Spaghetti quadrati con rigatino, fave e caciocavallo
Portiamo in tavola gli spaghetti quadrati con rigatino?
Sono davvero deliziosi sotto ogni punto di vista, in particolare per il sapore intenso e inebriante del rigatino. Per chi non lo conoscesse, è il rigatino non è altro che una speciale pancetta prodotta tipicamente in Toscana. Presenta una forma rettangolare e si prepara utilizzando la parte più grassa del maiale. Dopo la salagione di circa una settimana circa, vengono effettuate altre lavorazioni per poi passare al condimento e alla stagionatura.
Grazie al particolare condimento di questa speciale pancetta, gli spaghetti quadrati con rigatino, fave e caciocavallo acquisiscono un retrogusto di aglio, rosmarino, scorza di limone e di arancia… diventando ancor più speciali. Provare per credere… Fatemi sapere!
Ricetta spaghetti quadrati con rigatino
Preparazione spaghetti quadrati con rigatino
Nel wok fate rosolare il rigatino, quando è croccante aggiungete le fave sbucciate e pelate e fatele saltare qualche minuto: tenete conto che devono rimanere croccanti.
In una pentola con abbondate acqua bollente salate fate cuocere gli spaghetti quadrati, solateli al dente e fateli saltare nel wok con gli altri ingredienti.
Aggiungete il formaggio grattugiato,qualche cucchiaio di acqua di cottura della pasta e i fiori di pepe di Szechuan schiacciati.
Fate saltare la pasta per legare bene il condimento e servitela fumante.
Una curiosità: I fiori di pepe di Szechuan hanno un aroma e un sapore unici,: non sono piccante o pungente, ma tendono al gusto di limone leggero e lasciano bocca un leggero senso di intorpidimento insieme e un senso leggermente piccante.
Ingredienti spaghetti quadrati con rigatino
- 320 gr. di spaghetti quadrati La Molisana o spaghetti consentiti
- 200 gr. di fave novelle fresche
- sgusciate e sbucciate
- 80 gr. di rigatino tagliato a cubetti
- 80 gr. di caciocavallo La Fonte Buona
- q.b. di olio extravergine di oliva “Colle Impiso”
- q.b. di sale rosa dell’Himalaja
- q.b. di fiori di pepe di Szechuan
Piatto sostanzioso con spaghetti quadrati con rigatino
Conoscete la ricetta degli spaghetti quadrati con rigatino, fave e caciocavallo? Se avete risposto di no, oggi ve la presento io! Sono molto curiosa di natura e questo è il motivo per il quale mi piace viaggiare e andare alla scoperta di nuovi posti, usi, costumi e persone, e mi piace conoscere nuovi cibi. Di recente ho partecipato a #Molise Calling ed è stato il mio primo viaggio in Molise e, in particolare, nelle zone di Termoli e Campobasso. Sono stati tre giorni molto intensi, in un susseguirsi di emozioni e di fascino… in questo posto dove il tempo pare essersi fermato e dove sopravvivono intatte alcune tradizioni secolari.
Al ritorno a casa non mi sono portata solo fotografie da guardare, ma tanti ricordi di persone straordinarie che amano la loro terra, di piccole realtà vive e pulsanti che credono nei loro prodotti di eccellenza e li usano come volano dell’economia locale. Anche questa ricetta fa parte dei miei ricordi.
La fava, originaria dell’Africa Settentrionale, era già conosciuta nell’ Antico Egitto. Se ne coltivano attualmente diverse varietà, con semi di differente grandezza e colore: quelle più diffuse presentano semi grandi, piatti, marroni, e si possono trovare anche sgusciate. In Italia, il consumo di fave è stato notevole fino all’inizio del secolo, poi è andato gradualmente calando. Le fave secche sono consumate soprattutto nell’Italia Meridionale, in minestre con pasta o verdure.
La varietà conosciuta come favino (a semi più piccoli, ovoidali) nelle nostre regioni era più frequentemente destinata all’alimentazione di animali e in particolare cavalli, pur avendo la stessa composizione chimica e lo stesso valore nutritivo delle varietà a semi grossi.
Attualmente, in tutti i Paesi del bacino del Mediterraneo esiste un rinnovato interesse per la coltura delle fave, e sono in corso numerosi programmi che hanno come obiettivo un miglioramento delle loro caratteristiche agronomiche e nutrizionali.
Il consumo di fave, in particolar modo di quelle fresche, può provocare il favismo, una forma di anemia che insorge solo in persone con una predisposizione genetica ereditaria (la carenza di un enzima nei globuli rossi). Il favismo è diffuso nel bacino del Mediterraneo e particolarmente in Sardegna.
La preparazione delle fave non è particolarmente difficoltosa, ma varia in base al trattamento che hanno ricevuto. Se per esempio acquistate le fave secche, dovrete fare attenzione alla presenza o meno della buccia, che incide sui tempi di ammollo. Le fave decorticate, infatti, richiedono circa 8 ore, mentre quelle con buccia ne richiedono anche 16. Trascorso il tempo di ammollo, potete poi sciacquarle e cuocerle. Ma passiamo ora alla pulizia delle fave. Pulire le fave fresche è molto facile, anche se è necessario un po’ di tempo. I semi vanno sgranati uno ad uno. Per fare questo dividete il baccello per lungo, apritelo ed estraete i semi scorrendo il pollice dal basso verso l’alto.
Il passaggio successivo consiste nella rimozione della buccia che ricopre i semi. Con l’unghia tagliate via l’eventuale crestina superiore, dopodiché premete il seme per farlo uscire fuori. Solo a questo punto potete capire se le fave sono veramente fresche. Infatti, il colore e la consistenza del baccello e della buccia non sono indicativi. In genere, se i semi presentano un colore verde brillante, allora le fave sono molto fresche. Per quanto concerne la conservazione, una volta pulite e private del baccello si conservano per 2 o 3 giorni in frigo. Poi potete lessarle brevemente, raffreddarle e congelarle. Le fave secche, invece, si conservano dai 4 ai 6 mesi, se riposte in contenitori ben chiusi e all’asciutto (non in frigo).
Il Molise che ti conquista
Qui c’è arte, storia, cultura e ricchezza di prodotti enogastronomici ottenuti grazie a lavorazioni antiche che si tramandano da generazioni. Sono un tutt’uno e rendono questa terra ancor più straordinaria. Per non parlare poi dell’accoglienza, che è stata straordinaria da parte di tutti. Non dimentichiamo che l’accoglienza è l’essenza stessa dell’esperienza turistica e io, turista, giunta per la prima volta in Molise ne sono rimasta entusiasta. Tutti ci hanno aperto le loro porte, mostrandoci il meglio di loro e lo hanno fatto con profondo rispetto e passione.
E questo mi fa molto pensare e mi fa porre delle domande la prima delle quali è “Per quale motivo fino ad ora il Molise è rimasto nel “dimenticatoio”? #Molise Calling ha chiamato e io sono qua a dare delle precise risposte! Vi porto pertanto una ricetta particolare, quella degli spaghetti quadrati con rigatino, fave e caciocavallo. Una lavorazione particolare, ingredienti genuini, tradizione e passione sono i punti forti di questo piatto.
Da un punto di vista nutrizionale, si presentano come un primo molto sostanzioso, saziante e nutriente e carico di tutto quello che abbiamo bisogno: dai carboidrati alle fibre, dai grassi alle proteine, dalle vitamine ai minerali fino ad arrivare a fantastici antiossidanti.
Ricette fave ne abbiamo? Certo che si!
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