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Sedano

sedano da costa

Le tante proprietà del sedano

Il sedano è uno degli ortaggi più conosciuti e più utilizzati in Italia (ma in generale in Europa). Nel nostro Paese cresce spontaneo almeno fino a 1500 metri di quota. Non ha grandi esigenze né in termini di clima né in termini di suolo. Dal punto di vista botanico, è una specie erbacea della famiglia delle Apiaceae, con un ciclo di vita della durata di 6-7 mesi. In genere la raccolta inizia a settembre e termina a novembre.

Il sedano è consumato nell’area del Mediterraneo fin dall’antichità. In passato era impiegato non solo come ortaggio da cucina, ma anche come sostanza erboristica. Sono ben attestate, infatti, le sue proprietà terapeutiche, come ad esempio il supporto all’attività digestiva (grazie alla presenza del limonene) e l’azione diuretica.

Il sedano, al di là della questione terapeutica, vanta un valore nutrizionale di tutto rispetto. Mangiando il sedano si assumono nutrienti. Il riferimento è in particolare alla presenza del potassio, del ferro, del calcio e del fosforo. Stesso discorso per le vitamine, visto l’apporto di quelle del gruppo B e della C. Possiede, infine, un apporto calorico molto basso, quasi risibile, pari a 20 kcal per 100 grammi.

Sedano: fresco, aromatico e sorprendentemente versatile

Il sedano è un ingrediente che spesso consideriamo “di base”, ma che in realtà ha molto da offrire. È profumato, croccante, rinfrescante e fa parte di tantissime preparazioni, dalle zuppe ai soffritti, dalle insalate ai centrifugati. Ma esistono diverse varietà di sedano, ognuna con le sue caratteristiche. Cambia il colore, la forma, il sapore e anche l’uso in cucina. Conoscerle ci aiuta a scegliere quella più adatta alla ricetta che vogliamo preparare.

Le principali varietà di sedano

  • Sedano verde da costa (o Pascal): È il più comune. Ha coste lunghe, verdi e carnose, dal sapore deciso e aromatico. Perfetto per i soffritti e per essere gustato crudo.

  • Sedano bianco: Più chiaro e delicato del verde. Ha coste più tenere e meno filamenti. Ideale per pinzimoni, vellutate e insalate fresche. Ottimo anche cotto.

  • Sedano dorato: Dal colore giallo-verde tenue, spesso meno aromatico ma molto tenero. Si usa soprattutto nelle zuppe e nei piatti leggeri.

  • Sedano di Verona: Varietà italiana, rustica e profumata. Ha coste verdi e compatte. Si presta bene a cotture lunghe, ma è ottimo anche da crudo.

  • Sedano rosso di Orbassano: Antica varietà piemontese, dal colore rosso violaceo. Ha un gusto più deciso, quasi speziato. Ottimo da stufare o per piatti autunnali.

  • Sedano nero di Trevi: Pregiato presidio Slow Food. Ha coste scure, sapore intenso e aromatico. Si usa soprattutto cotto, per valorizzare il suo carattere.

  • Sedano rapa (o sedano di Verona a radice): Non si coltiva per le coste ma per la radice globosa. Il gusto è simile ma più dolce e terroso. Perfetto per purè, creme e cotture al forno.

  • Sedano selvatico (o alache): Cresce spontaneo, ha foglie più piccole e un profumo intenso. Si usa come erba aromatica per brodi e zuppe.

Curiosità sul sedano

  • Il sedano è una delle piante più antiche coltivate dall’uomo. Lo usavano già Greci e Romani come pianta medicinale e aromatica.
  • Nell’antichità si credeva che il sedano portasse fortuna. Era usato anche per intrecciare corone nei riti religiosi.
  • Esistono tre varietà principali: sedano da costa, sedano da taglio e sedano rapa, coltivato per la sua radice tondeggiante.
  • Il sedano contiene pochissime calorie. È ricco d’acqua e fibre, perfetto per chi segue un’alimentazione leggera e depurativa.
  • Ha proprietà diuretiche e leggermente calmanti. Aiuta la digestione e stimola la produzione di saliva e succhi gastrici.
  • I semi di sedano sono usati come spezia. Hanno un profumo intenso e sono molto apprezzati nella cucina indiana e americana.
  • Il gambo centrale è più tenero e dolce. I gambi esterni sono più fibrosi, ma ideali per soffritti e brodi vegetali.
  • Le foglie non vanno buttate. Hanno un gusto erbaceo deciso e puoi usarle come erba aromatica o in salse verdi.

