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Polenta ricetta tradizionale tipica della Lombardia

Tiziana Colombo: per voi, Nonnapaperina

Ricetta proposta da
Tiziana Colombo

polenta
Ricette per intolleranti, Cucina Italiana, Cucina regionale
Ricette a basso contenuto di nichel
Ricette vegetariane
Ricette senza glutine
Ricette senza lattosio
preparazione
Preparazione: 10 min
cottura
Cottura: 1 or
dosi
Ingredienti per: 4 persone
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3.3/5 (10 Recensioni)

Polenta ricetta: memoria, tradizione e gusto autentico

La polenta rappresenta molto più di una semplice preparazione culinaria; è un vero simbolo della cucina italiana, capace di evocare ricordi indelebili e legami familiari preziosi. Da sempre protagonista di tavole contadine e momenti di festa, la polenta ricetta ha origini antiche che risalgono fino agli Sumeri e alla Mesopotamia, passando per la “pultem” dei Romani e diventando poi il piatto iconico delle regioni settentrionali italiane grazie all’introduzione del mais dopo il XVI secolo.

Nel mio cuore la polenta occupa un posto speciale, grazie a Nonno Felice che sapeva trasformare la semplicità di questo alimento in un vero rito familiare: il profumo del mais appena versato, il lento mescolare con il “taragn” e l’attesa attorno al paiolo, mentre i racconti di una vita semplice si mescolavano al vapore caldo. Ogni cucchiaio di polenta era un gesto d’amore che ancora oggi porto con me, un sapore che significa casa, radici e tempo condiviso.

La polenta è fatta di pochi ingredienti – farina di mais, acqua e sale – ma racchiude in sé un mondo di varianti regionali e possibilità di abbinamento. La sua versatilità la rende protagonista di piatti rustici, gourmet o conviviali, perfetta per accostarsi a sughi, formaggi, verdure o spezzatini. Scegliere la polenta significa riscoprire la genuinità e i valori dove la cucina diventa memoria di famiglia.

La polenta ricetta è un viaggio che attraversa epoche e territori: ogni regione ha la sua interpretazione, dal Piemonte al Veneto, dalla Lombardia al Friuli, e ciascuna variante parla di gesti tramandati e sapori del territorio. Non è solo un alimento povero ma nutriente; è anche un simbolo di convivialità, protagonista di sagre, feste popolari e tavole domenicali dove si celebra il piacere di stare insieme.

Le emozioni che accompagno a questo piatto sono fatte di semplicità, condivisione e tradizione, proprio come quelle vissute da bambino nei pomeriggi a casa del nonno, dove ogni assaggio raccontava una storia e ogni porzione scaldava il cuore. Preparare la polenta oggi significa portare nel presente la ricchezza di tanti ricordi, regalando ancora lo stesso senso di appartenenza e di gioia autentica.

Ricetta polenta

Preparazione polenta

Per la preparazione della polenta iniziate versando in un recipiente, idoneo alla cottura della polenta, un litro e mezzo di acqua. Poi fate bollire il tutto, salate e versate a pioggia la farina di mais, poco alla volta. Mescolate di continuo usando un cucchiaio di legno, in questo modo eviterete che si formino grumi.

Fate cuocere la polenta per un’ora circa mescolando spesso. Cinque minuti prima che la polenta sia pronta, unite il nero di polpo. Infine, versate la polenta sul tagliere, coprite con un tovagliolo e fatela intiepidire per almeno cinque minuti.

Ingredienti polenta

  • 1 kg. di farina di mais
  • 4 litri di acqua
  • 1 cucchiaio di sale grosso.

La polenta va cotta nel paiolo!

La polenta può essere gustata con salumi, formaggi, carni e sughi. Un tempo era considerata il  “companatico dei poveri” e evitata dalle mense dei ricchi ma dalle ferree connotazioni storiche.

Una curiosità riguarda proprio la sua preparazione. Pochi cibi hanno la necessità assoluta di essere cotti in una pentola ben specifica. La polenta deve esser mescolata di continuo durante la cottura. Si deve utilizzare un contenitore dalla forma ben specifica, che impedisca al composto di attaccarsi alle pareti e di conseguenza di bruciarsi: il paiolo in rame.

