Pastrami: la ricetta che unisce tradizione e innovazione
Pastrami ricetta: un viaggio tra storia e gusto
Il pastrami è molto più di una semplice carne speziata: è un incontro di culture, un piatto che racconta viaggi e tradizioni. Oggi lo troviamo nei famosi deli newyorkesi, ma la sua storia affonda le radici in comunità lontane, dove l’arte di conservare la carne era una necessità quotidiana.
Chi lo assaggia resta sorpreso dal suo equilibrio: profumato, saporito, tenero. Questa carne pastrami è diventata icona di convivialità, soprattutto quando servita in panini abbondanti o in ricette creative che uniscono passato e presente.
Portarlo in tavola significa condividere una storia che attraversa continenti. La ricetta del pastrami non è solo una preparazione, ma un rito che unisce memoria e piacere, trasformando ogni morso in un’esperienza unica e avvolgente.
Ricetta pastrami di manzo
Preparazione pastrami
Per il pastrami iniziate preparando la salamoia. Prendente una pentola e versate l’acqua insieme a tutte le spezie, lasciate però da parte il pepe nero. Accendete il fuoco e portate ad ebollizione, poi fate intiepidire. Massaggiate la carne per ammorbidirla e poi mettetela nella salamoia.
Applicate il coperchio e fate riposare così per almeno 8 ore. Potete comunque estendere questo lasso di tempo a tutta la notte e persino a 24-48 ore. Estraete la carne e ricopritela generosamente con il sale e il pepe, infine cuocetela alla griglia per 3 ore. Lo strato più interno della carne deve raggiungere gli 85 gradi.
In alternativa potete optare per la cottura al forno. In questo caso dovete avvolgere la carne più volte nella carta stagnola e praticare dei fori con i rebbi della forchetta.
Il forno deve avere una temperatura di 150 gradi e la cottura deve prolungarsi per circa 3 ore. A metà cottura, poi, è necessario girare la carne.
Infine la carne, ormai diventata “pastrami”, va tagliata a fette sottilissime e servita insieme a delle salsine tipiche (a vostra scelta), alla pita o al pane di segale e alle olive.
Ingredienti pastrami
- 800 gr. di carne di manzo (punta di petto)
- 3 spicchi d’aglio
- 30 gr. di pepe nero
- 10 gr. di paprika dolce in polvere
- 10 gr. di semi di coriandolo
- 6 chiodi di garofano
- 10 gr. di semi di senape
- 2 foglie di alloro tritate
- una spolverata di peperoncino tritato
- cannella e zenzero (facoltativi)
- q. b. di sale (circa 80 gr.)
- 1 lt. di acqua fredda.
Pastrami ricetta: un secondo piatto ricco di storia
Pastrami ricetta originale di manzo
Questa ricetta del pastrami segue la tradizione ebraico-americana, nata nei Balcani e perfezionata a New York. Il pastrami nasce come necessità di conservazione della carne e si è trasformato in simbolo di convivialità. Importato negli Stati Uniti dagli immigrati ebrei dell’Europa orientale, si è subito imposto come icona delle tavole americane. Il pastrami tradizionale prevede una lunga marinatura, speziatura e affumicatura della carne, in genere la ricetta pastrami di manzo, che regala aromi intensi e una consistenza tenera. È un piatto che si fa attendere, ma la sua attesa viene sempre ripagata.
Oggi è diffuso in tutto il mondo, servito in panini generosi o come secondo piatto. Nei ristoranti specializzati è ancora protagonista, ma anche nelle cucine domestiche la ricetta del pastrami conquista chi ama cimentarsi con preparazioni elaborate e dal sapore unico. Non è un piatto rapido: è il risultato di pazienza e passione.
Una curiosità poco nota: in origine il pastrami era spesso preparato con carne d’oca o montone. Solo in seguito, grazie alla maggiore disponibilità, la carne pastrami di bovino è diventata la più apprezzata. Questa evoluzione testimonia come le tradizioni culinarie si adattino ai contesti storici e culturali.
Oggi la carne pastrami di bovino è la più diffusa, ma restano popolari anche versioni più leggere come il pastrami americano servito in panino caldo con senape e cetriolini.
