Disidrosi e intolleranza al Nichel stretta correlazione
Il nichel non è altro che un elemento chimico che possiamo definire un po’ ambiguo. Infatti, fa bene per alcune patologie e o condizioni cliniche come ad esempio l’anemia, ma è anche in grado di far male alla nostra salute, in quanto a molte persone causa problematiche come la disidrosi e la dermatite allergica da contatto (DAC) .
Se presentate alcuni di questi sintomi e volete scoprire se soffrite di allergia al Nichel, dovrete sottoporvi ad un semplicissimo test cutaneo, il patch test. Vi verrà applicato sul braccio o sulla schiena un cerotto che rilascerà gradualmente del Nichel sulla vostra epidermide: a seconda della reazione della pelle nei giorni successivi, lo specialista sarà in grado di capire il tipo e l’entità del vostro disturbo. Se soffrite di intolleranza alimentare difficilmente verrà diagnosticata dal questo test.
Disidrosi e intolleranza al Nichel , una correlazione molto stretta
Disidrosi e nichel anzi disidrosi e intolleranze alimentari.. Esiste una connessione molto stretta tra la disidrosi ( eczema disidrosico ) e l’intolleranza al Nichel. Anzitutto è bene specificare in cosa consiste la disidrosi. Ma quali sono i sintomi della disidrosi? Come faccio a capire se è proprio la disidrosi? A chi mi devo rivolgere?
Si tratta di un fenomeno che si manifesta soprattutto (ma non solo) in estate, con la comparsa di bollicine di liquido sulla pelle, in particolare ai lati delle dita, sul palmo delle mani e sulla pianta dei piedi. Le mani e piedi sono le zone più colpite solitamente.
Disidrosi allergica. Uno dei sintomi principali è la Dermatite da contatto, fattore che appunto mette in relazione questa lesione cutanea con l’intolleranza al Nichel. Quando il sistema immunitario viene a contatto con il nichel, lo riconosce come minaccia con la relativa comparsa dei sintomi allergici caratterizzati da secchezza, eritema e prurito.
Per prevenire la disidrosi fino a qualche anno fa si ricorreva a trattamenti cortisonici o alla totale esclusione di elementi o alimenti che provocassero la reazione allergica. Capita che le aree colpite si infettano, in genere perchè ci grattiamo. I sintomi peggiorano dopo il contatto con sapone, acqua o sostanze irritanti.
Mentre ora, dicono gli esperti, per alleviare o risolvere il problema è possibile integrare diverse soluzioni. Per esempio ricorrere nelle forme più acute all’Olio di Ribes nero o all’Olio di Perilla, oltre all’utilizzo di alcuni minerali come Zinco, Rame e Manganese. Tutti prodotti da assumere per via orale. Per alleviare il problema nell’immediato io mi faccio degli impacchi freddi. Nella pelle colpita da disidrosi si può svilupparsi un’infezione batterica. Sono necessarie settimane perché guarisca spontaneamente.
Ma soprattutto è importante modificare la dieta per ridurre l’introduzione di Nichel nel nostro organismo. Non è un caso che statisticamente chi soffre di disidrosi sia maggiormente sensibile a questo metallo. Il nichel è un metallo che possiamo trovare nell’acqua, nell’aria, nel suolo, nelle piante, negli alimenti e negli animali e per questo motivo diventa difficile evitarlo o eliminarlo completamente.
Disidrosi e intolleranza alimentari: la dieta
Gli esperti consigliano di iniziare una dieta a rotazione che prevede dei giorni di astinenza la settimana da tutti i cibi che contengono grandi quantità di nichel. Non preoccupatevi perchè in questa dieta ci sono anche dei momenti di dieta libera.
Il problema è che questa sostanza è presente in molti cibi, ma anche che non sappiamo proprio tutto quello che dovremo sapere a riguardo.
Questo elemento chimico è presente in notevoli quantità nel pomodoro e negli spinaci, ma anche nelle nocciole e nelle mandorle.
