Mhalbiya con latte di cammella, una mousse esotica
Ricetta mhalbiya con latte di cammella: un dessert esotico e raffinato
Se desideri portare sulla tua tavola i profumi e i sapori lontani dell’Oriente, la ricetta mhalbiya con latte di cammella è una proposta davvero affascinante. Questo dessert orientale ha origini antiche e viene apprezzato per la sua texture delicata e il gusto leggermente esotico, reso unico dall’utilizzo del latte di cammella, ingrediente prezioso ricco di proprietà nutritive. Perfetto come dolce al cucchiaio, è ideale per concludere con leggerezza pranzi e cene particolari.
Preparare questa mousse leggera è sorprendentemente semplice: pochi ingredienti accuratamente dosati, come latte di cammella, zucchero e amido, danno vita a una crema morbida e profumata, spesso aromatizzata con acqua di fiori d’arancio o pistacchi tritati. Il risultato è un dolce dal sapore inconfondibile, capace di conquistare anche i palati più curiosi ed esigenti, regalando un viaggio sensoriale tra le tradizioni più autentiche del Medio Oriente.
Uno degli aspetti più interessanti della mhalbiya è la sua versatilità: può essere servita in coppette individuali, guarnita con frutta secca, granella di pistacchio o profumata con cannella e cardamomo. Il latte di cammella, oltre a donare un gusto particolare, è noto per le sue proprietà benefiche e rende questo dessert una scelta ancora più preziosa e salutare. Portare in tavola la mhalbiya significa offrire un’esperienza nuova e coinvolgente, capace di trasformare un semplice momento di dolcezza in un vero e proprio viaggio tra culture lontane.
Preparare la mhalbiya in casa è un gesto che unisce tradizione e scoperta, permettendo di assaporare ingredienti insoliti e di creare un dessert elegante, adatto sia a occasioni speciali sia a chi desidera rinnovare il proprio repertorio dolciario con proposte inedite e affascinanti.
Ricetta mhalbiya
Preparazione mhalbiya
Per preparare il mhalbiya con latte di cammello iniziate dalla base. Versate 800 ml. latte in un pentolino, integrate lo zucchero e fate sciogliere lentamente a fuoco medio o basso. Integrate la farina di riso nel restante latte versato in una tazza. Mescolate con cura fino a dissolvere i grumi, poi versate questo composto in quello di latte e zucchero.
Accendete di nuovo la fiamma basse e riscaldate fino alla comparsa delle prime bolle. Infine unite l’aroma all’arancia. In un piatto versate il composto, ormai diventato molto denso e fate raffreddare. Decorate con cannella in polvere e nocciole tostate. In alternativa potete utilizzare le mandorle sminuzzate.
Ingredienti mhalbiya
- 1 lt. di latte di cammella
- 40 gr. di farina di riso
- 150 gr. di zucchero
- 3-5 cucchiai di aroma all’arancia
- q. b. di cannella in polvere
- q. b. di nocciole tostate.
Cos’è il mhalbiya?
La mhalbiya con latte di cammella è una ricetta della tradizione tunisina diffusa, e declinata in molte varianti, in quasi tutto il nord Africa. E’ una zuppa fredda e dolce, che all’occorrenza può essere servita come dessert. Tale classificazione è solo un’indicazione di massima, anche perché nella cucina magrebina i pasti sono divisi in maniera diversa. Ad ogni modo la ricetta consiste nell’unire due composti: uno realizzato a caldo con zucchero e latte di cammella, e l’altro realizzato a freddo con farina e latte di cammella. Il composto che se ne ricava viene poi posto sul fuoco e scaldato fino all’ebollizione. Infine si guarnisce come meglio si crede, in genere con spezie e qualche elemento croccante, giusto per dare un tocco vivace alla texture.
Il mhalbiya è una preparazione corposa e ricca di nutrienti, oltre ad essere abbastanza grassa se si considera la portata nutrizionale del latte di cammella. Vi consiglio comunque di provarla in quanto è molto buona e regala sapori diversi, che hanno poco a che vedere con quelli della tradizione italiana. In calce all’articolo vi propongo una versione un po’ particolare della mhalbiya, forse più adatta alla sensibilità mediterranea, vista la presenza delle nocciole e dell’arancia. Specifico che l’idea non è mia, ma di Dubaiblog.it, spazio che offre uno spaccato delle tradizioni arabe.
