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Cuoppo napoletano, una ricetta leggera tutta da provare

Tiziana Colombo: per voi, Nonnapaperina

Ricetta proposta da
Tiziana Colombo

Cuoppo napoletano
Ricette per intolleranti, Cucina Italiana
Ricette senza glutine
Ricette senza lattosio
preparazione
Preparazione: 01 ore 00 min
cottura
Cottura: 01 ore 00 min
dosi
Ingredienti per: 4 persone
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5/5 (3 Recensioni)

Cuoppo napoletano ricetta leggera per intolleranti

Cuoppo napoletano rappresenta una delle immagini più iconiche dello street food napoletano. Solo a pronunciarne il nome, si sente il profumo del pesce fritto e dei cibi da strada che popolano i vicoli del centro. Da bambina, durante le passeggiate sul lungomare con i nonni, aspettavo con ansia il momento in cui ci avrebbero allungato quel cartoccio a forma di cono, avvolto nella classica carta paglia. Era un piccolo rituale di felicità.

Il cuoppo di mare è una preparazione ricca, fragrante e allegra, fatta di anelli di calamari e moscardini, baccalà fritto, alici, gamberi e tanto altro. In versione completa, accoglie ogni sorta di fritto, come crocchè arancini, pasta cresciuta e perfino pizza fritta. Il tutto avvolto in carta assorbente per contenere l’olio e poi nella mitica carta paglia.

Chi soffre di intolleranze può gustare questa delizia senza problemi. Il nostro cuoppo utilizza solo farine gluten free, frittura leggera e olio di semi di girasole altoleico. Anche chi ha problemi con il lattosio o con ingredienti ad alto contenuto di nichel potrà apprezzare una versione più “pulita”, con solo pesce e senza contaminazioni crociate.

Ti guiderò nella storia e nelle varianti del cuoppo napoletano, con consigli pratici per prepararlo in casa, anche se hai intolleranze. E alla fine troverai un invito alla leggerezza, senza rinunciare al gusto più autentico di Napoli.

Ricetta cuoppo napoletano

Preparazione cuoppo napoletano

  • Per preparare il cuoppo napoletano iniziate dalla pastella. In una ciotola versate la farina, l’acqua frizzante e mescolate in modo da ottenere una pastella liscia. Poi salate e pepate leggermente.
  • Tagliate le verdure a cubetti, o a strisce di dimensioni identiche. Immergete le verdure nella pastella e fate lo stesso con gli anelli di cipolla, con le olive ascolane e con le polpettine di carne.
  • Ora riscaldate la friggitrice ad aria a 180-190 gradi e cuocete gli ingredienti “pastellati”, spruzzando un po’ di olio sulla loro superficie (fate attenzione a non sovrapporli). La cottura dovrebbe durare dai 10 ai 15 minuti, a seconda della potenza della friggitrice ad aria.
  • Terminata la cottura mettete il “fritto” sulla carta assorbente per eliminare il poco olio in eccesso, poi aggiungete un po’ di sale e di pepe.
  • Ora servite il cuoppo in una carta da frittura, accompagnandolo con degli spicchi di limone.

Per la frittura:

  • 150 gr. di anelli di cipolla o onion ring,
  • 150 gr. di olive ascolane,
  • 150 gr. di polpettine di carne,
  • 200 gr di verdure miste per la pastella (zucchine melanzane e peperoni),
  • q. b. di olio d’oliva spray (per la friggitrice ad aria),
  • q. b. di sale e pepe a piacere,
  • 1 limone

Per la pastella:

  • 100 gr. di farina di mais,
  • 150 ml. di acqua frizzante,
  • q. b. di sale e di pepe

Il cuoppo napoletano, un classico della rosticceria campana

Oggi cuciniamo il cuoppo napoletano, un grande classico della cucina partenopea (ma anche campana). Si presenta come una busta di carta per frittura piena di fritto a base di pesce: alici, calamari, gamberi e baccalà. Esistono però versioni di sole verdure e di carne, come quella che vi presento oggi.

