
- 1 uovo a persona
- 2 cucchiai rasi di farina per ogni uovo
- Per il brodo
- 400 gr. di punta di petto di manzo
- 400 gr. di muscolo; osso di ginocchio di bue: un’ala di tacchino
- 1 ciuffo di prezzemolo
- 1 gambo di di sedano
- ½ cipolla
- 1 carota gialla
- una scorzetta di parmigiano
- sale q.b. e parmigiano grattugiato
Conoscete le Scrippelle ‘mbusse?
In ogni tour del Teramano che si rispetti, non si può fare a meno di assaporare le virtù teramane e le scrippelle ‘mbusse, un piatto tipico dell’Abruzzo, più precisamente di Teramo, riconosciuto come “P.A.T.”, ovvero tra i Prodotti Agroalimentari Tradizionali italiani (inclusi in elenco predisposto dal Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali in collaborazione con le varie Regioni). Già questo è sinonimo di garanzia, qualità e bontà che non possiamo sottovalutare. Non siete d’accordo?
Tuttavia, se non conoscete ancora questo prodotto della gastronomia abruzzese, è arrivato il momento di farlo, assaporandolo non appena possibile! Infatti, le scrippelle sono davvero un gran piatto tipico della cucina teramana, che si sta diffondendo sempre più velocemente in tutta la regione e anche fuori dai suoi confini. Ma di cosa si tratta esattamente? Andiamo a scoprirlo!
Altre pietanze preparate con le scrippelle ‘mbusse…
Tra le altre ricette in cui vengono adoperate queste striscioline cotte in padella, troviamo quella delle “scrippelle ‘mbusse”, ovvero bagnate, (o “scrippelle teramane”) e quindi arrotolate e accompagnate da un brodo di pollo e tacchino, con una spolverata di parmigiano o pecorino d’Abruzzo stagionato; la ricetta delle “scrippelle in forno”, che le vede farcite e cotte similarmente ai cannelloni; ma anche il “timballo di scrippelle”, dove prendono il posto della pasta sfoglia tra i vari strati di ingredienti.
Insomma, la scrippella tradizionale è una sola, ma le varianti per assaporarla con gusto sono numerose. Sono un simbolo inconfondibile e possono effettivamente conquistare chiunque, soddisfacendo ogni preferenza. Che ne dite, vi è venuta voglia di assaggiare le scrippelle abruzzesi?
In compagnia dello chef Gabriele Marrangoni
Vi racconto quest’avventura che mi ha fatto conoscere le straordinarie Scrippelle ‘mbusse e lo chef Gabriele Marrangoni. Si è tenuta a Mosciano Sant’Angelo in Abruzzo, lo scorso 27 luglio, la cena per intolleranti a Borgo Spoltino. Come accade ogni volta in queste serate per l’Associazione Il Mondo delle Intolleranze, è stato un evento unico e indimenticabile. In questa occasione siamo stati in compagnia e ospiti dello chef Gabriele Marrangoni, che ha accolto con gioia la nostra sfida e abbracciato la nostra missione: anche chi soffre di intolleranza deve poter mangiar bene e mangiar sano… e anche andare al ristorante!
Durante la serata, abbiamo potuto gioire di altre nuove ricette fatte di passione, creatività e ingredienti genuini, alcuni in arrivo direttamente dal piccolo orto realizzato nei pressi del ristorante e ideato appositamente per offrire il meglio ad ogni singolo ospite. Il menu “senza” proposto da Gabriele Marrangoni mi ha conquistata e ha lasciato tutti i presenti a dir poco soddisfatti.
In una location perfetta, una cena perfetta
Un locale incantevole, circondato dagli ulivi d’Abruzzo e da un panorama mozzafiato, ci ha accolti e sedotti, proprio come hanno fatto anche i sapori autentici proposti dallo chef Marrangoni. Il suo orto gli consente di portare in tavola alimenti freschi e di qualità, che donano un valore aggiunto ad ogni sua idea in ambito culinario. Con questi presupposti, propone sempre pietanze impeccabili e dal gusto che non si può scordare. Con alcune modifiche e un po’ di creatività, è stato possibile proporre un delizioso menu “free-from”.
Per la cena a Borgo Spoltino, tutto lo staff è stato orgoglioso di portare agli ospiti pane senza glutine, dolci e pietanze prive di lattosio e tutto il genuino sapore dei pomodori a pera, delle zucchine, delle melanzane, del basilico, delle cipolle e delle patate viola coltivate a pochi passi dal ristorante, seguendo i migliori metodi in grado di rispettare l’ambiente e anche il nostro organismo…
Ci è stato proposto un menu “senza” per l’Associazione Il Mondo delle Intolleranze e per tutti coloro che meritano di assaporare piatti ricchi di gusto e genuinità! Evitare il lattosio e il glutine non è stato difficile per lo chef, che ha dato il meglio di sé, realizzando ricette speciali e uniche nel loro genere, proprio come quella della panna cotta al basilico con frutti della passione, apprezzata e assaporata con soddisfazione da ogni ospite.
