Pesche sciroppate, una dolce leccornia per tutti
Pesche sciroppate, un classico della cucina italiana
Le pesche sciroppate sono un classico della cucina italiana. Almeno in passato venivano realizzate con puntualità non appena il prezioso frutto si rendeva disponibile, dunque in estate. D’altronde stiamo parlando di una preparazione versatile e semplice: basta scottare le pesche, sbucciarle, tagliarle e porle nel barattolo. Infine si versa lo sciroppo di acqua e zucchero e si predispone il sottovuoto. Le pesche sciroppate sono ottime da sole, in quanto rappresentano uno snack dolce e tutto sommato leggero. Tuttavia, possono partecipare in tantissime ricette dolciarie.
Possono fungere da farcitura per le crostate, piuttosto che da ripieno per torte a base di sfoglia e pasta brisée. Inoltre possono formare interessanti dessert se abbinate con il gelato, o persino con il cioccolato sciolto. La combinazione tra pesche e cacao, pur sembrando “sui generis”, è comunque gradevole e azzeccata. Infine le pesche sciroppate possono essere impiegate per decorare le torte, specie quelle realizzate con pan di Spagna e abbondanti creme.
Come si fanno le pesche sciroppate in casa ? Proseguite la lettura!
ricetta per pesche sciroppate fatte in casa
Preparazione pesche sciroppate
Indispensabili per le pesche sciroppate, così come per qualsiasi altra conserva, sono i vasetti ermetici debitamente sterilizzati. Lavate accuratamente le pesche e mettetele in una pentola con abbondante acqua bollente, per scottarle. Basteranno circa 2 minuti per farle ammorbidire un po’. Scolatele poi e passatele sotto l’acqua corrente così da freddarle velocemente.
Sbucciate le pesche e tagliatele a metà, così da rimuovere agevolmente il nocciolo. Deponete le pesche nei barattoli sterilizzati, avendo cura di lasciare almeno 1 cm e mezzo di spazio dal bordo di chiusura.
Dedicatevi alla preparazione dello sciroppo mettendo a bollire acqua, zucchero ed il succo di mezzo limone. Scaldate il tutto a fuoco dolce e lasciate bollire per circa 2- 3 minuti, fino a che lo zucchero non sarà completamente sciolto.
Versate lo sciroppo nei vasetti con le pesche, ma lasciate sempre 1 cm libero. Inserite un pressello in plastica così da tenere premute le pesche e chiudete i vasetti, non stringendoli eccessivamente. Fate bollire dell’acqua e mettete i vasetti pieni di pesce a mollo così che possa crearsi il sottovuoto. Dopo questa operazione, attendente che i vasetti si siano raffreddati e verificate che tutto sia andato correttamente premendo col dito sul tappo. Se lo sentirete sotto pressione, e quindi non farà il classico “click-clack”, allora l’operazione di pastorizzazione sarà avvenuta con successo e potrete conservare le pesche sciroppate fino a 3 mesi.
Ingredienti pesche sciroppate
- 1 kg. di pesche gialle
- 1 litro d’acqua
- 450 gr. di zucchero semolato
- 1/2 limone.
Ricetta pesche sciroppate fatte in casa: il sapore dell’estate in un barattolo
Il ricordo che cambia il gusto
Non ho mai amato molto le pesche. Poi è arrivata mia nonna. Con calma e sorrisi mi ha insegnato la sua ricetta pesche sciroppate fatte in casa. Quel pomeriggio d’estate ha cambiato tutto. In cucina c’erano barattoli caldi, acqua e zucchero. La frutta profumava e il tempo scorreva lento. Ho capito che non stavamo solo conservando un frutto. Stavamo fermando l’estate in un vasetto. Ogni apertura riporta a quel momento. È un gesto semplice, è memoria, famiglia, stagione. È anche pratica: scorte dolci e versatili per mesi. Da allora, con le pesche giuste, quel sapore mi accompagna.