Il successo del pastrami bovino è stato rafforzato anche dal cinema e dalla letteratura: celebre è la scena di “Harry ti presento Sally”, ambientata in una deli newyorkese, che ha reso questo panino iconico. Ecco perché non si tratta solo di cibo, ma di cultura popolare.
Origini e viaggi del pastrami
La parola “pastrami” deriva dal termine rumeno “pastrama”, legato a tecniche di conservazione della carne. Giunto negli Stati Uniti alla fine dell’Ottocento, ha trovato a New York la sua patria adottiva. Le comunità ebraiche ashkenazite lo adattarono alle proprie regole alimentari, scegliendo il manzo come carne ideale. Con il tempo, questo piatto si è fuso con la cultura gastronomica americana, diventando un’icona dei deli, i piccoli locali specializzati in panini e insaccati.
Un dettaglio curioso: nel Lower East Side di Manhattan, alcuni macellai ebrei furono tra i primi a diffondere la preparazione. Con il boom migratorio, il pastrami di manzo divenne sinonimo di appartenenza, un modo per mantenere vive le radici. Ancora oggi, ordinare un panino al pastrami in un deli newyorkese significa assaporare un pezzo di storia.
Varianti per intolleranze e nuove esigenze
Il pastrami tradizionale richiede un mix di spezie che include pepe, coriandolo e aglio. Chi soffre di intolleranze può adattare la ricetta: sostituendo alcune spezie o riducendo il sale, senza perdere gusto. Per chi segue un’alimentazione senza glutine, l’abbinamento con pane gluten free consente di gustare un perfetto panino pastrami. Chi deve ridurre i grassi può optare per tagli magri di bovino.
Un’altra soluzione è la cottura al vapore, che rende la carne tenera e più leggera, pur mantenendo la tipica aromaticità. Così la ricetta del pastrami diventa accessibile a tutti, senza rinunciare al piacere di un piatto che ha fatto la storia.
Occasioni e abbinamenti consigliati
Il pastrami non è solo protagonista di panini iconici. Può diventare anche un secondo piatto raffinato, servito con insalate fresche, patate speziate o verdure al forno. Perfetto per pranzi informali tra amici, ma anche come piatto principale in una cena dal gusto cosmopolita. Con un bicchiere di birra artigianale o un calice di vino rosso giovane, la carne pastrami esprime al meglio la sua intensità.
Un abbinamento curioso? Provalo con crauti fermentati o cetrioli in agrodolce: la freschezza di questi contorni bilancia perfettamente la sapidità della carne. E se vuoi stupire, porta in tavola un panino al pastrami bovino tagliato a metà: diventerà il protagonista di qualsiasi buffet.
Un classico intramontabile è il pastrami sandwich, un panino generoso con pastrami di manzo, senape e pane di segale. Chi preferisce una versione italiana può farcire il proprio panino con pastrami con verdure grigliate o formaggi senza lattosio.
Anche in Italia cresce la curiosità per il pastrami: molti chef reinterpretano la ricetta originale in chiave nostrana, trasformando il beef pastrami in un secondo piatto raffinato o in un panino gourmet.
Curiosità e consigli utili
Un segreto per un buon pastrami è il tempo: la marinatura deve essere lunga, e l’affumicatura lenta. Non esistono scorciatoie: il pastrami è una ricetta che insegna pazienza. In molte cucine americane esiste ancora l’usanza di prepararlo in casa per le feste, trasformando la lunga attesa in un momento di condivisione familiare.
Un’altra curiosità inedita: durante la Seconda guerra mondiale, quando la carne era razionata, alcuni deli di New York iniziarono a proporre pastrami “vegetale”, realizzato con barbabietole e spezie. Non ebbe grande fortuna, ma dimostra la voglia di mantenere viva la tradizione anche nei momenti difficili.
Oggi, con il ritorno delle preparazioni casalinghe, il pastrami conosce una nuova popolarità. La ricetta pastrami diventa occasione per riscoprire il valore del tempo, del profumo delle spezie e dell’attesa che prepara a un piacere autentico.