Ma l’assenza del pesce non è l’unica peculiarità di questo cuoppo, infatti è anche molto leggero in quanto non viene fritto in padella insieme all’olio, bensì nella friggitrice ad aria. In questo caso le calorie diminuiscono, il sapore rimane invariato ed anche la consistenza, che è croccante fuori e morbida dentro.

Nonostante queste innovazioni il cuoppo rimane fedele alla ricetta originale. Una ricetta che qualifica la cucina napoletana come una cucina anche ittica, che getta le sue radici nel periodo in cui i pescatori dovevano ingegnarsi per cucinare sul posto i pesci appena pescati.

Gli ingredienti base di questo cuoppo napoletano

Quando preparo questo cuoppo napoletano, scelgo ingredienti che raccontano il meglio dello street food all’italiana. Inserisco delle polpettine di carne, che piacciono davvero a tutti, insieme alle olive ascolane, protagoniste intramontabili delle rosticcerie. Di solito molti le prendono già pronte, ma io preferisco farle in casa: sono facili da preparare e danno più soddisfazione. Per chi vuole cimentarsi, ho condiviso tempo fa la mia ricetta delle olive ascolane.

Nel mio cuoppo metto anche gli anelli di cipolla, perché hanno quella semplicità gustosa che conquista subito. Anche questa è una preparazione davvero immediata, e se volete replicarla, trovate qui il procedimento. Ogni tanto mi piace variare, e aggiungo qualcosa di più marino: i calamari, ad esempio, si prestano molto bene. Li pulisco con attenzione, li affetto ad anelli e li unisco al resto per una frittura davvero completa.

Una “frittura” leggera e ipocalorica

Anche il modo in cui cuocio questi ingredienti ha la sua importanza. Quando preparo il cuoppo napoletano, scelgo una frittura leggera, che rende questo cibo da strada più adatto anche a chi cerca qualcosa di meno unto. Per questo motivo utilizzo la friggitrice ad aria, che mi permette di ottenere un risultato croccante senza immergere nulla nell’olio.

Questo strumento funziona in modo molto semplice: ha una camera di cottura dove posiziono il cibo su una griglia, e l’aria calda circola tutto intorno, cuocendo in modo uniforme. Ottengo così una doratura simile a quella della frittura classica, ma con meno grassi e meno odori persistenti. Ogni tanto, per migliorare l’aspetto, spruzzo un po’ d’olio in superficie, ma solo in minima parte.

Chi non la conosce potrebbe pensare che sia complicata da usare, ma in realtà è molto intuitiva. Da quando ho iniziato a utilizzarla, mi ha aiutata a cucinare in modo più leggero, soprattutto quando ho voglia di qualcosa di sfizioso ma più digeribile.

Cuoppo napoletano

Una pastella anti-celiachia

Infine, parliamo della pastella: un elemento che rende questo cuoppo fritto adatto davvero a tutti. La preparo con farina di mais, naturalmente priva di glutine, così posso offrirla anche a chi deve evitare il grano, come i celiaci. Trovo che sia un modo semplice per includere tutti a tavola, senza rinunciare alla tradizione.

Aggiungo anche della verdura alla pastella, tagliata a pezzetti e mescolata con acqua frizzante e farina. Le mie preferite sono zucchine, melanzane e peperoni, che si cuociono perfettamente nella friggitrice ad aria senza bisogno di precottura. Ovviamente ognuno può scegliere le verdure che preferisce, anche in base alla stagione o a quello che ha in casa.

Di solito servo il cuoppo così com’è, con tutto il suo profumo e la sua croccantezza. Se voglio aggiungere un tocco fresco, metto una fettina di limone, più come decorazione che per condimento, ma sempre molto gradita.

Origini e tradizione del cuoppo napoletano

Il “cuoppo” o cuppetiello napoletano   è più di una ricetta: è un simbolo. Nato nei vicoli napoletani, il cuoppo è l’incarnazione del cibo da strada partenopeo. Già nell’Ottocento, le friggitorie offrivano coni di carta paglia pieni di fritti appena scolati. La carta, grazie alla sua capacità di assorbire l’unto, era perfetta per rendere il tutto meno grasso e più croccante.

