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Zuppa di trippa e cavolfiore, un piatto per l’inverno

Tiziana Colombo: per voi, Nonnapaperina

Ricetta proposta da
Tiziana Colombo

Zuppa di trippa e cavolfiore
Ricette per intolleranti, Cucina Italiana
Ricette senza glutine
Ricette senza lattosio
preparazione
Preparazione: 20 min
cottura
Cottura: 2 ore 15 min
dosi
Ingredienti per: 4 persone
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5/5 (1 Recensione)

La zuppa di trippa e cavolfiore, un piatto sostanzioso

La zuppa di trippa e cavolfiore è il classico piatto invernale caldo, che trasmette una sensazione di rusticità ed è davvero sostanzioso. D’altronde la trippa nell’immaginario collettivo è legata a pietanze estremamente ricche, per quanto di carattere popolare. La ricetta che presento oggi rispecchia questi principi. La famosa frattaglia, infatti, viene cotta su un soffritto di verdure con abbondante brodo di carne e arricchita da un concentrato di pomodoro, spezie e cavolfiori sbollentati. In particolare l’abbinamento tra trippa e cavolfiore risulta azzeccato in quanto il sapore delicato del primo valorizza quello più marcato del secondo. Vale la pena spendere qualche parola per la trippa, un taglio di scarto in grado di regalare grandi soddisfazioni in cucina.

E’ apprezzata per il suo sapore così diverso dalla carne e dalle altre frattaglie, in quanto poco dolce ma particolare. Piace anche per la sua versatilità, che si esprime al meglio quando incontra le verdure. A completare il tutto vi è un ottimo profilo nutrizionale, a partire dall’apporto calorico. Per quanto possa sembrare strano, la trippa è magra, infatti contiene solo il 3% di lipidi e supera di poco le 100 kcal per 100 grammi. Per inciso i suoi grassi sono per metà insaturi, un caso più unico che raro tra gli alimenti di origine animale (se si esclude il pesce). L’elemento più importante della trippa è il collagene, che ha un’ottima funzione “connettiva”. Il collagene è fondamentale per l’organismo in quanto preserva l’elasticità dei tessuti e della pelle. Tra l’altro, previene anche l’insorgenza o l’acutizzarsi dell’osteoporosi.

Ricetta zuppa di trippa e cavolfiore

Preparazione zuppa di trippa e cavolfiore

Per la preparazione della zuppa di trippa sbucciate, lavate e asciugate la carota, poi fate lo stesso con la costa del sedano e la cipolla. Tagliate le verdure a cubetti piccolissimi e rosolatele in una casseruola contenente 4 cucchiai di olio già caldo. Tagliate la trippa sottilmente, a julienne. Una volta rosolate le verdure, inserite nella casseruola la trippa, il concentrato di pomodoro, l’alloro e i chiodi di garofano. Poi versate il brodo fino a coprire tutto. Cuocete a fuoco molto lento per due ore, sistemando il coperchio sulla casseruola.

Nel frattempo scottate in acqua bollente i cavolfiori ben puliti e divisi in rosette, poi raffreddateli in acqua e ghiaccio. Tagliate i pomodorini in due, adagiateli su una teglia piatta e conditeli con il timo tritato, il sale e l’olio, poi appassiteli a forno a 90 gradi per un’oretta. Estraete le croste dal formaggio, riducetele in cubetti piccoli e passateli al forno a microonde fino a quando non diventano gonfie e croccanti. Versate i cavolfiori nella trippa, mescolate e aggiustate di sale. Servite la zuppa aggiungendo in ultimo i pomodorini e le croste soffiate.

