Buone feste: torta di mele con farina di castagne
Un’idea per il dolce Torta di mele con farina di castagne
La torta di mele con farina di castagne è una variante “molto spinta” della classica torta di mele, e in un certo senso ne stravolge la ricetta originale. Il risultato, però, è davvero notevole. Il merito va ad un procedimento che premia la glassatura a scapito del ripieno, e a una lista di ingredienti ben congeniata, che valorizza il dolce determinando un raro equilibrio di sapori e sentori. Tra l’altro, è anche una torta bella da vedere, che vi farà fare una bella figura con i vostri ospiti. Vi consiglio, inoltre, di curare nei dettagli anche il servizio. Io, in particolare, sfodero spesso il mio servizio Brandani, che unisce eleganza e creatività in una prospettiva di design tutt’altro che pacchiano.
Per quanto concerne la torta, invece, la ricetta è piuttosto semplice. Si tratta di creare un impasto, glassarlo con il caramello e decorare il tutto con la granella di pistacchi. Quella che vi propongo oggi, quindi, è la classica ricetta che offre molto al minimo sforzo. Ovviamente, vi esorto a seguire le indicazioni in modo preciso, soprattutto per quanto concerne le dosi.
Ricetta torta di mele con farina di castagne
Preparazione torta di mele con farina di castagne
Per la torta di mele con farina di castagne iniziate preparando il caramello, semplicemente sciogliete lo zucchero in un pentolino a fiamma bassa. Mescolate costantemente con una frusta, poi versate il burro chiarificato e un pizzico di sale non appena lo zucchero diventa liquido e marroncino. Tuttavia, non smettete di mescolare. Infine, spegnete il fuoco, unite la panna, mescolate e lasciate raffreddare per una decina di minuti.
Ora prendete un’ampia ciotola, versate la farina di castagne, la farina di cocco e la farina di mandorle. Aggiungete anche il cacao, il latte di mandorla, il burro chiarificato, lo zucchero e una mela lavata e grattugiata. Dopodiché, mescolate e impastate, prima con un cucchiaio di legno e poi con le mani, fino ad ottenere un composto uniforme. Ora imburrate e infarinate una teglia, poi distribuite il composto nella teglia e appianatelo per bene. Infine, conservate in freezer per un paio d’ore. Al termine di questa fase, trasferite il dolce su un vassoio, decorate con il caramello e date una spolverata di granella di pistacchi.
- 1 mela grattugiata,
- 100 gr. di farina di cocco,
- 100 gr. di farina di castagne,
- 20 gr. di cacao,
- 50 gr. di farina di mandorle,
- 25 gr. di burro chiarificato (ammorbidito e a temperatura ambiente),
- 10 gr. di zucchero,
- 250 ml. di latte di mandorle.
Per il caramello e la guarnizione
- 100 gr di zucchero,
- 50 gr di burro chiarificato,
- 1 pizzico di sale,
- 80 ml. di panna fresca consentita,
- q. b. di granella di pistacchi.
Auguri di buone feste: torta di mele con farina di castagne. Auguri a tutti i lettori di questo spazio con un dolce. Le feste si avvicinano e si respira aria di Natale un po’ dappertutto: negozi, supermercati, strade, giardini e case sono addobbate a festa tra alberi e luci scintillanti e presepi e decorazioni di ogni tipologia, dai più classici colori natalizi, rosso, bianco e oro, a quelli più moderni, rosa, azzurro e viola. Ogni luogo in questo periodo dell’anno assume un’aria completamente diversa, in alcuni casi molto più simile ad un paesaggio uscito da un libro di favole che alla realtà.
Questo clima mette voglia di sorridere e ci scalda il cuore in una maniera un po’ diversa rispetto al resto dell’anno, e, come ogni tradizione che si rispetti, non si limita alle decorazioni, ma anche ai rituali che caratterizzano questo periodo: pranzi e cenoni in famiglia, seguiti da innumerevoli brindisi ed infine vacanze sulla neve o verso mete tropicali per i più fortunati.
Come non essere di buon umore?
I più tradizionalisti sceglieranno il classico menù natalizio in famiglia, ricco di piatti tipici legati alle regioni di provenienza, perché si sa, l’Italia è famosa in tutto il mondo per la sua cucina ed ogni zona del bel paese ha la sua bella valigia di prodotti tipici sulle spalle.
Ci sarà sicuramente anche una fetta di persone che opterà per pranzi e cenoni presso ristoranti che affiancheranno menù tradizionali a ricette più innovative e rivisitazioni dei piatti classici legati al Natale. Per altri invece il periodo festivo è preso maggiormente in considerazione per l’idea di vacanza che porta con sé: che le mete siano fredde o calde poco importa, l’importante è partire, lasciare a casa lavoro, faccende domestiche e probabilmente anche qualche parente poco amato, per rilassarsi in compagnia di una ristretta cerchia di familiari tra sciate su pendii innevati, tintarelle su spiagge tropicali o alla scoperta di qualche città famosa.
