Come cucinare i friarielli: guida completa e ricette facili

Come cucinare i friarielli: guida completa tra storia, tradizione e ricette
Se ti stai chiedendo come cucinare i friarielli nel modo giusto, sei nel posto ideale: questa verdura simbolo della cucina napoletana non è solo un contorno, ma un concentrato di storia, identità e sapore. Un mazzetto di foglie verdi, steli sottili e piccole infiorescenze che profumano di padella, olio, aglio e peperoncino, e che raccontano Napoli meglio di tante parole. Portarli in tavola significa riaccendere ricordi di cucine di casa, pizzerie veraci e trattorie di quartiere.
Negli ultimi anni sempre più persone cercano online come cucinare i friarielli senza sbagliare: c’è chi vuole capire la differenza con le cime di rapa, chi chiede tempi di cottura, chi cerca idee per usarli in padella, al forno, sulla pizza o nelle conserve. Allo stesso tempo cresce la voglia di proposte più leggere, adatte anche a chi deve fare attenzione a digestione e intolleranze, senza rinunciare al gusto deciso dei friarielli.
Questa pagina nasce proprio come guida completa su come cucinare i friarielli: qui trovi storia, caratteristiche, consigli per scegliere e pulire la verdura, metodi base di cottura e una selezione di ricette con i friarielli già testate su NonnaPaperina. Un punto di partenza da salvare tra i preferiti ogni volta che vuoi profumare la cucina di Napoli.
Da dove arrivano i friarielli e perché si cucinano così
Prima di capire come cucinare i friarielli, vale la pena sapere da dove arrivano. Le loro radici affondano nella Campania agricola tra XVI e XVII secolo, quando i campi circondavano la città di Napoli e il Vomero era conosciuto come O colle d’ ‘e friarielli. In queste terre i contadini coltivavano una varietà di Brassica rapa, raccogliendo cime e foglie tenere nei mesi freddi per avere verdura fresca durante l’inverno.
Anche il nome racconta qualcosa del loro destino in padella. Secondo una prima teoria, “friarielli” deriva dal verbo napoletano “frijere”, friggere, chiaro riferimento alla cottura tradizionale in padella con olio, aglio e peperoncino. Una seconda ipotesi guarda invece alla dominazione spagnola e all’espressione “frio-grelos”, ovvero broccoli invernali. Quale che sia l’origine esatta, il legame con la cucina quotidiana è evidente: i friarielli nascono per essere cucinati, condivisi e valorizzati con pochi ingredienti.
La loro è anche una storia sociale. I friarielli sono per lungo tempo un cibo povero, legato alle classi popolari e al lavoro delle famiglie contadine. Le celebri “zandraglie”, donne del popolo, recuperavano dagli scarti delle cucine nobiliari cime e foglie ritenute poco pregiate e le trasformavano in piatti saporiti. Da verdura di recupero a simbolo gastronomico il passo è stato lungo, ma oggi quel passato spiega perché, ancora adesso, cucinare i friarielli significhi in qualche modo onorare una memoria collettiva.
Quando cucinare i friarielli: stagione giusta, proprietà e valori nutrizionali
Per sapere come cucinare i friarielli al meglio bisogna prima conoscerne la stagione. Si tratta di una verdura tipicamente invernale: in genere li trovi tra novembre e marzo, con leggere variazioni a seconda del clima e della zona di coltivazione. È proprio il freddo, infatti, ad aiutarli a sviluppare quel gusto amarognolo, intenso e caratteristico che li rende perfetti con ingredienti sapidi e grassi come la salsiccia o i formaggi.
Dal punto di vista botanico, i friarielli appartengono alla famiglia delle brassicacee e sono una varietà di Brassica rapa, imparentata con cavoli, broccoli e cime di
rapa. Si raccolgono quando gli steli sono sottili, le foglie tenere e le infiorescenze ancora piccole e chiuse: questo è il momento ideale per portarli in cucina, perché in cottura mantengono consistenza senza risultare legnosi o fibrosi. Se li acquisti troppo maturi, per quanto tu sappia cucinarli, il risultato ne risentirà.
Dal lato nutrizionale, i friarielli sono ricchi di acqua e fibre e apportano vitamina A, vitamina C, calcio, ferro e fosforo. Contengono inoltre composti solforati e antiossidanti tipici della famiglia dei cavoli, che contribuiscono al loro aroma deciso e alle potenziali proprietà protettive. Inserire i friarielli nel menu, soprattutto nel loro periodo naturale, è un modo per unire gusto pieno e buonsenso alimentare, a patto di fare attenzione a condimenti e porzioni.