La cena a Borgo Spoltino: una grande esperienza culinaria
Andare al ristorante si può, nonostante le intolleranze, e sono molti gli chef e i ristoratori che iniziano a prestare più attenzione alle esigenze di celiaci e intolleranti. Riuscire a informare, aiutare, sensibilizzare e a proporre un nuovo stile di vita alimentare salutare e gustoso per tutti è l’intento dell’Associazione Il Mondo delle Intolleranze e ringrazio lo chef Gabriele Marrangoni che ci ha aiutato ad andare avanti su questa buona strada.
Non ha esitato ad accettare la nostra sfida e ha portato in tavola una deliziosa cena per intolleranti a Borgo Spoltino. Dalla frittura di verdure al carpaccio di baccalà con zucchine fino ad arrivare alle cipolle rosse marinate, al timballino con melanzane affumicate e mozzarella senza lattosio, al risotto mantecato all’olio extravergine di oliva, con zafferano e liquirizia, alla costina di maiale al forno con purea di patate viola e al suo profumato dessert: ogni dettaglio è stato un vero successo!
Agriturismo Fattoria Gioia, nel cuore dell’Abruzzo
L’Abruzzo è una delle regioni italiane più amate, sia da un punto di vista del patrimonio culturale, che per quanto riguarda i paesaggi e la cucina tradizionale. Quest’ultima, in particolare, è ricca di sapori e consistenze che si intrecciano tra loro e che possiamo toccare con mano e assaporare anche all’Agriturismo “Fattoria Gioia”. Si tratta di un luogo che offre un alloggio confortevole in un’affascinante cascina in legno e in pietra, ristrutturata seguendo le migliori tecniche della bioedilizia.
La location, situata precisamente a Cellino Attanasio, è circondata dalla suggestiva campagna abruzzese, ricca di colori e immersa in un clima che permette alla terra di offrirci tante delizie. Proprio per questo, in un tour che vede come protagoniste le Virtù Teramane, l’Agriturismo “Fattoria Gioia” non può mancare: non si tratta di un solo piatto, ma di tante pietanze e alimenti in grado di conquistare tutti!
Un’oasi immersa nel verde
A metà strada dalle montagne del Gran Sasso e dalla splendida e tanto amata riviera adriatica, l’Agriturismo “Fattoria Gioia” si rivela un punto di incontro tra natura e bontà: la natura si osserva con ammirazione, ma permette anche di portare in tavola la parte migliore della cucina del luogo. Questa struttura a conduzione familiare nasce dalla passione dei proprietari, che hanno unito le loro abilità creando un contesto dove una cascina bisecolare diventa molto più di ciò che sembra.
Diventa una fattoria didattica, un luogo dove l’allevamento e l’agricoltura sono sinonimi di eccellenza, dove gli animali non mancano e dove si produce formaggio caprino di elevata qualità. All’Agriturismo “Fattoria Gioia” ci sono più di un centinaio di capre, che ci regalano circa 100 litri di latte al giorno e che consentono alla struttura di avviare biodinamici e accurati processi di caseificazione. Il risultato? Tante caciotte fresche o stagionate, genuini tomini e ricotte, e molto altro.
Le peculiarità della Fattoria Gioia
La produzione della fattoria è spesso caratterizzata dall’uso di profumate erbe locali, spezie, carbone vegetale biologico, nonché petali di rosa e processi di affumicatura ad hoc. La tradizione si unisce alla passione, all’innovazione e ai prodotti tipici delle terre abruzzesi. Con un approccio olistico sia alla vita che al lavoro, l’Agriturismo “Fattoria Gioia” propone quindi tante bellezze, tante bontà e la possibilità di assaporare tante delle Virtù teramane e di acquistare prodotti tipici, genuini e di elevata qualità.
Perciò sì, in un tour dove le delizie di Teramo e di tutto l’Abruzzo fanno da protagoniste, l’Agriturismo “Fattoria Gioia” diventa una tappa immancabile, dove i sapori conquistano esattamente come i paesaggi che circondano la cascina. Si tratta di un luogo ricco di peculiarità… e alcune di esse sono ancora da scoprire!
Ricettee abruzzesi ne abbiamo? Certo che si!
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