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Scalogno sotto olio, la ricetta di uno splendido contorno

Tiziana Colombo: per voi, Nonnapaperina

Ricetta proposta da
Tiziana Colombo

Scalogno sotto olio
Ricette per intolleranti, Cucina Italiana
Ricette a basso contenuto di nichel
Ricette vegetariane
Ricette senza glutine
Ricette senza lattosio
preparazione
Preparazione: 01 ore 10 min
cottura
Cottura: 00 ore 50 min
dosi
Ingredienti per: 4 persone
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3.5/5 (10 Recensioni)

Scalogno sotto olio, una preparazione versatile

Lo scalogno sotto olio è un’ottima idea per un contorno sfizioso, leggero e aromatico. Può essere impiegato come ingrediente da antipasto e si presta alle preparazioni più fantasiose. D’altronde l’ingrediente principale è proprio lo scalogno, un ingrediente di “supporto” per eccellenza.

Lo scalogno molto spesso si trova in competizione con la cipolla, soprattutto quando si tratta di preparare i soffritti. Dal punto di vista organolettico, le differenze tra le due alternative sono chiare: la cipolla (la varietà dorata più diffusa) è più pungente e più forte, invece lo scalogno è un po’ più delicato e aromatico. Per quanto concerne le proprietà nutrizionali non vi sono grosse differenze.

Lo scalogno, proprio come la cipolla, è ricco di vitamine e sali minerali. Il riferimento è all’abbondanza di vitamina C, che non fa rimpiangere troppo gli agrumi. Per inciso, la vitamina C non si limita a supportare il sistema immunitario, ma esercita anche una funzione antiossidante. In virtù di ciò, contrasta i radicali liberi, riduce lo stress ossidativo e contribuisce a prevenire i tumori.

Lo scalogno contiene anche la vitamina A, che fa bene agli occhi, ai capelli e alle ossa. Per quanto concerne gli altri oligoelementi, si segnalano buone dosi di potassio, zolfo, selenio, fosforo e calcio. Quest’ultima sostanza, notoriamente utile alle ossa, è abbastanza difficile da trovare nei prodotti vegetali. Per quanto concerne l’apporto calorico, infine, siamo su livelli decisamente trascurabili.

Ricetta scalogno sotto olio

Preparazione scalogno sotto olio

  • Per la preparazione dello scalogno sotto olio iniziate prendendo un’ampia pentola e versando l’aceto di mele, poi aggiungete il sale rosa dell’Himalaya, le foglie di alloro, un po’ di timo fresco e i grani di coriandolo e i grani di pepe rosa.
  • Portate allo stato di ebollizione il composto, poi fate bollire per pochi minuti. Intanto pelate e lavate gli scalogni.
  • Mi raccomando, non tagliate le estremità in quanto vi è il rischio che si sfaldino durante la cottura.
  • Ora immergete gli scalogni così trattati nella pentola e cuoceteli per 5 minuti.
  • In questo modo gli scalogni risulteranno cotti, ma rimarranno comunque sodi. Per verificare la loro consistenza, infilzateli con una forchetta, se sono abbastanza sodi allora sono cotti al punto giusto.
  • A questo punto scolate bene gli scalogni e distribuiteli nei vasetti ben sterilizzati.
  • Mettete in ciascun vasetto una foglia di alloro e gli aromi ancora presenti nella soluzione all’aceto.
  • Versate abbondante olio extravergine di oliva, fino a raggiungere un centimetro dal bordo.
  • Inoltre evitate le bolle d’aria compattando il contenuto dei vasi con un cucchiaino.
  • Chiudete i vasetti e puliteli accuratamente con un panno di cotone.
  • A questo punto non rimane che pastorizzare.
  • Trasferite i vasetti in una pentola molto profonda, distanziateli con dei canovacci e coprite il tutto con acqua tiepida.
  • Poi accendete il fuoco e lasciate bollire per mezz’ora.
  • Controllate inoltre il centro della capsula, se è abbassato il sottovuoto si è creato correttamente.
  • Conservate gli scalogni sotto olio in un luogo fresco e consumateli dopo un mese.

