Gnocchi al formaggio e tartufo nero, un primo aromatico
Gnocchi al formaggio e tartufo nero, un’idea semplice ma che rende molto
Gli gnocchi al formaggio e tartufo nero sono un primo piatto elegante, che spicca per l’impatto estetico, il gusto e l’aroma. La lista degli ingredienti comprende due formaggi tipici e di sicuro valore, oltre al famoso tartufo nero. Vale la pena dunque riservare questa ricetta ai momenti speciali, per esempio in occasione delle festività natalizie in sostituzione delle classiche lasagne alla bolognese. Per massimizzare l’effetto, optate per un servizio elegante, che possa incidere positivamente sull’atmosfera e impattare sull’esperienza. Tornando alla ricetta, gli gnocchi al formaggio e tartufo nero sono semplici da preparare. D’altronde, sono degli gnocchi conditi con una fonduta di formaggio e guarniti con lamelle di tartufo nero.
La semplicità è un valore aggiunto, che valorizza i piatti legati all’alta cucina. Tra l’altro, gli gnocchi hanno una peculiarità, sono di patate e all’ortica. Questa verdura – perché di questo si tratta – non gode di ottima fama, visti i collegamenti che l’immaginario collettivo fa con l’orticaria. Tuttavia, può regalare molte soddisfazioni in cucina, in particolare per il suo retrogusto amarognolo, che esalta gli altri sapori senza coprirli. L’ortica, inoltre è valida sul piano nutrizionale, in quanto apporta sali minerali, vitamine e acidi grassi omega tre, sostanze che fanno bene al cuore e alla mente. Ovviamente, la ricetta riesce bene anche se utilizzate gli gnocchi normali. Tuttavia, vi consiglio di concedere una possibilità a questa variante, in quanto l’ortica interagisce efficacemente con i formaggi della fonduta.
Ricetta gnocchi al formaggio e tartufo nero
Preparazione gnocchi al formaggio e tartufo nero
La ricetta degli gnocchi al formaggio e tartufo nero è semplice e veloce. Preparate gli gnocchi all’ortica. Mondate e lavate le ortiche sotto l’acqua corrente indossando i guanti. Tritatele grossolanamente e soffriggetele con poco olio.. Aggiustate di sale e pepe. Lasciate raffreddare
Versate in una ciotola i tuorli, le ortiche e la ricotta, poi aggiungete un po’ di farina, quanto basta per formare un impasto leggero. Regolate di sale e pepe. Lavorate una cucchiaiata di composto tra i palmi delle mani per ottenere la forma desiderata. Man mano che li formate adagiate su un foglio di carta forno.
Versate un bel po’ di acqua in una pentola, arricchitela con due cucchiai di olio e accendete il fuoco. Intanto tagliate i formaggi a pezzettini. Ora scaldate una padella antiaderente e scioglieteci 5 grammi di burro e la panna. Poi mettete il Castelmagno e fatelo sciogliere, mescolando spesso. Quando il formaggio è diventato morbido, unite anche il formaggio Toma piemontese.
Mescolate ancora fino a quando i formaggi non si saranno ben sciolti. Aggiustate di sale e pepe se necessario. Poi abbassate la fiamma al minimo in modo che la fonduta rimanga calda e non inizi a solidificarsi. Intanto cuocete gli gnocchi nella pentola con acqua salata in ebollizione e attendete qualche minuto affinché vengano a galla e risultino cotti. Versate gli gnocchi nella pentola con la fonduta e mescolate con cura, aggiungendo il burro rimasto. Infine, guarnite con scaglie di tartufo nero e servite.
Per gli gnocchi:
- 200 gr di ortiche fresche
- 3 tuorli d’uovo
- 200 gr. di ricotta fresca consentita
- 60 gr. di farina di riso impalpabile
- 1 cucchiaio di olio
- q.b. sale e pepe
Per il condimento:
- 150 gr. di formaggio Castelmagno,
- 160 gr. di formaggio Toma piemontese,
- 100 ml. di panna fresca consentita,
- 10 gr. di burro chiarificato o burro al tartufo,
- q. b. di lamelle di tartufo nero (tartufo estivo)
- un pizzico di sale e pepe.
Toma e Castelmagno, due formaggi buonissimi
A proposito di fonduta, gli gnocchi al formaggio e tartufo non fanno uso di formaggi “ordinari”, come possono essere il Grana e il Parmigiano, ma di due tipi di formaggi davvero particolari. La ricetta fa riferimento a due prodotti caseari tipici molto conosciuti, che offrono sentori non comuni: il Castelmagno e il Toma. Il Castelmagno è un formaggio di latte vaccino originario della provincia di Cuneo. E’ a pasta semidura e vanta una crosta sottile, ma liscia.
E’ un formaggio erborinato, dunque ha un sapore molto aromatico, tendente al dolciastro e leggermente piccante. Ovviamente, alcune note tendono ad accentuarsi durante la stagionatura, che dura almeno due mesi. Il Toma è un altro formaggio piemontese, un po’ meno antico ma comunque in grado di richiamare alla tradizione più intima del Piemonte. Il suo sapore è decisamente dolce, aromatico e quasi per niente piccante. La stagionatura è breve e dura tra i 20 e i 45 giorni.
Le proprietà del tartufo nero
Il tartufo nero garantisce un tocco di eleganza e un certo spessore a questi gnocchi al formaggio. Come ho già specificato, va posto alla fine, e tagliato in sottili lamelle, quasi a mo’ di guarnizione. D’altronde è in questa forma che arricchisce i piatti di ogni tipo, quasi a valorizzare gli altri alimenti senza snaturarli. Il tartufo nero è uno dei funghi più costosi, ma vale la pena di tanto in tanto integrarlo nelle proprie ricette, a maggior ragione se sono pensate per le occasioni speciali. E’ molto buono e il suo aroma è inconfondibile, accentuato da una texture gradevole.
Il tartufo nero vanta anche un profilo nutrizionale ineccepibile. Si può affermare che riassume tutte le proprietà positive che i funghi possano esercitare. Vitamine e sali minerali abbondano in quantità e varietà. Stesso discorso per le sostanze antiossidanti e per i grassi benefici, che fanno bene al cuore. Tra l’altro, è tra i pochi funghi ad apportare una buona dose di proteine.
Fate attenzione al burro
La fonduta di questi gnocchi al formaggio e tartufo nero richiede il contributo del burro e della panna, che fungono da base. Nessuno dei due è senza lattosio, dunque fate attenzione se soffrite di intolleranze alimentari. Potete ovviare a ciò optando per la panna delattosata, che è buona allo stesso modo, e per il burro chiarificato. L’assenza di caseine nel burro chiarificato si accompagna all’assenza dei dannosi zuccheri del latte.
Il burro chiarificato, inoltre, gode anche di alcuni vantaggi. In primo luogo, proprio grazie all’assenza di caseine, resiste molto bene al calore. In secondo luogo, ha un sapore più delicato, utile quando vi è un’interazione con altri ingredienti in quanto insaporisce senza coprire. L’unico vero difetto del burro chiarificato è l’apporto calorico, sensibilmente più elevato del burro standard; tuttavia le dosi sono piuttosto limitate in questa ricetta. In alternativa, potete utilizzare anche il burro aromatizzato al tartufo, che è per definizione chiarificato.
Ricette di gnocchi ne abbiamo? Certo che si!
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