Rimedi e consigli della nonna: efficaci e infallibili
Rimedi e consigli della nonna: efficaci e infallibili per ogni evenienza. Sono tanti i guai che possono capitare in cucina e non sempre sono dovuti a distrazione o a inesperienza; anche le più esperte possono a volte incorrere in piccoli errori. I trucchi della nonna sono un patrimonio dell’umanità.
Molte volte gli incidenti sono rimediabili: basta conoscere i segreti della nonna in cucina. I consigli della nonna permettono di risolvere brillantemente ogni situazione e la cui conoscenza fa di ogni cuoca una cuoca-super.
Ecco i consigli della nonna in cucina:
- Quando la frittura si presenta molliccia e poco invitante (e questo accade solitamente se si frigge in poco olio) bagnate la superficie del fritto con qualche goccia di acqua fredda. Si produrrà uno sfrigolio che favorirà il formarsi della crosticina esterna, rendendola immediatamente croccante.
- Quando gli ospiti aspettano il gelato preparato nel freezer e questo stenta a solidificarsi, bagnate il fondo del freezer con mezzo bicchiere di acqua fredda nella quale si saranno fatti sciogliere due cucchiaini di sale fino, appoggiate sul leggero strato di acqua la gelatiera, che si salderà subito al fondo del freezer e riceverà un freddo più intenso, tale da favorire la rapida solidificazione del gelato.
- Quando le lasagne tendono ad attaccarsi tra loro durante la cottura, versate nell’acqua un cucchiaio di olio di oliva.
- Se la minestra, il risotto, un sugo risultano troppo salati, immergete una patata cruda sbucciata che assorbirà il sale eccedente.
- Quando un sugo o un brodo risultano troppo grassi ponete a raffreddare in frigorifero: il grasso si solidificherà in superficie e si potrà eliminarlo con un cucchiaio.
- Se il lardo è diventato rancido, lavatelo con acqua calda e bicarbonato di sodio, strofinandolo poi con una pezzuola imbevuta di acqua fredda e aceto.
- Se la pelle di pollame o di volatili cotti in forno stenta ad assumere una tinta dorata e a formare una crosticina croccante, spargete sulla pelle una cucchiaiata di farina di riso e bagnate delicatamente con il grasso di cottura, facendo in modo che la farina non scivoli via. Ripetete l’operazione per 2-3 volte e in 15/20 minuti, con forno ben caldo, otterrete una doratura perfetta.
- Se il brodo ha assunto un leggero odore di rancido, correte subito ai ripari sciogliendo in un bicchiere di brodo un cucchiaino di bicarbonato di sodio; versate poi il tutto nel brodo, che verrà fatto bollire per 15 minuti circa.
e proseguiamo con i Rimedi e consigli della nonna
- Se i salatini preparati in anticipo tendono a diventare secchi, poneteli in frigorifero dopo averli ricoperti con carta oleata inumidita o con un tovagliolo bagnato e ben strizzato.
- Se l’insalata è appassita, immergetela per dieci minuti in acqua tiepida dopo averla lavata accuratamente.
- Affinché l’odore di pesce fritto non si diffonda per tutta la casa, unite all’olio un pezzo di pane raffermo, che assorbirà in parte lo sgradevole odore.
- Quando le bistecche «svizzere» preparate con l’apposito arnese riescono in modo imperfetto, si torni a impastare la carne e ripetete l’operazione bagnando ogni volta la pressa: l’inconveniente non si verificherà più.
- Non si riesce a tagliare in modo perfetto un pàté, una torta gelata o un piatto freddo, perché le fette si sbriciolano e si attaccano al coltello: immergete il coltello per un istante in acqua tiepida prima di praticare ciascun taglio.
- Se i riccioli di burro per ornare gli antipasti si spezzano e riescono imperfetti, lasciate il burro a temperatura ambiente per mezz’ora e immergete l’apposito arnese in acqua fredda prima di fare ogni ricciolo.
- Per evitare che la carne del pollo lessato diventi scura, strofinate sul pollo, prima di cuocerlo, mezzo limone.
- La salsa di pomodoro risulta troppo acida: aggiungete durante la cottura una punta di cucchiaio di zucchero.
- Per evitare che certe verdure (carciofi, patate, carote) anneriscano appena sono state tagliate o sbucciate, immergete subito in acqua acidulata con succo di limone.
- Nel caso il prezzemolo è appassito, immergete per un’ora i gambi in un bicchiere contenente acqua a cui si sarà aggiunto mezzo limone spremuto e lo si vedrà tornare fresco.
- Quando si forma uno strato di muffa sulla superficie delle conserve di frutta o verdura preparate in casa, toglietela con un cucchiaino e versate sulla conserva uno strato sottile di paraffina sciolta a bagnomaria, che la isolerà dal contatto con l’aria.
