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Cioccolata calda, un piccolo elisir di benessere

Tiziana Colombo: per voi, Nonnapaperina

Ricetta proposta da
Tiziana Colombo

Cioccolata innamorata
Ricette per intolleranti, Cucina Italiana
Ricette vegetariane
Ricette senza glutine
Ricette senza lattosio
preparazione
Preparazione: 10 min
cottura
Cottura: 5 min
dosi
Ingredienti per: 2 persone
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5/5 (2 Recensioni)

Cioccolata calda, lo studio e la storia

Se consumate bevande calde avrete una propensione alla generosità e un rapporto disteso con i vostri colleghi. O in generale con le persone con cui entrerete in contatto. Godetevi quindi una cioccolata calda da condividere. Lo afferma un recente studio condotto da Lawrence Williams, ricercatore della University of Colorado. Sostiene in sostanza che le persone che bevono caffè o cioccolata calda nutrono più fiducia verso gli altri. Sono dunque maggiormente altruiste ed espansive rispetto a chi consuma abitualmente caffè o tè ghiacciato.

Questa relazione tra bevande calde e rapporti umani più calorosi sarebbe legata, secondo lo studioso, all’idea di fondo che il calore fisico sia strettamente connesso al calore psicologico. Dal momento che la psiche umana associa temperature calde e rassicuranti all’infanzia e al contatto materno.

Le persone che hanno problemi di nichel possono prepararla e gustarla solo se in inserita in una dieta a rotazione. Il cioccolato è  uno degli alimenti con il più alto contenuto di nichel

Il merito di questa coccola è da dare al duca Emanuele Filiberto I di Savoia che ne aveva imparato ad apprezzare la bontà di questa bevanda alla corte di Carlo V di Spagna intorno al XVI secolo.

Ricetta cioccolata calda

Preparazione cioccolata calda

Versate in un pentolino e fate  bollire il latte  con la vaniglia. Intanto che raggiunge il bollore, miscelate il cacao con l’amido di mais e lo zucchero.

Togliete il latte dal fuoco e versate sulle polveri. Mescolate, evitando la formazione di grumi. Rimettete il tutto sul fuoco e fate sobbollire per due minuti continuando a mescolare. Spegnete del tutto e aggiungete il cioccolato fondente tritato. Mescolate fino ad ottenere la consistenza desiderata. Deve essere bella densa e cremosa.

Suddividete la cioccolata ben calda nelle tazze, tenendone da parte qualche cucchiaio per la decorazione, e completate con la panna ben fredda montata.

Servite con frollini a forma di cuore e se volete esagerare con del peperoncino tritato.

Se volete preparare la cioccolata in versione “afrodisiaca”, aggiungete nella tazza di cioccolata calda un po’ di cannella e 1 chiodo di garofano o un fiore di anice stellato. Secondo la tradizione, queste spezie, soprattutto i chiodi di garofano, hanno il potere di risvegliare i sensi.

Ingredienti cioccolata calda

  • 500 ml di latte intero consentito
  • 24 g di amido di mais o fecola di patate
  • 50 g di cacao amaro
  • 1 cucchiaino di estratto di vaniglia
  • 75 g di zucchero semolato
  • 30 g di cioccolato fondente Zaini
  • panna montata consentita 

Cioccolata calda, una buonissima bevanda adatta a tutti. Anche agli intolleranti. Anzitutto partiamo col dire che il cioccolato è uno di quei piaceri a cui si rinuncia più a malincuore quando si inizia una nuova dieta. In realtà utilizzando un po’ di buon senso, è possibile consumare tranquillamente questo alimento. Conciliandolo con gli altri cibi previsti dal piano dietetico settimanale.

La parola cioccolata deriva dall’azteco chocolatl, e theobroma significa «cibo degli dei». Gli aztechi usavano la cioccolata molto prima che gli spagnoli giungessero in Messico.

Il cioccolato è fatto con i semi, sorta di fave di un albero (cacao) originario delle pianure tropicali dell’America centrale e meridionale; lo si coltiva da tanto tempo che forse oggi non vi sono alberi spontanei. In condizioni naturali l’albero può raggiungere un’altezza di circa 12 metri, ma nelle piantagioni va dai 4 agli 8 metri. Ha foglie verde scuro, brillanti e coriacee, lunghe spesso più di 30 cm, mentre i fiori e i frutti simili a bozzoli pendono appesi a corti steli direttamente dal tronco e dai grossi rami.

I frutti sembrano meloni scanalati e appuntiti, che da verdi diventano giallo-arancio o rossi quando sono maturi, e allora questi alberi sembrano decorati per il Natale. All’interno del frutto c’è una polpa rosata, in cui sono adagiate le fave, incolonnate intorno al nucleo centrale. Oggi esistono molti ibridi e molte varietà, che si staccano anche considerevolmente da questa descrizione generale.