Il pastrami, una ricetta saporita che richiede tempo e pazienza
Tra le preparazioni più intriganti della cucina internazionale c’è sicuramente il pastrami, una delle specialità più amate da chi apprezza la carne ben lavorata. Questa ricetta nasce da una lunga tradizione che affonda le sue radici nei paesi dell’Est Europa, ma è negli Stati Uniti che ha trovato la sua consacrazione, diventando l’anima di celebri panini newyorkesi. Si parte solitamente da un taglio di manzo – spesso il petto – e lo si sottopone a una lavorazione complessa ma affascinante, che vale davvero la pena di raccontare. Chi ama i sapori intensi e strutturati troverà in questa preparazione una vera delizia.
Il procedimento per ottenere un buon pastrami inizia con una marinatura in salamoia che dura diversi giorni. Durante questa fase, la carne si impregna di aromi e sapori grazie a una miscela di spezie e zuccheri che ne migliorano la conservazione e la tenerezza. Poi si passa all’asciugatura e all’applicazione di una crosta speziata a base di pepe nero, coriandolo e paprika. Segue una lenta affumicatura che arricchisce ulteriormente il profilo aromatico, e infine la cottura a vapore, fondamentale per ottenere quella consistenza tenera e succosa che caratterizza il piatto.
Una volta pronto, il pastrami può essere gustato in vari modi. Il più classico è a fette sottili, in un panino caldo, magari accompagnato da una fetta di formaggio e qualche cetriolino sottaceto. Ma nulla vieta di servirlo come secondo piatto, magari con un contorno di patate o una fresca insalata. Si conserva bene in frigorifero per alcuni giorni, anche se il consiglio è sempre quello di consumarlo entro 48 ore per apprezzarne tutte le sfumature. Congelarlo si può, ma si rischia di perdere parte della sua morbidezza.
Un secondo tipico della cucina dei Balcani
Il pastrami è uno splendido esempio di come una cultura culinaria, geograficamente vicina alla nostra, in realtà possa offrire spunti all’apparenza esotici, comunque lontani dal nostro sentire. Il pastrami, infatti, è un secondo di carne sottoposto ad un trattamento molto particolare, estraneo ai tanti trattamenti che la cucina italiana riserva a questo alimento.
Le origini del pastrami sono merito della cucina ebraica che si estesa su tutti i Balcani. In particolare è diventata una specialità gastronomica della cucina rumena. Oramai ha varcato i confini e spopola anche negli Stati Uniti. E’ il protagonista assoluto di una delle scene più intriganti del film Harry ti presento Sally. Non solo, il Pastrami sandwich o Pastrami americano è considerato uno degli street food più amati soprattutto a New York. Il pastrami in Italia non ha molto seguito.
Anche l’aspetto assume contorni particolari, infatti il pastrami assomiglia in parte alla bresaola. Si tratta evidentemente di un errore di prospettiva, causato dal colore della pietanza che vira nettamente sulle tonalità più scure, come anche il fatto di servire il pastrami a fette molto sottili.
Anche il sapore del pastrami è diverso dalla carne a cui noi siamo abituati. Infatti al palato risulta piuttosto sapida e speziata. Ciò è dovuto principalmente alla lunga fase di riposo in salamoia. Una salamoia, tra l’altro, diversa da quelle “nostrane”, è infatti molto speziata e ricca di sapori.
Un altro elemento di differenziazione consiste nel tipo di cottura. Il pastrami, dopo essere stato marinato per almeno una notte in salamoia, viene cotto alla griglia. Ma se la cottura alla griglia è concepita dagli italiani come un metodo veloce, in questo caso richiede addirittura tre ore. stesso discorso nel caso in cui si volesse procedere con una meno faticosa cottura al forno.
Quale carne scegliere per questo tipico piatto?
Il pastrami carne è un piatto a base di carne di manzo (ma si può cucinare anche montone o agnello). messo in salamoia, e ricoperto con un mix di spezie. Finita la salamoia viene affumicato e cotto a vapore.
A questo punto sorge spontanea una domanda: quale carne utilizzare? Ebbene, la ricetta tradizionale prevede l’impiego della carne di manzo. E’ una scelta di tipo organolettico, ma anche in un certo senso obbligata in quanto il trattamento a cui viene sottoposta la carne è “intenso”. Proprio per questo è necessario che la carne abbia una discreta struttura e che possa resistere sia a una cottura estremamente prolungata sia ad una fase di marinatura di diverse ore (o addirittura giorni).