Tutto questo senza però perdere di vista per coloro che soffrono di intolleranze alimentari, che sia glutine, lattosio, nichel, uova, zuccheri o lieviti, le proprie esigenze, comunicandole a parenti, amici o ristoranti in caso di pranzi o cenoni, oppure informandosi preventivamente sulle strutture ed hotel dove andranno a trascorrere un periodo di meritato relax.
Cosa fare quindi per spergiurare il rischio di rimanere con il piatto vuoto o, peggio ancora, con sintomi post assunzione di alimenti vietati?
Auguri a tutti i lettori per un Natale sereno
Se si mangia a casa di parenti o amici informatevi preventivamente sul menù proposto ed in base a quello date loro delle indicazioni per realizzare qualcosa adatto anche a voi, se siete diffidenti, perché chi non è abituato a queste problematiche non sempre presta le dovute attenzioni, offritevi voi stessi volontari per dare una mano nella preparazione, oppure cucinate qualche portata per voi e per gli altri commensali così, nel caso di alimenti a rischio, potrete mangiare con tranquillità quelli che avrete preparato.
Se si è scelto di partecipare ad un pranzo o un cenone in un ristorante fate ben presente sia alla prenotazione che il giorno stesso il vostro problema, assicuratevi che siano competenti in materia facendo anche qualche domanda in più. Meglio passare da rompiscatole che passare le feste natalizie stando male per aver ingerito alimenti vietati nella vostra dieta.
Se infine avete optato per un soggiorno in montagna, in un’isola tropicale o in qualche città straniera informatevi preventivamente sulle abitudini del posto, soprattutto se si parla di vacanze all’estero. Magari adocchiate già qualche posticino garantito all’altezza di esigenze come le vostre ed ovviamente non dimenticate mai di portarvi in valigia il classico kit di sopravvivenza, con prodotti per la prima colazione, snack e altri alimenti in modo da avere qualcosa in più nel caso le opzioni presenti non siano sufficienti a soddisfare il vostro appetito.
Chi soffre di problemi alimentari sarà abituato a queste situazioni, al doversi informare preventivamente, ma questo ci garantirà pranzi e cene ad hoc anche per noi perché, come tutti, abbiamo diritto alle nostre abbuffate natalizie.
Il Natale e le festività sembrano ancora lontane, ma in un batter d’occhio ci troveremo immersi nella ricerca dei regali e, peggio ancora, del menù da proporre durante le giornate festive.
Il punto più dolente è certamente quest’ultimo, quando ci si siede attorno ad un tavolo non è sempre facile mettere d’accordo tutti, in primis accontentare i bambini, che si sa, hanno un’immagine di menù ideale certamente differente da quella degli adulti.
In secondo luogo troviamo poi chi soffre di intolleranze o chi, per scelta, ha deciso di intraprendere un determinato regime alimentare.
Pertanto non sarà certo difficile ritrovare riuniti attorno allo stesso tavolo bambini ed adulti, celiaci ed intolleranti al lattosio, onnivori e vegetariani; insomma un minestrone di abitudini differenti che faranno metter le mani nei capelli ai poveri prescelti che dovranno cucinare il pranzo!
Menù delle feste: anche senza glutine le tue feste saranno speciali
Le opzioni sono due: cucinare menù differenti facendo talvolta sentire “diversi” coloro che, soprattutto per motivi di salute, devono rinunciare a determinati alimenti, oppure studiare con largo anticipo un pasto “amico” di tutti, preparando antipasti, primi, secondi e dolci escludendo eventuali allergeni che creano problemi ai commensali. Pensiate sia un’impresa impossibile? Vi assicuro che non lo è.
Dovremo impegnarci un pochino di più e non limitarci alle solite cose che meccanicamente cuciniamo ogni anno, ma l’impegno verrà sicuramente premiato in quanto tutti resteranno soddisfatti e nessuno si sentirà “il diverso” della situazione.
Perché, oggettivamente parlando, per coloro costretti a dover rinunciare ad esempio al glutine, non è piacevole ritrovarsi al tavolo coi propri familiari ed essere servito con il “menù alternativo” come quando ci si trova alla mensa di scuola o del lavoro. Almeno tra le mura domestiche fa piacere sentirsi “normali”.
Mettiamoci pertanto all’ opera, organizziamoci anticipatamente e magari, perché no, facciamo anticipatamente qualche prova per valutare il risultato e realizziamo un menù in grado di stupire, sperimentando anche ingredienti che non conosciamo ma che possono essere delle vere e proprie ancore di salvezza in questa situazione.
Un menù adatto ad un intollerante non ha proprio nulla da invidiare ad un altro, e non significa certo che sia meno buono.
Realizzare pasta fresca utilizzando farine naturalmente senza glutine piuttosto che creme e farciture senza lattosio ma con panna o latte vegetali.
Insomma, sarà un po’ diverso dagli altri anni, ma sicuramente apprezzato da tutti e vi renderà anche un po’ orgogliosi l’ottimo risultato che otterrete dopo esservi messi in gioco in questa nuova sfida.
Celiachia e utensili da cucina: facciamo chiarezza sui reali rischi di contaminazione!