Scelta della frutta e preparazione iniziale
Per pesche sciroppate perfette serve frutta matura ma soda. Le percoche reggono bene la cottura. La polpa resta compatta e profumata. Lava le pesche con cura. Incidile e tuffale un attimo in acqua bollente. La buccia si toglie in un attimo. Elimina il nocciolo senza rovinare gli spicchi. Prepara vasetti puliti e coperchi nuovi. Sterilizza in acqua per sicurezza. Asciuga bene. Poni gli spicchi ordinati nei barattoli. Così cuociono in modo uniforme e non galleggiano. Questa fase è la base. Se è fatta bene, il resto va liscio. Il risultato sarà elegante e stabile nel tempo.
Procedimento, sciroppo e sicurezza
Come si preparano le pesche sciroppate? Fai bollire acqua e zucchero. Usa un rapporto equilibrato, senza coprire il gusto del frutto. Puoi scegliere zucchero bianco o di canna. Immergi gli spicchi nello sciroppo bollente per pochi minuti. Riempi i vasetti fino a coprirli. Lascia un centimetro di spazio in alto. Pulisci i bordi, chiudi con decisione. Fai bollire i vasetti per creare il sottovuoto. In questo modo la conserva dura di più. È una pratica essenziale per sicurezza. Così si fanno le pesche allo sciroppo in casa. Semplice, pulito, affidabile. Etichetta con data. Conserva al buio, lontano da fonti di calore.
Aprire un vasetto a dicembre è una festa. La pesca sciroppata profuma di sole e cucina di casa. Servila al naturale o con gelato alla vaniglia. È perfetta in una crostata di crema. Deliziosa in una pavlova leggera. Tagliala a dadini per una macedonia d’inverno. Usa lo sciroppo per bagne o bevande fresche. A me piace con yogurt colato e granola. Oppure con una chantilly leggera. È un dessert rapido e raffinato. E tu come le usi? Preferisci spezie, agrumi o la semplicità assoluta?
Una tradizione che si regala
Le pesche sciroppate fatte in casa sono diventate un rito. Ogni estate preparo qualche vasetto in più. Li regalo a chi amo. Un dono semplice e autentico. Racconta di tempo dedicato e cura. Le percoche sciroppate piacciono sempre. Regolano bene consistenza e dolcezza. Se vuoi ridurre gli zuccheri, concentra i tempi. Tieni però d’occhio la sicurezza. Come fare le pesche sciroppate in modo costante? Scegli frutta soda, sterilizza bene, rispetta i tempi. Così ogni barattolo resta perfetto. Quando lo apri, ritrovi l’estate. È il bello delle conserve: memoria che si può assaggiare.
Consigli per chi ha intolleranze e diete speciali
Questa preparazione è naturalmente senza glutine. E’ naturalmente senza lattosio, perché non usa derivati del latte. Scegli zucchero semolato o di canna. Evita dolcificanti che cambiano consistenza allo sciroppo. Per una versione più “pulita”, usa pesche biologiche. Lava e asciuga con cura per ridurre residui. Le pesche sciroppate vanno bene per diete vegetariane e vegane. Attenzione solo alle necessità individuali sul consumo di zuccheri. In caso di esigenze particolari, valuta sciroppo più leggero. Ricorda che la sicurezza viene prima: vasetti integri, sottovuoto formato, conservazione al buio. Così ottieni una conserva buona, inclusiva e stabile.
Quali pesche scegliere?
Si fa presto a dire pesche, d’altronde esistono davvero tante varietà e può sorgere il dubbio su quale sia la varietà migliore per realizzare le pesche sciroppate. In realtà andrebbe utilizzata la pesca gialla, che vanta una texture soda, parecchio succosa e capace di interagire molto bene con i “liquidi” senza sfaldarsi. Inoltre è dolce e aromatica allo stesso tempo, una qualità che potenzia la sua trasformazione in conserva. A prescindere dalla varietà, la pesca vanta un eccellente profilo nutrizionale.
