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Mocktail al mirto, l’alcolico ottimo per aperitivi di classe

Tiziana Colombo: per voi, Nonnapaperina

Ricetta proposta da
Tiziana Colombo

Mocktail al mirto
Ricette per intolleranti, Cucina Italiana
Ricette a basso contenuto di nichel
Ricette vegetariane
Ricette senza glutine
Ricette senza lattosio
preparazione
Preparazione: 00 ore 15 min
cottura
Cottura: 00 ore 00 min
dosi
Ingredienti per: 4 persone
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4.8/5 (8 Recensioni)

Mocktail al mirto, un’idea straordinaria

Oggi prepariamo il mocktail al mirto, un’idea semplice ma di grande impatto per aperitivi di classe. Può essere ascritto alla categoria dei “mocktail”, ovvero a quella dei falsi cocktail, in virtù dei peculiari ingredienti chiamati in causa. Infatti, non si appoggia alle classiche basi alcoliche, inoltre non ci sono succhi di frutta o chissà quali altri composti particolari.

Il mocktail in questione è semplice mirto, succo di limone (che funge da agente equilibratore), sciroppo e l’immancabile ghiaccio. Questa semplicità di ingredienti non rappresenta un difetto, anzi pone al centro il mirto e in un certo senso lo valorizza.

erbe e fiori nel piattoDi conseguenza, la ricetta è davvero semplice: basta versare gli ingredienti in uno shaker insieme al ghiaccio, agitare e versare il composto in un bicchiere di tipo flute. Il flute è il bicchiere perfetto per questo tipo di cocktail in quanto ne valorizza la consistenza leggermente “pesante”. Ovviamente il bicchiere va posto nel congelatore almeno mezz’ora prima di preparare il cocktail, in modo da restituire sensazioni positive e “fresche” al momento del consumo.

La ricetta ha “lo zampino” delle mie amiche Miria Onesta di Due Amiche in Cucina, Daniela Boscariolo di Timo e Lenticchie, Marialuisa Maruzzella di Mantra Bio, Paola Segattini di Le Mie Ricette Con e Senza ed Elisa di Rienzo de Il Fior di Cappero, delle food blogger affermate e a capo di community molto frequentate. La ricetta è protagonista del numero di gennaio 2023 della rubrica “Fiori ed Erbe”, in cui poniamo ricette con fiori, piante aromatiche, erbe, bacche etc.

Ricetta mocktail al mirto

Preparazione mocktail al mirto

Per preparare il mocktail al mirto procedete in questo modo.

  • Inserite nello shaker il ghiaccio, il mirto, il succo di limone e lo sciroppo di zucchero di canna.
  • Agitate per pochi secondi.
  • Versate in un bicchiere di tipo “flute” fatto riposare per qualche ora in congelatore.
  • Ora servite e gustate il delizioso mocktail.

Ingredienti mocktail al mirto

  • 50 ml. di mirto rosso
  • 10 ml. di succo di limone
  • 15 ml. di sciroppo di zucchero di canna
  • 6-8 cubetti di ghiaccio

Il liquore di mirto, un liquore tra storia e leggenda

Il protagonista di questo mocktail non può essere che il mirto. Dalle sue bacche nasce uno dei liquori più famosi d’Italia, benché sia molto caratterizzato dal punto di vista geografico. Il mirto appartiene alla tradizione sarda, benché sia preparato anche in Corsica. La sua storia è lunga e gloriosa in quanto il procedimento è stato codificato nell’Ottocento, come è accaduto per tanti altri liquori; tuttavia le sue origine sono da ricercare nel tardo Medioevo.

Il liquore si ottiene dalla macerazione delle bacche di mirto, che vanno incontro alla classica fermentazione zuccherina. Nel processo di trasformazione un certo ruolo è giocato dalle antocianine, sostanze presenti in quasi tutti i vegetali di colore amaranto, viola e blu (ad esempio nelle melanzane). Esse conferiscono alla bevanda il classico colore intenso e scuro delle varietà più precoci, ma anche un sentore vagamente pungente.

In linea di massima, il mirto può essere preparato in casa. Tuttavia, il procedimento è molto complesso e richiede comunque l’uso di un piccolo torchio.

Un focus sul liquore di mirto

Il mirto presenta alcune varietà, e lo stesso si può dire del liquore e del mocktail al mirto. Esiste il liquore di mirto rosso, il liquore di mirto bianco e persino il liquore di mirto verde. Nel primo caso il sapore è intenso ma dolce, con note vagamente pungenti. Nel secondo caso il sapore è più delicato, leggermente acido e quasi amarognolo. Il mirto verde, infine, è il più delicato di tutti, ma anch’esso è piuttosto dolce. Per inciso, il mocktail al mirto può essere preparato con tutte le tipologie di liquore. Ovviamente, il risultato potrà apparire molto diverso, quindi quale utilizzare? In realtà avete ampio margine di discrezione in merito.

Secondo la tradizione sarda, il mirto rosso si beve soprattutto d’estate, mentre il mirto bianco e quello verde andrebbero bevuti in inverno. Non si tratta di un regola, bensì di una semplice consuetudine. Il mio personale consiglio è di provare tutte e tre le soluzioni, giusto per variare.

Mocktail al mirto

 

Il mirto è molto alcolico, ma non al livello dei liquori più “pesanti”. Siamo infatti abbastanza lontani dai vini più pesanti, ma anche dal rum, dal gin e dalla vodka. Se questi ultimi superano abbondantemente il 40%, il mirto si posiziona tra 30 e 35 gradi. Proprio per questo può essere comunque definito un super alcolico.