Il rame è un ottimo conduttore di calore, impedisce che i cibi si attacchino e brucino (cosa che invece può accadere con l’acciaio, se non si fa attenzione), diffonde il calore in modo omogeneo ed è eterno.

La forma tipica del paiolo è svasata; quella di mio nonno Felice aveva il fondo bombato e un unico manico arcuato. Con questa forma veniva appeso con facilità sul focolare.

paioli usati per sagre e feste hanno ancora la forma tradizionale; molto spesso sono dotati anche di una pala elettrica che mescola la polenta. In alcune case sono ancora utilizzati da chi ha un caminetto e vuole continuare la tradizione.

A differenza delle altre pentole in rame, il paiolo in rame non è stagnato all’interno.

polenta taragna

Le varietà di mais idonee sono:

L’Ottofile: prende il nome dalla sua pannocchia con otto file di chicchi dalla forma arrotondata di colore arancio, molto ricchi di amido. Veniva seminata per lo più nella Langa alta ed ha un ciclo produttivo medio.

La Pignolet: ha i chicchi dotati di una piccola protuberanza simile ad una pigna. Si semina a partire dalla bassa Langa sino alla pianura Cuneese e Torinese con un ciclo produttivo medio precoce.

Il Marano: è un mais dal ciclo produttivo precoce, con una pannocchia molto piccola dai chicchi di un bel colore rosso vivo.

La Quarantina: chiamata così per il suo ciclo produttivo precocissimo, veniva seminata quando le condizioni climatiche impedivano la semina di mais Ottofile, Pignolet e Marano. In questo modo si garantivano la produzione necessaria per il sostentamento della famiglia

E’ giusto citare anche il piatto tipico della Valtellina , la  polenta taragna. I principali ingredienti sono la farina di  mais e farina di grano saraceno . Con mais e grano saraceno gli intolleranti al glutine potranno stare tranquilli.

Se eri brava a fare la polenta eri da sposare!

L’arte di preparare la polenta. Come si fa la polenta? La ricetta della preparazione polenta bramata ha dei punti fermi. La polenta tradizionale veniva cotta sul fuoco del camino e bisognava rispettare alcune regole quali il fuoco, il paiolo di rame e la consistenza. Secondo l contadino del nord non doveva essere molle e una volta versata sul tagliere doveva stare in piedi. Il taglio della fetta veniva fatto con il filo di refe legato al manico del tagliere, mai con il coltello.

Una donna era definita una brava cuoca ed era da sposare se sapeva “menare” bene la polenta. Al giorno d’oggi nessuno è così rigido ma alcune regole bisognerebbe ancora utilizzarle.

La prima polenta, quella dei Romani, era a base di orzo, grano saraceno e altri cereali e legumi dato che il mais è arrivato in Europa dopo la scoperta dell’America. Come molti altri prodotti arrivati dal nuovo mondo, era stato accolto con diffidenza tanto da venire relegato al ruolo di mangime per gli animali.

Crebbe poi di popolarità per la sua adattabilità e per la ricchezza dei suoi raccolti che consentivano di sfamare con poca spesa anche la popolazione più povera.

Nel ‘700 arrivò addirittura a diventare un cibo di moda, gradito anche a nobili e borghesi, per tornare a cibo per i poveri quando scoppiò l’epidemia di pellagra di cui si pensava fosse stata la causa che poi si rivelò essere diversa.

polenta con finferli

Polenta e intolleranze: nichel, glutine e lattosio

La polenta base è naturalmente senza glutine e senza lattosio. Il rischio sta nelle contaminazioni e nei condimenti. Scegli farine affidabili, utensili puliti e taglieri dedicati. Così la preparazione resta sicura per molte esigenze alimentari.

Nichel: per ridurre l’esposizione scegli farina di mais bianco, non di mais giallo. Il mais bianco è a bassissimo contenuto di nichel. Usa pentole in acciaio inox o smaltate. Evita utensili usurati o rivestimenti incerti. Condisci con olio extravergine e sughi semplici, preparati al momento.