Gli utensili da cucina devono essere tenuti separati in cucina? La risposta è sì e no: alcuni utensili, come i cucchiai di legno, a causa del rischio maggiore di contaminazione incrociata devono essere tenuti separati gli uni dagli altri. Per i celiaci anche una piccola parte di glutine può scatenare sintomi come problemi intestinali, crampi allo stomaco e, nei casi più gravi, anche patologie dell’apparato digerente che possono diventare croniche.
Nel caso delle spugne per la pulizia dei piani di lavoro e delle pentole, non è necessario adottare alcun tipo di precauzione, in quanto tutti i detersivi, inclusi quelli meno aggressivi, rimuovono il glutine.
Le stoviglie e le posate in metallo invece, essendo realizzate in un materiale non poroso, possono essere usate sia dai celiaci sia da chi non è non ha problemi di glutine e non è necessario tenerle separate le une dalle altre.
Tuttavia è fondamentale adottare una serie di accorgimenti. Innanzitutto, dopo ogni singolo uso, è importante lavarle bene con acqua calda e sapone, di modo da rimuovere ogni traccia di glutine.
In secondo luogo, per preparare i pasti gluten free e quelli contenenti glutine è possibile usare le stesse pentole e gli stessi cucchiai di metallo, ma per eliminare il rischio di contaminazione incrociata, i cibi senza glutine devono essere preparati prima di quelli con glutine. Sembra una banalità, ma anche una piccola linea di schiuma lasciata dalla pasta con glutine subito dopo la fine della cottura, se viene a contatto con l’acqua della pasta gluten free, non solo la contamina, ma è sufficiente per scatenare una reazione non piacevole in un celiaco.
Tutta la bontà della farina di castagne
E’ nota anche come farina dolce ed è costituita da castagne precedentemente essiccate e finemente macinate. La farina di castagne presenta un elevato apporto calorico: per questo motivo, le castagne e la farina omonima furono – soprattutto in passato – un’importantissima fonte di sostentamento per molti popoli, in particolare per gli abitanti di regioni montane particolarmente ostili. Considerato l’elevato valore nutrizionale della castagna – e dei prodotti derivati – questo frutto era noto con il termine “pane dei poveri”. L’utilizzo è attualmente diffuso soprattutto in Toscana ed in Emilia Romagna.
La più nota preparazione dolciaria è senza dubbio il castagnaccio, dolce tipico di queste regioni: alla farina si aggiunge acqua, olio, zucchero e frutta secca (pinoli, uva passa, noci, ecc), ed il tutto è cucinato in forno.
La farina di castagne è impiegata anche per polente che nulla ha da invidiare alla classica polenta realizzata con farina di mais. Curioso è l’impiego di questa farina per la realizzazione della pasta fresca che generalmente è miscelata con altri tipi di farine (in genere, farina di frumento), uova ed acqua. A differenza dalle altre farine ottenute da frutta secca, la farina di castagne presenta un bassissimo contenuto in grassi: a tal proposito, alcuni dietologi consigliano l’impiego della farina di castagne in sostituzione ad altre farine.
Uno dei tratti caratteristici di questa torta di mele con farine di castagne è l’impasto, che è realizzato con farine non convenzionali: quella di castagne e quella di cocco. La farina di castagne propone sentori spiccatamente rustici, ma spicca anche per l’ottima capacità panificatoria e per l’abbondanza di sali minerali. Il riferimento è in particolare al fosforo e al magnesio, che non a caso abbondano anche nelle castagne. Tra l’altro, la farina conserva ancora buona parte degli acidi omega tre, che fanno bene all’apparato cardiovascolare e non solo.
La farina di castagne è ricca anche di vitamine, con quelle del gruppo B. Infine, si segnala una spiccata concentrazione di fibre, che supportano i processi digestivi. Anche la farina di cocco è preziosa, e contiene buona parte dei valori nutrizionali della polpa di cocco. Questo tipo di farina è, quindi, ricca di potassio e vitamina C, una sostanza piuttosto rara nelle farine. Per quanto concerne l’apporto calorico, entrambe le farine si attestano su valori medi, paragonabili alle farine tradizionali.
La farina di castagne è idonea anche per chi è intollerante al nichel
Come preparare il caramello per la nostra torta di mele con farina di castagne
Il caramello è uno degli elementi più caratterizzanti di questa torta di mele con farina di castagne. E’ responsabile, in abbinamento alla granella di pistacchi, di un impatto visivo davvero importante, che rende la torta bella, oltre che buona. Tra l’altro, stiamo parlando di un caramello diverso, realizzato con un numero maggiore di ingredienti. Non troviamo solo lo zucchero, ma anche il burro e la panna. Ingredienti, questi, essenziali per trasformare il caramello in una vera e propria glassa ma, allo stesso tempo, garantirgli una consistenza organolettica superiore alla norma.
Il procedimento per realizzare il caramello è molto semplice, infatti si tratta di cuocere gli ingredienti in momenti diversi: prima lo zucchero, poi il burro e infine la panna. Il tutto, ovviamente, senza smettere mai di mescolare. Il consiglio, comunque, è di aiutarvi con una frusta, in questo modo farete meno fatica e impiegherete meno tempo.
Idee per menù di Natale ne abbiamo? Certo che si!
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