Frutta e nichel: facciamo chiarezza!
Frutta e nichel: quale possiamo mangiare?.
L’intolleranza al nichel sta diventando una tra le più diffuse e le più fastidiose, essa infatti si manifesta sia con il contatto che con l’assunzione di cibi. Il nichel, come solfato, è presente in moltissimi alimenti come lenticchie, fagioli, cacao, nocciole, liquirizia, kiwi, asparagi, spinaci, cipolle, funghi, pomodoro che ne contengono quantità maggiori.
Essendo un metallo, il nichel è molto presente nella vite dell’uomo per questo è importante fare attenzione anche all’acqua del rubinetto perché i tubi che la trasportano rilasciano piccolissime particelle di nichel. Anche gli strumenti utilizzati in cucina come le posate e le pentole, andrebbero sostituite con quelle in vetro o in ceramica.
I sintomi sono molti come ad esempio: dermatiti e pruriti, afte, gonfiore addominale, mal di testa, stanchezza, spossatezza e nausea, ma possono manifestarsi casi di crisi respiratoria e asma.
Quando si evidenziano questi sintomi è necessario eliminare il metallo dai cibi ingeriti e dagli oggetti che si utilizzano nel quotidiano. Tra gli alimenti che contengono nichel da evitare ci sono quelli industriali pre-confezionati come il lievito chimico, grassi vegetali idrogenati, dado da brodo, patatine fritte, gallette di mais o avena e molti altri.
Non è facile seguire una dieta a basso contenuto di nichel, tuttavia a seconda del livello dell’intolleranza, alcuni cibi contenenti il nichel sono concessi. E’ importante anche per questo rivolgersi ad uno specialista che possa seguire passo passo una dieta a rotazione. I cibi senza nichel non esistono casomai a basso contenuto di nichel.
Facciamo chiarezza su questo tema!
Il Nichel è un elemento chimico presente ovunque e, se eliminarlo dagli oggetti con cui abbiamo a che fare nel nostro quotidiano è abbastanza semplice, non lo è altrettanto eliminarlo dalla nostra dieta. Il Nichel è presente nel suolo, nell’acqua e nell’aria: in quantità variabili si trova in ogni dove. Può essere contenuto negli alimenti sotto forma di costituente biologico o come inquinante.
Il che vuol dire che in alcuni alimenti è presente “naturalmente”, mentre in altri si riscontra la sua presenza “per contaminazione”. Tralasciando i cibi in scatola, che possono entrare in contatto col Nichel durante la lavorazione industriale, fra quelli freschi che possono essere contaminati da questo elemento troviamo i prodotti ortofrutticoli.
Frutta e verdura possono contenere tracce più o meno importanti di Nichel a causa di terreni inquinati, falde acquifere contaminate, piogge contenenti il Nichel dello smog, antiparassitari.
Capirete da soli come un elenco preciso degli alimenti e, soprattutto, di verdura e frutta, diventi una cosa non facile, soprattutto perchè il contenuto di questo elemento nei prodotti ortofrutticoli varia a seconda di come sono trattati, di dove sono coltivati, ed anche a seconda delle stagioni: pensate che i vegetali contengono più Nichel in primavera e in autunno.
Frutta e Nichel : proviamo a fare un elenco!
Partendo dal presupposto che un elenco preciso al 100% della frutta senza Nichel è impossibile da fare, per i motivi che abbiamo prima elencato, cominciamo col segnalare quei frutti che in teoria non dovrebbero contenere Nichel come costituente biologico.
Tra la frutta che contiene nichel e che le persone intolleranti o allergiche al nichel possono, in teoria, consumare inseriti in una dieta a rotazione troviamo:
- Mele,
- Arance
- Mandarini
- Ribes
- Fragole
Possono essere consumati con moderazione:
- Banane
- Albicocche
- Ananas
- Melone
- Anguria
- Mirtilli
- Lamponi
Vanno consumati in minima quantità e a rotazione o addirittura evitati:
- Pere
- Uva bianca, nera, rosata
- Prugne rosse o gialle
- Kiwi
- Fichi
- Uvetta
- Frutta secca in generale
Ricordatevi che quella al Nichel è un’intolleranza che si manifesta “per accumulo”: più Nichel si deposita nel nostro organismo e più rischiamo di andare incontro a spiacevoli disturbi. Lo specialista provvederà a prescrivere una dieta a rotazione. Questa dieta esclude all’inizio gli alimenti a maggior contenuto di Nichel, per poi reintrodurli man mano e monitorare le reazioni.
Eliminare il Nichel del tutto dalla nostra vita è impossibile, ma si può ridurre di molto la sua presenza, intraprendendo una dieta a basso contenuto di Nichel, che ci aiuterà ad evitare tutti gli spiacevoli disturbi cui potremmo andare incontro, quindi non scoraggiatevi!
