Frikadeller, le polpette di pesce della tradizione svedese
Frikadeller, dalla Svezia delle ottime polpette di merluzzo
I frikadeller sono delle polpette di pesce, un piatto tipico della cucina svedese, che riserva molte sorprese ed è più vicina a quella mediterranea di quanto si possa immaginare. Nello specifico l’ingrediente principale è il merluzzo, che una volta precotto e sminuzzato rende come il trito di carne, se non addirittura meglio. I frikadeller andrebbero accompagnati da un intingolo “intenso”, come per esempio la remoulade, una salsa molto consumata in Nord Europa.
Per quanto concerne il merluzzo è impossibile non evidenziare il suo sapore corposo e delicato, oltre alla tenerezza delle sue carni e i suoi eccellenti valori nutrizionali. Il merluzzo è ricco di vitamina D, una sostanza fondamentale per il sistema immunitario. Il merluzzo contiene pochi grassi, che fanno parte della categoria omega tre e quindi fanno bene al cuore. L’apporto proteico è eccellente, così come quello del fosforo e di altri oligoelementi. A completare il tutto vi è un apporto calorico equilibrato, pari a 100 kcal per etto.
Ricetta frikadeller
Preparazione frikadeller
Per preparare le frikadeller procedete così. Sbucciate lo spicchio di aglio e passatelo sulle pareti di una ciotola per trasmettere gli aromi. Mescolate un uovo intero e un tuorlo nella ciotola, conditeli con poco sale e versate l’olio di girasole poco per volta. Intanto non smettete mai di mescolare, magari utilizzando una frusta a mano (o elettrica).
Infine integrate l’aceto. Quando la salsa ha acquisito volume, aggiungete i capperi dissalati, i cetrioli ben scolati e il prezzemolo. Mi raccomando, tutti questi ingredienti devono essere tritati finemente. Completate il tutto con la senape. Per quanto concerne le frikadeller vere e proprie dovrete iniziate tritando la cipolla. Poi versatela in una terrina con il merluzzo cotto fatto a pezzettini, la farina, l’uovo sbattuto, il sale e il pepe.
Mescolate con un cucchiaio di legno, incorporate il latte a filo poco per volta e senza smettere di mescolare. La quantità del latte dipende dal grado di umidità degli altri ingredienti, dunque aggiungetene di più o di meno a seconda delle esigenze. Condite con del prezzemolo tritato, un po’ di noce moscate e fate riposare in frigo per mezz’ora.
La fase di riposo è in realtà facoltativa, ma è utile per garantire al composto la necessaria consistenza. A questo punto non rimane che formare le polpette e cuocerle. Sciogliete in una padella del burro chiarificato e cuocete le polpette a fiamma bassa, girandole per garantire loro una cottura omogenea. Infine servite le frikadeller con un contorno di verdure e con la salsa remoulade.
Per l'impasto:
- 250 gr. di merluzzo,
- 40 gr. di farina di riso,
- 1 uovo,
- mezza cipolla,
- 2 dl. di latte intero consentito,
- q. b. di pepe bianco e di sale,
- 1 noce di burro chiarificato,
- un ciuffetto di prezzemolo,
- una grattatina di noce moscata.
Per la salsa remoulade:
- 1 uovo intero,
- 1 tuorlo,
- 200 ml. di olio di semi di girasole,
- 1 spicchio d’aglio,
- 1 cucchiaino di aceto bianco,
- 40 gr. di capperi dissalati,
- 40 gr. di cetriolini sott’aceto,
- 1 ciuffo di prezzemolo fresco,
- 1 cucchiaino di senape.
Frikadeller svedesi: storia, tradizione e varianti
Le Frikadeller svedesi sono un piatto che racchiude storia, cultura e gusto. Queste polpette di pesce, spesso a base di merluzzo, rappresentano la cucina nordica più autentica. Il termine deriva dal francese “fricandeau” e documenti medievali del XIII secolo già parlano di pietanze simili. In Scandinavia erano un modo intelligente per utilizzare gli avanzi di carne o pesce, garantendo nutrimento durante i lunghi inverni. Oggi, la versione di pesce continua a simboleggiare la ricchezza dei mari e la praticità della gastronomia svedese.
Intorno a queste polpette si è creata una vera tradizione che unisce convivialità e memoria. Non sono solo cibo, ma un tassello della cultura marinara. A tavola, le Frikadeller raccontano l’ingegno di chi, con pochi ingredienti, sapeva trasformare la semplicità in un piatto capace di scaldare cuore e corpo. Ogni morso è un viaggio tra mari del Nord e storie di famiglia.
Origine storica e curiosità
In Svezia, le Frikadeller hanno seguito lo stesso destino delle più celebri köttbullar, le polpette di carne rese famose dal re Carlo XII. Tornato dall’Impero Ottomano nel XVIII secolo, il sovrano introdusse nuove tecniche culinarie che si fusero con gli ingredienti nordici. Così, le polpette diventarono simbolo di convivialità, servite sia nelle feste sia nei pasti quotidiani. La variante con pesce, invece, rimase più radicata nelle regioni costiere, segno del legame forte con il mare.