Fino al XVI secolo il cioccolato era sconosciuto in Europa e in Asia. Fu notato per la prima volta nel 1502 quando, durante il suo quarto viaggio, Colombo lo trovò sul carico di un battello indiano nel golfo di Honduras; fu portato in Spagna da Cortés nel 1520. In quel periodo era una bevanda importante per gli aztechi. Secondo Prescott, l’imperatore Montezuma ne chiedeva cinquanta brocche al giorno.

All’inizio gli spagnoli cercarono di mantenere il segreto intorno alla cioccolata, ma il suo uso si diffuse per gradi in Europa come bevanda rara e squisita per i ricchi. La prima casa del cioccolato fu aperta a Londra nel 1657, ma l’alto costo doganale lo tenne fuori dalla portata dei poveri fino al 1825.

Cioccolata innamorata

Due parole sul cacao

La cioccolata liquida ha un colore piii chiaro e un aroma migliore del cacao, è piuttosto grassa e normalmente contiene zucchero. Il cacao è più scuro, meno dolce e grasso, più facile da mescolare, ma gli manca il buon aroma del cioccolato. Quanto alle cioccolate solide, contengono un’alta percentuale di grasso e di zucchero, ma il cioccolato amaro per cucina ne contiene meno della cioccolata in tavolette. È importante che il cuoco afferri queste distinzioni.

Il cioccolato è adoperato soprattutto come aroma nei piatti dolci (torte, confetture e salse) e come bevanda. Nell’ultima sono compresi non solo il cioccolato liquido e il cacao, ma anche un liquore, crème de cacao, ottenuto mettendo in infusione cacao in polvere, vaniglia, chiodi di garofano e macis, distillando e aggiungendo zucchero. Di solito risulta eccessivamente dolce.

In Spagna e in Italia il cioccolato viene adoperato anche come aroma insieme alla cipolla, all’aglio, al pomodoro, all’olio e alle spezie nei piatti di carne e soprattutto di cacciagione. L’aroma del cioccolato amaro si amalgama bene coi piatti piccanti: il risultato è interessante e un poco di dolce sta bene ed è anche necessario. In Messico viene aggiunto alla polvere di peperoncino.

Più in generale il cioccolato da sempre è associato a una punta di benessere. Non è un caso che il “cibo degli dei” sia identificato con la felicità. Molti studi hanno acclarato come la bevanda in questione contenga la serotonina, definita da alcuni come l’ormone dell’allegria.

Nel senso che attiva la regolazione del sonno e dell’attività sessuale. Poi abbiamo la feniletilamina, ovvero la stessa sostanza chimica che il cervello rilascia quando ci innamoriamo.

Non solo. In questo campionario possiamo annoverare la difenildantonina, una sostanza con effetti antidepressivi e l’anandamide, il cui nome deriva da ananda, che sta per “pace” in sanscrito, ovvero un elemento per certi versi raffrontabile al tetraidrocannabinolo, principio attivo della marijuana. Ma qui non c’è droga! C’è solo una bontà che scalda il cuore e l’anima!

Un idea molto in voga è quella di servire la cioccolata calda con marshmallow . Una bevanda ottima per i pomeriggi invernali, o per una pausa all’insegna della dolcezza e del gusto. All’apparenza la preparazione richiama alla tradizione americana, d’altronde i marshmallow sono molto amati da quelle parti. In realtà la preparazione si addice anche alla nostra cucina, visti gli altri alimenti in gioco

Un’altra novità potrebbe essere la cioccolata calda al matcha. Le peculiarità che la differenziano rispetto alle preparazioni simili sono due. In primo luogo è arricchita con il matcha, un tè orientale che spicca per proprietà, colore e sapore. In secondo luogo è realizzata con il cioccolato bianco.

Quale latte utilizzare?

Il latte  gioca un ruolo fondamentale in questa cioccolata calda, infatti rappresenta l’ingrediente base sui cui poggiano gli altri ingredienti, tra cui proprio il cioccolato tritato. Si inizia facendo riscaldare il latte insieme a un cucchiaino di estratto di vaniglia. Al primo bollore viene inserito l’amido di mais e lo zucchero. Infine si mescola e si fa sciogliere, poi si spegne il fuoco e viene aggiunto il cacao amaro. Ora si accende a fiamma bassa e si cuoce per qualche minuto senza raggiungere l’ebollizione piena. A questo punto, a fuoco spento, si integra il cioccolato tritato.

Una domanda sorge spontanea: quale latte utilizzare per la cioccolata calda? La scelta è in genere tra latte parzialmente scremato e latte intero. La differenza risiede nella quantità di grassi. Il latte parzialmente scremato ne contiene pochi, mentre il latte interno è più ricco di grassi. Quest’ultimo, però, è anche più saporito, quindi viene in genere preferito nelle ricette di pasticceria e nei dessert. Il latte intero viaggia sulle 65 kcal per 100 grammi, circa il doppio rispetto al latte totalmente scremato e il 40% in più rispetto al latte parzialmente scremato.

Ricette dolci ne abbiamo? Certo che si!

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