In particolare si consiglia l’utilizzo del taglio “punta di petto”. Questo taglio, infatti, si caratterizza per una spiccata compattezza, valorizzata anche da una certa capacità di assorbire i liquidi, caratteristica necessaria quando la ricetta prevede una marinatura impegnativa.

La spezie consigliate per un buon pastrami
L’elemento più caratteristico del pastrami consiste nell’abbondante uso di spezie. Questa particolarità è frutto dell’influenza che le cucine mediorientali turche e arabe hanno esercitato nel corso del tempo sulla cultura (anche culinaria) balcanica. Le spezie agiscono in due fasi distinte: nella preparazione della salamoia, che funge da liquido di marinatura per la carne (della durata di almeno 8 ore) e nel condimento della carne pronta per la cottura. In quest’ultimo caso, va detto, si abbonda soprattutto di pepe nero.
Se decidete di preparare il pastrami dovete anche sapere quante e quali spezie utilizzare. Infatti, la ricetta tradizionale vede come protagonista tantissime spezie, ma lascia un certo margine di discrezione su quali impiegare, soprattutto nella fase di salamoia. In linea teorica potete utilizzare il pepe nero, la paprika dolce, i semi di coriandolo, i chiodi di garofano, i semi di senape, le foglie di alloro, la cannella e lo zenzero. Tuttavia, se desiderate una versione light del pastrami, potete optare per l’esclusione della cannella, dello zenzero e della paprika.
Una vera scoperta!
Ti è mai capitato di assaggiarlo in un viaggio all’estero o in qualche ristorante etnico? Oppure stai pensando di cimentarti nella preparazione casalinga? Il bello del pastrami è che, pur essendo complesso, può diventare una sfida gratificante per chi ama mettersi alla prova ai fornelli. Basta organizzarsi per tempo e seguire le fasi con attenzione. A ogni passaggio la carne cambia volto, profumo e consistenza, trasformandosi in qualcosa di davvero speciale.
In conclusione, questa ricetta è un piccolo viaggio tra tradizione e tecnica, che ci racconta anche la storia di chi ha portato le proprie radici culturali in nuove terre. Preparare il pastrami in casa non è solo cucinare: è onorare un sapere antico, è riscoprire il valore del tempo, è ritrovare nella lentezza un gusto che sorprende. Con gli strumenti giusti, e magari una buona compagnia, anche questa preparazione diventa un’esperienza da condividere.
Preparare in casa questa ricetta pastrami richiede tempo e pazienza, ma il risultato ripaga ogni attesa. È un piatto di carne pastrami capace di unire tradizione e gusto contemporaneo, perfetto per chi ama le sfide in cucina e la cultura americana.
Domande frequenti sul pastrami
Che tipo di carne è il pastrami?
Il pastrami è solitamente preparato con petto di manzo, anche se in alcune versioni può essere usato il taglio del fianco o della spalla. La carne viene marinata, speziata, affumicata e poi cotta lentamente a vapore per ottenere una consistenza tenera e un sapore intenso.
Che cos’è il pastrami di New York?
Il pastrami di New York è una specialità ebraico-americana resa celebre dai delicatessen della città. Si tratta di carne di manzo speziata, affumicata e servita tipicamente in panini con senape e pane di segale. È un simbolo della cucina tradizionale newyorkese.
Che sapore ha il pastrami?
Il pastrami ha un sapore ricco e speziato, con note affumicate e leggermente pepate. La marinatura gli conferisce complessità, mentre la cottura lenta lo rende succoso e tenero. È un equilibrio perfetto tra carne saporita e spezie aromatiche.
Qual è la differenza tra pastrami e roast beef?
Anche se entrambi si preparano con carne di manzo, chi cucina il pastrami lo marina, lo condisce con spezie, lo affumica e infine lo cuoce a vapore. Al contrario, chi prepara il roast beef lo arrostisce semplicemente in forno. Il pastrami sviluppa così un gusto più intenso e speziato, mentre il roast beef mantiene un sapore più delicato e naturale.
Ricette internazionali ne abbiamo? Certo che si!
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