Curiosamente, il nome “Frikadeller” si diffuse anche oltre la Scandinavia. In Indonesia, ad esempio, la parola è sopravvissuta nella variante “perkedel”, a base di patate, testimonianza di un piatto che ha viaggiato insieme alle persone e alle culture. In Danimarca, invece, le Frikadeller hanno assunto una forma più rustica e carnivora, diventando parte della tradizione contadina.
Oggi queste polpette restano un’icona nordica. Nei ristoranti di Stoccolma compaiono accanto a piatti moderni, mentre nelle case svedesi si preparano ancora seguendo ricette tramandate. La loro forza è quella di mantenere vivo il legame tra passato e presente. Per approfondire la cucina nordica, puoi leggere anche la sezione dedicata alle ai secondi piatti sul nostro sito.
Differenze tra Frikadeller svedesi e danesi
Sebbene condividano lo stesso nome, le Frikadeller svedesi e quelle danesi presentano differenze marcate. Gli ingredienti sono il primo segnale di questa distanza culturale. In Svezia prevale il pesce, soprattutto merluzzo, unito a cipolla bianca, prezzemolo e un tocco di noce moscata. Come leganti si usano farina di riso o patate, per una consistenza più leggera. In Danimarca, invece, troviamo carne di maiale o manzo, pane ammollato e spezie più decise, con pangrattato che dona corpo.
La cottura è un altro elemento distintivo. Le Frikadeller svedesi vengono rosolate in padella con burro chiarificato o cotte al forno, spesso accompagnate da salsa remoulade e verdure di stagione. Le danesi, invece, sono servite con salsa marrone, patate prezzemolate e cavolo rosso in agrodolce, piatto più robusto e contadino.
Infine, la tradizione. In Svezia le Frikadeller di pesce sono legate alle festività di pesca, ma anche a ricorrenze come Pasqua e Natale. In Danimarca sono un piatto quotidiano, vero comfort food, capace di evocare il calore delle cucine familiari. Due varianti, due identità, ma lo stesso cuore: convivialità e gusto.
Varianti senza latte, senza uova e vegan
Le Frikadeller possono essere adattate facilmente a diverse esigenze alimentari. Chi non può usare latte può sostituirlo con bevande vegetali, come avena o mandorla. Per chi è intollerante alle uova esistono soluzioni semplici: semi di lino macinati con acqua o purea di patate garantiscono la stessa consistenza.
Esiste anche una variante totalmente vegan. Al posto del merluzzo si utilizzano legumi o tofu, legati con farina di ceci e aromatizzati con spezie. Anche la salsa può essere rimodulata, eliminando le uova e utilizzando maionese vegetale. In questo modo il piatto resta inclusivo e adatto a tutti, senza perdere il suo fascino.
La versatilità di questa ricetta dimostra quanto la cucina nordica possa essere inclusiva. Le Frikadeller non sono solo una tradizione, ma anche un terreno fertile per la creatività in cucina. Se cerchi altre ispirazioni, prova anche le polpette di carne speziate turche, leggere e adatte a chi ha intolleranze.
Guida all’impiattamento creativo
Portare in tavola le Frikadeller svedesi può diventare un piccolo gesto di eleganza. Usare piatti chiari permette di esaltare il colore dorato delle polpette. Qualche goccia di remoulade sul fondo, alternata a verdurine di stagione, crea un effetto raffinato e accattivante. Un impiattamento geometrico, con polpette disposte a mosaico, richiama il design nordico e dona modernità al piatto.
Anche la fotografia gioca un ruolo importante. Immortalare il piatto con luce naturale e sfondi neutri permette di esaltare la delicatezza del pesce e la freschezza degli aromi. Non serve complicare: basta valorizzare i dettagli, perché la bellezza sta nella semplicità. Per approfondire lo stile e la presentazione, visita anche Visit Sweden, che racconta la cucina svedese autentica.
Quale cipolla scegliere per le frikadeller?
L’impasto delle frikadeller contiene anche la cipolla. Ne va utilizzata poca, al massimo mezzo bulbo per un impasto di 500 grammi, ma la quantità è più che sufficiente per insaporire le polpette. Quale cipolla utilizzare? La ricetta non fornisce indicazioni vincolanti, dunque potete scegliere la varietà che più preferite. Io punto all’estrema delicatezza e quindi scelgo sempre le cipolle bianche. Se tuttavia desiderate una resa un po’ più pungente, potete utilizzare le cipolle dorate. Infine, se gradite delle polpette decisamente aromatiche, potreste utilizzare le cipolle rosse.