Nel tempo, il cartoccio a forma di cono è diventato un’icona, esposto nelle vetrine delle friggitorie storiche. Le famiglie napoletane usavano il cuoppo non solo per strada, ma anche in casa, durante le feste o il “cenone”. Ogni famiglia aveva la sua versione, ma il concetto restava lo stesso: fritto caldo, da condividere.

Il vero cuoppo di mare è ricco di anelli di calamari e moscardini, seppioline e pezzi di baccalà fritto. Una variante molto amata è quella con solo pesce, ideale anche per chi vuole un’opzione più leggera.

Adatto a chi ha intolleranze: versioni leggere

Oggi è possibile gustare un cuoppo napoletano senza rinunciare alla salute. Per chi è intollerante al glutine, basta usare una panatura a base di farina di riso o di mais. La carta assorbente è fondamentale per eliminare l’eccesso d’olio.

Per gli intolleranti al lattosio, nessun problema: il cuoppo è tradizionalmente senza latticini. Per chi segue una dieta low-nickel, meglio optare per una versione semplificata, con solo pesce fresco (evitando crostacei o molluschi d’allevamento).

Se vuoi evitare ogni contaminazione, prediligi preparazioni separate per i vari ingredienti. Ad esempio, potresti servire un cuoppo di mare con baccalà fritto e anelli di calamari, evitando i classici crocchè arancini o pizza fritta.

Curiosità e consigli utili
La carta paglia è ideale per servire fritti perché mantiene la croccantezza assorbendo l’olio. Un trucco per la frittura leggera: friggi pochi pezzi per volta e scola subito su carta assorbente. Il vero cuoppo napoletano non è mai molle!

Occasioni perfette per gustarlo

Il cuoppo è perfetto per una cena informale, un aperitivo tra amici o una festa in giardino. Serve solo un po’ di carta paglia, una friggitrice e tanta voglia di condivisione.

Puoi proporre un cuoppo di mare in versione gourmet, con maionese agli agrumi o salse speziate. Oppure, per i tradizionalisti, bastano anelli di calamari, baccalà fritto e qualche oliva.

Nelle feste popolari, ancora oggi il cuoppo trionfa insieme ad altri cibi da strada come pasta cresciuta e pizza fritta. Anche nei matrimoni, compare spesso in versione finger food, servito in mini cartocci a forma di cono. Preparare il cuoppo napoletano a casa è un’esperienza. Ti permette di scegliere ingredienti freschi, evitare glutine e lattosio, e godere del gusto autentico senza eccessi.

La frittura, se fatta bene, non è pesante. Basta usare un buon olio, non sovraccaricare la padella e scolare tutto con cura su carta assorbente. Provalo con solo pesce oppure osa con crocchè arancini, pizza fritta e pasta cresciuta. Perché lo street food napoletano è fatto così: ricco, vario, irresistibile.

FAQ sul cuoppo napoletano

Cosa c’è nel cuoppo napoletano?

Il cuoppo napoletano è in genere formato da frittura di pesce (cuoppo di mare): baccalà, alici, gamberi, calamari e molto altro ancora. Esistono però anche il cuoppo di verdure e di carne. In ogni caso tutti gli ingredienti vengono impastellati e fritti.

Che cosa è il cuoppo?

Il cuoppo indica semplicemente la carta assorbente da frittura, ossia un cartoccio a forma di cono. In napoletano, e in molti dialetti dell’Italia meridionale, “cuoppo” significa busta.

Quanto costa un cuoppo napoletano?

Il cuoppo napoletano costa dai 2 ai 5 euro, a seconda della sua grandezza. Il cuoppo fatto in casa, invece, costa circa la metà. Entrambi i tipi di cuoppo sono ottimi e realizzati in genere con ingredienti freschi.

Chi ha inventato il cuoppo?

L’inventore del cuoppo è sconosciuto. Si sa però che i primi cuoppi furono preparati qualche secolo fa da alcuni pescatori napoletani di ritorno dalle loro battute di pesca. La necessità del cuoppo era quindi più un’esigenza pratica che uno sfizio da cucina.

Ricette di frittura ne abbiamo? Certo che si!

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