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Limoncello alla mano di Buddha, una variante gradevole

Tiziana Colombo: per voi, Nonnapaperina

Ricetta proposta da
Tiziana Colombo

Limoncello alla mano di Buddha
Ricette per intolleranti, Cucina Italiana
Ricette vegetariane
Ricette senza glutine
Ricette senza lattosio
preparazione
Preparazione: 00 ore 20 min
cottura
Cottura: 00 ore 10 min
dosi
Ingredienti per: 4 persone
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3.9/5 (7 Recensioni)

Limoncello alla mano di Buddha: un liquore particolare da gustare

Oggi vi presento il limoncello alla mano di Buddha. Si tratta di un liquore squisito, colorato e non troppo alcolico, simile al limoncello originale. La differenza principale risiede nell’agrume impiegato, ovvero la mano di Buddha. Può sembrare un nome strano e quasi eccessivo, ma è abbastanza azzeccato.

La forma del frutto è infatti suggestiva e assomiglia alle dita di una mano. La mano di Buddha è uno degli agrumi più preziosi in assoluto, a partire dal sapore. Assomiglia al limone ma è meno acre, anzi è a tratti dolciastro. Anche la scorza, essenziale per preparare il limoncello, è diversa da quella del limone in quanto è meno amara e più aromatica.

Ricetta limoncello alla mano di buddha

Preparazione limoncello alla mano di buddha

  • Per preparare il limoncello alla mano di Buddha iniziate con il frutto. Pelate la mano di Buddha con un pelapatate. Mi raccomando, le scorze non devono contenere la parte bianca, che è notoriamente amara.
  • Trasferite le scorze così ricavate in un contenitore di vetro a chiusura ermetica.
  • Versate un litro di alcol e applicate il coperchio. Fate riposare per quattro giorni, affinché l’alcol assuma il sapore delle scorze.
  • Trascorso questo lasso di tempo, realizzate uno sciroppo mettendo sul fuoco una soluzione di acqua e zucchero (700 grammi di zucchero e 1 litro di acqua) e proseguite fino a quando lo sciroppo non avrà assunto la consistenza desiderata.
  • Ora mescolate bene l’alcol aromatizzato (e ben filtrato) con lo sciroppo.
  • Imbottigliate il liquore così ottenuto e fatelo riposare 30 giorni prima di servirlo. Questo tipo di liquore si conserva a lungo in un luogo fresco.

Ingredienti limoncello alla mano di buddha

  • 2 mani di Buddha
  • 1 litro di alcool alimentare a 95°
  • 700 gr. di zucchero semolato
  • 1 litro di acqua naturale

Le differenze tra il limoncello alla mano di Buddha e il limoncello classico

Il Limoncello è un liquore italiano noto per la sua freschezza e il suo sapore agrumato. Tuttavia, all’interno della famiglia del Limoncello, esiste una variante meno conosciuta ma altrettanto affascinante: il Limoncello alla Mano di Buddha. Questa versione offre una esperienza di degustazione leggermente diversa rispetto al Limoncello tradizionale, grazie all’utilizzo di un agrume esotico chiamato “mano di Buddha.”

La principale differenza tra il limoncello classico e il limoncello alla mano di Buddha sta nell’agrume utilizzato. Mentre il limoncello tradizionale si basa sui limoni, in particolare quelli di Sorrento o Amalfi, noti per il loro sapore intenso e il loro aroma fragrante, il limoncello alla mano di Buddha si avvale di un frutto meno comune. La mano di Buddha è caratterizzata da una forma unica e bizzarra, con numerosi “dita” che si estendono dalla base del frutto. Il suo sapore è notevolmente più delicato e meno acido rispetto al limone tradizionale.

Questa differenza nell’agrume principale conferisce al limoncello alla mano di Buddha un sapore più leggero e meno impegnativo rispetto al limoncello classico. Il limoncello classico è noto per il suo sapore vivace e piuttosto intenso, con una dolcezza bilanciata dall’acidità dei limoni. Al contrario, il limoncello alla mano di Buddha ha un carattere più sottile, con un profilo aromatico delicato. Questo rende il limoncello alla mano di Buddha un’opzione ideale per coloro che preferiscono gusti più morbidi e meno aggressivi.

Inoltre, c’è un’altra differenza interessante tra le due varianti: il periodo di riposo necessario per ottenere il miglior sapore. Mentre il Limoncello classico richiede spesso alcune settimane o anche mesi di riposo affinché gli oli essenziali delle bucce di limone si fondano bene con l’alcol, il Limoncello alla Mano di Buddha richiede un periodo di riposo notevolmente più breve, di solito solo 4 giorni. Questo è in parte dovuto al fatto che il sapore della mano di Buddha è più delicato e quindi il processo di infusione è più veloce.

In conclusione, il Limoncello alla mano di Buddha offre un’alternativa affascinante e più leggera al gusto tradizionale del Limoncello. Con il suo frutto esotico e il suo sapore delicato, è un’ottima scelta per coloro che cercano una variazione raffinata di questo classico liquore italiano. La scelta tra il Limoncello classico e il Limoncello alla Mano di Buddha dipenderà dai gusti personali e dalla preferenza per un sapore più intenso o più delicato.

