
Cocktail al pompelmo e gin, una singolare combinazione

Cocktail al pompelmo e gin, un drink rinfrescante e stuzzicante
Avete voglia di un cocktail fuori dal comune, semplice ma squisito? Lo avete trovato, è il cocktail al pompelmo e gin. Questo cocktail propone un abbinamento piuttosto raro, quello tra pompelmo e gin per l’appunto. Raro, ma in qualche modo fedele alla tradizione della mixology.
Come certamente saprete il gin viene abbinato frequentemente agli agrumi, anche se in genere non si va oltre il succo di limone. Per il resto troviamo lo sciroppo di zucchero, il cui ruolo è provvidenziale per smorzare il sapore naturalmente amaro del pompelmo.
Ovviamente per preparare un cocktail come si deve dovrete utilizzare strumenti adeguati. Su tutti occorre lo shaker, che consente di miscelare in maniera omogenea gli ingredienti, raffreddandoli senza diluirli troppo. Per l’occasione dovreste utilizzare cubetti di ghiaccio interi (non tritati) per evitare un eccesso d’acqua nel drink. Lo shaker va agitato energicamente per almeno 10-15 secondi, tenendolo inclinato a circa 45 gradi. Un altro strumento utile è il jigger, il misurino tipico dei bartender, che permette di dosare gli alcolici con precisione millimetrica.
Ricetta cocktail al pompelmo
Preparazione cocktail al pompelmo
- Per preparare il cocktail al pompelmo e gin seguite questo procedimento.
- In uno shaker versate il gin, il succo di pompelmo e lo sciroppo di zucchero.
- Aggiungete il ghiaccio e shakerate con cura.
- Versate la miscela in un bicchiere da cocktail e decorate con una fetta di pompelmo.
Ingredienti cocktail al pompelmo
- 50 ml. di gin
- 100 ml. di succo di pompelmo fresco
- 20 ml. di sciroppo di zucchero
- q. b. di ghiaccio
- una fetta di pompelmo per guarnire
Un focus sul pompelmo
Il pompelmo è il vero protagonista di questo cocktail, ancora più di quanto non lo sia il gin, che in realtà funge “solo” da base alcolica. Il pompelmo è un frutto particolare, che deve essere in qualche modo conosciuto per poter essere apprezzato appieno. È naturalmente amaro e acre, ma se ben inserito e selezionato consente alle ricette di compiere il salto di qualità.
La varietà migliore per i cocktail è il pompelmo rosa, perché esprime un equilibrio perfetto tra acidità e dolcezza. La sua polpa, leggermente zuccherina, è meno aspra rispetto a quella del pompelmo bianco e possiede un aroma più morbido, che si sposa benissimo con la componente botanica del gin. Se pensate a un cocktail più audace e intenso optate per il pompelmo rosso, noto anche come Ruby Red, che è più profumato e succoso. In entrambi i casi usate frutti maturi, ma non molli, e possibilmente biologici data la presenza della scorza nel bicchiere.
Il pompelmo, come e più degli altri agrumi, è un toccasana per la salute. Infatti è ricco di vitamina C e antiossidanti, come i flavonoidi, che aiutano a combattere i radicali liberi. Il pompelmo esercita proprietà drenanti, depurative e digestive. Nondimeno stimola il fegato, regola i livelli di colesterolo nel sangue e rafforza il sistema immunitario. E’ ricco di fibre, soprattutto nella parte bianca sottostante la buccia, che aiutano il transito intestinale e accelerano la digestione.
Come preparare un perfetto sciroppo per il cocktail al pompelmo
Lo scopo dello sciroppo, almeno in questo cocktail, è dolcificare e togliere al pompelmo un po’ di amaro. È molto semplice preparare lo sciroppo, basta riscaldare acqua e zucchero. Tuttavia, preparare uno sciroppo alla perfezione è un altro paio di maniche. Ecco alcuni consigli che riguardano il dosaggio, l’intensità del fuoco e la durata della cottura.
- Occhio alle proporzioni. La proporzione più indicata è uno a uno, ovvero una parte di zucchero e una parte di acqua.
- No alla bollitura. Lo sciroppo non deve bollire: l’obiettivo è ottenere una soluzione limpida e omogenea, ma non un caramello.
Una volta pronto, lo sciroppo va fatto raffreddare e conservato in frigorifero, dove può durare anche 10 giorni se ben chiuso in una bottiglia sterile. Se desiderate che lo sciroppo funga quasi da ingrediente, aggiungete durante la cottura della scorza di limone, un rametto di rosmarino o una bacca di vaniglia. Così facendo lo sciroppo non si limita a dolcificare, ma arricchisce il cocktail di ulteriori note organolettiche.
Il gin, un liquore versatile
Concludo con qualche parola sul gin, che qualifica la bevanda come alcolica. Il gin è un distillato dal profilo aromatico unico, derivante dalla presenza di bacche di ginepro e altre erbe, che variano a seconda della marca.
I gin moderni possono chiamare in causa scorze di agrumi, coriandolo, angelica, lavanda, cardamomo e perfino cetriolo. Una tale ricchezza di aromi rende il gin estremamente versatile per la mixology. In occasione di questa ricetta il gin “dialoga” con il pompelmo in una danza di note amare, fresche e balsamiche.
Certo, esiste gin e gin. Se desiderate un risultato più secco e intenso optate per il London Dry Gin. Se invece desiderate una versione più profumata e floreale scegliete il New Western Gin. Sono tutti gin raffinati, che costano un po’ di più ma facilmente reperibili.
FAQ sul cocktail al pompelmo
Che sapore ha il pompelmo?
Il pompelmo ha un sapore caratteristico, che varia a seconda della varietà. Può essere amarognolo, acidulo o dolce-acidulo. I pompelmi bianchi tendono ad essere più amari, mentre quelli rosa o rossi sono più dolci e meno aggressivi. Questa combinazione di dolcezza, acidità e amarezza lo rende versatile in cucina e nei cocktail.
Qual è il miglior pompelmo per fare i cocktail?
Il miglior pompelmo per fare i cocktail è il pompelmo rosa o rosso, come il Ruby Red. Questa varietà ha un gusto più dolce e un colore vivace, ideale per bevande esteticamente gradevoli e ben bilanciate. La sua acidità delicata si armonizza facilmente con alcolici come gin, vodka o tequila, esaltandone le caratteristiche.
Con cosa si abbina il gin?
Il gin si abbina bene con una vasta gamma di ingredienti, tra i più comuni troviamo l’acqua tonica, il cetriolo, il lime, il limone, il pompelmo, il rosmarino, il pepe rosa e le bacche di ginepro. Si presta anche ad abbinamenti più creativi con infusi di tè, frutti di bosco o sciroppi speziati. In questo caso propongo l’abbinamento con il succo di pompelmo.
Quanto è alcolico un cocktail al gin?
L’alcolicità di un cocktail al gin varia in base alla ricetta, ma solitamente si attesta tra il 15% e il 30% di gradazione alcolica. Il Gin Tonic, ad esempio, ha un contenuto alcolico intorno al 10-15%, mentre cocktail più secchi come il Martini possono superare il 30%. In questo caso si raggiunge a malapena il 12%.
Ricette di cocktail ne abbiamo? Certo che si!
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