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Bambini celiaci in vacanza: una guida per i genitori

bambini celiaci in vacanza

Bambini celiaci in vacanza, tutte le difficoltà da affrontare

Gestire i bambini celiaci è un problema nella vita quotidiana, figuriamoci in una situazione “particolare” come quella della vacanza o del soggiorno fuori casa, sia esso di piacere o mosso da motivi diversi. Molti genitori si trovano disorientati di fronte alle necessità del piccolo, e temono di non riuscire a garantirgli un’esperienza tranquilla e sicura.

La difficoltà più grande consiste nell’evitare che il bambino assuma alimenti senza glutine e allo stesso tempo assicurargli dei pasti soddisfacenti. Il rischio di farlo soffrire inutilmente, causandogli un danno non solo sanitario ma anche emotivo, è dietro l’angolo. D’altronde un adulto si può anche arrangiare, facendo buon viso a cattivo gioco, mentre un bambino no.

Un’altra difficoltà di cui spesso non si tiene conto, e che si avverte spesso sul posto, consiste nel rischio di attirare l’attenzione altrui, magari con richieste dell’ultimo momento o gesti di frustrazione. La questione non ruota attorno al concetto di cattiva figura (quasi ininfluente rispetto al benessere di un figlio), quanto al rischio che il bambino avverta se stesso come causa di un problema.

Per tutto ciò che ho appena accennato vale la pena fornire qualche consiglio per i genitori di bambini celiaci, che si apprestano a organizzare una vacanza. Dividerò i consigli in tre categorie: quelli relativi alla fase organizzativa propriamente detta, quelli relativi al rapporto con il piccolo e quelli relativi al rapporto con gli operatori.

Come gestire la fase organizzativa

La fase organizzativa, ovvero quella in cui si pianifica il viaggio, è certamente la più importante e cruciale per i bambini celiaci in vacanza. Da essa, come per qualsiasi periodo di soggiorno fuori casa del resto, dipende la qualità dell’esperienza, la comodità e il senso di serenità che si avvertiranno durante quei giorni.

Come deve essere l’organizzazione del viaggio se in famiglia è presente un bambino celiaco? Deve essere una pianificazione attenta e curata nei minimi dettagli. Questo significa decidere anzitempo, e giorno per giorno, non solo le strutture ricettive, ma anche i ristoranti. Ovviamente è superfluo dire che tutti i locali devono essere pienamente attrezzati per la cucina celiaca.

Il consiglio migliore a mio avviso è di prenotare non già un albergo, ma una casa vacanza con cucina autonoma, ovvero non condivisa con altri clienti. In questo modo potrete preparare i pasti in prima persona e ricreare il clima di sicurezza di casa vostra. Lo scopo è evidente: azzerare qualsiasi rischio di contaminazione.

Fondamentale è anche pianificare la fase di viaggio vero e proprio, ovvero lo spostamento tra una meta e l’altra. Il consiglio, in questo caso, è di fare incetta di snack e spuntini gluten-free, senza affidarsi all’offerta gastronomica di treni, aerei o nave. In questo modo eviterete sorprese e disagi.

Infine, un consiglio che vale sempre per le situazioni di viaggio è quello di aggiornare costantemente il diario alimentare. Se possibile fatelo aggiornare direttamente al bambino sotto la propria supervisione, quasi come se fosse un gioco. Il diario alimentare è importante in quanto da un lato evita sorprese e dall’altro permette di tenere nota dei cibi ingeriti, individuando subito la causa di problematiche improvvise e inaspettate.

bambini celiaci in vacanza

Il rapporto genitore-figlio celiaco in vacanza

Un altro aspetto fondamentale per i bambini celiaci in vacanza è la gestione del rapporto genitore-figlio. Una gestione che può rivelarsi difficile visto il carattere inconsueto della situazione, diversa dalla rassicurante quotidianità. Una gestione che, ovviamente, deve basarsi sul dialogo e sull’empatia. 

In particolare si dovrebbero spiegare al bambino le difficoltà e i rischi di mantenere un regime alimentare gluten-free quando si è in vacanza, il tutto senza appesantire la conversazione e senza incutere una controproducente paura. Potreste raccontare degli aneddoti facendolo divertire in qualche modo, insomma è necessario evitare le dinamiche da “lezioncina”.

Inoltre, se non lo avete già fatto, dovreste insegnare al bambino come comunicare la sua condizione agli adulti e agli altri bambini. E’ un passaggio importante, in quanto può capitare che qualche nuovo compagno di viaggio o qualche nuovo compagno di giochi gli offra qualcosa da mangiare. Un gesto innocuo in teoria, ma molto pericoloso se di mezzo ci sono i bambini celiaci. Vi consiglio quindi di dedicare molto tempo a questa fase e di fare anche delle simulazioni in cui il bambino fa finta di spiegare a un estraneo cos’è la celiachia, cosa può mangiare e cosa non può mangiare.