Come usare il sedano in cucina

Il sedano è uno di quegli ingredienti che sembrano semplici ma fanno la differenza. Si usa spesso nel soffritto insieme a carota e cipolla, creando la base aromatica per moltissimi piatti. Basta una costa tagliata fine per dare profondità a minestre, sughi, stufati e risotti. Il profumo è inconfondibile, fresco e leggermente erbaceo. Anche le foglie, troppo spesso buttate via, sono preziose: aggiungono sapore a brodi e zuppe, oppure si possono tritare e usare come prezzemolo.

Crudo, il sedano dà il meglio di sé nelle insalate. Tagliato a julienne o a rondelle, mantiene la sua croccantezza e regala un tocco rinfrescante. È perfetto da intingere nelle salse, nei pinzimoni, o da servire insieme a formaggi morbidi come la robiola o il gorgonzola. In alcune cucine regionali viene anche farcito: si sbollenta leggermente e si riempie con carne, pane e formaggio, per poi essere gratinato al forno.

Il sedano rapa, invece, ha un gusto più dolce e una consistenza più farinosa. Si presta benissimo a cotture lente: al forno, in purè, oppure in crema con patate o topinambur. È ottimo anche tagliato a fette sottili e cotto in padella con poco burro. Una volta cotto diventa morbido e profumato, perfetto per accompagnare carni bianche o piatti vegetariani. Anche in versione cruda sorprende: tagliato sottile e condito con limone e olio diventa un carpaccio vegetale fresco e raffinato. Il sedano rapa, invece, viene servito sotto forma di insalata, raramente cotto, o grattugiato. Se si escludono alcune zuppe, il sedano è un alimento da supporto, piuttosto che un ingrediente principale.

L’impiego del sedano dipende dalla varietà. In genere il sedano a coste bianche viene preparato a mo’ di insalata, spesso in pinzimonio. Il sedano a coste verdi, essendo un po’ più coriaceo e amaro, viene impiegato per i brodi vegetali e per il soffritto.

Pulizia e conservazione del sedano

La pulizia del sedano richiede qualche attenzione in più. Rimuovo subito le foglie rovinate e taglio la base del gambo. Stacco i gambi uno a uno e li lavo bene. Uso acqua fredda corrente e, se serve, una spazzolina per eliminare ogni traccia di terra. Mi concentro soprattutto nelle scanalature, dove si possono annidare sabbia e impurità. Se il sedano è molto fibroso, tolgo i fili laterali con un pelapatate. Non sempre lo faccio, ma in alcune ricette la consistenza è importante.

Di solito, lascio qualche foglia verde sana. Le uso per insaporire brodi, minestre o soffritti. Una volta pulito, asciugo il sedano con carta da cucina e lo conservo subito. Lo avvolgo in un canovaccio umido oppure lo metto in un contenitore con coperchio, con carta sul fondo. Lo ripongo nel cassetto delle verdure, dove può durare anche sette giorni. Se voglio conservarlo più a lungo, lo taglio a pezzi e lo congelo già lavato e asciugato.

Un trucco che uso spesso: conservo il sedano in acqua fredda, dentro un barattolo in vetro chiuso. Resta croccante anche per più di una settimana. Cambio l’acqua ogni due giorni e il gambo rimane perfetto. Se ne ho in abbondanza, preparo porzioni da soffritto con cipolla e carota, già pronte da congelare. Così ho una base sempre a disposizione. Il sedano è un ingrediente semplice ma prezioso, basta trattarlo bene per conservarne freschezza, gusto e proprietà digestive.

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