Pere cotte nel succo di fragole e granita al Gin Tonic
Pere cotte nel succo di fragole con granita al Gin Tonic: un dessert sofisticato e rinfrescante
Le pere cotte nel succo di fragole con granita al Gin Tonic sono un dessert elegante e sorprendente, perfetto per chi desidera un dolce raffinato che giochi con sapori e consistenze diverse. Questa ricetta combina la dolcezza naturale delle pere Williams con l’intensità aromatica delle fragole e il profumo della vaniglia , creando una base fruttata delicata e profumata. La freschezza della menta dona un tocco erbaceo che bilancia la dolcezza del piatto.
Il tutto è esaltato dalla granita al Gin Tonic , un mix di gin, lime e acqua tonica , che aggiunge una nota alcolica frizzante e rinfrescante, rendendo il dessert ideale per concludere una cena estiva o una serata speciale. La granita, con il suo gusto leggermente amaro e agrumato, contrasta alla perfezione con la dolcezza delle pere e delle fragole, creando un equilibrio di sapori davvero unico.
Un dessert che non solo appaga il palato, ma anche la vista grazie ai suoi colori vivaci e alla presentazione sofisticata. Ideale per stupire i tuoi ospiti con una proposta originale e moderna, che unisce frutta di stagione e il classico cocktail Gin Tonic in una versione ghiacciata e scenografica.
Ricetta Pere cotte nel succo di fragole
Preparazione Pere cotte nel succo di fragole
Iniziate con la preparazione delle pere cotte nel succo di fragole. Frullate 300 gr. di fragole con lo zucchero. Passate il tutto al colino, in modo che non rimangano impurità o semini.
Sbucciate le pere, privatele del torsolo e tagliatele a spicchi. Inseritele nei vasi di vetro per la vasocottura assieme alla purea di fragole e la vaniglia.
Chiudete con gli appositi ganci ed infornate in forno a vapore a 80°C per circa 30 minuti.
Mentre aspettate procedete con la preparazione della granita al Gin Tonic.
Tagliate il lime a spicchi e pestateli nel mortaio con la menta e lo zucchero. Aggiungete quindi il gin, l’acqua tonica e filtrate con un colino.
Travasate il tutto in una teglia e riponetela nel congelatore. Ricordatevi, periodicamente, di smuovere con una forchetta o un cucchiaio la granita, così facendo romperete i cristalli di ghiaccio, evitando che si crei un ghiacciolo. Questo darà alla vostra granita una consistenza più cremosa.
Per servire, disponete le pere cotte, qualche fragola fresca rimasta e qualche fogliolina di menta. E, per completare, la granita al Gin Tonic.
Pere cotte nel succo di fragole
per le pere cotte nel succo di fragole
- 600 gr. di pere Williams
- 400 gr. di fragole
- 30 gr. di zucchero di canna
- 1 baccello di vaniglia
- 1 mazzetto di menta
per la granita al Gin Tonic
- 2 lime
- 60 gr. di zucchero di canna
- 2 dl. di Gin
- 4 dl. di acqua tonica Chiurazzi
- 1 mazzetto di menta
Un dessert molto particolare semplice, fresco e gustoso
Pere cotte nel succo di fragole e granita al Gin Tonic. Se nelle calde serate estive volete organizzare una cena tra amici e non sapete che dessert servire, ho la proposta che fa per voi: pere cotte nel succo di fragole e granita al Gin Tonic.
È una ricetta facile da realizzare, un dolce al cucchiaio fresco, gustoso, divertente, leggermente alcolico, e specialmente facile da realizzare! Tutti ne andranno pazzi!
Questa proposta di pere cotte nel succo di fragole e granita al Gin Tonic unisce la dolcezza della frutta al sapore intenso e freschissimo della granita. Un mix davvero intrigante! Da provare subito!
Una pera al giorno toglie il medico di torno
In qualsiasi modo le mangiate, le pere sono sempre buone. Sia che le prepariate come farcia di una bella torta, sia semplicemente a spicchi, ma anche cotte.
Ne esistono diverse tipologie, anche se io per questa ricetta ho scelto le pere Williams, perché sono succose e hanno un sapore dolce, con una punta di aspro. Credo siano l’ideale per una preparazione come questa, di pere cotte nel succo di fragole.
Sono un frutto toccasana, essendo ricche di sali minerali, specialmente il boro, utile per migliorare la prontezza di riflessi e la memoria, ed il calcio, che riduce il rischio di osteoporosi ed ostacola il processo di deterioramento del tessuto osseo.
Sapevate che la loro buccia è ricca di fibre? Lavatele con cure e mangiatele tutte intere, perché con un sola pera avrete coperto un quarto del vostro fabbisogno giornaliero.
Come se non bastasse, aiutano a ridurre il colesterolo, grazie alla presenza della pectina. Questa, essendo solubile forma uno strato viscoso che si lega al colesterolo, favorendone l’evacuazione.
Granita al Gin Tonic per le Pere cotte nel succo di fragole
Il Gin Tonic è uno dei cocktail più conosciuti, amati e consumati, oltretutto possiamo vantarci di conoscerne l’origine.
È molto raro che si conosca la storia di un alcolico, ma quella del Gin Tonic è così particolare che vale la pena tramandarla.
Dovete sapere che tutto è nato grazie alla campagna di conquista dell’India e da parte di due scienziati: un medico ed un chimico. Sembra l’inizio di una barzelletta, ma non lo è.
Il primo fatto si svolge in Olanda. Quando, nella seconda metà del ‘600, il dott. Sylvius, era alla ricerca di un metodo per somministrare ai suoi pazienti le bacche di ginepro, considerate un vero toccasana per l’organismo. Dopo diversi tentativi, inventò un distillato chiaro, al quale diede il nome di “jenever”, da cui poi “jen”, ed infine “gin”.
C’è da dire che i valori nutrizionali furono presto dimenticati, in favore del suo contenuto alcolico e del sapore caratteristico.
Passiamo ora alla Germania, siamo sul finire del ‘700, quando il chimico J.J. Schweppe iniziò a produrre soda o acqua tonica, una bevanda contente il chinino, una sostanza che anticamente era molto usata per combattere la malaria.
È proprio a causa della malaria che si arrivò all’invenzione dell’odierno Gin Tonic. Gli Inglesi nell’800 erano impegnati a conquistare l’India, ma erano continuamente decimati dalla malaria. Cercavano di curarsi con quello che avevano portato dalla madre patria, cioè l’acqua tonica del dott. Schweppe.
Ma il problema era che, a causa del suo sapore molto amaro, la bevevano a fatica, nonostante servisse per arrestare i sintomi di questa malattia. La soluzione era quindi mischiarla con qualcos’altro: il gin.
Whisky, vodka e gin: i recenti risultati degli studi promossi dall’EFSA (l’Autorità Europea per la Sicurezza degli Alimenti) e finalizzati alla ricerca dell’eventuale presenza di tracce di glutine nei distillati da cereali contenenti glutine ne hanno confermato l’assenza in queste bevande. Il processo produttivo tramite distillazione, infatti, è tale per cui il prodotto finito non può contenere glutine né esserne contaminato.
Ricette con le pere ne abbiamo? Certo che si!
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