Lingua di vitello con pesto di erbe aromatiche, come valorizzare una frattaglia
Ricetta Lingua di vitello con pesto di erbe aromatiche: tenera, profumata, di carattere
Lingua di vitello, sì, proprio la lingua di vitello: un taglio umile che sorprende. La Lingua di vitello con pesto di erbe aromatiche diventa tenera, morbida, quasi burrosa dopo una lunga cottura. Il pesto di erbe porta freschezza. I cavolfiori fanno da contorno gentile.
La preparazione richiede tempo, ma non è difficile. La lingua sobbolle piano in acqua con sedano, carota e cipolla. I profumi si uniscono e la carne si intenerisce. Alla fine la pelle esterna si rimuove con facilità. Rimane la parte più delicata, pronta per il taglio e il condimento.
Il pesto di erbe nasce in pochi minuti. Basilico, prezzemolo e menta passano in acqua bollente per un attimo. Poi finiscono nel bicchiere del frullatore con olio e un tocco di aceto di sidro di mele. Il risultato è profumato e leggero.
I cavolfiori lessati completano il piatto. Il loro gusto mite accompagna senza coprire. La lingua porta corpo, il pesto regala brio, il contorno fa da equilibrio. Un secondo che piace anche nelle ricorrenze, dalla cena della domenica alla Festa della Mamma.
Ricetta lingua di vitello con pesto
Preparazione lingua di vitello con pesto
Per la preparazione della lingua di vitello con pesto di erbe aromatiche iniziate lessando la lingua in acqua leggermente salata aggiungendo le carote, il sedano, le cipolle, i chiodi di garofano e 2 foglie di alloro. Proseguite la cottura per circa tre ore, poi scolate, spellate la lingua e fatela a fette. Ora bollite le erbe aromatiche (bastano pochi secondi), poi immergetele in acqua e ghiaccio per raffreddarle subito e interrompete la cottura. Infine, scolatele, asciugatele e frullatele insieme all’olio d’oliva. Concludete insaporendo con un po’ di sale.
Poi lessate i cavolfiori in un po’ di acqua leggermente salata, scolateli e conditeli con aceto di mele e olio extravergine di oliva. Ora procedete con l’impiattamento: disponete le fette di lingua nei piatti di servizio, aggiungete a mo’ di contorno i cavolfiori, il pesto di erbe e guarnite con una sventagliata di cristalli di sale.
Ingredienti lingua di vitello con pesto
- 600 gr. di lingua di vitello
- 200 gr. di sedano
- carote e cipolle
- 2 foglie di alloro
- 2 chiodi di garofano
- 1 mazzetto di erbe aromatiche (prezzemolo
- basilico
- maggiorana e finocchietto)
- 400 gr. di cavolfiori misti bianchi e colorati
- 1 cucchiaio di aceto di sidro di mele
- 2 cucchiai di olio extravergine di oliva
- q. b. di cristalli di sale
- q. b. di sale.
Lingua di vitello con pesto di erbe: storia e consigli
Una frattaglia gentile: perché sceglierla oggi
La lingua è una frattaglia storica della cucina di casa. Un taglio semplice, spesso legato ai pranzi di festa più “rustici”. Nella versione di vitello risulta più delicata rispetto a quella di manzo. La consistenza, dopo la cottura lunga, diventa morbida e succosa.
Dal punto di vista nutrizionale, offre proteine complete e sali minerali. Si segnalano buone quantità di ferro e vitamina B12. È un alimento sostanzioso, quindi basta una porzione moderata. Il bilanciamento con verdure rende il piatto più leggero all’insieme.
Il fascino della lingua sta anche nella versatilità. Si affetta sottile e accoglie bene salse fresche o fondenti. Si abbina a verdure dolciastre, come carote o zucca, e a ortaggi dal gusto tenue, come i cavolfiori.
In molte tradizioni popolari la lingua rappresenta un “pezzo nobile”. Con pochi gesti restituisce un secondo importante. La presenza del pesto di erbe modernizza la ricetta, senza perdere la memoria di famiglia.
Cottura lenta: tempi, aromi, risultato
La lingua richiede pazienza. In genere, servono circa tre ore di sobbollitura dolce. L’acqua profuma con sedano, carota e cipolla. Qualcuno aggiunge alloro o chiodi di garofano per un tocco speziato discreto.
La gestione del calore resta costante. Un bollore vivace irrigidisce; uno sobrio ammorbidisce. A fine cottura la pelle esterna si solleva facilmente. Questo è un segnale utile per capire che il tempo è giusto.
