
Polenta in carrozza, una sfiziosa variazione sul tema

Polenta in carrozza, una ricetta anti-spreco dal cuore filante
La polenta in carrozza è un’idea semplice e golosa per dare nuova vita agli avanzi. Un piatto rustico, croccante fuori e cremoso dentro.
Quando avanza della polenta fredda, la tentazione è di tagliarla a fette e scottarla in padella. Ma con pochi passaggi in più, può diventare un vero comfort food. Basta farcirla come una piccola mozzarella in carrozza e impanarla: il risultato è sorprendente.
Si parte tagliando la polenta avanzata a fette spesse. Tra due strati, si inserisce una fettina di mozzarella consentita, che si scioglierà in cottura regalando un cuore filante irresistibile. Per insaporire, si può aggiungere anche un cucchiaio di Parmigiano Reggiano stagionato 24 mesi, che dona una nota sapida e intensa.
Ogni trancio viene poi passato nell’uovo sbattuto e nel pangrattato consentito, per creare una panatura dorata e croccante. Basta una padella calda con poco olio e in pochi minuti la magia è fatta.
La polenta in carrozza è perfetta come antipasto sfizioso, piatto unico vegetariano o idea di riciclo creativo. Piace a tutti, anche ai bambini, e si può preparare in anticipo e cuocere all’ultimo momento.
Un modo ingegnoso per trasformare gli avanzi in un piatto da ricordare. E se vuoi renderla ancora più ricca? Aggiungi un filetto d’acciuga tra le due fette o una fettina sottile di prosciutto.
Ricetta polenta in carrozza
Preparazione polenta in carrozza
Per la preparazione della polenta in carrozza iniziate prendendo la polenta avanzata e tagliandola in 8 fette alte ciascuna mezzo centimetro circa, poi tagliate a metà le fette come se fossero un panino. Fate sgocciolare la mozzarella delattosata e poi realizzatene un trito.
Distribuite il trito di mozzarella su metà delle fette di polenta, ricoprite con le altre fette e immergetele prima nell’uovo e poi nel pangrattato. Ripetete questa operazione un’altra volta, ossia fate un doppia panatura. Adagiate la polenta impanata su una placca ricoperta di carta da forno, coprite con il parmigiano stagionato a 24 mesi e fate cuocere al forno (preriscaldato) per 20 minuti a 200 gradi. Servite il piatto caldo.
Ingredienti polenta in carrozza
- 300 gr. di polenta avanzata fredda
- 100 gr. di mozzarella consentita
- 40 gr. di parmigiano reggiano 24 mesi
- 1 uovo
- q. b. di pangrattato consentito.
Come preparare una polenta in carrozza?
La polenta in carrozza è uno splendido piatto di recupero. Molto spesso emerge il problema di consumare il cibo avanzato, soprattutto nei giorni successivi alla feste. Ciò può accadere, però, anche nei giorni ordinari, quando si consumano pasti altrettanto abituali come la polenta. Quindi, come “recuperare” la polenta avanzata? Ebbene, uno dei metodi è proprio questa ricetta. Non si tratta della solita cucina di “recupero avanzi”, infatti la polenta, in questo caso, assume una nuova identità e diventa un piatto del tutto diverso. A testimoniarlo è il termine “in carrozza”, a tal proposito se state pensando alla mozzarella in carrozza ci avete visto giusto.
Il procedimento è molto simile, con il pancarrè sostituito dalle fette di polenta passate in frigorifero e quindi divenute sufficientemente solide. Ci tengo a precisare, però, che in questo caso di fritto non c’è nulla. La polenta in carrozza, o almeno la ricetta che vi propongo oggi, va cotta in forno. Per quanto riguarda la panatura, ho pensato a quella doppia, in modo da ottenere il massimo risultato in termini di gusto e garantire comunque una certa stabilità alla preparazione. Ad ogni modo, la ricetta è molto semplice e alla portata di tutti. L’unica difficoltà, appunto, sta nell’applicare alla polenta (addizionata con la mozzarella) una doppia panatura di qualità, ricca ma soprattutto uniforme.
Le peculiarità della mozzarella delattosata
Uno degli ingredienti principali della polenta in carrozza è la mozzarella. Tuttavia, per questa ricetta suggerisco una mozzarella diversa, ovvero la sua variante delattosata. Cosa vuol dire? Semplice, che è priva di lattosio. In questo modo può essere consumata anche da chi soffre di intolleranza a questa sostanza. L’intolleranza al lattosio è un disturbo molto diffuso, certo a più livelli, ma che si stima coinvolga più del 30% della popolazione. I prodotti delattosati, tra cui questa mozzarella, tagliano la testa al toro ed evitano disagi. Anche perché di norma la mozzarella, non prevedendo stagionatura, di lattosio ne contiene un bel po’.
Il processo di estrazione è un qualcosa di chimico o di pericoloso? In realtà non c’è proprio nulla di chimico, anche perché non viene effettuata alcuna “estrazione del lattosio”. Piuttosto, lo scopo del delattosamento è stimolare il processo di scissione del lattosio già all’interno del latte stesso. Per farlo è necessario applicare prima dell’imbottigliamento l’enzima lattasi, che appunto manca nell’organismo degli intolleranti al lattosio. La sostanza viene divisa in galattosio e glucosio, dunque non rappresenta più alcun problema. In quanto a gusto non cambia assolutamente nulla. Dunque, la mozzarella senza lattosio è buona esattamente come la mozzarella con lattosio. Semplicemente non rischia di fare male!
I benefici nutrizionali del parmigiano reggiano
Il parmigiano reggiano, utilizzato nella polenta in carrozza, è una delle eccellenze italiane, alfiere del made in Italy nel mondo e soggetto a tentativi di imitazione inutili che danneggiano il comparto, ma dimostrano la forza del brand. Il parmigiano reggiano è un formaggio squisito, sano, in grado di impattare in maniera positiva sull’organismo. In primis è una formidabile fonte di proteine. Da questo punto di vista, infatti, batte nettamente le carni rosse. Secondariamente, è anche una fonte di calcio, che come tutti sanno esercita un’azione importante per l’apparato scheletrico, soprattutto in età scolare o presso gli anziani. Nello specifico, sono sufficienti 50 grammi di parmigiano reggiano per garantire metà del fabbisogno giornaliero di calcio. Il parmigiano, poi, è straricco di vitamine, e in particolare la A, la B2, la B6 e la B12, che agiscono soprattutto sul sistema immunitario.
Il parmigiano è un formaggio stagionato, tuttavia si segnalano diversi livelli di stagionatura. Il minimo è 15 mesi, ma si va anche sui 36 e 48 mesi. Per questa ricetta consiglio il parmigiano reggiano 24 mesi in quanto caratterizzato da una stagionatura non troppo lunga, che permette al formaggio di formare una crosticina davvero deliziosa, croccante ma niente affatto dura. D’altronde, il ruolo del parmigiano nella nostra ricetta è proprio quello di ricoprire la polenta ben impanata di una crosta croccante e piacevole al palato. Il consiglio, comunque, è di non abbondare e di seguire le dosi che trovare qui di seguito (altrimenti la crosta non riesce a formarsi).
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