Ingredienti scalogno sotto olio

  • 1 kg. di scalogni
  • 2 lt. di aceto di mele
  • q. b. di sale grosso rosa dell’Himalaya
  • q. b. di grani di coriandolo e grandi di pepe rosa
  • 3 foglie di alloro
  • 1 rametto di timo fresco
  • q. b. di olio extravergine di oliva

Scalogno sotto olio: una ricetta semplice da tenere in dispensa

Lo scalogno, prima di essere messo sotto olio, va pulito con cura. Tuttavia, non vanno tagliate le sue estremità, che servono a tenere insieme i vari strati. Gli scalogni vanno poi cotti in una soluzione di aceto di mele con aromi e spezie, e solo dopo inseriti nei barattoli sterilizzati. La ricetta procede poi con la pastorizzazione, che consiste nella bollitura dei vasetti, ben divisi da dei canovacci.

Un consiglio, al momento di applicare i tappi non stringete troppo. Vi è infatti il rischio che l’aria non possa uscire, e quindi che la pastorizzazione non possa creare il sottovuoto in modo corretto, impedendo la proliferazione batterica. Va detto, poi, che gli scalogni sotto olio non andrebbero consumati subito, ma dopo un mese di riposo in un luogo fresco e asciutto.

Scalogno sotto olio

Perché abbiamo usato l’aceto di mele?

L’aceto di mele gioca un ruolo nella conservazione dello scalogno sotto olio, a dispetto di quanto non accada con l’aceto di vino classico. Tuttavia il suo apporto è significativo perché, di fatto, rappresenta il liquido di cottura dello scalogno.

Per dare un buon aromato abbiamo utilizzato le bacche di pepe rosa, il coriandolo e il timo, due spezie che si sposano molto bene a vicenda, e che conferiscono dei sentori capaci di rievocare il limone.

Per quanto concerne l’aceto di mele, stiamo parlando di un ingrediente speciale, che unisce le note acidule dell’aceto con quelle tiepidamente dolci e profumate delle mele. Contiene molti antiossidanti, che fanno bene all’organismo e aiutano a prevenire il tumore. E’ composto principalmente da magnesio e potassio, ma non mancano le vitamine (A, C ed E in primis). Secondo recenti studi, e l’esperienza della medicina naturale, è anche un discreto antinfiammatorio e un buon battericida.

Un approfondimento sul sale rosa dell’Himalaya

Nello scalogno sotto olio abbiamo utilizzato il sale rosa dell’Himalaya. Molti pensano che questo tipo di sale sia solo una trovata commerciale, un prodotto esotico pensato per attirare le persone ma privo di grandi differenze rispetto al sale normale.

La verità è un’altra. Certo, stiamo parlando comunque di sale, e quindi la sua funzione è sempre la stessa, tuttavia è in grado di aggiungere quel qualcosa in più che lo rende davvero unico. Il colore rosa scaturisce dalla presenza di apparenti impurità, che nascondono un apporto rilevante in quanto apportano sali minerali, vitamine e antiossidanti.

Stesso discorso per alcune sostanze che hanno un’azione detox, molto utili per l’apparato digerente, il fegato e di altri organi deputati all’azione di filtro. Dunque possiamo definire il sale rosa dell’Himalaya come un sale un po’ più nutriente del solito. La logica conseguenza è il peso minore del sodio, che infatti è del 40-60% inferiore rispetto al sale classico. Dunque, la dose giornaliera indicata è di quattro grammi anziché due.

Come utilizzare lo scalogno sotto olio in cucina

Lo scalogno sott’olio è perfetto come snack salutare e aromatico, tuttavia può partecipare a ricette più o meno complesse. Per esempio può essere utilizzato per insaporire salse delicate, come le vellutate al vino bianco e le varie riduzioni. In questa veste può accompagnare carni bianche o pesce.

Nondimeno si rivela un ingrediente eccellente per la preparazione di risotti. In questo caso lo si fa soffriggere lentamente con un filo d’olio e lo si trasforma in una base aromatica raffinata ed equilibrata. Lo scalogno può contribuire anche alle ricette a base di verdure, come le torte salate o le quiche. Nella fattispecie lo scalogno esalta il sapore dei ripieni senza compromettere l’equilibrio. Lo scalogno può partecipare anche alle ricette più veloci, infatti se viene tagliato finemente può essere aggiunto a una padellata di verdure saltate, conferendo un carattere sofisticato.