Di base le cipolle rosse non sono riservate alla cottura, ma per questa ricetta vale la pena fare un’eccezione. A prescindere dalle varietà, le cipolle vantano un discreto spessore nutrizionale. Sono ricche di vitamine e di sali minerali abbastanza rari, come lo zolfo. L’apporto calorico delle cipolle, infine, è davvero trascurabile.

Quali aromi usare per le frikadeller?
Come tutte le polpette, anche le frikadeller sono arricchite dagli aromi. In questo caso l’approccio è abbastanza equilibrato e non si esagera né con le dosi né con la varietà. Di base basta un pizzico di prezzemolo e di noce moscata ridotti a trito. Il prezzemolo aggiunge la sua proverbiale “freschezza pungente”, mentre la noce moscata impreziosisce con il suo aroma tra l’esotico e il piccante.
Mi raccomando, dosate bene le due spezie perché potrebbero coprire gli altri sapori. Inoltre, se usate in dosi abbondanti, potrebbero causare qualche sconveniente effetto collaterale. Il riferimento è soprattutto alla noce moscata, che può risultare lievemente allucinogena. Al di là di ciò, se consumate in modo moderato, prezzemolo e noce moscata fanno persino bene alla salute. Sono infatti ricche di antiossidanti, che aiutano a prevenire il cancro e altre malattie cardiovascolari.
Come preparare la remoulade?
La salsa di accompagnamento perfetta per le frikadeller è la remoulade. L’origine di questa salsa è francese, ma è diffusa in tutto il Nord Europa, Scandinavia compresa. Si tratta di un intingolo denso e gradevole a base di maionese, senape e aromi vari. La versione che vi presento io, però, è leggermente diversa. La maionese è sostituita da un composto di uova, con prevalenza di tuorli. L’olio usa è invece quello di semi di girasole, che è più delicato e più adatto a una texture leggera.
Per quanto concerne gli aromi, troviamo i capperi dissalati, l’aglio e il prezzemolo. Non mancano l’aceto, i cetriolini e ovviamente la senape. Per la preparazione è tutto molto semplice: basta versare in una ciotola il composto di uova, montare il tutto e aggiungere l’olio e l’aceto. A questo punto si mettono anche gli altri ingredienti e si conclude con la senape.
Faq su Frikadeller svedesi
Che pesce è più adatto per le Frikadeller svedesi?
Il merluzzo è la scelta più comune per sapore e consistenza. Vanno bene anche nasello o platessa, già spinati e tritati finemente.
Posso cuocerle al forno invece che in padella?
Sì. Disponile su carta forno leggermente unta e cuoci a 180°C per circa 20 minuti, girando a metà cottura per una doratura uniforme.
Come le rendo adatte a chi non tollera il latte?
Sostituisci il latte con bevande vegetali neutre (avena o mandorla non zuccherate). La struttura resta morbida e il gusto pulito.
Come sostituisco le uova nell’impasto?
Usa 1 cucchiaio di semi di lino macinati + 3 cucchiai d’acqua (per ogni uovo) oppure poca purea di patate, utile a legare l’impasto.
Si possono preparare in anticipo?
Certo. Forma le polpette e tienile coperte in frigo per 12–24 ore. Al bisogno le cuoci; in questo modo i sapori si assestano.
Come si conservano e si congelano correttamente?
In frigo 2–3 giorni in contenitore chiuso. Per il freezer, congela già cotte, distanziate su vassoio; poi trasferiscile in sacchetto, così non si attaccano.
Qual è la differenza con le Frikadeller danesi?
In Svezia sono spesso di pesce e delicate; in Danimarca prevale la carne (maiale o manzo) con note più decise e contorni sostanziosi.
Con cosa le servo per un piatto completo?
Ottime con patate al vapore o purè, cetriolini, insalata croccante e una salsina fresca. Per altre idee esplora i nostri secondi piatti.
Quale salsa si abbina meglio?
La classica è la remoulade: cremosa e profumata di erbe, capperi e cetriolini. Qui trovi la nostra remoulade spiegata passo passo.
Posso farle senza glutine?
Sì. Usa farina di riso o fiocchi di patate come legante. Anche la panatura può essere di farina di riso o mais fine.
Come le presento in stile “smörgåsbord” svedese?
Servile in piccoli bocconi su piatto chiaro, con gocce di salsa e verdurine. Perfette in tavola a buffet con altre specialità nordiche.
Hai alternative di polpette già sul sito?
Sì: prova le polpette con tonno e capperi per una variante senza carne, o le köttbullar se preferisci la versione di carne in stile svedese.
Che contorni “nordici” posso abbinare?
Insalatina di cetrioli, patate all’aneto, cavolo rosso dolce–agro, pane scuro. Per le salse, oltre alla remoulade vedi anche la sezione salse e sughi.
Consigli per bambini e palati sensibili?
Riduci pepe e noce moscata, forma bocconcini piccoli e servi con purè e verdure dolci (piselli, carote). Rimangono delicate e piacevoli.
Ricette di polpette ne abbiamo? Certo che si!
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