- Nell’eventualità che il vino presenta un fondo denso, niente di male, perché è questo uno dei segni di genuinità e di invecchiamento; basterà filtrarlo attraverso un passino sul cui fondo si sarà posto uno strato di cotone idrofilo.
- Avete poco tempo per preparare il lesso : accelerate la cottura aggiungendo al brodo 1/2 mezzo cucchiaino di bicarbonato di sodio sciolto in una tazza colma dello stesso brodo.
- La frutta stenta a cuocere: raggiungerà rapidamente il giusto grado di cottura se le si addizionerà un pizzico di bicarbonato di sodio.
- Non riuscite a sbucciare mandorle, noci, pomodori : immergetele per un istante in acqua bollente.
- il vino ha sapore di sughero: versate nella bottiglia una cucchiaiata di olio di oliva, scuotete e lasciate riposare per un paio di ore, quindi levate l’olio con un batuffolo di cotone idrofilo e travasate il vino in una bottiglia pulita.
- il sale non esce dallo spargisale perché è umido, si aggiungete alcuni chicchi di riso, che assorbiranno l’umidità e manterranno asciutto il sale.
- Quando il latte appare cagliato, non è il caso di buttarlo via: il piccolo guaio può diventare una favorevole occasione per preparare un ottimo formaggio. Fate bollire per dieci minuti, quindi lasciate riposare per 24 ore; filtrate attraverso una garza che tratterrà la massa solida, lasciando uscire il siero. Dopo altre 24 ore si potrà gustare un ottimo formaggio, da condire con sale e olio di oliva.
- Accade a volte che una vivanda bruci sul fondo del tegame in cui sta cuocendo; potete salvare il tutto travasandola immediatamente in un altro tegame a cui si sarà aggiunto in precedenza un po’ di liquido o di grasso fresco (secondo il tipo di vivanda si aggiungerà olio o burro o brodo o latte o acqua). Si badi di prelevare solo la parte della vivanda che non ha subito bruciature.
- Quando i chicchi del riso durante la cottura tendono ad attaccarsi gli uni agli altri, basterà aggiungere sollecitamente all’acqua in cui il riso sta bollendo un cucchiaino di succo di limone.
- Volete far aumentare la gradazione alcolica di un vino troppo leggero o il sapore di un aceto insipido, se si desidera rendere ristretto un brodo troppo lungo, ponete in frigorifero dentro caraffe di plastica con l’imboccatura larga e portate la temperatura al freddo massimo. Dopo un’ora circa togliete il ghiaccio che si è formato in superficie e, volendo, ripetete l’operazione, eliminando così la parte acquosa contenuta nel vino, nell’aceto o nel brodo.
- Quando occorre procedere alla panatura della carne e manca l’uovo necessario né si ha modo di procurarlo, immergete la carne in una pastella preparata con farina di mais, acqua, sale e noce moscata e friggendo poi come al solito nel grasso caldo.
I rimedi della nonna per abbassare la febbre
I rimedi della nonna non si discutono. Un tempo si diceva, ma si dice ancora adesso, che i rimedi della nonna sono sempre validi. Magari da aggiornare o integrare, però sempre da tenere in considerazione. Questo è periodo invernale, anche se pare primavera, dunque il rischio influenza e febbre resta in agguato.
Esistono innumerevoli rimedi naturali per aiutare il nostro organismo ad attenuare la febbre. Non sono risolutivi o curativi, ma in alcuni casi possono aiutare ad abbassare la temperatura soprattutto nella fase in cui compaiono alcuni sintomi indicativi come brividi, emicranie, senso di spossatezza, dolori diffusi.
Un classico è il decotto di foglie di basilico, per l’appunto antico rimedio della nonna. Per prepararlo è sufficiente far bollire le foglie di basilico in acqua e magari insaporire la bevanda con un cucchiaio di miele. Si può ripetere l’operazione per un paio di volte al giorno.
Per le tisane adatte alla situazione la lista potrebbe essere molto lunga: si va dalla classicissima camomilla ai fiori di eucalipto, oppure zenzero, timo, genziana, malva, lavanda.
I rimedi della nonna da sempre utilizzati per tenere sotto controllo la febbre da malanni di stagione sono:
- bere molta acqua per non disidratarsi; in particolare bisogna bere 1 bicchiere di acqua ogni ora perché il corpo con la febbre suda e perde liquidi e sali minerali. Se si è anziani è meglio bere ancora di più, quasi 2,5 l di acqua
- indossare abiti leggeri e non coprirsi troppo per rilasciare il calore nell’ambiente
- riposo assoluto per non consumare energie: questo è un valido consiglio perché il corpo è sottoposto a uno stress maggiore e il metabolismo consuma fino al 12% di calorie in più rispetto alla normale attività quotidiana. Quindi bisogna restare a riposo assoluto.