Glutine: il mais è naturalmente privo di glutine, ma serve attenzione. Preferisci confezioni con logo “senza glutine”. Conserva la farina lontano da prodotti con frumento. Mescola con frusta pulita. Non usare mestoli di legno se già dedicati a impasti con glutine.

Lattosio: la base della polenta non contiene lattosio. Occhio ai condimenti. Sostituisci burro con olio extravergine o ghee delattosato. Usa formaggi “senza lattosio” o stagionati idonei. Anche sughi di funghi, ragù di verdure o pesce mantengono la ricetta leggera e tollerabile.

Qualche consiglio sulla cottura della polenta

La polenta quanto deve cuocere? La ricetta per la polenta originale? Quanta acqua per fare la polenta? Una buona proporzione è di circa 4 litri di acqua per ogni 1000 gr di farina e un cucchiaio di sale grosso per ogni litro d’acqua. Quanta farina di polenta a persona? Le dosi sono consigliate sono per una polenta per 8 persone circa quindi siamo intorno ai 120 gr .a testa (almeno a casa mia)

Fate bollire l’acqua e versate la farina a pioggia e continuate a mescolare con la frusta. Si deve amalgamare bene da evitare la formazione di grumi . Non abbassate la temperatura dell’acqua.Proseguite la cottura mescolando con il bastone di legno o inserendo il braccio del paiolo elettrico. Se avete fra gli ospiti un celiaco non usate il cucchiaio di legno.

Il tempo di cottura consigliato è di almeno 45 minuti, altrimenti la farina non perde il suo retrogusto amarognolo e potrebbe non risultare abbastanza digeribile.Tenete la fiamma piuttosto alta in modo che si formi all’interno del recipiente una crosticina che consentirà di sformarsi in maniera perfetta.

Se risultasse troppo soda aggiungete qualche cucchiaio d’acqua calda. Se fosse troppo morbida non aggiungete altra farina, che non riuscirebbe a cuocere, ma lasciate la polenta sul fuoco fino a quando il liquido in eccesso sarà evaporato.

Polenta fritta

Dalla polenta morbida a quella soda

Quando si pensa a come fare la polenta fatta in casa, la prima scelta riguarda consistenza e tempi. Usa un paiolo o una pentola a fondo spesso. Porta l’acqua a bollore, sala e versa la farina a pioggia, mescolando con frusta. Così eviti i grumi e inizi una preparazione uniforme.

Proporzioni utili: farina bramata 1:4,5–5 acqua, 45–50 minuti. Fioretto 1:3,5–4, 25–40 minuti. Integrale 1:5–6, tempi simili alla bramata. Polenta istantanea pronta in 5–8 minuti. Per polenta morbida aumenta l’acqua fino a 1:5,5–6. Per polenta soda resta su 1:4–4,5. Mescola spesso, soprattutto all’inizio.

Segnali di cottura corretta: la massa si stacca dalle pareti e profuma di cereale tostato. Spegni, copri, riposa 5–10 minuti. Per servire subito, scegli la versione morbida. Per tagliare a fette o grigliare, stendi la polenta soda su un tagliere e lascia rassodare. Questa ricetta polenta è la base per mille condimenti.

Errori comuni? Grumi, sapidità sbilanciata o cottura disomogenea. Prevenzione semplice: frusta all’inizio, poi mestolo. Aggiungi acqua calda se asciuga troppo. Fuoco dolce e costante. Non coprire con coperchio ermetico: il vapore ricade e annacqua. Con queste accortezze, polenta ricetta classica sempre cremosa.

Come servire la polenta: consigli e idee

Uno dei modi più autentici di servire la polenta è sulla tradizionale taffiera, il grande tagliere di legno della cucina lombarda e brianzola. Il gesto di versare la polenta fumante sulla taffiera, al centro della tavola, evoca convivialità, condivisione e memoria familiare: ogni commensale attinge direttamente, creando un’atmosfera unica, fatta di storie e sapori genuini.