Friarielli in cucina napoletana: abbinamenti classici da rifare a casa
Quando si parla di come cucinare i friarielli, la prima immagine che viene in mente è quasi sempre la stessa: salsiccia e friarielli. Questo abbinamento è un pilastro della cucina napoletana, perché mette insieme l’amaro vegetale della verdura e la grassezza sapida della carne di maiale. Si può servire nel piatto, in teglia, dentro un panino o sulla pizza, ed è uno di quei piatti che “profumano di Napoli” appena entrano in sala.
La diffusione dei friarielli è particolarmente forte in Campania, soprattutto in zone storiche come il Vomero, la piana del Sele e l’agro napoletano. Qui generazioni di famiglie contadine hanno imparato a cucinare i friarielli in modo semplice ma sapiente: pulizia accurata, padella larga, olio buono, aglio schiacciato e peperoncino, cottura decisa ma non eterna. Ancora oggi, l’arrivo dei friarielli sui banchi del mercato segna l’inizio dell’inverno e invita a rimettere in tavola i sapori di una volta.
Con il tempo, questa verdura è diventata anche un segno di riconoscibilità per le comunità napoletane fuori regione e all’estero. Pizzerie e ristoranti che vogliono rimarcare le proprie origini inseriscono spesso in carta la pizza con salsiccia e friarielli o contorni a base di friarielli saltati. Per chi è nato all’ombra del Vesuvio, ritrovare quel sapore significa sentirsi subito un po’ più a casa, ovunque si trovi.
Come cucinare i friarielli: metodi base passo passo
Capire come cucinare i friarielli parte da alcuni metodi base che puoi poi adattare a tante ricette diverse. Il primo passaggio è sempre la pulizia: elimina le foglie rovinate, accorcia gli steli più duri e dividi i mazzetti in pezzi più piccoli. Lava bene in acqua fredda, cambiandola finché non ci sono più residui di terra. Una buona pulizia è il segreto per ottenere una cottura uniforme e un sapore pulito.
Il metodo più classico è la cottura in padella. In una padella ampia scalda olio extravergine d’oliva con uno o due spicchi d’aglio (interi o leggermente schiacciati) e, se ti piace, un pezzetto di peperoncino. Quando l’olio è caldo, aggiungi i friarielli ancora umidi, sala leggermente, copri e lascia che appassiscano. Poi scopri, alza la fiamma e termina la cottura finché diventano morbidi ma non sfatti. Questo è il modo più diretto per cucinare i friarielli “alla napoletana”.
Un’alternativa utile, soprattutto se temi l’amaro o l’impatto digestivo, è la sbollentatura. Dopo aver pulito la verdura, immergila per pochi minuti in acqua bollente salata, scolala bene e poi passala in padella con olio, aglio e peperoncino. In questo modo attenui leggermente l’amaro ma senza snaturare il sapore. Da qui puoi usare i friarielli come contorno, condimento per la pasta, base per ripieni o topping per la pizza.
Come cucinare i friarielli: ricette facili e idee sfiziose
Una volta capiti i metodi base, il passo successivo per imparare davvero come cucinare i friarielli è metterli alla prova in ricette diverse. Su NonnaPaperina trovi conserve, contorni, secondi piatti al forno, primi importanti e pizze creative, tutte pensate per valorizzare il carattere deciso di questa verdura. In molte di queste preparazioni ci sono varianti senza glutine o con attenzioni particolari agli ingredienti, utili per chi convive con intolleranze.
Le proposte spaziano dalla tradizione più verace – come i friarielli con le acciughe o l’abbinamento con la salsiccia – alle versioni più moderne e leggere, con cereali integrali, grano saraceno o impasti senza glutine. L’idea è sempre la stessa: mostrare come cucinare i friarielli in modi nuovi, mantenendo però quello stile casalingo e accogliente che li ha resi famosi. Ogni ricetta ti offre spunti per variare la cottura, il condimento e gli abbinamenti.
Qui sotto trovi una selezione di ricette con collegamento diretto alla pagina corrispondente su NonnaPaperina. Sono esempi concreti che rispondono alla domanda “come cucinare i friarielli?” a partire da diverse situazioni: quando vuoi una conserva da dispensa, un contorno veloce, un secondo al forno, un primo elegante o una pizza che faccia dire “wow”.
Ecco alcune idee
- Friarielli sott’olio, un condimento davvero speciale:
un modo intelligente di cucinare i friarielli e conservarli in vasetto con olio, aglio, peperoncino e aceto.
Perfetti per farcire panini, pizze, focacce o servire come contorno veloce tutto l’anno. - Friarielli alle acciughe, un contorno per Natale:
qui i friarielli in padella incontrano le acciughe sott’olio, per un contorno saporito e velocissimo,
perfetto sia per le feste sia per una cena invernale semplice ma gustosa. - Involtini di melanzane ripieni di friarielli e grano saraceno:
un secondo leggero ma saporito, in cui friarielli spadellati e grano saraceno diventano ripieno
di melanzane al forno. Un piatto unico completo, ricco di fibre e perfetto anche per chi è attento alla linea. - Ravioli ripieni senza glutine, una ricetta originale:
pasta fresca senza glutine ripiena di friarielli, salsiccia e formaggi stagionati.