Ovviamente, in fase di preparazione “casalinga” si gode di un certo margine di discrezione. In buona sostanza si può rendere il liquore un po’ meno alcolico o un po’ più alcolico. Il trucco consiste nel dosare lo sciroppo e l’estratto finale di mirto, prodotto della fermentazione e del trattamento riservato alle bacche. Ovviamente, se la gradazione aumenta la dolcezza diminuisce.

Come accompagnare il mocktail al mirto?

Il mocktail al mirto ha un pregio, oltre a quelli esposti fin qui: è molto versatile. Tecnicamente è una bevanda dolce, anche perché il mirto può essere molto zuccherino e la lista degli ingredienti prevede comunque il classico sciroppo. Tuttavia, il suo sapore è smorzato dal succo di limone, che impatta in modo radicale sulla bevanda. In questo modo il mocktail al mirto è adatto non solo per gli aperitivi dolci, ma anche per quelli salati.

Se optate per l’aperitivo dolce avete solo l’imbarazzo della scelta, soprattutto a Natale. Il mocktail al mirto può essere servito con qualsiasi cosa, dai semplici biscotti ai classici pandoro e panettone, passando per i prodotti tipici quali il torrone, il panpepato, i caviadini etc.

Stesso discorso se optate per l’aperitivo salato. Il mocktail si sposa bene con gli aperitivi più raffinati, magari a base di olive e crostini, ma anche con quelli più rustici, che vedono come protagonisti i prodotti di rosticceria.

Insomma, il mocktail al mirto è perfetto per “nobilitare” gli aperitivi e per conferire maggiore eleganza. Questo mocktail regala un’esperienza unica con il suo sapore dolce, intenso, equilibrato e suggestivo, oltre ad una consistenza ottima grazie allo sciroppo di zucchero.

Come dosare lo sciroppo

La ricetta del mocktail di mirto prevede 15 ml di sciroppo per ogni bicchiere, tuttavia si tratta di una quantità indicativa, o media. Se lo scopo è di creare un drink equilibrato, allora dovrete dosare la quantità in base alla dolcezza del succo di mirto impiegato. Il mirto, infatti, può variare molto nelle sue caratteristiche.

Un succo più secco e quasi tannico, per esempio, richiede una dose piena di sciroppo per bilanciarsi. Al contrario, se il succo è stato ottenuto da bacche ben mature ed é già zuccherato, allora è meglio ridurre la dose dello sciroppo a circa 10 ml, in modo da non eccedere in dolcezza. Vale la pena assaggiare il succo prima, così da regolarsi con maggiore precisione.

Un’altra variabile è il tipo di sciroppo. Quello al semplice zucchero di canna ha un potere dolcificante inferiore rispetto a uno arricchito con spezie o concentrati di frutta.

Come servire il mocktail di mirto?

Ancorché non alcolico, il mocktail di mirto è una bevanda che merita tutti gli “onori” dei cocktail propriamente detti, quindi va servito in un bicchiere adeguato, ovvero il flute, che conferisce eleganza e aiuta a convogliare verso il naso i profumi.

Ve lo assicuro: il colore intenso del mirto, tendente al porpora, risalta molto in questo tipo di bicchiere, specie se ben trasparente e brillante. Per inciso l’effetto visivo può essere valorizzato anche dall’aggiunta di una foglia di mirto come guarnizione, da posizionare tra bordo e gambo, oppure da una scorza d’arancia essiccata che completi il profilo aromatico del drink.

FAQ sul mocktail al mirto

Quanti tipi di mirto esistono?

Esistono due varietà principali di mirto: il mirto rosso e il mirto bianco. Si tratta della stessa pianta, Myrtus communis, ma i frutti differiscono per pigmentazione e per alcune caratteristiche organolettiche. A queste si affiancano numerose varietà locali, selezionate per uso alimentare o ornamentale, ma in cucina e nelle preparazioni tradizionali si utilizzano principalmente le due tipologie menzionate.

Che differenze ci sono tra il mirto rosso e il mirto bianco?

La differenza principale riguarda il colore della bacca: il mirto rosso ha frutti violacei o scuri, mentre quello bianco produce bacche chiare e quasi traslucide. A livello aromatico il rosso è più intenso, con note balsamiche e tanniche, mentre il bianco è più delicato, floreale e talvolta agrumato.

Cosa si fa con il mirto?

Dal mirto si ricavano sia liquori sia succhi. Le bacche possono essere trasformate in marmellate, infusi, sciroppi o riduzioni per piatti salati. Le foglie, invece, si usano per aromatizzare carni alla brace, pesce e anche alcune conserve. Il mirto trova spazio anche in pasticceria o nella preparazione di cocktail e mocktail dal sapore mediterraneo.

Quanti gradi ha il liquore di mirto?

Il liquore di mirto tradizionale ha una gradazione alcolica compresa tra i 28° e i 32°. Tuttavia in commercio si trovano anche versioni più leggere, da 20°, pensate per un consumo più dolce e accessibile. Alcuni artigiani producono mirti più intensi, con gradazioni che possono toccare i 35°, ma si tratta di casi meno comuni.

Ricette di mocktail ne abbiamo? Certo che si!

4.8/5 (8 Recensioni)
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