Trippa alla milanese o busecca, tipica ricetta lombarda
Ricetta Scodella di trippa alla milanese
Se ami i piatti della tradizione e i sapori autentici, la scodella di trippa alla milanese è una proposta che merita davvero di essere riscoperta. Un comfort food intramontabile, ricco di profumi e consistenze che scaldano il cuore, perfetto per una cena conviviale in pieno stile lombardo. La trippa, sapientemente cucinata, regala una morbidezza incredibile e un gusto avvolgente che conquista fin dal primo cucchiaio.
Preparare una buona scodella di trippa alla milanese richiede cura nella scelta degli ingredienti e pazienza nella cottura lenta. Il segreto sta tutto nel soffritto iniziale e nell’aggiunta graduale degli aromi, che sprigionano tutto il loro profumo nel lungo tempo di cottura. Se ami i piatti corposi e genuini, ti consiglio di dare un’occhiata anche alla nostra selezione di primi piatti tradizionali.
La scodella di trippa alla milanese si presta anche a piccole varianti personali: puoi arricchirla con fagioli, verdure di stagione o servirla accompagnata da un buon pane rustico. È il piatto perfetto per una serata fredda, quando si cerca qualcosa di sostanzioso e appagante. Se sei appassionato di cucina tradizionale e rustica, scopri anche le nostre ricette pensate per chi cerca preparazioni senza glutine!
Ricetta trippa milanese
Preparazione trippa alla milanese
- La sera precedente alla preparazione della trippa o busecca, dovete mettere i fagioli bianchi di Spagna (o in alternativa i borlotti) in una ciotola con abbondante acqua fredda e lasciate in ammollo fino al momento dell’utilizzo. Scolate e tenete da parte.
- Tagliate la trippa a striscioline larghe circa un dito, lavatela ripetutamente sotto l’acqua corrente e lasciatela scolare.
- Mettetela in un tegame antiaderente senza aggiungere nulla e, a fuoco moderato, fatela cuocere per qualche minuto mescolandola ripetutamente. Perderà così la sua “acqua”, che eliminerete.
- In un altro tegame antiaderente mettete un filo d’olio, le carote, il sedano e la cipolla che avrete lavato, mondato e tagliato a pezzettini. Aggiungete inoltre le foglie di salvia, le bacche di ginepro e i chiodi di garofano.
- Quando si saranno appassite, aggiungete i pomodori passati al setaccio o la passata.
- Lasciate cuocere qualche minuto e aggiungete i fagioli, la trippa e l’acqua.
- Lasciate cuocere per circa 2 ore. Al termine della cottura, la trippa dovrà risultare un po’ brodosa. Se si asciuga troppo potete aggiungere del brodo vegetale.
- Dopo 75 minuti di cottura, aggiungete alla trippa le patate sbucciate, lavate e tagliate a pezzi piuttosto grossi. Aggiustate di sale e pepe.
- A cottura quasi ultimata, fate tostare le fette di pane, deponetele in quattro piatti e spolverizzatele con 3 cucchiai di parmigiano. Sopra mettetevi la trippa, un giro d’olio e il Parmigiano rimasto.
- Mescolate, versate tutto sopra alle fette di pane e servite la trippa ben calda.
Ingredienti trippa alla milanese
- 800 gr. di trippa mista precotta
- 1 gambo di sedano
- 2 carote
- 1 cipolla
- 4 foglie di salvia
- 300 gr. di fagioli
- 4 patate
- 400 gr. di pomodori maturi (o la passata di pomodoro)
- qualche chiodo di garofano e bacche di ginepro
- 4 fette di pane casereccio consentito
- 4 cucchiai di parmigiano grattugiato
- 2 o 3 cucchiai di olio extravergine di oliva
- un pizzico di sale e di pepe.
I sapori di una volta non passano mai di moda con la trippa milanese
La trippa alla milanese, conosciuta anche come busecca, è un secondo piatto antico della cucina lombarda, ricco di storia e di ricordi. Non a caso i milanesi erano soprannominati “busecconi” o “busegon”, proprio per l’amore con cui consumavano questo piatto, simbolo di abbondanza e convivialità. La sua fama non si limita al gusto, ma riguarda anche la sua funzione sociale: era una ricetta da condividere, da cucinare insieme, legata a momenti speciali della vita contadina.
La mia mamma raccontava che la busecca milanese veniva preparata nelle grandi occasioni, in particolare la vigilia di Natale. Dopo la messa, ci si ritrovava tutti insieme nelle stalle o nelle cucine più ampie e si serviva questa zuppa corposa. Non era solo cibo, ma un rito familiare, una celebrazione del calore e della comunità. Ogni famiglia custodiva la propria versione, tramandata e modificata con piccoli gesti che la rendevano unica.
Il fascino di questo piatto è rimasto intatto. Nonostante il tempo trascorso e l’evoluzione della cucina, la trippa alla lombarda continua ad avere un posto speciale sulle tavole delle famiglie e nelle sagre popolari. È un esempio di come i sapori autentici non passino mai di moda, perché legati a ricordi, emozioni e tradizioni che continuano a vivere in ogni cucchiaiata.