Il limoncello alla mano di Buddha in cucina
Il limoncello realizzato con la mano di Buddha ha un aroma particolarmente complesso e può essere utilizzato anche in cucina. È eccellente per profumare macedonie, cheesecake al limone, creme pasticcere e gelati artigianali. Può anche essere usato per sfumare il pesce bianco, o per dare un tocco agrumato alle marinature. Il suo profumo floreale lo rende perfetto per piatti leggeri ed eleganti.

Le proprietà della mano di Buddha

La mano di Buddha impatta sul limoncello non solo sul sapore, ma anche in termini nutrizionali, a tal punto da dare vita a uno dei pochi liquori “salutari” in circolazione. Il merito va a un profilo nutrizionale straordinario, superiore persino a molti agrumi. Di certo la mano di Buddha è ricca di vitamina C, che funge da catalizzatore del sistema immunitario e persino da antiossidante, dunque contribuisce alla prevenzione del cancro. Come le arance e il limone è ricca di oligoelementi, come il potassio e il calcio. Stesso discorso per l’acido citrico, che tra le altre cose è responsabile del sapore.

Ma la Mano di Buddha può dare molto di più, a tal punto da ricoprire un ruolo nella medicina naturale. Infatti è un toccasana per il cuore e per la circolazione, anche perché contribuisce ad abbattere il colesterolo cattivo. Contiene poi la cumarina, che funge da antidolorifico e aiuta l’organismo a guarire dalle infezioni. Infine protegge dai malanni stagionali in virtù della vitamina C e di un particolare polisaccaride.

Limoncello alla mano di Buddha

Quanto è alcolico questo limoncello alla mano di Buddha?

Il limoncello alla mano di Buddha è una bevanda alcolica deliziosa, ma quanti di noi si sono mai chiesti quale sia la sua concentrazione alcolica. È una domanda legittima, specialmente quando si prepara questo liquore in casa, poiché non si dispone delle indicazioni precise che si trovano sulle etichette dei prodotti commerciali. Ecco, quindi, un’occhiata più approfondita a questa questione.

In generale, la concentrazione alcolica media nel Limoncello alla mano di Buddha si aggira attorno ai 36 gradi. Tuttavia, questo valore può variare in base a diverse circostanze e alla preparazione individuale. Quindi, cosa può influenzare la concentrazione alcolica di questa deliziosa bevanda?

  • Maturità del Frutto: Un fattore cruciale è la maturità della mano di Buddha utilizzata nella preparazione. Se i frutti sono poco maturi, potrebbe essere necessario più tempo perché le loro bucce trasferiscano gli aromi all’alcol. Di conseguenza, l’alcol potrebbe essere più concentrato.
  • Rapporto tra acqua e zucchero: Il rapporto tra acqua e zucchero utilizzato è un altro elemento critico. Generalmente, la ricetta suggerisce di utilizzare 700 grammi di zucchero per ogni litro di acqua. Anche una leggera variazione in questa proporzione può avere un impatto sulla concentrazione alcolica finale.
  • La preparazione: La precisione è fondamentale quando si prepara il Limoncello alla Mano di Buddha in casa. Seguire attentamente la ricetta e rispettare le dosi consigliate è essenziale per ottenere il risultato desiderato.

Quando si prepara il Limoncello alla mano di Buddha, è importante tenere presente che la concentrazione alcolica può variare in base a diversi fattori. E’ essenziale prestare attenzione alla maturità del frutto e al rapporto tra acqua e zucchero per ottenere il grado alcolico desiderato. Mantenendo un equilibrio accurato tra gli ingredienti, potrete assicurarvi che il vostro Limoncello sia perfettamente equilibrato sia dal punto di vista del gusto che della concentrazione alcolica.

Come fare un limoncello perfetto?

La ricetta del limoncello alla mano di Buddha è sostanzialmente identica a quella del limoncello normale. Stesso discorso per gli accorgimenti e i “trucchetti” che garantiscono un risultato straordinario in termini di equilibrio, colore e sapore. Il primo riguarda il periodo di infusione. Il contenitore con l’alcol e le scorze andrebbe posizionato in un luogo lontano dalla luce del sole. In alternativa potete coprirlo con un panno. Un secondo consiglio riguarda il filtraggio dell’alcol prima di essere mescolato allo sciroppo.

Ebbene, in quanto caso occorre utilizzare un colino a  maglie molto strette, in modo da escludere anche le più piccole porzioni di buccia. Le bucce della mano di Buddha, infatti, spiccano per la morbidezza e per la loro fragilità, a differenza della buccia di limone o di arancia. Il periodo di infusione può durare tre o quattro giorni, tempo ampiamente sufficiente per il passaggio dei sentori dalla scorza all’alcol.

Infine, fate attenzione alla fase di imbottigliamento e riposo. A tal proposito utilizzate una bottiglia per liquore ben sterilizzata. La sterilizzazione avviene mediante bollitura, sebbene possa essere effettuata anche al forno al microonde o in lavastoviglie. Il periodo riposo poi non deve durare meno di un mese, anzi è opportuno lasciarlo riposare per circa 2 mesi. Infatti il processo di infusione non è affatto immediato, quindi occorre un po’ di tempo prima di godere di un limoncello degno di questo nome.