Il riferimento è soprattutto alla vitamina C, fondamentale per il sistema immunitario e per assorbire del ferro. La pesca, inoltre, come tutti gli alimenti “gialli”, contiene tanto betacarotene, un precursore della vitamina A capace di esercitare funzioni antiossidanti. In virtù di ciò contribuisce a rallentare l’invecchiamento e a prevenire alcune forme tumorali. La pesca è mediamente molto zuccherina grazie all’abbondante apporto di fruttosio. Ciononostante non è calorica: un etto di pesche non supera le 25 kcal.

Il ruolo del limone nelle pesche sciroppate
Anche il limone gioca un ruolo importante in questa ricetta delle pesche sciroppate, infatti altre varianti non prevedono il suo utilizzo. Ad ogni modo il succo di limone viene inserito nella soluzione di acqua e zucchero necessaria per preparare lo sciroppo. Perché proprio il limone? La risposta è semplice, il limone migliora la qualità dello sciroppo e rende la conserva libera da batteri, un aspetto importante per garantirne la durata nel tempo. E poi il limone smorza un po’ la tradizionale dolcezza dello sciroppo, conferendo alla preparazione un maggiore equilibrio.
Quantità limitate di succo di limone fanno bene all’organismo. Oltre al consueto bagaglio di vitamina C e sali minerali, il limone apporta abbondante acido citrico, una sostanza che funge da antiossidante, aiuta a espellere le tossine e garantisce un più efficace assorbimento del ferro.
Quale zucchero utilizzare per uno sciroppo perfetto?
Lo zucchero è ovviamente un alimento fondamentale per le pesche sciroppate, infatti viene impiegato per realizzare lo sciroppo. In questo caso è importante non esagerare con le quantità per non avere una soluzione troppo concentrata e dolce. La proporzione corretta è di 1 a 4,5. Un altro aspetto importante è la tipologia di zucchero da utilizzare, viste le numerose varianti tra bianco, bruno, semolato e fine.
La tipologia migliore, almeno per la preparazione dello sciroppo, è lo zucchero bianco semolato in quanto impatta meno sul sapore. Lo zucchero bruno, invece, conferirebbe note troppo caramellate. Per quanto concerne la texture, lo zucchero fine – per quanto strano possa sembrare – si scioglie più in fretta e meglio rispetto allo zucchero semolato. Non dimenticate inoltre di aggiungere un po’ di limone, che equilibra il sapore e rende la soluzione ancora più asettica.
Come creare il sottovuoto per le pesche sciroppate?
Come ogni conserva, anche quella delle pesca sciroppata e richiede alcuni accorgimenti sotto l’aspetto sanitario. In buona sostanza i vasetti e i tappi vanno prima sterilizzati, riempiti e infine sottoposti al sottovuoto. Per sterilizzare i vasetti e i tappi è necessario bollirli in una pentola molto profonda. Mi raccomando, distanziate i barattoli con uno straccio pulito per evitare che il vetro si scalfisca o si rompa.
Per quanto concerne il sottovuoto, il procedimento è simile. I vasetti, riempiti e chiusi ermeticamente, vanno immersi in acqua bollente per qualche minuto. Il sottovuoto è raggiunto quando non si avverte più il “clic” premendo al centro del tappo, bensì una leggera pressione verso l’alto. Sterilizzazione e sottovuoto sono fondamentali per garantire la massima sicurezza e per permettere alla conserva di durare fino a tre mesi in un luogo fresco e asciutto.

Pesche sciroppate in cucina: una ricetta dolce e versatile
Le pesche sciroppate sono un piccolo tesoro che porta in tavola il sole dell’estate anche nei mesi più freddi. Prepararle è un gesto che unisce tradizione e affetto, perché basta un barattolo ben chiuso per racchiudere il profumo dei frutteti. Non è solo una ricetta della memoria, ma un modo per avere sempre a disposizione un ingrediente capace di trasformare un semplice dessert in qualcosa di speciale, senza complicazioni.
