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Kefir senza lattosio fatto con le nostre mani

Tiziana Colombo: per voi, Nonnapaperina

Ricetta proposta da
Tiziana Colombo

Kefir di latte
Ricette per intolleranti, Cucina Italiana
Ricette vegetariane
Ricette senza glutine
Ricette senza lattosio
preparazione
Preparazione: 00 ore 20 min
cottura
Cottura: 00 min
dosi
Ingredienti per: 4 persone
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3.7/5 (13 Recensioni)

Il kefir è così speciale e da non sottovalutare!

Kefir senza lattosio fatto con le nostre mani. Anche se si tratta di una bevanda ancora avvolta nel mistero per molte persone, in particolare per noi italiani che la vediamo troppo poco nei supermercati, il kefir è un qualcosa di speciale. Presenta delle proprietà organolettiche e nutrizionali notevoli, tanto che esso viene definito a tutti gli effetti un alimento estremamente funzionale e probiotico, e per questo viene ampiamente consigliato dai nutrizionisti.

Guardandolo da vicino, questo drink di origini caucasiche sembra quasi yogurt in quanto anche in questo caso non è altro che un latte fermentato. Tuttavia, il sapore è un po’ diverso. Il latte utilizzato per la produzione di questo alimento può essere bovino, ovino o caprino, e oggi andremo a usare il latte senza lattosio, preparando una bevanda adatta persino agli intolleranti. Prima di farlo, però, ci sono altre importanti informazioni che vorrei dividere con voi!

Ricetta kefir senza lattosio

Preparazione kefir senza lattosio

  • Mettete i granuli di Kefir in un contenitore di vetro con coperchio e coprite con il latte.
  • Chiudete e riponete in un luogo con temperatura ambiente e ben aerato (in cantina ad esempio) per circa due giorni. Mescolate ogni tanto.
  • In questi due giorni il latte si caglia, ma non deve farlo eccessivamente. Deve rimanere abbastanza liquido per evitare che diventi troppo acido.
  • Filtrate il tutto in modo da separare i granuli dal latte fermentato e sarà pronto quando avrà una consistenza densa simile allo yogurt ed i granuli saranno aumentati di volume.
  • Il kefir si mantiene in frigo per circa 1 settimana.

Ingredienti kefir senza lattosio

  • 50 gr granuli di Kefir di latte
  • mezzo lt. di latte (o bevanda vegetale consentita)

Kefir di latte, una bevanda poco conosciuta ma con molti benefici per la salute

Il latte di kefir (o semplicemente kefir) è una bevanda che si ricava lasciando fermentare il latte con una metodologia precisa. La tradizione vuole che venga preparato partendo dal latte fresco che può essere sia di capra che di vacca o persino di pecora. Ma nessuno vieta di fare altri esperimenti!

Al latte vengono aggiunti i fermenti di kefir, che spesso si trova in commercio in granuli. Questi particolari fermenti sono costituiti da un polisaccaride il cui nome è kefiran, il quale porta con sé un gran numero di batteri e lieviti che vivono e proliferano in simbiosi. Il Kefiran è effettivamente prodotto dagli stessi batteri che poi lo popoleranno.

Il latte, unito al kefir, inizierà un processo di fermentazione durante il quale i microorganismi si moltiplicheranno e daranno vita alla formazione di una minima parte di alcool e di anidride carbonica. La formazione di questi elementi deriva dalla trasformazione dello zucchero che avviene, in particolar modo, grazie ai lieviti presenti nel kefir. L’alcolicità del prodotto risulta, però, totalmente assente in caso di produzione a livello industriale.

La fermentazione, come abbiamo anticipato poco fa, parte dall’aggiunta del kefir al latte che deve rigorosamente essere freddo o, eventualmente, a temperatura ambiente. I fermenti vengono lasciati lavorare dalle 24 ore max 48 ore, mescolando di tanto in tanto. E’ importante che durante la fermentazione il latte e i fermenti lattici vengano mantenuti ad una temperatura intorno ai 20°C.

Kefir di latte

Il kefir, un alimento antico

In alcune popolazioni il kefir viene preparato in casa e spesso, in questo caso, i granuli vengono recuperati per essere riutilizzati. Il prodotto derivante da una preparazione domestica è più soggetto ad una fermentazione alcolica, e capita frequentemente che questo latte  homemade presenti una leggera gradazione alcolica (che si aggira generalmente intorno ad un grado).

Si prepara anche il kefir d’acqua che è indicato, anch’esso,  per chi ha problemi di intolleranza al lattosio. Può essere conservato per qualche giorno, ma deve rigorosamente essere mantenuto al freddo. In caso contrario la fermentazione continuerà e la bevanda assumerà uno sgradevole sapore acido tendente al piccante.

