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Frittata al forno con melanzane: veloce e gustosa

Tiziana Colombo: per voi, Nonnapaperina

Ricetta proposta da
Tiziana Colombo

Frittata al forno con le melanzane
Ricette per intolleranti, Cucina Italiana
Ricette a basso contenuto di nichel
Ricette vegetariane
Ricette senza glutine
Ricette senza lattosio
preparazione
Preparazione: 20 min
cottura
Cottura: 50 min
dosi
Ingredienti per: 4 persone
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4/5 (3 Recensioni)

La frittata al forno con melanzane è un secondo piatto perfetto da può essere servito con tranquillità se avete ospiti celiaci, intolleranti al lattosio, vegetariani e intolleranti al nichel. Fa parte delle classiche frittate che accontentano tutti. Il metodo di cottura al forno è quello che utilizzo di più. E’ perfetta da servire sia calda che fredda.

Ricetta Frittata di melanzane al forno:

Preparazione Frittata al forno con melanzane

Preriscaldate il forno a 180 gradi. Lavate le melanzane, eliminate il picciolo e tagliatele a cubetti. Adagiate su di un piatto piano e salate. Lasciate riposare per circa 1 ora.

Adagiate i cubetti di melanzane su di una teglia ricoperta di carta forno e fatele cuocere per circa  20 minuti nel forno già caldo e aggiungete un cucchiaio d’olio.

In una ciotola rompete e sbattete le uova, aggiungete  il timo lavato e tritato, il parmigiano reggiano, il sale, il latte e amalgamate bene il tutto. Per ultime aggiungete i cubetti di melanzane.

Versate il composto in una teglia o una pirofila antiaderente, livellate bene e infornate a 200° per circa 30 minuti o fino a quando la superficie sarà dorata.

Ingredienti Frittata al forno con melanzane

  • 8 uova
  • 2 melanzane
  • 1 cucchiaio di timo
  • 1/2 bicchiere di latte intero consentito
  • 80 gr. di parmigiano reggiano 48 mesi
  • 1 cucchiaio di olio extravergine di oliva
  • un pizzico di sale

Frittata al forno con melanzane. Detestavo le melanzane e ultimamente le sto rivalutando. La melanzana è una pianta appartenente alla famiglia delle Solanacee, probabilmente originaria dell’India e oggi coltivata in molti Paesi per le sue bacche eduli, dette anch’esse melanzane.

È un’erbacea annua, con un fusto eretto alto 60-100 cm. Il frutto è una bacca voluminosa con buccia lucente, spessa, e polpa fibrosa, dura e di sapore amaro, che diventa tenera e gradevole con la cottura.

Le diverse varietà sono caratterizzate dalla forma del frutto (ovata, oblunga, clavata, globosa), e dal suo colore (nero-violetto, viola chiaro, porporino, bianco). I semi sono compressi, reniformi, numerosi in alcune varietà e meno in altre, come nella grossissima di Firenze.

È uno degli elementi vegetali il cui nome è soggetto, nei gerghi e dialetti, a maggiori deformazioni; l’Artusi le chiama petonciani, nel Lazio vengono detti marignani ecc.

Il loro uso, in cucina, è molto discontinuo: nell’Italia Settentrionale compaiono raramente in tavola e cucinate, per lo più, senza fantasia, mentre nel Sud, e in particolare in Sicilia, sono un cibo insostituibile, e contano su un ricettario molto ricco e variato.

Si va dalle paste asciutte alle guarnizioni; inoltre, messe sott’olio, le “melanzane costituiscono una «voce» dell’antipasto. Una ricetta ottima solo melanzane al forno.  Eguale entusiasmo nella cucina mediorientale e in quella turca.

Per poter gustare le melanzane, occorre anzitutto sceglierle di qualità «giusta », rotonde o oblunghe e non troppo grosse, e poi prepararle per la cottura come indichiamo. Circa le parti da utilizzare, i pareri sono discordi: alcuni eliminano la zona centrale, altri, specie se le melanzane sono piccole, lasciano tutto, buccia compresa.

È un frutto (anzi una bacca) che «lega» con molti altri sapori: pomodoro, peperoni, patate, riso, olio, aceto (in cottura), erbe aromatiche ecc. e si presta per piatti unici, come la parmigiana di melanzane , e per contorni.

Una sana frittata di melanzane

E’ bene consumare le melanzane quanto più fresche possibile: ma resistono, crude, in frigorifero, per qualche giorno, e, cotte, si possono riscaldare senza che il sapore sia troppo alterato.

Frittata al forno con le melanzane

Per ridurne l’acidità e attenuare l’amaro, che per alcuni è troppo forte, la melanzana va trattata in modo speciale. Questo trattamento serve anche a rendere la melanzana più digeribile (in alcuni Paesi però la melanzana viene usata tale e quale, senza preparazione preliminare).

A seconda della ricetta, dovrete tagliare le melanzane a fette più o meno spesse, per traverso, in modo da avere fette rotonde, o per il lungo, ottenendo fette ovali.

Altre ricette richiedono le melanzane tagliate a tocchetti, a volte sbucciate, a volte no. Comunque, il trattamento è sempre uguale, qualunque sia il taglio.

Si dispongono le melanzane tagliate in una terrina in un vassoio profondo, a strati, cospargendo ogni strato con sale da cucina. Si coprono poi con un altro vassoio piatto e su questo si pone un peso, lasciando che l’azione del sale si sviluppi per circa un’ora. Inclinando allora la terrina o il vassoio ne uscirà un liquido scuro, che porta con sé l’acidità e l’amaro delle melanzane.

Si mettono poi le melanzane in un colapasta e si sciacquano ripetuta mente sotto l’acqua corrente, per eliminare il sale. Debitamente asciugate su un panno, le melanzane sono così pronte per ogni tipo di cottura.

Avendo fretta, tagliare a cubetti le melanzane, disporle in un solo strato su una assicella (o un piano di formica) leggermente inclinata, e cospargerle di sale. Dopo circa 1 ora scuotete le melanzane, per eliminare l’eccesso di sale, e cucinatele secondo le varie ricette.

Ricette con melanzane ne abbiamo? Certo che si!

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