Ciò che affascina delle pesche sciroppate è la loro versatilità. In molte famiglie venivano conservate in dispensa per essere gustate a fine pasto o servite agli ospiti improvvisi. La consistenza morbida e il sapore intenso permettono di abbinarle con panna, gelato o yogurt, ma anche di usarle per farcire torte e crostate. Quasi ogni casa di campagna custodiva i vasetti ordinati in cantina, pronti per addolcire le giornate invernali.
Un altro aspetto interessante riguarda la storia di questa preparazione. Le pesche venivano sciroppate già nei secoli scorsi, quando la conservazione era una necessità più che un piacere. In estate si lavorava insieme, donne e uomini, tra pentoloni e vasetti sterilizzati, trasformando un frutto delicato in una delizia da gustare tutto l’anno. Questo rituale ha lasciato ricordi familiari, profumi di zucchero e cannella che si sprigionavano in cucina, e la sensazione di prepararsi all’inverno con cura e abbondanza.
Oggi le pesche sciroppate sono ancora protagoniste in cucina. Si possono usare per rendere più ricca una cheesecake, per riempire delle crepes o persino per accompagnare formaggi stagionati, creando un contrasto sorprendente. Vi è mai capitato di sperimentare questo abbinamento insolito? L’incontro tra dolcezza e sapidità è capace di regalare grandi soddisfazioni.
Le ricette moderne propongono anche versioni alleggerite, con meno zucchero o con sciroppi aromatizzati alla vaniglia, al limone o persino alla lavanda. Così un dolce della tradizione si rinnova e incontra i gusti contemporanei, rimanendo fedele al suo fascino autentico. È bello pensare che, nonostante i tempi siano cambiati, un vasetto di pesche sciroppate sappia ancora raccontare storie di famiglia e convivialità, invitandoci a portare in tavola la semplicità di un frutto trasformato con amore.
FAQ – Domande frequenti sulle pesche sciroppate
Quale varietà di pesche è ideale per sciroppare?
La scelta migliore sono le pesche gialle e in particolare le percoche: polpa compatta, gusto intenso, perfette anche dopo la cottura.
Come si sterilizzano i vasetti per le conserve?
Immergi vasetti e tappi in acqua bollente per almeno 20 minuti oppure puoi passarli in forno a 100°C per mezz’ora.
Quanto tempo si conservano le pesche sciroppate fatte in casa?
In barattoli sterilizzati e sottovuoto durano da 3 a 12 mesi in luogo fresco e buio; dopo l’apertura, conserva in frigo e consuma entro una settimana.
Come verificare che il sottovuoto sia avvenuto correttamente?
Dopo il raffreddamento, premi il tappo: non deve fare “clic” ma restare fisso e leggermente concavo.
Quanto zucchero mettere nello sciroppo?
La quantità ideale varia da 400 a 1000g ogni 2-5 kg di frutta, a seconda della dolcezza delle pesche.
È possibile aromatizzare lo sciroppo?
Sì, puoi aggiungere vaniglia, cannella, scorza di limone o vino bianco per varianti gourmet secondo il gusto.
Come usare le pesche sciroppate?
Ottime come dessert leggero, decorazione per torte e crostate, abbinamento con gelato o arricchire lo yogurt.
Cosa fare se vedo muffe o cambi di colore?
Elimina subito la conserva: non va mai assaggiata se sospetta, con odore, colori o presenze anomale.
Che ruolo ha il limone nella ricetta?
Il limone previene l’ossidazione, aiuta la sicurezza della conserva e dona equilibrio al sapore dello sciroppo.
Ricette con pesche ne abbiamo? Certo che si!
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