- spugnature su polsi, piedi e tempie con acqua tiepida o addirittura bagno tiepido non freddo. L’effetto si percepisce subito ma dura molto poco
- impacchi di acqua e aceto ai piedi per 10 minuti, in passato venivano immersi i calzini nella soluzione di acqua e aceto e fatti indossare da chi aveva la febbre!
- mangiare alimenti leggeri e facilmente digeribili soprattutto zuppe calde e frutta fresca come kiwi e arancia ricca di vitamine e sali minerali, per reintegrare quelli persi nella sudorazione.
- mangiare cibi probiotici, come yogurt, cavolo, soia e crauti ed evitare invece alimenti ricchi di grassi saturi di origine animale e bevande contenenti caffeina e alcol.
Ovviamente se la febbre dura più di un paio di giorni, o se la temperatura si alza troppo o ci sono altri sintomi non legati a malanni di stagione, rivolgetevi al medico.
La nonna in cucina dà sempre i consigli migliori
Premesso che con la comparsa della febbre diventa ancora più necessario idratarsi a dovere, con tisane, tè caldo e succhi di frutta, è bene ricordare le proprietà benefiche del succo di pompelmo, utile a ridurre la sensazione di calore e di secchezza in gola, senza dimenticare soluzioni di succo d’arancia e limone con acqua calda.
Oppure molti esperti consigliano il tè allo zafferano, che si può ottenere facendo bollire mezzo cucchiaino di zafferano in 30 ml di acqua: andrebbe assunto un cucchiaino ogni ora fino a quando non si riscontra un abbassamento della febbre.
Esiste anche una bevanda soprannominata tè per la febbre. Si tratta dell’infuso di tiglio, i cui fiori hanno un effetto diuretico e agevolano la sudorazione necessaria per far diminuire la temperatura corporea ed espellere tossine.
Effetti simili si riscontrano con l’assunzione dell’achillea millefoglie, da preparare secondo una dose indicabile in 15 mg in 250 ml di acqua.
In quest’elenco assolutamente parziale possono rientrare anche delle gocce di oli essenziali, da utilizzare nei pediluvi, come emulsione per la spugnatura su polsi, polpacci e caviglie, o semplicemente come diffusore per l’ambiente. Il tutto prestando maggior attenzione a un’alimentazione sana, ricca di pietanze di facile digestione, frutta e verdura.
Quali erano i rimedi della nonna anni fa? Devo dire che sono ancora molto attuali
Mio nonno Felice mi preparava curcuma e miele non appena compariva qualche linea di febbre. Era contrario a farci prendere antibiotici se non dopo aver avuto la febbre per tre giorni. Io non lo sapevo ma questa combinazione è riconosciuta da migliaia di anni dalla medicina Ayurveda come un potente antibiotico dalle proprietà terapeutiche straordinarie. Si tratta di un rimedio naturale dal valore inestimabile, certificato anche dalla letteratura scientifica. Non solo ha una potente azione anti-infiammatoria capace di distruggere i batteri causa di malattie, ma è capace di rafforzare il sistema immunitario.
Di solito, dopo tre giorni, i sintomi da raffreddamento diminuivano e riprendevo le mia attività scolastiche. Guai se stavo a casa più di tre giorni da scuola. Non era consentito nella sua mente.
Comunque crescendo poi ho scoperto che se si utilizza il composto prima dei pasti, l’antibiotico naturale agirà sul mal di gola e sui polmoni. Se invece si utilizza durante il pasto, agirà sul sistema digestivo. Mentre dopo il pasto, agirà su colon e reni.
Pertanto, questo rimedio a base di curcuma e miele è molto efficace. Tuttavia, è doveroso prestare attenzione se soffrite di particolari patologie o se state già prendendo dei farmaci. Dovrebbero stare molto attenti e non consumare curcuma le persone che soffrono di malattie alle vie biliari e di calcolosi della colecisti: questa spezia provoca la contrazione dei muscoli nella cistifellea. Se i sintomi persistono, consultate sempre il medico.
Ricordo che mi faceva anche impacchi di sale grosso e caldo per placare i fastidi delle infiammazioni.
Mentre se stavo con mia nonna Maria, mi faceva tazze a gogo di camomilla o tisane a base di erbe che riteneva “medicali” come il sambuco, l’eucalipto, il salice, il tiglio, lo zenzero, il timo o la lavanda. Fatico a ricordare quale fosse la migliore. Stare sotto le coperte, coccolata e piena di attenzioni mi rendeva felice anche se avevo un po’ di febbre. A casa di mia nonna le tisane, i decotti e gli infusi erano all’ordine del giorno. Ne aveva uno per ogni disturbo o malessere. Adoravo quando raccontava, a modo suo, i benefici di queste preparazioni. Aveva un libricino con tutte le preparazioni che faceva, quando era il momento giusto per raccogliere le piante e come essiccarle per l’inverno. Un pozzo di conoscenza.
Tutti dovremmo avere una nonna in casa e in cucina! Che ne dite?
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