Un modo diverso di usare i friarielli nei primi piatti, ideale per cene speciali e ospiti intolleranti al glutine. - Ravioli ripieni di friarielli, salsiccia e provola:
la versione da ristorante, firmata dallo chef Fabio Silva. I friarielli diventano ripieno
insieme a salsiccia e provola affumicata, con finitura di taralli sbriciolati e peperoncino. - Ghirlanda di pizza bicolore, una pizza dalla forma unica:
una pizza scenografica a forma di ghirlanda, metà tonno e cipolla e metà con salsiccia e friarielli cotti.
Un’idea perfetta per buffet, feste e cene tra amici quando vuoi portare in tavola i friarielli in versione “wow”.
Friarielli, cime di rapa e broccoletti: cosa cambia in cucina
Quando si impara come cucinare i friarielli è normale chiedersi se siano uguali alle cime di rapa o ai “broccoletti”. Dal punto di vista botanico appartengono alla stessa famiglia, ma si tratta di varietà diverse, con sapori e impieghi specifici. I friarielli napoletani hanno steli sottili, foglie tenere e piccole infiorescenze raccolte in uno stadio di maturazione preciso, che li rende ideali per le cotture rapide in padella o come topping per la pizza.
Le cime di rapa, protagoniste della cucina pugliese, presentano infiorescenze più sviluppate e vengono spesso bollite e poi ripassate con aglio, acciughe e peperoncino, per piatti come le orecchiette alle cime di rapa. In altre regioni, il termine “broccoletti” viene usato in senso generico per diverse brassicacee, aumentando la confusione quando si tratta di acquistare e cucinare questi ortaggi. Capire cosa stai comprando è il primo passo per scegliere la cottura giusta.
A complicare le cose, fuori dalla Campania la parola “friarielli” viene talvolta usata per indicare altre verdure, come i peperoni friggitelli, o genericamente “verdure verdi saltate in padella”. Per riconoscere i veri friarielli napoletani fai attenzione alla provenienza, alla forma del mazzetto e alla stagione. Una volta individuati quelli giusti, potrai seguire con più sicurezza i consigli su come cucinare i friarielli in modo coerente con la tradizione.
Come scegliere, pulire e conservare i friarielli
Una buona parte del come cucinare i friarielli in realtà si gioca prima ancora di accendere il fuoco. Al mercato o dal fruttivendolo scegli mazzetti dal verde intenso, con foglie turgide e prive di macchie scure. Gli steli devono essere sottili ma non flosci, le infiorescenze piccole e non troppo aperte. Evita i mazzetti visibilmente appassiti o con parti ingiallite: renderanno la cottura più difficile e il risultato meno piacevole.
Per la pulizia, armati di un po’ di pazienza. Elimina le foglie rovinate, accorcia i gambi più duri e separa i mazzetti in pezzi di dimensione simile. Metti i friarielli in una bacinella di acqua fredda e sciacquali più volte, cambiando l’acqua finché non rimangono tracce di terra. Solo dopo questa fase puoi procedere con la sbollentatura o con la cottura diretta in padella, come visto nei metodi base.
Per conservarli, l’ideale è consumare i friarielli entro pochi giorni dall’acquisto, tenendoli in frigorifero avvolti in un canovaccio o in un sacchetto di carta, mai completamente sigillati in plastica. Una volta cotti, si mantengono in frigo uno o due giorni, coperti e con un filo d’olio in superficie. Se invece vuoi preparare una conserva, come i friarielli sott’olio, segui con attenzione le indicazioni specifiche per le conserve fatte in casa, così da unire sicurezza e gusto.
Friarielli e salute: come cucinarli se hai lo stomaco delicato
Nell’ambito di un’alimentazione varia, imparare come cucinare i friarielli in modo equilibrato può essere una risorsa interessante. Il loro contenuto di fibra, vitamine e sali minerali li rende una verdura preziosa, soprattutto quando vengono consumati nel loro periodo naturale. Il gusto amarognolo aiuta anche a variare il profilo sensoriale dei pasti, evitando di ricorrere sempre agli stessi condimenti.
D’altro canto, la combinazione tra fibra, composti solforati e condimenti ricchi (olio, aglio, peperoncino) può risultare impegnativa per chi ha lo stomaco delicato o segue una dieta a basso contenuto di FODMAP. In questi casi è utile scegliere come cucinare i friarielli in modo più delicato: sbollentandoli, limitando l’aglio, dosando l’olio e riducendo o eliminando il peperoncino, valutando sempre la propria tolleranza individuale.