A cosa serve il kefir? Quali sono le proprietà del kefir? E’ una bevanda amica del nostro organismo: contribuisce al corretto funzionamento dell’intestino e apporta proteine, minerali e vitamine. Ha origini che risalgono alla notte dei tempi.  E’ difficile stabilirne la storia precisa, ma il consumo di questo prodotto è menzionato in antichi testi come il Libro della Genesi e in leggende derivanti dalla tradizione orale. Si dice, ad esempio, che i primi grani di Kefir furono donati da Maometto alle popolazioni montane del Caucaso. Il kefir è originario del Caucaso. Per questo motivo il kefir è anche chiamato “Miglio del profeta” da alcune popolazioni.

Benefici del kefir. Alcuni studiosi (tra cui anche Premi Nobel) hanno dedicato delle ricerche al kefir e alla bevanda che ne deriva, sviluppando teorie che parlano di grandissimi benefici dati dall’acido lattico presente in questi specifici ceppi batterici. Sembra infatti che la formazione di anticorpi e e la capacità di mantenere la flora batterica in condizioni ottimali siano siano favorite dal consumo di latte di kefir.

Riconoscere un kefir originale
Un kefir autentico si distingue per la presenza dei grani di kefir, piccoli agglomerati biancastri formati da batteri e lieviti. La bevanda deve avere una consistenza fluida ma leggermente densa, con un gusto acidulo e una leggera effervescenza. Il profumo è fresco e di latte, mai sgradevole o eccessivamente acido. Un kefir originale, inoltre, tende a separarsi leggermente in superficie durante la fermentazione: è un segno naturale di vitalità dei fermenti, non un difetto.

Una storia molto lunga e una preparazione particolare

Anche se attualmente è molto diffusa nell’ex Unione Sovietica, questa bevanda è disponibile in diversi supermercati e ha una storia molto lunga. Ne parla anche una leggenda, in cui si dice che Maometto donò i primi granuli del kefir agli antenati dei montanari che vivano nel Caucaso, motivo per cui questo drink viene spesso chiamato miglio del profeta. Portare in tavola il latte fermentato è un’abitudine millenaria e se ne parla nel Libro della Genesi e ne Il Milione di Marco Polo.

Il latte scelto per la produzione di kefir (che come abbiamo detto può essere di qualunque tipo) deve entrare in contatto per un po’ di tempo con il kefiran, ovvero un agglomerato di granelli, ottenuti dalla macerazione di frammenti di abomaso di capretto, al fine di consentire lo sviluppo di una microflora adeguata. A seguito della macerazione, i granuli sono composti esclusivamente da polisaccaridi e proteine, necessari per la sopravvivenza della microflora batterica e capaci di fornirci un valido nutrimento.

A seguito della fermentazione del latte con questi granuli, si ottiene una bevanda dal profilo aromatico molto particolare: un latte effervescente, dal sapore ricco e dal colore bianco, che presenta inoltre una notevole particolarità: ha un moderato tenore alcolico. Infatti, grazie all’attività di alcuni lieviti, contiene in genere l’1% di alcol, anche se in alcune varietà si può arrivare al 3%. Il kefiran può essere conservato e riutilizzato per molte altre fermentazioni, generando così numerosi litri di questo particolare drink.

Proprietà e benefici del kefir

Il kefir, e nel nostro caso anche il kefir senza lattosio, sono delle bevande dalle eccellenti proprietà nutritive. È utile sapere che abbiamo a che fare con un alimento che, dal punto di vista nutrizionale, rappresenta una valida alternativa al latte: pur conservando le proteine nobili dello stesso, non contiene elevate quantità di lattosio. Infatti, pur scegliendo il tradizionale latte vaccino per la preparazione, alcuni lieviti vanno ad usufruire del lattosio, eliminandone una grande quantità. Ad ogni modo, per assaporarlo con la massima tranquillità, è sempre opportuno usare un latte privo di questo disaccaride.

In generale, sappiate che il kefir si presenta come un ottimo aiuto per la digestione e apporta all’organismo molti microrganismi positivi, in grado di accrescere notevolmente la flora batterica: stimola la radicazione degli stessi grazie alla presenza di acido lattico, il quale acidifica l’intestino, prevenendo lo sviluppo di batteri patogeni e favorendo lo sviluppo di quelli buoni. È un alimento proteico e altamente vitaminico. In particolare, apporta notevoli percentuali di vitamine del gruppo B, tra cui l’acido folico. Assaggiamolo!

Qualora il latte di Kefir si trattasse di un alimento definito come bevanda a base di latte è da ritenersi “a rischio” per il celiaco, come riportato nella lista presente al seguente link sul sito di AIC ed è idoneo solo se riporta la dicitura “senza glutine” in etichetta ai sensi del Reg CE 41/2009 o se presente nel Prontuario AIC degli alimenti. Nel caso invece fosse definito in etichetta come “latte fermentato” si può ritenere “permesso” al celiaco solo se non addizionato di addensanti, aromi e altre sostanze.