Un utilizzo tipico dello scalogno è anche la marinatura, ossia lo scalogno tritato, e unito a erbe aromatiche e limone, è perfetto per insaporire pollo o pesce prima della cottura. Infine può essere caramellato con zucchero e aceto balsamico per trasformarsi in un condimento elegante per bruschette o insalate.

Un’altra conserva interessante: lo scalogno sott’aceto

Ebbene si, lo scalogno può essere preparato non solo sott’olio, ma è anche un’ottima conserva sott’aceto. In questo caso assume un sapore vivace e leggermente pungente, mantenendo però la sua tipica dolcezza di fondo. L’aceto conferisce una nota acida che bilancia perfettamente il gusto naturale dello scalogno. In virtù di ciò lo scalogno sott’aceto si rivela perfetto per accompagnare carni bollite, insalate o piatti freddi.

Per prepararlo è sufficiente sbucciare gli scalogni e sbollentarli brevemente in acqua calda per ammorbidire la consistenza senza intaccarne la croccantezza. Poi si dispongono in un barattolo sterilizzato e si coprono con una miscela di aceto, acqua e spezie, come pepe in grani, alloro o chiodi di garofano. Dopo aver sigillato il barattolo è necessario lasciarlo riposare per alcune settimane affinché i sapori si amalgamino e lo scalogno raggiunga la giusta intensità aromatica.

FAQ sullo scalogno sotto olio

A cosa fa bene lo scalogno?

Lo scalogno è ricco di antiossidanti, vitamine del gruppo B e minerali come potassio e ferro. Favorisce la digestione, contribuisce al controllo della pressione sanguigna e vanta proprietà antibatteriche. Inoltre contiene l’allicina, una sostanza che supporta il sistema cardiovascolare e può contribuire a ridurre il colesterolo.

Che sapore ha lo scalogno?

Il sapore dello scalogno è delicato e leggermente dolce, con una nota aromatica che ricorda la cipolla e l’aglio. È meno pungente della cipolla e si presta bene per ricette che richiedono una resa organolettica più raffinata.

Come diventa il soffritto se si usa lo scalogno?

Il soffritto con lo scalogno acquista un gusto più morbido e aromatico rispetto a quello preparato con la cipolla. Regala una base saporita ma delicata, ideale per ricette che richiedono un equilibrio tra i sapori senza essere sovrastati dalla cipolla.

Come riconoscere lo scalogno?

Lo scalogno è più piccolo e allungato rispetto alla cipolla, con una buccia di colore che varia dal rame al viola. Una volta sbucciato presenta bulbi separati, simili a quelli dell’aglio. Il sapore è meno intenso e più dolce rispetto alla cipolla.

Quanto dura lo scalogno fresco?

Lo scalogno fresco può durare fino a un mese se viene conservato in un luogo fresco, asciutto, ben ventilato e lontano dalla luce diretta. È importante non conservarlo in frigorifero poiché l’umidità potrebbe accelerarne il deterioramento.

Ricette ricette con lo scalogno ne abbiamo? Certo che si!

3.5/5 (10 Recensioni)
Riproduzione riservata

2 commenti su “Scalogno sotto olio, la ricetta di uno splendido contorno

  • Mer 4 Ago 2021 | Mina ha detto:

    Questa mi mancava. Un’ottima idea. Ho letto che esiste anche lo scalogno nero. Devo cercarlo

    • Gio 5 Ago 2021 | Tiziana Colombo ha detto:

      Mina è molto buono e particolare. Lo scalogno nero, nonostante le apparenze, non è una varietà particolare di scalogno, ma è piuttosto frutto di una preparazione in senso stretto. Si ottiene, infatti, sottoponendo il classico scalogno a un trattamento particolare, che può durare anche svariati mesi. Nello specifico, lo scalogno va incontro a un processo di ossidazione e fermentazione.

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