Mi raccomando, è fondamentale che il bambino non avverta lo stigma della malattia e non si senta diverso o sbagliato, un rischio che corrono anche gli adulti. Ma se avete un figlio celiaco, probabilmente lo sapete già.

Il rapporto con gli operatori

Un altro capitolo complesso è il rapporto con gli operatori, ovvero camerieri, responsabili dei ristoranti, responsabili delle strutture ricettive etc. In questo caso il consiglio è di adottare un atteggiamento cordiale e di gratitudine per la loro “capacità” di venire incontro alle esigenze del piccolo. Di base sarebbe un suo diritto consumare pasti sicuri, ma è sempre meglio manifestare la massima disponibilità e comprensione a chi eroga un servizio.

Mi raccomando, una volta che avete scelto tutti i ristoranti, chiamate o interloquite con lo staff per sincerarvi che non siano attrezzati semplicemente per la cucina senza glutine, ma anche per la cucina senza glutine per bambini. Non basta che un piatto sia gluten-free per far contento un bambino celiaco, deve essere anche non troppo complesso e bello da vedere.

Gli errori da evitare

Al netto di quanto ho detto fin ad ora, vi sono alcuni errori molto comuni che si ripetono spesso nel gestire al meglio i bambini celiaci in vacanza, conoscerli significa evitarli (si spera).

Improvvisare. Lo avrete capito, il focus della vacanza senza glutine è l’organizzazione e la pianificazione. Chi improvvisa la passa liscia un paio di volte, ma prima o poi ne paga le conseguenze. In questo caso a pagarne le spese è il bambino, un rischio che è proprio da evitare.

Sgridare il bambino. Può capitare che il bambino sia distratto o poco disciplinato. I comportamenti pericolosi vanno evitati e corretti, ma sgridare il piccolo in una situazione peculiare come quella del viaggio, non è mai la scelta giusta. Il rischio è che si senta sbagliato, avvertendo se stesso come causa del problema.

Perdere la pazienza. Questo errore è chiaramente collegato a quello precedente. Perdere la pazienza con chiunque, e non solo con il bambino, è il miglior modo per attirare attenzioni sgradite su quest’ultimo e farsi servire male. Insomma, chi perde la pazienza recita la parte del cane che si morde la coda.

Cosa dire sulle gite fuori porta?

Chiudo con una piccola appendice sui bambini celiaci in vacanza, ovvero con alcuni consigli sulla gita fuori porta. Per inciso questi consigli possono tornare utili anche in caso di scampagnata, in quanto i soggiorni prevedono spesso dei pic nic o alimentazione fuori casa.

Anche in questo caso è fondamentale pianificare. Che cosa? Il menù gluten free ovviamente. In questo modo non vi ridurrete all’ultimo momento e avrete tutto il tempo per compiere le scelte più corrette. Se siete in compagnia di persone non celiache portate posate, fazzoletti e altri utensili da dedicare esclusivamente al pasto del bambino, o anche dell’intero nucleo familiare se decidete di consumare anche voi gluten-free.

E’ bene inoltre avvertire, in modo leggero e con chiarezza, gli altri partecipanti della presenza di una persona celiaca. Non che debbano fare granché, ma almeno eviteranno le classiche scene da disagio, come l’offerta di cibo al bambino, che si vedrà costretto a dire no. Eviteranno anche l’espressione di sorpresa che affiora spesso nelle persone meno sensibili, e che può fare molto male ai più piccoli.

Per il resto comportatevi come in un qualsiasi pic nic. “Lavorate” per mettere a suo agio il piccolo, per farlo divertire e per fargli stringere amicizia con gli altri bambini etc. Infine, portate i suoi giocattoli preferiti, come fareste in qualsiasi altro evento fuori casa.

FAQ sui bambini celiaci in vacanza

Come comportarsi con un bambino celiaco?

Se il proprio bambino è celiaco è fondamentale istruirlo sullo stile alimentare che deve adottare in vacanza, indicando i cibi da evitare e suggendo cosa dire agli adulti nelle varie situazioni in cui potrebbero offrirgli da mangiare. E’ importante farlo con garbo per evitare qualsiasi tipo di discriminazione, adottando un modo alquanto giocoso per non annoiarlo.

Cosa mangiano i bambini celiaci?

I bambini celiaci mangiano gli stessi alimenti degli adulti celiaci, tuttavia occorre prestare attenzione alla preparazione dei pasti, al loro gusto e al loro aspetto. Lo scopo è di rendere i piatti appetitosi, evitando che il bambino sia tentato da altro.

A quale età si manifesta la celiachia?

La celiachia si manifesta in genere tra i sei mesi e i dodici anni di vita, quindi può colpire anche gli individui in età pediatrica. Tuttavia, spesso si scopre di essere celiaci una volta raggiunta l’età adulta, quando i sintomi tendono a peggiorare. A tal proposito, un ottimo punto di riferimento è l’Associazione Italiana Celiachia.

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