Un focus sul latte di cammella
Vale la pena approfondire l’argomento sul latte di cammella, l’ingrediente principale del mhalbiya. E’ probabile che qualcuno di voi sorrida anche soltanto all’idea di un bicchiere di latte di cammella o di dromedario (stiamo parlando di animali femmina di queste specie). Probabilmente mai e poi mai vi sarebbe venuto in mente che da questi animali si potesse trarre del latte adatto all’alimentazione umana, ma vi assicuro che è così. Pensate che Aristotele scrisse di questo nettare già nelle sue Storie Naturali, specificando che i formaggi prodotti con il latte di questi animali era infinitamente superiore se paragonato a quelli derivanti dal latte di asina. A quel tempo i formaggi preparati con latte vaccino non erano neppure presi in considerazione, essendo ritenuti decisamente pessimi.
Rimane il fatto che il latte di cammella e della femmina del dromedario è un alimento incredibilmente prezioso per le popolazioni del deserto in quanto ricco di vitamina C, di proteine e di lipidi che lo rendono altamente nutriente. Il latte dei cammelli (definiti anche “navi del deserto”) abbia un grande potere epato-protettore, che è l’ideale per riacquistare energie durante la convalescenza ed apporta un’ottima azione antiossidante. La tradizione raccomanda questo tipo di latte come elisir di lunga vita. Si dice, addirittura, che sia difficile stabilire un’età apparente degli abitanti di alcune zone desertiche proprio perché il consumo costante di questo prodotto manterrebbe la pelle e l’organismo in ottime condizioni.
Il contributo della farina di riso
Una differenza tra la ricetta originale della mhalbiya e quella che vi presento oggi riguarda la farina. Di base si dovrebbe utilizzare una farina del posto, come quella di teff. In alternativa, come accade spesso al giorno d’oggi, va bene una normale farina doppio zero, che viene sostituita in questo caso con la farina di riso. Si tratta di una scelta che premia il valore dell’accessibilità, vista l’assenza di glutine e la compatibilità con i regimi alimentari dei celiaci. La farina di riso, inoltre, ha un sapore molto più delicato che supporta e valorizza il latte di cammella.

Ma la farina di riso eccelle anche dal punto di vista nutrizionale. E’ ricca di amido, che è sempre un valore aggiunto quando si devono preparare composti omogenei e dalla consistenza decisa. La farina di riso, poi, è ricca di vitamine e sali minerali, più di molti altri cereali in circolazione. Per quanto concerne l’apporto calorico è minore rispetto alle altre farine. Fate attenzione però alle dosi, in quanto troppa farina renderà dura la consistenza del mhalbiya.
Come speziare il mhalbiya?
Il mhalbiya è un dolce speziato, tuttavia in questo non occorre seguire le varie tradizioni del nord Africa, ma è possibile esercitare una certa discrezione sotto questo aspetto. La ricetta che vi propongo suggerisce un aroma amarognolo e uno un po’ più dolce. Sto parlando dell’arancia e della cannella. L’aroma all’arancia è ovviamente realizzato a partire dalla buccia, che propone sentori suggestivi benché un po’ amari. La cannella, invece, ha la doppia funzione di dolcificare e aromatizzare, d’altronde è tra gli ingredienti di supporto più importante in cucina.
A guarnire il tutto vi sono le nocciole tostate. Queste aggiungono un minimo di colore alla preparazione e una texture più croccante in quanto vanno spezzettate e ridotte a granella. Le nocciole fanno anche bene alla salute, infatti contengono acidi grassi benefici che giovano alla salute del cuore, oltre ad apportare tanta vitamina E, che esercita una funzione antiossidante e antitumorale. Infine sono anche ricche di magnesio, una sostanza coinvolta nel metabolismo energetico.
Ricette di dolci esotici ne abbiamo? Certo che si!
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