Crostata con pere cotogne e nocciole, pura golosità!

Crostata con pere cotogne e nocciole, pura golosità!. Vorresti portare a tavola un dolce originale, fatto di ingredienti insoliti, che sappia stupire? Ecco un dolce assolutamente privo di glutine e pertanto adatto anche a chi soffre di problemi di intolleranza, in grado di soddisfare tutte le tue esigenze: la crostata con pere cotogne e nocciole gluten free. Prima di parlare della ricetta ecco alcune importanti informazioni sul nostro piatto.
Pere cotogne: il frutto dimenticato
Il cotogno è uno degli arbusti più antichi al mondo: basti solo pensare che esso era coltivato già dai Babilonesi e dai Greci ed il suo frutto era, in epoca romana, addirittura considerato sacro, da dedicare a Venere. Il pero cotogno vanta proprietà astringenti ed epatiche.
Se ne fa largo utilizzo soprattutto per combattere stati di diarrea, dissenteria, vomito ed insufficienza epatica.Eppure, a differenza delle mele appartenenti allo stesso genere, non se ne sente tanto parlare.
Con questi frutti si puo’ preparare anche un infuso che favorisce la digestione e con proprietà antinfiammatorie utili a stomaco e intestino. Il decotto, poi, fin dall’antichità veniva utilizzato per contrastare mal di gola e tosse.
Preparare questo infuso è molto semplice: lavate la pera e tagliatela a dadini. Fate bollire con 200 ml d’acqua per circa 10 minuti e dolcificate a piacere.
Le nocciole: buone e salutari
E’ ormai noto come, oltre a risultare deliziose al palato, esse siano dotate di proprietà benefiche di alto valore, ma risulta arduo credere che esse possano portare straordinari vantaggi anche alla nostra pelle.
A dispetto di chi le identifica come alimento no per la nostra forma fisica, le nocciole proprio a causa dei grassi che contengono possono dare innumerevoli benefici.
Prive di glutine, ben si completano con altri ingredienti consentendo di dar vita a piatti completi, energetici e … per tutti.
Andiamo adesso a vedere uno di questi piatti, la crostata con pere cotogne e nocciole!
Ingredienti per 10 persone
per la frolla
- 100 gr. farina di riso
- 40 gr. fecola di patate
- 40 gr. farina di miglio
- 30 gr. zucchero di canna bianco
- 100 gr. burro chiarificato
- 1/2 cucchiaino sale
- 1 uovo
- 4 cucchiai acqua ghiacciata
farcitura
- 350 gr. pere cotogne sbucciate e private del torsolo
- 180 gr. zucchero di canna bianco
- 200 ml. vino bianco
- 100 ml. acqua
- 1 baccello vaniglia
Preparazione
In una ciotola mescolate le farine, aggiungete il burro molto freddo tagliato a cubetti e impastate tutto velocemente con le mani per ottenere un impasto bricioloso
Aggiungete l’uovo leggermente sbattuto e due cucchiai di acqua ghiacciata ( se l’impasto risulta essere troppo duro aggiungete altra acqua, ma deve comunque essere ben sodo )
Formate una palla, avvolgetela nella pellicola trasparente e riponetela in frigorifero per almeno 1 ora
Al momento di utilizzarla, dividete il panetto in due parti. Stendete la pasta rapidamente a mezzo centimetro di spessore, e foderate una teglia, leggermente imburrata
Coprite la pasta frolla con un foglio di carta forno e versate tanti fagioli secchi da riempire completamente lo stampo e infornate a 180°C per circa 25 minuti
Tagliate le pere cotogne a dadini e mettetele in un tegame col vino, lo zucchero, l’acqua e il baccello di vaniglia
Fatele cuocere finché saranno ben morbide e una volta cotte scolatele, fatele raffreddare e schiacciatele con una forchetta fino a renderle una purea
Estraete la crostata dal forno, ricoprite la superficie con la purea di pere cotogne, cospargetele con le nocciole ridotte a granella.
Stendete il secondo panetto e fate le decorazioni che preferite. Io ho utilizzato lo stampo per formare tutti i cuoricini.
Coprite la farcitura e rimettete la crostata in forno° per altri circa 20 minuti
La vostra crostata è pronta! Se preferite potete anche cospargere il tutto con dello zucchero a velo
Proprio a causa delle loro caratteristiche fortemente astringenti ed acidule, non è raro che le pere cotogne, proprio come accade alle mele cotogne, vengano sfruttate in cucina come addensanti di marmellate.