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Tartara di manzo ai frutti tropicali, un secondo esotico

Tiziana Colombo: per voi, Nonnapaperina

Ricetta proposta da
Tiziana Colombo

Tartara di manzo ai frutti tropicali
Ricette per intolleranti, Cucina Italiana
Ricette a basso contenuto di nichel
Ricette senza glutine
Ricette senza lattosio
preparazione
Preparazione: 10 min
cottura
Cottura: 00 min
dosi
Ingredienti per: 4 persone
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5/5 (1 Recensione)

Tartara di manzo ai frutti tropicali, un piatto da cucina sperimentale

La tartara di manzo ai frutti tropicali è un secondo piatto di alta classe che adotta un approccio gourmet nella preparazione della carne. D’altronde è la categoria “cruditè” a valorizzare la carne cruda, rendendola non solo commestibile ma anche squisita. E’ in realtà un’arte che coinvolge aromi, condimenti, metodologie di taglio e impiattamento.

In questo caso specifico il sapore intenso del filetto di manzo viene premiato da ingredienti all’apparenza inconciliabili, come la papaya e il mango. L’abbinamento, per quanto bizzarro, funziona in quanto il sapore tra il dolce e l’acidulo dei frutti crea un contrasto interessante con il sapore sapido e delicato della carne.

Al netto di queste particolarità, realizzare la tartara di manzo ai frutti tropicali è molto semplice ed ovviamente non è necessaria alcuna cottura. Il procedimento si riduce al taglio e alla composizione degli ingredienti.

Vi consiglio di preparare la tartara di manzo ai frutti tropicali quando volete stupire i commensali e avete poco tempo a disposizione. Bastano pochi minuti e un minimo di attenzione nella manipolazione della carne per portare in tavola un secondo squisito e diverso dal solito.

Ricetta tartara di manzo ai frutti tropicali

Preparazione tartara di manzo ai frutti tropicali

  • Battete il filetto di manzo su un tagliere aiutandovi con un coltello, quindi conditela con l’olio, il limone, il pepe e la metà del sale.
  • Pulite il mango e rimuovetene la buccia e successivamente tagliatelo a cubetti dello spessore di circa 3 mm; sottoponete allo stesso processo la papaia e infine unitela al mango.
  • Impiattate mettendo in un coppapasta 1/4  dell’impasto di carne come primo strato e 1/4 quarto del composto di frutta come secondo strato.
  • Cospargete le tartare con il sale rimanente, decorate a piacere e servite.

Ingredienti tartara di manzo ai frutti tropicali

  • 480 gr. di filetto di manzo
  • 160 gr. di papaia
  • 160 gr. di mango
  • 3 cucchiai di olio extravergine d’oliva
  • 2 cucchiai di succo di limone
  • 2 gr di sale maldon
  • qualche grano di pepe di timut.

Perché abbiamo usato la papaya e il mango?

I veri protagonisti di questa tartara di manzo ai frutti tropicali sono gli ingredienti che le consentono di emergere rispetto alle altre ricette di carne, nello specifico sono la papaya e il mango. Si tratta di frutti tropicali che spiccano per i colori vivaci tendenti all’arancione. Un dettaglio non di poco conto, in quanto pone in essere un bel contrasto con il rosa altrettanto vivace della carne cruda.

Il loro sapore è molto particolare, tra il dolce e l’acidulo. Ad ogni modo ricorda vagamente il nostro melone giallo, o “melone di pane”. A differenza di tanti altri frutti tropicali, la papaya e il mango sono poco calorici, inoltre contengono molte vitamine, sali minerali e sostanze peculiari come il betacarotene. Il betacarotene è responsabile del colore ma funge anche da catalizzatore per l’assorbimento della vitamina A, a sua volta fondamentale per la salute della pelle e della vista.

In occasione di questa ricetta la papaya e il mango vengono semplicemente tagliati a cubetti piccolissimi e posti sulla carne ben condita, formando così una copertura vivace e dall’aspetto gradevole.

Tartara di manzo ai frutti tropicali

Un tocco di classe per la tartara di manzo ai frutti tropicali

La tartara di manzo ai frutti tropicali si fregia della presenza di due ingredienti speciali: il pepe di Timut e il sale di Maldon, che fungono da condimento. Essi aggiungono un ulteriore tocco esotico alla ricetta, conferendole così una personalità spiccata e un carattere gourmet. Ma cosa sono nello specifico questi particolari ingredienti?

Il pepe di Timut non è vero pepe ma una bacca. Viene chiamato così perché in effetti ricorda il pepe nell’aspetto. Il suo sapore è comunque molto aromatico e ricorda sia il pompelmo che il limone.

Il sale di Maldon, invece, è un sale dall’aspetto particolare che si fa apprezzare per i fiocchi “giganti” e dalla consistenza croccante. Da il meglio di sé su tutte quelle preparazioni che prediligono il sale grosso, come la carne al sangue o le cruditè. Prende il nome dall’omonima località situata sull’estuario del fiume Blackwater, nell’Essex dell’Inghilterra.

Come preparare una tartara squisita e sicura

Il concetto di tartara spaventa, in quanto il consumo di carne cruda espone ad alcuni rischi se non si rispettano delle norme ben precise. Tanto per cominciare la carne deve essere ben frollata, in modo da risultare priva dei materiali di scarto tipici della fase di pre-macellazione. Inoltre, deve essere conservata ad una temperatura di poco superiore agli zero gradi. Infine va servita a una temperatura intorno ai 15 gradi, affinché possa mantenersi “sana” anche durante il consumo.

Fondamentale è anche la scelta del taglio, infatti solo alcuni tagli si prestano alla preparazione della tartare come il filetto, lo scamone e il codone.

La tartare di manzo potrebbe essere anche marinata leggermente, in modo da ridurre il rischio di proliferazione batterica. La marinatura può coinvolgere una vasta gamma di ingredienti, ma in genere non mancano mai l’olio, il succo di limone e il sale. L’importante è associare una base sodica a una componente acida e una grassa.

FAQ sulla tartara di manzo ai frutti tropicali

Perché si dice “tartara”?

Il nome deriva dal popolo dei tartari, che consumavano la carne cruda e ben frollata.

Che differenza c’è tra tartara e carpaccio?

L’unica differenza sta nel taglio. La tartara prevede il taglio a cubetti minuscoli, mentre il carpaccio a fette sottilissime. Il tipo di carne e l’approccio al condimento sono però identici.

Come battere la tartara?

Il consiglio è di battere la carne con il piatto di un coltello, piuttosto che con strumenti più pesanti. In questo modo si evita di rovinare la carne e causare la fuoriuscita dei succhi.

Come capire se la tartare è buona?

Un indice di “bontà” è la sensazione che trae il palato al primo assaggio. Se si avverte una  marcata scioglievolezza, quasi come se la carne si sciogliesse in bocca, allora la tartara è stata preparata a puntino.

Ricette di tartare ne abbiamo? Certo che si!

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