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Pimpinella o sanguisorba, una pianta davvero versatile

Pimpinella o sanguisorba

Un focus sulla pimpinella

La pimpinella è una pianta aromatica da sempre utilizzata nella cucina popolare e nella medicina naturale. Si presenta con un fusto eretto e sottile, dominato da foglie irregolari verde scuro. I fiori sono piccoli e colorati di amaranto, rosso scuro e viola. A seconda della varietà, può sfiorare il metro di altezza o superare il metro e  mezzo. E’ una pianta versatile, in quanto di essa si utilizzano sia le foglie che le radici. In botanica è nota come “sanguisorba”, ma non va confusa con la “pimpinella anisum”, detta comunemente anice verde, una pianta appartenente a tutt’altra famiglia, che propone usi e sentori diversi.

L’area della pimpinella è vasta, e coinvolge tanto la macchia mediterranea quanto le zone continentali. Tuttavia, soffre abbastanza i climi caldi. In Italia cresce spontanea un po’ ovunque, eccetto che nelle regioni più meridionali. La pimpinella è apprezzata anche dal punto di vista decorativo, infatti dona un aspetto colorato e selvaggio ai giardini, conferendo loro un tenore suggestivo.

E’ una pianta conosciuta fin dai tempi antichi, infatti, Plinio il Vecchio ne raccontava le virtù e la consigliava come rimedio naturale per curare le vie respiratorie.

Come coltivare questa pianta aromatica

Coltivare la pimpinella non è molto difficile, però occorre disporre di un giardino (la coltivazione in vaso è sconsigliata) e prendere alcuni accorgimenti. Può essere piantata sia in autunno che a inizio primavera, ovvero quando il clima non è né troppo freddo né troppo caldo. E’ bene prediligere zone ricche di sole e terreni freschi, leggeri e ben drenati. E’ infatti tra le piante che soffre peggio i ristagni idrici. Questo tipo di pianta apprezza anche i terreni calcarei, sicché molti integrano il suolo con dei gusci d’uovo.

L’innaffiatura deve essere frequente, ma non abbondante. Inoltre, è preferibile utilizzare del compost, magari una volta all’anno (in primavera). Il fusto non è granché resistente, dunque se la zona è ventosa è consigliabile procedere con un blando picchettamento. La pimpinella è però resistente dal punto di vista biologico, ma ha un nemico molto temibile, le lumache, che sono ghiotte delle sue foglie.

Le varietà della pimpinella

La pimpinella vanta alcune varietà. La distinzione più importante, però, è quella tra le sanguisorba minor e le sanguisorba maior. Le prime varietà sono più mangerecce, invece le seconde sono utilizzate più che altro nella medicina naturale. Si apprezzano però altre varietà, non originarie dell’Europa, ma ormai diffuse anche dalle nostre parti.

Sanguisorba canadensis. E’ la pimpinella più alta e vanta alcune caratteristiche tipiche delle piante rampicanti. Raggiunge anche i due metri di altezza. I fiori sono bianchi, disponibili per tutta l’estate e nella prima parte dell’autunno.

Sanguisorba obtusa. Le dimensioni sono nella media, in quanto superano raramente i 70 cm. E’ apprezzata per il colore dei suoi fiori, che virano sul rosa brillante e sul rosso chiaro.

Sanguisorba menziesii. E’ la pimpinella più piccola, infatti non supera i 60 centimetri. Ha un aspetto cespuglioso, anche perché le foglie sono piuttosto ingombranti e con un colore rosso, tendente al porpora.

Pimpinella o sanguisorba

Le principali proprietà di questa pianta

Pimpinella proprietà. La pimpinella è una classica pianta aromatica con forte potere speziante. Le sue proprietà nutrizionali sono discrete, come dimostra l’abbondanza e la varietà di oligoelementi. Questi si concentrano soprattutto nelle foglie, che contengono anche acidi grassi omega tre, che fanno bene alla circolazione e aiutano a prevenire malattie cardiache. Da questo punto di vista si segnalano alcune somiglianze con il basilico. La pimpinella è ricca di oli essenziali e di sostanze detossinanti. Certo, non raggiunge i livelli di altre piante aromatiche, ma rappresenta un valido aiuto per l’organismo.

Per quanto concerne il sapore delle foglie, queste spiccano per una certa leggerezza, ma sono in grado di richiamare sentori complessi. Ad alcuni, le foglie della pimpinella ricordano le noci, ad altri il cetriolo e il timo. Ciò è dovuto principalmente agli acidi presenti al loro interno. I fiori della pimpinella vengono raramente impiegati per le loro proprietà, tuttavia contribuiscono ad arricchire la pianta sul piano decorativo, sicché fungono da elemento ornamentale per i giardini.

Gli usi della pimpinella in cucina

La pimpinella è soprattutto decorativa, ma in un modo del tutto particolare. Non decora gli spazi interni, anche perché è veramente complicato coltivarla in vaso, ma arricchisce i giardini, donando un aspetto colorato e allo stesso tempo selvaggio. Nondimeno, la pimpinella viene utilizzata sia nella medicina naturale che in cucina. In entrambi i casi si usano le foglie. Con esse si preparano dei buoni decotti, che contribuiscono a risolvere alcuni problemi di salute. Essendo parecchio astringenti, infatti, sono un toccasana per la diarrea e, più in generale, per i disturbi gastrointestinali. A dire il vero, l’effetto aumenta se insieme alle foglie vengono cotte anche le radici, sebbene il gusto risulta un po’ più sgradevole.

E’ ben attestato anche l’uso esterno delle foglie di pimpinella, se sfregate sulle ferite, favoriscono la loro guarigione. Allo stesso modo, possono calmare i dolori provocati dai reumatismi. In cucina si utilizzano esclusivamente le foglie, di cui si apprezza il sapore vagamente speziato, che sa un po’ di limone e un po’ di frutta secca. Le foglie di pimpinella sono molto gradite all’interno di insalate, magari arricchite da alimenti dal sapore delicato, come possono essere i fiori (di altre specie). Nondimeno, possono essere inserite – se ben sminuzzate – nelle zuppe e nelle minestre, per condirle. Possono partecipare anche ai ripieni di pasta fresca, ma solo in associazione con ingredienti dal sapore non coprente. Raramente, infatti, sono associate alle carni. Infine, la pimpinella si sposa bene con la rucola, con i carciofi e con i formaggi stagionati.

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