Servire la polenta è un rito che unisce convivialità, creatività e gusto autentico. Il modo più tradizionale prevede di versare la polenta calda su un grande tagliere di legno, dando forma a una cupola compatta, da porzionare con filo o spatola e condividere al centro della tavola in famiglia e con gli amici. Gli abbinamenti classici restano i più amati: sughi di carne (spezzatino, brasato, salsiccia, cacciagione), funghi trifolati, formaggi (come gorgonzola, stracchino, montasio, fontina) o verdure di stagione saltate.

Un’idea in più: prova la polenta grigliata o fritta per un antipasto croccante; tagliala a fette e condiscila con burrata e acciughe, o con salse e salumi locali, oppure prepara crostoni da guarnire con verdure, funghi, creme e formaggi fusi.

Per portare la polenta nelle occasioni speciali, puoi servirla in piccoli stampi monoporzione, utilizzare coppapasta per impiattamenti eleganti, oppure proporla in sformati farciti con strati di prosciutto e provola, gratinata in forno fino a creare una crosticina dorata. Non dimenticare gli abbinamenti di territorio: polenta bianca con trota affumicata, polenta con frico friulano, oppure polenta aromatizzata con erbe locali. Ogni versione porta in tavola storia, territorio e gusto inconfondibile.

FAQ sulla polenta

Qual è la proporzione acqua-farina per la polenta ricetta classica?

Per la polenta fatta in casa: farina bramata 1:4,5–5 acqua; fioretto 1:3,5–4; integrale 1:5–6. La scelta incide su consistenza e tempo di cottura polenta.

Quanto deve cuocere la polenta bramata?

La cottura polenta bramata richiede 45–50 minuti a fuoco dolce, mescolando spesso. È pronta quando si stacca dalle pareti della pentola.

Come si fa la polenta senza grumi?

Per come fare la polenta liscia, la farina si versa “a pioggia” nell’acqua salata in ebollizione, mescolando con frusta, poi con mestolo.

Meglio paiolo o pentola per cuocere la polenta?

Il paiolo in rame distribuisce meglio il calore. Una buona polenta pentola si ottiene anche con fondo spesso in acciaio o ghisa.

Come salare correttamente l’acqua?

Per una polenta ricetta classica, 10–12 g di sale per litro d’acqua. Se il condimento è sapido, ridurre leggermente.

Come preparare la polenta al forno o alla griglia?

Per cucinare la polenta al forno, si fa rassodare, si taglia a fette e si gratina con olio. Alla griglia serve consistenza soda.

Come conservare e riscaldare la polenta avanzata?

La polenta fatta in casa si conserva in frigo 2 giorni. Si rigenera a vapore, in padella con poca acqua o si ripassa al forno.

Quale farina scegliere: bramata, fioretto o integrale?

La bramata dà grana rustica e lunga cottura polenta; il fioretto è più fine e veloce; l’integrale è saporita e assorbe più acqua.

Condimenti senza lattosio per polenta?

Per come cucinare polenta senza lattosio: olio extravergine, ragù di funghi, sughi di verdure, ghee delattosato o formaggi “senza lattosio”.

Si può cuocere la polenta in pentola a pressione?

Sì, ma la polenta cottura risulta meno controllabile. Si usa rapporto acqua leggermente maggiore e si sfiata con cautela.

Qual è il tempo di cottura della polenta istantanea rispetto alla classica?

L’istantanea cuoce in pochi minuti. La classica varia da 25–40 minuti (fioretto) a 45–50 minuti (bramata), secondo acqua e calore.

Ricette con polenta ne abbiamo? Certo che si!

3.3/5 (10 Recensioni)
Riproduzione riservata

2 commenti su “Polenta ricetta tradizionale tipica della Lombardia

  • Lun 22 Nov 2021 | Olgica Andric ha detto:

    Salve, potrebbe darmi il diritto di usare questo testo con i miei studneti d’italiano L2? Grazie

    • Lun 22 Nov 2021 | Tiziana Colombo ha detto:

      Salve Olgica l’autorizzo e spero che i suoi studenti apprezzino. Grazie

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