Dopo la cottura, il riposo in frigorifero aiuta molto. La carne si compatta e le fette vengono precise. La temperatura fredda mette in fila sapori e consistenza, senza perdere succosità.
Al momento del servizio, le fette ricadono morbide. Il pesto di erbe porta una scia fresca. I cavolfiori, conditi a parte, fanno da cuscino gentile. L’insieme è equilibrato e appagante.
Il pesto di erbe: freschezza che illumina
Qui il pesto gioca su note verdi, pulite. Prezzemolo, basilico e menta si tuffano per pochi secondi in acqua bollente e poi in acqua fredda. Così restano vivi nel colore.
La frullatura con olio extravergine crea una crema liscia. Una goccia di aceto di sidro di mele regala brillantezza al gusto. Un pizzico di sale chiude il cerchio.
Questa salsa sta bene sulla lingua affettata. Non copre, accompagna. La ricetta accetta piccole variazioni: qualche foglia di timo, un tocco di erba cipollina, una scorzetta di limone grattugiata.
Per un tono più vellutato si può unire poca patata lessa al frullato. Per un tono più deciso, due capperi dissalati. La regola resta la stessa: restare leggeri per valorizzare la carne.
Cavolfiori a contorno: bontà e valori
I cavolfiori entrano in scena per equilibrio. Lessati al dente, mantengono struttura e profumo. Il loro sapore resta mite e accogliente. Stanno bene accanto alla lingua, senza rubare la scena.
Sul piano nutrizionale offrono vitamina C in buona quantità e fibre utili al benessere intestinale. Hanno anche potassio e magnesio. Sono leggeri: un etto si attesta su circa 40 kcal.
Per il condimento funziona una vinaigrette sobria. L’aceto di sidro di mele è più delicato rispetto a molti aceti di vino. Valorizza, non copre. L’olio extravergine fa il resto.
Un’idea in più: cavolfiori appena tiepidi, con prezzemolo tritato e pepe rosa. L’insieme porta colore e una nota frizzante al piatto.
Diete e intolleranze: senza glutine e senza lattosio
La ricetta nasce naturalmente senza glutine. Attenzione però a eventuali pane o crostini di servizio: meglio varianti gluten free per chi ne ha bisogno.
Per il lattosio, il piatto resta neutro se non si usano burro o formaggi. L’olio extravergine basta e avanza per condire. In caso di salse “bianche”, si possono preferire bevande vegetali adatte.
Per una gestione più attenta, chi segue un regime a basso contenuto di FODMAP può valutare porzioni ridotte di cavolfiore o sostituirlo con verdure più adatte al proprio percorso.
In ogni caso, la chiave è la semplicità. Pochi ingredienti, chiari e tracciabili. Il risultato rimane gustoso e inclusivo per molte esigenze.
Quando servirla e con cosa abbinarla
La lingua di vitello affettata fine funziona bene nelle cene di famiglia. Si presta anche a un servizio a buffet, con la salsa in ciotola e il contorno a parte.
Come contorni, oltre ai cavolfiori, vanno bene patate al vapore, carote glassate, insalate croccanti. Una nota agrumata, con zeste di limone, dà freschezza in più.
Per il vino, si può restare sui bianchi profumati ma non aggressivi, oppure su rossi giovani e gentili. L’importante è non coprire i profumi verdi del pesto.
Nel quotidiano, la ricetta diventa anche “piatto del giorno”. Con pane casereccio, fa un secondo completo e appagante.
Faq su lingua di vitello
La lingua di vitello va marinata prima della cottura?
No, non è necessario. La lunga bollitura con verdure e spezie leggere basta a rendere la carne morbida e profumata.
Come capire se la lingua è cotta al punto giusto?
La pelle esterna si solleva con facilità e la forchetta entra senza resistenza. Questi sono segnali chiari di cottura completa.
Si può preparare in anticipo?
Sì. Anzi, il riposo a freddo facilita il taglio e armonizza i sapori. Basta affettare e scaldare delicatamente prima del servizio.
Che erbe usare per il pesto?
Prezzemolo, basilico e menta sono una base ottima. A piacere, piccole aggiunte di timo o erba cipollina.
Perché preferire l’aceto di sidro di mele?
Ha un gusto più lieve. Dona vivacità ai cavolfiori e al pesto senza coprire la carne.
Quante calorie ha il cavolfiore?
Circa 40 kcal per 100 g. Porta fibre e vitamina C, ed è un contorno leggero e adatto a molte diete.
Ricette secondi piatti ne abbiamo? Certo che si!
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