Una curiosità sul nome kefir
Il termine “kefir” deriva dalla parola turca “keif”, che significa “benessere” o “piacere”. Questo nome riflette perfettamente la percezione che le popolazioni del Caucaso avevano di questa bevanda, considerata un dono prezioso e quasi sacro. La tradizione racconta che i grani di kefir venissero tramandati di generazione in generazione e custoditi con grande rispetto, perché si credeva che garantissero salute e lunga vita a chi li consumava regolarmente.

Kefir senza lattosio, le alternative più gustose

Il kefir di base viene realizzato con latte vaccino, ma si possono utilizzare altri tipi di latte. Per esempio si può usare il latte di capra o di pecora, che danno risultati molto simili a livello di consistenza, ma disegnano sfumature di gusto più intense e leggermente acidule. Il kefir di capra, in particolare, è più digeribile e meno ricco di lattosio, ideale per chi ha lievi intolleranze ma non vuole rinunciare a un prodotto fermentato autentico.

Una delle alternative più diffuse è il kefir vegetale, che può essere preparato con latte di soia, avena, cocco o mandorla. Queste bevande vegetali si prestano bene alla fermentazione, anche se richiedono qualche accorgimento. Il kefir d’acqua, ad esempio, utilizza grani diversi rispetto a quello di latte, perché i microorganismi devono nutrirsi di zuccheri semplici. In questo caso, l’acqua viene arricchita con frutta secca, fichi o datteri, e un po’ di zucchero grezzo che permette la fermentazione naturale. Il risultato è una bevanda leggermente frizzante, dal gusto fresco e aromatico.

Il kefir di cocco è forse il più buono tra quelli vegetali. Si ottiene con latte di cocco non zuccherato e grani (colture di lieviti e batteri) di kefir adattati a fermentare senza lattosio. Ha una consistenza cremosa, un profumo esotico e un sapore delicatamente dolce. Può essere consumato al naturale o arricchito con frutta fresca, semi di chia o miele. Anche il kefir di mandorla risulta interessante, in quanto è più leggero ma ugualmente aromatico, perfetto come base per smoothie e dessert freddi.

Chi desidera una versione più proteica può invece scegliere il kefir di soia, che mantiene un buon equilibrio tra cremosità e acidità. È importante però usare una bevanda vegetale senza additivi, perché conservanti e stabilizzanti possono interferire con il processo di fermentazione. In tutti i casi la temperatura di fermentazione deve restare tra i 20 e i 25 gradi, e il contenitore deve essere coperto ma non sigillato, per permettere al kefir di “respirare”.

Il kefir senza lattosio come sostituto del latte

Il kefir, e quindi anche il kefir senza lattosio, può essere considerato un sostituto dello yogurt o persino del latte, ma anche del latticello (liquido ottenuto prima di ottenere il burro). In questa veste può contribuire a tante ricette. Per esempio, può essere utilizzato nei dolci al posto del burro o del latte, rendendo gli impasti più morbidi e digeribili.

Nelle torte da forno, come plumcake e muffin, aiuta a ottenere una consistenza soffice e umida, mentre nei pancake o nelle crêpes conferisce un gusto leggermente acidulo che ricorda quello del latticello tradizionale.

E’ perfetto anche per marinare carne e pesce: la sua acidità naturale ammorbidisce le fibre e intensifica il sapore senza coprirlo. Nelle insalate di frutta (o nei frullati), il kefir dona cremosità e una piacevole nota fresca. In questo caso si può anche mescolare con erbe aromatiche e spezie per ottenere salse leggere, ideali come dressing per verdure grigliate o come accompagnamento per piatti di legumi.

FAQ sul kefir senza lattosio

Cos’è il kefir?

Il kefir è una bevanda fermentata ottenuta dalla fermentazione del latte tramite granuli contenenti batteri e lieviti benefici. E’ originaria del Caucaso e viene apprezzata per le sue proprietà probiotiche, che favoriscono l’equilibrio della flora intestinale.

Che sapore ha il kefir?

Il kefir ha un gusto leggermente acidulo e fresco, simile a quello dello yogurt ma più complesso. Può presentare una leggera effervescenza, dovuta alla fermentazione naturale.

Quante calorie ha il kefir?

Il contenuto calorico del kefir varia in base al latte utilizzato. In media 100 millilitri di kefir di latte vaccino intero contengono circa 60-70 calorie, mentre quello scremato ne apporta 40-50. Le versioni vegetali sono tendenzialmente meno caloriche.

Gli intolleranti al lattosio possono bere il kefir?

Si, generalmente gli intolleranti al lattosio possono bere il kefir, perché durante la fermentazione i batteri trasformano gran parte del lattosio in acido lattico.

Quando si beve il kefir?

Il kefir può essere consumato in vari momenti della giornata. Generalmente lo si beve al mattino a colazione, come alternativa allo yogurt o al latte, oppure come spuntino salutare.

Ricette bevande vegetali ne abbiamo? Certo che si!

3.7/5 (13 Recensioni)
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