Una versione leggera del limoncello
Per ottenere un limoncello più leggero si può ridurre la quantità di zucchero e usare un mix di acqua e infuso di limone, così da diluire naturalmente l’alcol. Un’altra soluzione è quella di preparare uno sciroppo meno concentrato, sostituendo parte dello zucchero con dolcificanti naturali come miele di acacia o sciroppo d’agave. Il risultato sarà meno calorico ma comunque profumato.

Limoncello fatto in casa: quali rischi si corrono?

Il limoncello è probabilmente il liquore più realizzato in caso. E’ abbastanza facile, ma se non si seguono alcuni accorgimenti si potrebbero correre dei rischi. Un rischio rilevante riguarda l’igiene dei contenitori: se i barattoli o le bottiglie non sono perfettamente puliti si possono sviluppare muffe (o contaminazioni batteriche), che alterano il sapore e la sicurezza del liquore. E’ dunque fondamentale sterilizzare tutto, preferibilmente con acqua bollente o alcol puro.

Un secondo rischio riguarda l’uso improprio dell’alcol alimentare. L’alcol utilizzato deve essere al 95° e rigorosamente destinato al consumo umano. Mai usare alcol di tipo tecnico o denaturato, che è per sua natura tossico. Occhio anche alla fase di diluizione: se si aggiunge troppa acqua si altera la stabilità e si compromette la conservazione del limoncello. C’è poi il rischio legato alla macerazione delle bucce. In questo caso, se si lascia a contatto per troppo tempo con le bucce, il limoncello diventa amaro perché gli oli essenziali più profondi della scorza passano nel liquido. Il tempo ideale con alcol ad alta gradazione è di circa 7-10 giorni.

Un ultimo accorgimento non meno importante riguarda la conservazione. Il limoncello deve essere conservato lontano dalla luce e da fonti di calore. In caso contrario perde colore, altera il suo sapore e può sviluppare odori sgradevoli. Inoltre è bene conservarlo in bottiglie scure, in un luogo fresco e preferibilmente in frigorifero (o in freezer). Con queste attenzioni il limoncello fatto in casa sarà sicuro, profumato e stabile per lunghi mesi.

Quali agrumi usare per il limoncello?

Il limone, o la mano di Buddha, non sono gli unici agrumi compatibili con la ricetta del limoncello. Numerose sono le alternative, tutte capaci di regalare aromi differenti. Il cedro, per esempio, è uno degli agrumi storici per questo liquore, che è capace di donare un profumo avvolgente, dolce e floreale, con note quasi balsamiche.

Molto interessante è anche il pompelmo rosa, che genera un liquore dal colore tenue e dal gusto amarognolo ma elegante. Idem per il bergamotto, che produce un risultato molto profumato, perfetto per chi ama gli agrumi intensi e complessi. Ma può essere usato anche il lime, che determina un liquore più fresco e pungente, ideale come digestivo estivo.

Alcune persone sperimentano persino con le arance rosse, ottenendo un liquore aromatico e leggermente speziato, con un colore naturalmente più caldo.

FAQ sul limoncello alla mano di Buddha

Quanto dura il limoncello fatto in casa?

Il limoncello si conserva anche per un anno, purché sia fatto con alcol di alta qualità e tenuto al fresco e al buio. Nel freezer dura ancora più a lungo e mantiene un sapore impeccabile. Col passare dei mesi può perdere un po’ di profumo, ma resta sicuro da consumare.

Si può fare il limoncello senza alcol?

Il limoncello senza alcol si può fare, ma non sarà un vero limoncello. Si può preparare una versione analcolica, usando infusi concentrati di scorze di limone e sciroppi, ma l’intensità sarà molto più breve e il sapore meno profondo. Il limoncello analcolico è ideale per chi non consuma alcol o per utilizzi in pasticceria.

Perché il limoncello diventa torbido?

La torbidità del limoncello è normale e dipende dall’emulsione tra oli essenziali e acqua. Se diventa troppo torbido, però, potrebbe essere stato diluito con acqua troppo fredda o un’aggiunta troppo veloce. Conviene unire acqua e alcol poco alla volta, mescolando con calma.

Come evitare l’amaro nel limoncello?

Bisogna usare solo la parte gialla della scorza del limone (senza il bianco) e limitare la macerazione a circa una settimana. Anche gli agrumi devono essere freschi e non trattati. Una filtrazione accurata contribuisce a mantenere il sapore pulito e armonioso.

Quale zucchero usare per il limoncello?

Lo zucchero semolato è il più indicato perché si scioglie bene e non altera il sapore. Si possono usare zucchero di canna chiaro o sciroppi, ma modificheranno il colore e aggiungeranno note caramellate. Il dosaggio dipende dal gusto personale e dal grado alcolico finale.

Ricette con limoncello ne abbiamo? Certo che si!

3.9/5 (7 Recensioni)
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