Ingredienti zuppa di trippa e cavolfiore

  • 500 gr. di trippa foiolo
  • 200 gr. di sedano carote e cipolle
  • 1 foglia di alloro
  • 20 gr. di concentrato di pomodoro
  • 1 chiodo di garofano
  • 2 lt. di brodo di carne
  • 200 gr. di cavolfiori colorati misti
  • 200 gr. di pomodori ciliegini
  • 1 mazzetto di timo
  • 100 gr. di croste di Grana Padano
  • 3 cucchiai di olio extravergine di oliva
  • q. b. di sale.

Un focus sui cavolfiori

I cavolfiori rappresentano un tocco elegante per questa zuppa di trippa. L’abbinamento trippa – cavolfiore rende questa ricetta eccezionale, e non solo dal punto di vista organolettico. Anche a livello di colore fa la sua bella figura, trasformando questo interessante primo piatto in una vera e propria esperienza. In occasione di questa ricetta, il cavolfiore va lessato per qualche minuto, poi va posto in acqua e ghiaccio per fermare la cottura. Viene infine diviso in rosette e inserito nella pentola dove è stata cotta la trippa, poco prima del servizio. Tanto basta affinché trasmetta sentori e nutrienti al piatto. Il cavolfiore è uno degli ingredienti cardine della cucina italiana popolare. Si fa apprezzare per il sapore, per la versatilità e per le proprietà nutrizionali.

Il cavolfiore spicca per l’estrema abbondanza di fibre e per la presenza della colina, che incide positivamente sulla salute del sistema nervoso e sul metabolismo energetico. Inoltre riduce le infiammazioni e il rischio di contrarre patologie metaboliche (come il diabete); infine abbassa il colesterolo cattivo, responsabile di infarti e ictus. Troviamo inoltre un abbondante apporto di vitamine e sali minerali. Ovviamente il cavolfiore è poco calorico: un etto di prodotto non va oltre le 25 kcal.

Quali spezie usare per la zuppa di trippa e cavolfiore?

La ricetta della zuppa di trippa e cavolfiore fa un uso ampio ed equilibrato delle spezie. Nello specifico vengono integrati i chiodi di garofano e il timo. I chiodi di garofano apportano il loro tradizionale aroma, che è pungente e floreale al tempo stesso. Il timo, invece, apporta dei sentori più freschi e delicati, che sanno di limone. Insieme “rifiniscono” il sapore già ottimo della trippa cotta nel brodo con il concentrato di pomodoro, pronta ad accogliere le note intense del cavolfiore.

Sia i chiodi di garofano che il timo fanno bene alla salute se consumati con moderazione. Infatti sono ricchi di antiossidanti, sostanze che rallentano l’invecchiamento della pelle, ottimizzano i processi cellulari, inibiscono i radicali liberi e riducono l’insorgenza del cancro. Mi raccomando, non abbondate con queste spezie, basta un chiodo di garofano e un mazzetto di timo. Se esagerate, infatti, rischiate di coprire gli altri sapori, che si basano su un delicato equilibrio.

Zuppa di trippa e cavolfiore

Come guarnire la zuppa di trippa e cavolfiore?

Uno dei pregi della zuppa di trippa e cavolfiore è la guarnizione “croccante”, come si addice alle zuppe all’italiana. Tuttavia, al posto dei crostini troviamo pomodori e formaggio, ovvero pomodori essiccati e croste di formaggio. I primi vengono tagliati in due, posizionati su una leccarda e conditi in modo vario, infine vengono appassiti al forno a temperatura bassa (non più di 90 gradi). Le croste di formaggio, invece, vanno tagliate a dadini e passate al microonde in modo da aumentare volume e croccantezza.

Gli ingredienti della guarnizione aggiungono colore al piatto, rendendolo più vivace, pur conservando intatto tutto il suo carattere rustico. Inoltre aggiungono sapore, in particolare quello acidulo dei pomodori e quello sapido delle croste di formaggio. In generale risulta quindi un’integrazione che migliora il risultato finale, senza stravolgere lo spirito delle zuppe all’italiana.

Ricette con cavolfiore ne abbiamo? Certo che si!

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