Sempre più persone soffrono di intolleranze
Purtroppo ogni giorno che passa le intolleranze alimentari sono sempre più diffuse in particolar modo nei paesi a maggior sviluppo industriale. Secondo noi i motivi di questo aumento è riconducibile ai fattori esterni inquinanti e ai cambiamenti di abitudini di vita.
Le intolleranze alimentari sono molto più comuni delle allergie alimentari. Le intolleranza più comuni sono le intolleranze al lattosio ed al glutine, per essere seguite a ruota dal nichel. Qualsiasi intolleranza ci venga riscontrata il nostro stile di vita cambia quasi del tutto.
Devi cominciare a prendere visione degli ingredienti che compongono un determinato alimento, devi cercare di capire cosa puoi e non puoi mangiare, come lo devi cucinare, etc
E fin che si è tra le mura di casa è più facile, il problema si presenta in maniera evidente quando devi decidere se andare al ristorante o meno per qualche occasione. Appena diagnosticata l’intolleranza, credetemi, ci si deve informare su cosa si ha nel piatto prima di assaggiarlo. Chi non ne soffre non può capire il disagio e si ha il terrore di rischiare di star male se si mangia la cosa sbagliata.
Il nichel è un metallo presente nella maggior parte degli oggetti che usiamo ogni giorno. Per far fronte al dilemma circa l’utilizzo di strumenti da cucina che ne siano privi, dobbiamo dunque scegliere tra alcuni materiali che ci consentano di spaziare nei vari metodi di cottura.
Tra quelli sconsigliati c’è l’acciaio inossidabile: una lega di ferro, nichel, cromo e carbonio. È meglio, nel caso, scegliere pentole in acciaio speciale senza nichel (sono siglate 18/C) o nichel free.
Devi metterci impegno ma ce la farai!
Non fate mai autodiagnosi ma rivolgetevi a un nutrizionista che saprà indicarvi la soluzione migliore. Tenete un diario alimentare il più accurato possibile per facilitare l’anamnesi. Le intolleranze alimentari sono sempre più diffuse, non sottovalutiamole
Sul sito trovate una sezione dedicata a questo tema a me molto molto caro. Chi soffre di intolleranza alimentari e lo ha vissuto sulla sua pelle puo’ confermare che ti crolla il mondo addosso. All’improvviso le pietanze preferite, alimenti innocui, si trasformano in un percorso minato.
E’ così che ho iniziato a cercare ricette appetitose, immagini attraenti dalle quali trasparisse empatia verso le persone con le mie stesse difficoltà. Ho comincato a pensare idee per proporre dei piatti che tutti potessero condividere senza neanche rendersi conto che erano privi di nichel, glutine e lattosio. Soprattutto, ho cercato notizie, ad esempio sui prodotti che dovevo cominciare a mangiare (con nomi per me assurdi, come quinoa, amaranto etc. Ho cercato risposte, consigli, saltando come una palla rimbalzina da un sito all’altro.
Solo con il tempo mi sono sentita di nuovo capace di affrontare ogni sfida, con più forza e più consapevolezza. Oggi riesco a mangiare in maniera sana, stando bene con me stessa e con gli altri, e questo è importante. Ho capito che ogni momento drammatico della vita rappresenta un’occasione per mettersi in gioco, per prendere coscienza dei punti forti del proprio carattere.
Il mio libro dedicato all’intolleranza al nichel
Nel tentativo di ottenere tutte le informazioni necessarie per mantenere una soddisfacente qualità della vita, ho intrapreso un percorso personale. Questo mi ha portato a confrontarmi con specialisti e con persone nella mia stessa condizione, con le quali ho condiviso esperienze e conoscenze.
Grazie alla mia determinazione e al mio entusiasmo, sono riuscita a ricostruire la quotidianità arricchendomi di forza e di una nuova consapevolezza di me. Nichel L’intolleranza? la cuciniamo! ne è il risultato.
Con l’esperienza di chi ha vissuto tutto in prima persona offro le informazioni necessarie per affrontare i disturbi connessi con l’intolleranza al nichel. Passo in rassegna i singoli alimenti – alcuni da preferire, altri da evitare – i metodi di cottura, le pentole da utilizzare. Cerco di fornire utili indicazioni anche in tema di cosmetici e detersivi, prodotti troppo spesso ricchi di sostanze pericolose e irritanti.
Un libro che sarà di grande aiuto non solo a chi deve tutti i giorni districarsi nella preparazione di cibi che non provochino sofferenza, ma anche a tutti coloro che, interessati al tema della nutrizione, desiderano approfondire una problematica di grande attualità.
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