Per chi convive con disturbi intestinali o intolleranze complesse, il consumo di friarielli andrebbe inserito nel quadro generale della dieta quotidiana. È importante considerare anche gli altri alimenti assunti nella giornata e, se compaiono sintomi importanti, confrontarsi con uno specialista. Spesso non è necessario rinunciare del tutto, ma solo imparare come cucinare i friarielli in modo più gentile, scegliendo le ricette e le quantità più adatte.
Curiosità sui friarielli: simbolo di Napoli nel piatto
Parlare di come cucinare i friarielli significa anche raccontare un pezzo di Napoli. Per molti napoletani, questa verdura è un simbolo identitario persino più intimo di pizza e babà, perché appartiene prima di tutto alla cucina di casa. Il profumo dei friarielli in padella che si diffonde per le scale dei palazzi, le padellate fumanti nelle sere d’inverno, il panino con salsiccia e friarielli mangiato al volo: sono scene che fanno parte della memoria collettiva.
Nonostante la loro fama, i friarielli sono spesso protagonisti di equivoci. In altre regioni la parola viene usata per indicare verdure diverse, come i peperoni friggitelli, o genericamente “verdure verdi saltate in padella”. Questo la dice lunga su quanto siano entrati nell’immaginario comune: il termine “friarielli” è diventato quasi un sinonimo di bontà casalinga, pur avendo un significato preciso nel contesto della cucina napoletana.
Per chi vive lontano da Napoli, ritrovare un piatto di friarielli ben cucinati è spesso un gesto di nostalgia e ritorno alle origini. Ogni volta che impari una nuova ricetta o sperimenti un nuovo modo di cucinare i friarielli, porti in tavola non solo una verdura di stagione, ma una storia fatta di radici, famiglie e tradizioni che ancora oggi continuano a parlarsi attraverso il cibo.
Perché vale la pena imparare davvero come cucinare i friarielli
Arrivati in fondo a questa guida, è chiaro che imparare come cucinare i friarielli significa molto più che aggiungere una verdura al proprio repertorio. Vuol dire avvicinarsi a un pezzo di storia napoletana, a un cibo nato povero e diventato simbolo di identità, a un sapore che racconta inverno, casa e convivialità. Da contorno di recupero a protagonista di salsiccia e friarielli e pizza ai friarielli, questo ortaggio ha saputo conquistare posti d’onore nei menu senza perdere la sua anima semplice.
Oggi i friarielli napoletani sono ricercati sia da chi è cresciuto con questo sapore, sia da chi vuole scoprire verdure di stagione e ricette legate al territorio. Che tu scelga di cucinarli in padella, al forno, sott’olio, sulla pizza o dentro un ripieno, ogni versione aggiunge un tassello in più alla tua esperienza ai fornelli. E più sperimenti, più capirai istintivamente come cucinare i friarielli nel modo che ti somiglia di più.
L’invito è semplice: prova, assaggia, gioca con le ricette di NonnaPaperina e prendi appunti sulle combinazioni che ti piacciono. Ogni padellata di friarielli è un piccolo omaggio a Napoli, alla sua storia e a quel modo tutto partenopeo di trasformare ingredienti umili in piatti che mettono d’accordo cuore e palato.
FAQ su come cucinare i friarielli
Come cucinare i friarielli in padella?
Pulisci e lava i friarielli, poi falli appassire in padella larga con olio extravergine, aglio e peperoncino, cuocendo a fuoco medio finché sono morbidi ma non sfatti.
È meglio sbollentare i friarielli prima di cuocerli?
Se vuoi un gusto meno amaro o li digerisci con fatica, sbollenta i friarielli 3-4 minuti in acqua salata e poi saltali in padella. E’ un buon compromesso tra sapore e leggerezza.
Quanto tempo devono cuocere i friarielli?
In padella impiegano in media 10-15 minuti, a seconda di quanto sono teneri e di quanto li preferisci croccanti o morbidi.
Come togliere l’amaro dai friarielli?
Per attenuare l’amaro puoi sbollentarli brevemente, scolarli bene e condirli con olio buono; evitare cotture troppo lunghe che concentrano il sapore.
Come cucinare i friarielli surgelati?
Puoi cuocere i friarielli surgelati direttamente in padella con olio e aglio a fuoco medio, lasciando evaporare l’acqua. Regola sale e peperoncino a fine cottura.
Come riutilizzare i friarielli avanzati?
I friarielli già cotti si possono usare per condire pasta, farcire focacce e pizze, arricchire frittate o torte salate, aggiungendoli all’ultimo solo per scaldarli.
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