La trippa, un piatto per ogni regione
La trippa è una pietanza che attraversa tutta l’Italia, cambiando veste e ingredienti a seconda delle regioni. In Toscana troviamo il lampredotto, in Veneto la trippa con il pomodoro, in Piemonte la versione con patate e fagioli, mentre in Emilia è arricchita con vino e lardo. In Lombardia, però, questa preparazione prende il nome di busecca e si lega indissolubilmente all’identità gastronomica milanese. È un piatto che racchiude calore, familiarità e sostanza, pensato per sfamare e confortare allo stesso tempo.
La trippa alla milanese si distingue per l’aggiunta di fagioli, pancetta, erbe aromatiche e formaggio grattugiato, elementi che rendono il piatto robusto e completo. Oggi, nelle cucine di casa come nei ristoranti tradizionali, resta una ricetta evocativa, che riporta ai sapori del passato e a quelle domeniche invernali trascorse in famiglia. La sua forza sta nella semplicità degli ingredienti, sempre genuini e facilmente reperibili, capaci però di dare vita a una pietanza densa di significato.
Se non hai mai provato la trippa lombarda, questa è l’occasione giusta. Non si tratta solo di un piatto, ma di un’esperienza che racconta la storia di una terra e della sua gente. Con ogni cucchiaio si compie un piccolo viaggio indietro nel tempo, quando la cucina era fatta di attese, cotture lente e ingredienti scelti con cura. È una ricetta che avvolge e scalda, riportando a galla ricordi che sanno di famiglia e di feste di paese.
Busecca milanese: la trippa lombarda tra tradizione e sapore
La busecca trova la sua massima espressione a Milano e nelle campagne lombarde. È una preparazione storica, simbolo dei piatti poveri che hanno nutrito generazioni, trasformando ingredienti umili in una ricetta di grande soddisfazione. In passato veniva preparata soprattutto in occasioni solenni, oggi rimane protagonista delle feste di paese, servita fumante nelle fredde giornate d’inverno.
A Pizzighettone (CR), ad esempio, la si gusta durante la Sagra di San Bassiano, mentre nel lodigiano è presente in molte sagre dedicate ai piatti contadini. In questi eventi, la busecca milanese diventa un simbolo di comunità, cucinata in grandi paioli e condivisa in tavolate imbandite. La sua forza è la semplicità: trippa di vitello (o mista), cipolla, sedano, carote, fagioli, passata di pomodoro e un pizzico di erbe aromatiche. Con lentezza e pazienza prende vita una zuppa corposa e piena di gusto.
A casa, preparo spesso la trippa alla milanese durante l’inverno. Confesso che mi piace gustarla anche tiepida nelle mezze stagioni, arricchita da una spolverata di formaggio grattugiato. È un piatto che racconta identità e convivialità: nato come pietanza povera, oggi è considerato una specialità che porta con sé l’anima della cucina milanese.

La trippa alla milanese: un carico di energia a non finire!
La trippa lombarda non è solo saporita, ma anche sostanziosa ed energetica. È un piatto che dà forza, perfetto nelle giornate fredde quando serve energia extra. Ovviamente, come tutte le pietanze ricche, va consumata con moderazione per evitare di appesantire l’apparato digerente. Con le giuste porzioni, però, diventa una fonte di nutrienti bilanciati.
Oltre alla trippa, gli ingredienti principali sono sedano, carote, cipolla, salvia, patate, pomodoro, parmigiano e fagioli. Nella versione classica si usano i bianchi di Spagna, ma in Brianza – e secondo la tradizione di mia mamma – si prediligono i borlotti, più rustici e dal gusto intenso. Questo rende la ricetta ancora più radicata nel territorio, una variante che mantiene intatto il legame con le abitudini familiari e locali.
La busecca è dunque un piatto completo: proteine, fibre, vitamine e carboidrati convivono nello stesso piatto, rendendolo nutriente e soddisfacente. Una zuppa che nasce dalla povertà, ma che oggi si presenta come una pietanza festosa, capace di raccontare storie di famiglia e di tradizione ad ogni cucchiaio.
Le proprietà nutrizionali della trippa
Nell’immaginario collettivo la trippa è un alimento pesante, ma la realtà è diversa. Il suo apporto calorico non supera le 110 kcal per etto, un valore più basso rispetto a molti tagli di carne. I grassi sono appena il 3%, un dato sorprendente se confrontato con altri alimenti di origine animale. Inoltre, fornisce un apporto proteico notevole: circa 12-14 grammi di proteine ogni 100.
Non mancano vitamine e sali minerali: la vitamina B12, il calcio per la salute delle ossa, il selenio e lo zinco che sostengono il sistema immunitario, e il magnesio, fondamentale per il metabolismo energetico. Si tratta quindi di un alimento più leggero e salutare di quanto si creda, a patto di cucinarlo con cura e senza eccedere con i condimenti.
La trippa alla milanese non è quindi solo tradizione e memoria, ma anche un piatto con un profilo nutrizionale interessante. Consumarla nelle giuste porzioni permette di apprezzarne i benefici, oltre che la bontà, rendendola parte integrante di una cucina che unisce gusto e sostanza.
