
Coda di vitello con salvia e patate, un secondo popolare

Ricetta Coda di vitello con salvia e patate, un secondo piatto popolare davvero speciale
La coda di vitello con salvia e patate è una di quelle preparazioni che sorprendono per semplicità e intensità. Non è il solito secondo piatto: qui parliamo di un taglio particolare, la coda, che spesso si associa a lunghe cotture in umido. In questa versione, invece, la valorizziamo con pochi ingredienti genuini e una cottura diversa dal solito, per ottenere una carne tenerissima e profumata.
Siamo abituati a sentire parlare della coda alla vaccinara come simbolo della cucina romana povera, preparata con la coda di bue. Ma anche la coda di vitello, più tenera e veloce da cuocere, può dare grandi soddisfazioni. Quando non si trova la prima, è una valida alternativa che regala un risultato altrettanto gustoso. È un esempio perfetto di “quinto quarto”, quella parte meno nobile del bovino che però sa offrire sapori autentici e profondi, ricchi di storia e tradizione.
Spesso ci si dimentica che anche questi tagli, considerati poveri, hanno ottime qualità nutrizionali. La coda non ha nulla da invidiare ad altri tagli: ha una buona percentuale di proteine — circa 17 grammi ogni 100 — e un sapore intenso ma equilibrato. In più, è una buona fonte di vitamine del gruppo B, ferro, fosforo e potassio. È simile, per certi versi, alla polpa usata spesso nello spezzatino di vitello, ma con una marcia in più per chi ama i sapori decisi.
La preparazione di questa ricetta con coda di vitello segue un procedimento curioso e molto efficace. La carne viene prima rosolata in poco olio extravergine, poi sfumata con il vino e profumata con foglie di salvia fresca. La cottura si svolge al forno e si articola in tre fasi distinte, ognuna con l’aggiunta di ingredienti che vanno a costruire un fondo ricco. L’ultima parte prevede l’aggiunta di brodo, che dovrà ridursi lentamente fino a diventare una salsa densa e saporita. Il bello è che, nonostante la cottura al forno, la carne resta morbida, umida e piacevolissima al palato.
È un piatto che racconta la cucina popolare con dignità e gusto, perfetto per chi ama riscoprire sapori antichi in una veste nuova. Te lo immagini già in tavola, con quel profumino di salvia e vino che invade la cucina?
Ricetta coda di vitello con salvia e patate
Preparazione coda di vitello con salvia e patate
- Per la preparazione della coda di vitello con salvia e patate iniziate pelando le cipolle e le carote, poi fatele a spicchi.
- Ora lavate le patate e fatele a metà. Riducete a pezzetti la coda di vitello, salate e pepate. Fate rosolare la carne in una teglia con poco olio.
- Poi versate e sfumate con il vino bianco o rosso a fiamma vivace e aggiungete metà della salvia. Infine, mettete in forno e cuocete a 160 gradi per 60 minuti.
- Ora unite le verdure (patate comprese) e l’altra metà della salvia, aggiungete un po’ di sale e cuocete ancora per un’ora, ma questa volta a 190 gradi.
- Se vedete che la carne si sta asciugando troppo, integrate con un po’ di brodo durante la cottura.
- Terminata la cottura prelevate la carne (eliminando la parte grassa) e le verdure. Poi versate il brodo fino a coprire il tutto e fate ridurre al forno fino ad ottenere un volume pari a un quarto di quello iniziale.
- Servire la coda di vitello accompagnata con le verdure, le patate e il fondo di cottura.
Ingredienti coda di vitello con salvia e patate
- 1200 gr. di coda di vitello
- 200 gr. di cipolle
- 200 gr. di carote
- 600 gr. di patate novelle
- 300 ml. di vino rosso o bianco
- 1 mazzetto di salvia
- q. b. di brodo di carne
- un pizzico di sale e di pepe.
Coda di vitello con salvia e patate: ricetta di un secondo piatto popolare
La ricetta con coda di vitello che voglio raccontarti oggi ha il sapore dei piatti robusti, di quelli che una volta si cucinavano la domenica mattina e profumavano tutta la casa. È un secondo piatto della cucina romana che nasce povero, fatto con tagli di carne che un tempo si definivano “meno nobili”, ma che oggi sappiamo essere ricchissimi di gusto. La coda di vitello, in particolare, è uno di quei tagli che raccontano la cucina del “quinto quarto”, e che regalano piatti intensi, morbidi e davvero memorabili se cucinati nel modo giusto. In questa versione, con salvia e patate, abbiamo un equilibrio perfetto tra sapidità, dolcezza e profumo di casa.