Ad ogni modo, anche se può scatenare delle reazioni sistemiche a livello cutaneo, le persone che riscontrano questo problema non devono dimenticarsi completamente di tutti gli alimenti contenenti il nichel: possono comunque iniziare a reintegrarli nella propria alimentazione, non appena saranno riuscite a disintossicarsene. Sembra tutto molto strano e contraddittorio, non è vero? Proprio per questo, andiamo a fare chiarezza!
Il nichel: dall’intossicazione alla dieta che può fare la differenza
Come abbiamo detto, si tratta di una sostanza che fa male e che fa bene: dipende dall’individuo e dalla sua sensibilità nei confronti di essa, ma non solo.
Tuttavia, tutto ciò che ruota intorno alla reattività verso questo specifico elemento chimico è incredibilmente vario e presenta diverse eventualità.
Infatti, è possibile spiegare questa intolleranza , pressoché temporanea, analizzando le cause, nonché i risultati derivati dall’eventuale terapia indicata per la disintossicazione.
Innanzitutto, è importante comprendere che non tutti i cibi contenenti il nichel, non presentano le stesse quantità di esso (nonostante si tratti dello stesso alimento!).
La dose presente dipende da quanti di sali di nichel erano presenti nel polline che lo ha portato a nascere, o dalle acque usate per irrigare il terreno e da tanti altri fattori.
Inoltre, è fondamentale comprendere che non si tratta di una sostanza velenosa: solo in elevate quantità può provocare disagio alle persone che presentano una rilevante sensibilità.
Queste sono le ragioni per le quali, quando un paziente è sottoposto a una dieta che lo porterà alla disintossicazione, non vengono eliminati tutti gli alimenti che contengono questo elemento chimico e anche perché, dopo la disintossicazione, non è necessario evitare completamente quei cibi, ma è possibile reintrodurre persino quelli più carichi.
Ovviamente, la risposta alla dieta cambia da persona a persona e, proprio per questo, il medico deve analizzare anche i risultati.
Il nichel e tutti i miti da sfatare
Pertanto, abbiamo visto che l’allergia e/o intolleranza a questo elemento chimico è una condizione molto particolare e spesso contraddittoria, ma che la dieta può essere un’ottima cura: consente di disintossicarsi, per poi reintegrare nell’alimentazione tutti i cibi “colpevoli”.
A questo proposito, il primo mito da sfatare è questo: un alimento che contiene questa sostanza non è un alimento che fa male. È una questione soggettiva e basata sull’individuale livello di sensibilità e tolleranza.
Inoltre, a volte, le problematiche scatenate dal nichel, vengono anche causate dalla combinazione con altre sostanze, che possono incrementare la reattività del nostro organismo.
Dobbiamo persino eliminare la convinzione che dice che è doveroso eliminare completamente ogni alimento contenente questa sostanza, primo perché non è necessario e poi perché è indispensabile per il nostro corpo.
Infine, dobbiamo considerare che le più recenti ricerche scientifiche hanno riscontrato che quando questa sostanza provoca danni, è spesso un campanello d’allarme: nel corpo possono essere stati accumulate anche notevoli quantità di altri metalli pesanti come il cobalto o il cromo ad esempio
Quindi, prima di trarre conclusioni affrettate, assicuratevi di esservi affidati ad un professionista valido e non iniziate alcuna dieta senza il suo consiglio e senza aver considerato le informazioni che avete appena letto.
A distanza di anni che affronto questo problema posso dire che con la conoscenza profonda del problema, l’essere seguita da specialisti del settore, ruotando gli alimenti per evitare l’accumulo, prestare attenzione a tutto quello che mi circonda e con cui entro in contatto quotidianamente si puo’ tornare a vivere in modo ottimale!!!
Don’t worry be happy!! (Non preoccuparti e sii felice!) Mica per niente è il mio motto da oramai parecchi anni.
Se vuoi approfondire l’intolleranza al nichel, dai un’occhiata a questo approfondimento!
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