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Involtini di nasello al forno con purè di patate

Tiziana Colombo: per voi, Nonnapaperina

Ricetta proposta da
Tiziana Colombo

Involtini di nasello al forno con pure di patate
Ricette per intolleranti, Cucina Italiana
Ricette senza glutine
Ricette senza lattosio
preparazione
Preparazione: 20 min
cottura
Cottura: 40 min
dosi
Ingredienti per: 4 persone
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5/5 (2 Recensioni)

Involtini di nasello al forno con purè di patate

Oggi vi preesento la ricetta degli involtini di nasello al forno con patate, una prelibatezza perfetta anche per chi è intollerante al glutine e al lattosio. Buon appetito!

Ricetta Involtini di nasello al forno

Preparazione Involtini di nasello al forno

Preparare gli involtini di nasello è molto semplice. Pelate e lessate patate e carote. Schiacciate le patate  e mescolatele insieme alle erbe aromatiche tritate. Il composto ottenuto non è altro che il ripieno degli involtini e, pertanto, andrà spalmato su ogni filetto di nasello. Questi ultimi andranno arrotolati a mo’ di involtino e posizionati negli stampini per crème caramel (uno per stampino) precedentemente unti con un filo d’olio.

Infornate e lasciate cuoce gli involtini a 200 °C per 10 minuti. Nel frattempo, frullate le carote insieme a un po’ di brodo. La crema ottenuta sarà il letto sul quale andrete a posizionare i vostri involtini. Guarnite con erba cipollina e servite. Il vostro secondo di pesce soddisferà tutti i vostri ospiti, compresi i più piccoli.

Ingredienti Involtini di nasello al forno

  • 4 filetti di nasello
  • 3 patate grosse
  • 6 carote
  • erbe aromatiche a piacere tritate
  • 2 mestoli di brodo vegetale
  • 4 cucchiai di olio extravergine di oliva
  • un pizzico di sale

Oggi prepariamo gli Involtini di nasello al forno con purè di patate poichè avro’ pranzo 2 bambini celiaci e 2 bambini intolleranti al lattosio. Di primo ho fatto dei semplicissimi gnocchi che ai bimbi piacciono sempre. Si sono sbafati tutto e nessuno si è accorto di niente. Hanno giocato tutto il pomeriggio e mi hanno tenuta abbastanza impegnata.

Quali sono i sintomi della celiachia? Questa domanda è frequente in tante persone che sospettano di soffrire di questa patologia autoimmune ma non ne hanno la certezza. Prima di entrare nel dettaglio dei sintomi è però il caso di dare qualche informazione sulle caratteristiche della malattia.

Celiachia: quali sono le cause?

Si ritiene che la principale causa della celiachia sia una reazione dell’organismo alla gliadina, una delle proteine che compongono il glutine (contenuto in pane, pasta, orzo, farro e segale). La gliadina agisce sull’organismo causando uno stato di atrofia dei villi intestinali e una conseguente difficoltà nell’assorbimento delle sostanze nutritive.

I sintomi della celiachia sono quindi strettamente correlati a questo aspetto della salute umana e coinvolgono situazioni di irritabilità, dolori allo stomaco, diarrea cronica con perdite ematiche, gonfiore addominale, calo dell’appetito.

Secondo le statistiche del Ministero della Salute, in Italia circa una persona su cento potrebbe essere celiaca senza saperlo. Lo status quo attuale individua la dieta senza glutine come unica soluzione per affrontare la celiachia.

Ovviamente è anche importante fare attenzione alla sintomatologia e, in caso di persistenza (disturbi gastrointestinali marcati e alterazioni dell’umore per più di due settimane), provare a diminuire il glutine per circa 7 giorni.

Trascorso questo lasso di tempo è utile sottoporsi ai test diagnostici per appurare la presenza della patologia.

Celiachia: come diagnosticarla?

La diagnosi di celiachia costituisce uno step essenziale, dal momento che molti sintomi possono essere confusi con la manifestazione di altre patologie. Il principale punto di riferimento di chi si sottopone a una diagnosi di celiachia sono le analisi del sangue, che vengono effettuate con l’obettivo di individuare l’eventuale presenza degli anticorpi antitransglutaminasi tissutale e antiendomisio.

Nei giorni che precedono il prelievo è opportuno non escludere il glutine dalla dieta, onde evitare il rischio di risultati poco leggibili.

Lo step successivo alle analisi del sangue è la gastroscopia con biopsia. Se gli anticorpi specificati nel paragrafo precedente vengono trovati nel materiale ematico, si ricorre a questo esame per controllare se i villi sono danneggiati o meno.

La biopsia della pelle costituisce un’alternativa diagnostica solo in caso di dermatite erpetiforme, una forma di eruzione cutanea con vesciche che può scomparire grazie alla dieta senza glutine (generalmente si manifesta nella zona delle natiche e su gomiti e ginocchia).

Per quanto riguarda l’esame del sangue è infine importante citare un’eccellenza italiana, ossia il test disponibile che consente di diagnosticare la celiachia ancora prima che i sintomi si presentino e di effettuare uno screening in caso di predisposizione genetica.

Ricette con nasello ne abbiamo? Certo che si!

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