Come gestire la trippa alla milanese
Preparare la trippa alla lombarda richiede alcuni accorgimenti, soprattutto per gestirne l’odore e ottenere la giusta consistenza. Spesso la trippa cruda tende a emanare un odore sgradevole, ma basta bollirla per qualche minuto in acqua, aceto e aromi come alloro e menta per risolvere il problema. Successivamente va lasciata in ammollo per almeno otto ore, così da ammorbidirla.
Dopo il trattamento, la trippa va tagliata a listarelle di circa due centimetri e risciacquata bene. È a questo punto che si può iniziare la cottura vera e propria, partendo da un soffritto con verdure ed erbe aromatiche, per poi aggiungere pomodoro, fagioli e patate. Servono circa due ore di cottura lenta per ottenere una trippa tenera e gustosa, durante le quali è importante controllare che la salsa non si asciughi, integrandola eventualmente con del brodo vegetale.
Con queste attenzioni si ottiene un piatto perfetto, capace di portare in tavola tutto il sapore e il calore della tradizione milanese.
Fagioli e pomodoro, il condimento ideale per la trippa alla milanese
I fagioli sono protagonisti della trippa alla milanese, insieme al pomodoro. La varietà tradizionale sono i fagioli bianchi di Spagna, corposi e delicati, ma nelle cucine della Brianza si usano spesso i borlotti, che conferiscono un gusto più deciso e rustico. Questa scelta dimostra come le ricette possano adattarsi alle usanze familiari e territoriali, senza perdere la loro identità.
I pomodori maturi, morbidi e succosi garantiscono una salsa densa e saporita, in grado di avvolgere la trippa e i fagioli. La loro acidità bilancia la dolcezza delle verdure e dona colore al piatto. La cottura lenta permette agli ingredienti di amalgamarsi, creando un condimento perfetto. Per mantenere la giusta consistenza della salsa durante le due ore di cottura, è utile integrare con del brodo vegetale.
Questa combinazione rende la busecca non solo gustosa, ma anche completa, perché unisce proteine, fibre e carboidrati, trasformando la ricetta in un pasto unico e soddisfacente.
Il corposo tocco delle patate
Le patate sono un altro elemento caratteristico della trippa alla lombarda. Aggiungono sostanza, gusto e contribuiscono a rendere il piatto più nutriente e completo. Inserite a metà cottura, dopo circa un’ora, permettono di ottenere una consistenza armoniosa, con pezzi morbidi che si amalgamano al sugo.
Le varietà di patate da scegliere dipendono dal risultato che si vuole ottenere: quelle a pasta gialla mantengono la consistenza e offrono un sapore deciso, mentre le patate bianche, più farinose, tendono a sciogliersi, rendendo la zuppa più cremosa. Questa scelta è fondamentale per personalizzare la ricetta e adattarla ai propri gusti.
Il ruolo delle patate, dunque, non è solo nutrizionale, ma anche di equilibrio: rendono la trippa un piatto completo e bilanciato, dove proteine e carboidrati si incontrano in maniera naturale e golosa.
I tanti aromi della trippa alla milanese
Un’altra caratteristica della trippa alla milanese è l’uso generoso di aromi ed erbe. Durante la preparazione del soffritto, si aggiungono salvia, bacche di ginepro e chiodi di garofano. La salvia porta note aromatiche leggermente amare, il ginepro aggiunge un tocco dolce e acre, mentre i chiodi di garofano regalano una punta balsamica e speziata.
Questi aromi non solo arricchiscono il gusto, ma hanno anche proprietà benefiche. Molti contengono vitamine e antiossidanti, che contribuiscono a sostenere l’organismo. Tuttavia, vanno dosati con attenzione per non coprire gli altri sapori. Il loro compito è valorizzare e bilanciare, non sovrastare.
Grazie a questa sapiente combinazione di aromi, la busecca milanese diventa un piatto dal profilo complesso e appagante, capace di raccontare la ricchezza della cucina lombarda in ogni cucchiaio.
FAQ sulla trippa alla milanese
Cosa si mangia con la trippa?
La trippa è ottima con pomodoro, legumi e patate. Si accompagna bene con pane casereccio o crostini abbrustoliti, che raccolgono al meglio il sugo.
Quanti tipi di trippa ci sono?
Esistono diverse tipologie: cordone, cuffia, centopelle, abomaso e gola. Ogni taglio offre consistenze e sapori diversi, da scegliere secondo la ricetta.
Come eliminare il cattivo odore della trippa?
Basta bollirla qualche minuto in acqua, aceto e aromi (alloro o menta) per eliminare l’odore e renderla pronta alla cottura.
Quanto si conserva la trippa cruda?
Se molto fresca, dura fino a 4 giorni in frigorifero, meglio se immersa in acqua fredda per mantenerne il colore e la freschezza.
Quali fagioli usare per la busecca?
La tradizione vuole i fagioli bianchi di Spagna, ma in Brianza si usano i borlotti, più rustici e intensi, come insegnava la mia mamma.
Ricette lombarde ne abbiamo? Certo che si!
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