Per ottenere un risultato tenero e saporito, bisogna avere pazienza e cura: lasciar cuocere a fuoco basso è la prima regola d’oro. La carne deve avere il tempo di cedere tutto il suo sapore al sugo, mentre il tessuto connettivo si scioglie lentamente, trasformando questo taglio duro in una meraviglia che si stacca dall’osso con la forchetta. Le patate, tagliate grossolanamente, assorbono i succhi del fondo di cottura e diventano parte integrante della salsa. Una foglia di salvia, un buon olio extravergine e il giusto equilibrio di sale e pepe fanno il resto.
La coda di vitello è meno grassa della classica coda di bue o della più famosa coda alla vaccinara, ma offre un risultato molto simile in termini di gusto. La differenza la fa il tempo: più cuoce, più diventa tenera!
A volte basta poco per rendere speciale un piatto popolare come questo. Qualche foglia di salvia fresca, un buon vino bianco per sfumare e la pazienza di lasciar cuocere lentamente: ecco la chiave per ottenere una ricetta davvero perfetta. La carne, con il giusto tempo, diventa tenera al punto da staccarsi da sola dall’osso, mentre le patate assorbono tutti i profumi del fondo di cottura, diventando quasi una crema che avvolge il tutto. È uno di quei piatti che sanno di casa e che riempiono non solo la pancia, ma anche il cuore.
È importante preparare tutto con calma. Fate rosolare bene i pezzi di coda in olio extravergine d’oliva, poi sfumate con il vino bianco o, se preferite un sapore più profondo, anche con un po’ di vino rosso. Una volta evaporato l’alcol, aggiungete acqua bollente o brodo di carne, unite le patate e salate e pepate. Lasciate cuocere a fuoco basso, mescolando di tanto in tanto per evitare che si attacchi. Durante la cottura, il sugo si addenserà e la carne diventerà morbidissima. Questo è un piatto tipico che non passa mai di moda, che si tratti di coda di bue o di coda di vitello.
Perché abbiamo usato le patate novelle?
Nella ricetta della coda di vitello con salvia e patate, queste ultime vengono aggiunte nella seconda fase della cottura, dopo che la coda di vitello ha “trascorso” già un’ora nel forno. Tuttavia, fate attenzione alla varietà delle patate, che devono essere novelle. Le patate novelle si caratterizzano per la loro precocità e per una consistenza (piuttosto soda), che ricorda le classiche patate a pasta gialla. Dunque, resistono ottimamente alle elevate temperature e alla cottura al forno.
Le patate novelle propongono un sapore delicato, che vira quasi sul dolce. Proprio ciò che ci vuole per valorizzare un secondo che presenta delle gradevoli note dolciastre. Tra l’altro, non sono nemmeno così caloriche come si pensa. In realtà, le patate, a prescindere dalla varietà, contengono pochi grassi. I carboidrati abbondano, ma sono anche ricche di vitamine e sali minerali. Inoltre, le patate cotte al forno sono per giunta prive di grassi (olio e burro) e risultano piuttosto leggere.
L’ottimo contributo delle carote
Anche le carote partecipano attivamente alla ricetta della coda di vitello con salvia e patate. Per la precisione, vengono integrate con le patate nella seconda fase di cottura. Il loro ruolo è ben preciso, ossia insaporire e aggiungere un ulteriore tocco di dolcezza. D’altronde, le carote sono apprezzate per il loro sapore tendente al dolce e vengono utilizzate tanto nelle preparazioni salate quanto in quelle dolci. Le carote sono apprezzate anche per la capacità di fornire numerosi nutrienti e un apporto calorico davvero irrisorio. Un etto di carote apporta, infatti, circa 35 kcal.
Per il resto, le carote spiccano per il contenuto di betacarotene. Questa sostanza, oltre a conferire all’ortaggio il classico colore arancione, funge da precursore della fondamentale vitamina A. Inoltre le carote sono ricche di potassio e vitamina C, che supporta il sistema immunitario. Infine, non trascurabile è l’apporto di fibre, che come già saprete contribuiscono al buon funzionamento dell’apparato digerente, risolvendo gli episodi più lievi di stipsi.
Ricette secondi piatti di carne ne abbiamo? Certo che si!
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